Piccolo, economico e con una uniformità di resa inaspettata su tutto il range delle focali. Buone anche le prestazioni a distanza ravvicinata e in infrarosso, un vero factotum per le reflex 35mm “full frame”

 

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» Il responso sul campo » Qualche scatto a distanza ravvicinata
» Uno sguardo al di là del visibile » Conclusioni

 

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Il formato FX, ora che non è più disponibile esclusivamente sulle reflex professionali quali le D3 e D3x, sta cambiando sensibilmente il concetto e la composizione di parco ottico ideale per la reflex digitale. Se nei primi anni di soli corpi DX tutti i precedenti progetti di ottiche zoom standard, più o meno estese come escursione focale, hanno “perso di interesse” per la scarsa praticità e versatilità d'uso a causa del limitato angolo di campo coperto, anche alle focali minori, i nuovi sensori Full Frame nel formato 35mm, hanno riportato dignità e attualità a molte soluzioni che un tempo venivano utilizzate con profitto sui tradizionali corpi reflex a pellicola. Oggi chiaramente la tecnologia si è evoluta e gli obiettivi moderni possono vantare soluzioni tecnologiche un tempo impensabili in modelli destinati al grande pubblico. Lenti ED, asferiche, messa a fuoco interna, sistemi di stabilizzazione ottica per la riduzione delle vibrazioni e trattamenti antiriflesso evoluti sono ormai una consuetudine anche per gli obiettivi destinati ad un impiego prettamente amatoriale.

Spesso però si abbina la parola amatoriale con una non ben definita mediocrità; in realtà i prodotti destinati ad un utilizzo prevalentemente amatoriale offrono spesso prestazioni ottiche non inferiori ai modelli, più costosi, destinati ai professionisti, differenziandosi solamente per alcuni elementi di contorno, ininfluenti nell'uso di tutti giorni ma di grande importanza per chi invece con la fotografia ci lavora, mi riferisco ad esempio alla tropicalizzazione delle ottiche o a una meccanica robusta e sovradimensionata a sufficienza per reggere i colpi che possono subire in un utilizzo gravoso sul campo le ottiche, o ancora schemi ottici particolarmente luminosi e motorizzazioni autofocus estremamente rapide e precise; tutti parametri non essenziali all'amatore che può così rivolgersi ad ottiche di qualità altrettanto elevata ma dal prezzo più abbordabile.


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Compatto, con un range di focali sufficientemente vasto e una luminosità per nulla disprezzabile,
il Nikkor AF-S 24-85mm f/3.5-4.5G IF-ED si candida come zoom tuttofare per ogni occasione.

Ne è un valido esempio lo zoom di questa eXperience, il Nikkor AF-S 24-85mm f/3.5-4.5G IF-ED, un obiettivo progettato per coprire il formato 24x36mm, trovando il proprio complemento ideale nella recente D700 ma che, come vedremo, offre buone prestazioni anche sul formato più piccolo DX.


Visto da vicino

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Le dimensioni compatte lo rendono uno degli zoom corti del sistema Nikon più piccolo e leggero,
tuttavia la luminosità massima non è stata sacrificata e può vantare un più che interessante f/3.5-4.5.

La prima caratteristica che salta all'occhio sono le dimensioni. Questo zoom è davvero compatto, misura infatti solo 73 x 72.5mm, praticamente confrontabile con il nuovo Nikon 50mm AF-S f/1.4G. Solo il peso è maggiore, di poco superiore ai 400 grammi, dovuto principalmente al numero di lenti che compongono lo schema ottico: 15 elementi in 12 gruppi con una lente in vetro ED e un elemento asferico.

Dovendo scegliere un'ottica “standard” da abbinare alla Nikon D700, privilegiando qualità, compattezza, versatilità e luminosità, la scelta potrebbe ricadere proprio tra queste due ottiche, il Nikkor AF-S 24-85mm f/3.5-4.5G IF-ED e il recentissimo Nikkor AF-S 50mm f/1.4G.
Nel primo caso si avrebbe a disposizione un range di
focali che partono da un grandangolare “vero” a un medio tele, con una qualità decisamente al livello dell'ottimo sensore della D700 e una compattezza eccellente. Il 50mm, d'altro canto, offre una luminosità massima decisamente superiore e una qualità ancora più elevata, perdendo però la praticità della focale variabile e un volume, comparabile all'ottica zoom. Scelta non facile, a meno di non averli entrambi per ogni evenienza!




I motori Silent Wave offrono una messa a fuoco veloce, precisa e silenziosa, portando l'obiettivo a focheggiare da soli 38cm, che equivalgono a un fattore di ingrandimento pari a 1:4,7 alla focale di 85mm e come di consueto è possibile intervenire manualmente per rifinire la messa a fuoco anche quando la fotocamera sta operando in modalità automatica. La parte frontale dell'ottica non ruota durante le operazioni di focheggiatura poiché avvengono internamente al barilotto dell'ottica (IF); il che aiuta nell'utilizzo di filtri (passo da 67mm) polarizzatori. Il diaframma è composto da 7 lamelle arrotondate per migliorare la resa dello sfocato e limitare l'effetto stella pronunciato nella fotografia di punti luce con il diaframma abbondantemente chiuso. In dotazione all'obiettivo viene offerto un paraluce a corolla (HB-28) dalle buone doti di protezione contro i raggi di luce parassiti; risulta ottimizzato ovviamente per coprire l'angolo di campo sul formato FX, per il formato DX si potrebbe cercare un paraluce di dimensioni maggiori, visto che l'angolo di campo alla focale minima passa da 84° a 61°, ma come vedremo l'ottima resistenza ai riflessi e ai flare di quest'ottica non lo rendono così indispensabile.

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Di eccellente fattura, il paraluce a corolla, opportunamente sagomato per proteggere nel migliore dei modi la lente frontale da eventuali riflessi o raggi di luce. L'attacco è a baionetta, così che l'eventuale utilizzo di filtri non allontana il paraluce dall'obiettivo evitando eventuali vignettature meccaniche. Come di consueto per le ottiche Nikon, anche questo paraluce può essere agganciato verso l'interno per limitare gli ingombri quando si trasporta l'ottica.

 


La ghiera del movimento dello zoom,
più esterna, e quella per la messa
a fuoco manuale offrono una lavorazione della superficie diversa, tassellata la prima e con una zigrinatura più semplice la seconda, ciò consente al fotografo di individuare senza incertezza il giusto comando, essenziale quando ci si trova a fotografare sul campo e si è
concentrati sui parametri di ripresa
e di composizione.

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Sul barilotto dell'obiettivo vi è il solo interruttore
per la commutazione tra messa a fuoco
manuale e automatica/manuale.
Questo obiettivo non è dotato di sistema
di stabilizzazione VR ma offre una luminosità elevata e una compattezza superiore.


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Il diaframma è composto da sette lamelle arrotondate;
ciò consente di avere un contributo dello sfocato piacevole
e morbido, una caratteristica non molto comune
nelle ottiche zoom.
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La flangia di innesto ottica è in metallo,
uno dei tenti particolari che denotano una
progettazione non votata al massimo
contenimento dei costi di produzione.

L'obiettivo esternamente ricalca la linea delle recenti realizzazioni Nikon in fatto di zoom multiuso, come anche l'AF-S VR 24-120mm f/3.5-5.6 G ED-IF soggetto di questa passata eXperience. La ghiera di messa a fuoco ha una larghezza sufficiente ad un uso senza problemi anche in manuale, utile soprattutto per rifinire la messa a fuoco anche quando si opera in autofocus. La ghiera dello zoom è ancora più larga e rivestita con una tassellazione diversa che la rende immediatamente riconoscibile da quella relativa al comando di messa a fuoco durante l'utilizzo sul campo, anche in caso si indossino dei guanti. Il movimento è fluido, con un giusto grado di resistenza. Il primo impatto quindi è assolutamente favorevole.

 

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