di Gerardo Bonomo

 

Prima Parte

Ci sono parecchie applicazioni fotografiche, che spaziano dalla ricerca alla fotografia professionale, dove la possibilità di sapere, a posteriori, esattamente dove è stata scattata la foto, risulta un plus molto prezioso.

Certo, è possibile avere con sé un navigatore satellitare portatile e annotare su un taccuino, vicino al nome della foto appena scattata, latitudine e longitudine.
Ma c'è una strada indubbiamente più veloce, efficace e precisa, che abbiamo testato su una Nikon D200: collegata a un GPS la Nikon D200 al momento dello scatto incorpora nei dati exif latitudine, longitudine, e ora assolutamente esatta di scatto.
La Nikon D200 e le fotocamere della serie D2, possono essere interfacciate via cavo con le unità GPS Magellan e Garmin e conformi alla versione 2.01 o successiva del protocollo National Marine Electronics Association NMEA0183.

Le unità GPS possono essere connesse al terminale remoto a dieci poli della fotocamera utilizzando il cavo accessorio GPS MC-35 consentendo la registrazione delle informazioni tra i dati Exif dei file d'immagine prodotti.
L'impiego eventuale abbinato alla specifica funzione "Image Autentication" di Nikon permetterà anche di poter "certificare" tali dati come originali e non alterati adottando l'opzionale software Nikon Image Autentication disponibile in versione Windows.

I modelli Magellan

Nikon conferma dalle note citate sui manuali, la compatibilità con i dispositivi Magellan della serie eTrex/eXplorist e Garmin della serie SporTrak attraverso i rispettivi cavi di raccordo per comunicazione seriale con attacco DB-9 RS-232.


Il cavo di collegamento
MC-35 di Nikon;

nella figura a il collegamento al cavo del GPS;

nella figura b il collegamento alla Nikon D200;

in basso il display della D200 che, con il GPS attivato, mostra la scritta GPS.

 

I vantaggi rispetto all'annotazione analogica sul taccuino sono evidenti, soprattutto in tutte quelle situazioni in cui non c'è tempo o modo di annotare i dati, o la sequenza di scatto avviene da un aereo che si sposta velocemente e continuamente cambiando naturalmente la sua posizione e quindi latitudine, longitudine e altitudine.
Sulla D2Xs è anche possibile memorizzare il girobussola, che significa, quando il ricevitore GPS è allineato con l'obiettivo della fotocamera, sapere esattamente in che direzione era puntata la fotocamera, e poter a questo punto riconoscere perfettamente il soggetto che è stato fotografato. Sul campo.


La Nikon D200 e il Garmin GPS Map 60CSx.

Giusto a proposito ci siamo "interfacciati" con il fotografo Beppe Bolchi, impegnato nella realizzazione di un libro commissionato dalla'Autorità di Bacino del Po, in uscita proprio in questo periodo.

Bolchi è partito dalla sorgente del Grande Fiume, quindi dal Monviso fino al delta. 650 chilometri ufficiali, ma poi il delta si divide in 3 o 4 rami e alla fine i chilometri diventano circa 8000, da percorrere un po' in auto, un po' in aereo e un po' in barca.


si collega il cavo del GPS al Garmin


... e dopo aver collegato tra
loro il cavo del Garmin con il
cavo Nikon, si collega
quest'ultimo alla presa
da 10 poli
 

È chiaro che in una situazione simile, in continuo movimento, la possibilità di registrare negli exif di scatto l'esatta posizione dove è stata effettuata ciascuna immagine è di enorme importanza, per poi riconoscere e didascalizzare correttamente ciascuna foto.
Il letto di un fiume come il Po è in continua trasformazione, e per questo lavoro non sarebbe comunque stato possibile affidarsi a delle carte geografiche, mai troppo recenti e aggiornate in questo caso per seguire con precisione il corso di un fiume, senza contare il fatto che molti argini, utilizzabili come "strade" non sono neppure riportati nelle carte.

Qui entrano in gioco i ricevitori portatili GPS dell'ultima generazione, come i Magellan (distribuiti da Nital) e i Garmin: diversi modelli sono in grado di interfacciarsi – solo via cavo, non wireless – alla Nikon D200 trasferendo i dati GPS direttamente negli exif di scatto.
La soluzione in questo caso è venuta interfacciando una Nikon D200 con un GPS Garmin 60CSx che oltre a dare longitudine, latitudine e altitudine, ha permesso di seguire comunque il percorso attraverso la cartografia residente.

Le unità GPS Garmin conforme alla versione 2.01 o successiva del protocollo National Marine Electronics Association NMEA0183 può essere connessa al terminale remoto a dieci poli della D200 utilizzando un cavo Nikon GPS MC-35 – opzionale - consentendo la registrazione delle informazioni nella posizione corrente della fotocamera quando le foto vengono scattate. Il funzionamento è confermato per i dispositivi Garmin serie eTrex.
Questi dispositivi sono connessi al cavo MC-35 tramite il cavo fornito dal produttore dell'unità GPS, che per la nostra prova con il Garmin è stato il cavo "PC Interface Cable" S205 che termina con un connettore femmina a 9 poli sub-d.


Tutte le tracce e i landmark memorizzati sul Garmin possono essere
facilmente trasferiti sul PC e rielaborati con il Trip & Waypoint Manager
fornito di serie con il Garmin. Per aumentare la risoluzione e il numero dei
dettagli della mappa scaricata sul PC è necessario acquistare la Micro SD
Card preprogrammata con l'area di interesse

Prima di accendere la fotocamera, l'unità GPS va impostata sul modo NMEA. Quando la fotocamera stabilisce la comunicazione con un dispositivo GPS, nel pannello di controllo viene visualizzata l'icona. L'esposimetro non viene disattivato quando questa icona è visualizzata. Le informazioni relative alle immagini riprese quando viene visualizzata l'icona includono una pagina aggiuntiva che registra la latitudine, la longitudine, l'altitudine e le informazioni UTC (Coordinated Universal Time) correnti. Se l'unità GPS non riceve dati per due secondi, l'icona sparisce dal display e la fotocamera interrompe la registrazione delle informazioni GPS.


Per collegare il Garmin al PC si può utilizzare il cavo di
collegamento USB fornito di serie nella confezione del Garmin.

Questo, aggiunto al software proprietario Nikon Image Autentication – oggi disponibile solo su alcune reflex come Nikon D200, D2X e D2Xs – permette di bloccare tutti i dati exif n modo assoluto rendendo l'immagine digitale autentica e non manipolata nei suoi dati originali, anche nei dati GPS.

 
 

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