Estendere la gamma dinamica di scene ad alto contrasto non è mai stato così facile. HDR Efex Pro di Nik Software offre numerose preimpostazioni ma non mancano estese regolazioni applicabili anche selettivamente.


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Ci eravamo già occupati del tema HDR anche perché ricorrente in fotografia indifferentemente dall'evoluzione di ripresa della tecnica e tecnologia. Ci accingiamo a nuovi sviluppi grazie alla presentazione di HDR Efex Pro di Nik Software che, grazie alla combinazione di algoritmi proprietari, tecnologia U Point® e numerosi strumenti di regolazione anche selettiva, promette di ottenere con relativa semplicità ottime immagini HDR con effetti realistici e/o creativi. Una versione di prova relativa ad HDR Efex Pro è raggiungibile dalle pagine Download del sito Nik Software.

Riprodurre con la fotografia a singola esposizione il range dinamico, o la gamma luminosa percepita dal nostro occhio e "sviluppata" dalla nostra mente, non è semplice. La gamma dinamica del visibile racchiusa in un singolo scatto fotografico di situazioni ad alto contrasto (dalle alte luci alle ombre) è inferiore a quella visivamente percepita perché, mentre l'occhio umano riesce ad adattarsi a livelli di luminosità molto diversi spostando il punto di vista, i mezzi per la produzione e visualizzazione delle immagini, come la fotocamera o il monitor, riproducono una gamma dinamica fissa di una intera immagine. I fotografi e tutti coloro che lavorano con le immagini fisse o video devono quindi essere molto selettivi nel determinare ciò che è importante "esporre correttamente" in una scena, poiché gli strumenti utilizzati riescono a registrare una gamma dinamica limitata. Per rendere visibili tutte quelle luminosità che la nostra visione ad occhio ha colto ma che il singolo scatto non è riuscito a riprodurre, vengono utilizzate varie soluzioni come mascherature in camera oscura, fotomontaggi ed elaborazioni digitali più o meno complesse.

Grazie all'HDR "High Dynamic Range", la tecnologia di postproduzione digitale per la creazione di immagini ad alta gamma dinamica con profondità di 32 bit per canale (per capire meglio il concetto ricordiamo che un file Jpg o Tif a 8 bit per canale colore può contenere milioni di colori mentre un file a 16 bit per canale colore offre miliardi di sfumature), siamo in grado di racchiudere l'intera gamma dinamica del visibile. Operando una "fusione" di più scatti della stessa scena ma con esposizioni diverse possiamo armonizzarne la gamma tonale estendendola a tutti i valori presenti nella scena, dalle alte luci alle ombre chiuse senza dettagli, superando quella percepita dal nostro occhio e ottenendo file con effetto più "realistico". In altre parole, si possono racchiudere in unico file finale anche ad 8 bit, densità luminose che in ripresa uscivano dall'unico gamut anche di 10 EV o più catturandole in ripresa con esposizioni diverse, per rimudularle e scalarle via software nelle 256 sfumature per canale dell'unica immagine RGB 8 bit poi usata in visione monitor o in stampa.

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ISO 200
– F/14 –
1/200sec.
+
ISO 200
– F/14 –
1/100sec.
+
ISO 200
– F/14 –
1/50sec.
+
ISO 200
– F/14 –
1/25sec.
+
ISO 200
– F/14 –
1/13sec.
=
Circa
14 Stop
racchiusi

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Sopra, un diverso punto di vista rispetto le miniature mostrate in precedenza.
Unendo in HDR cinque scatti con esposizioni diverse spostate di 1 Stop ad ogni scatto, otteniamo un unico
file con una gamma tonale e qualità impossibile da ottenere in unico scatto di ripresa.
Ipotizzando 7 oppure 9 Stop racchiudibili in unico scatto RAW/NEF (dipende dal sensore in uso e dalle condizioni),
abbiamo aggiunto ulteriori 5 Stop dell'esposizione a "forcella" HDR agendo sul tempo di posa
per ottenere un unico file che può racchiudere i circa 14 Stop di questa scena.

Ma pensare a questa nuova tecnologia solo come un mezzo per ottenere immagini migliori è riduttivo. Con l'HDR è possibile rappresentare scenari mai visti prima in fotografia ma anche in cinematografia, potendo ottenere "effetti speciali" e animazioni tridimensionali che possono estendere anche le potenzialità creative. Per realizzare un buon HDR è necessario eseguire le riprese con ottima qualità di base ma anche utilizzare software con algoritmi specifici, in grado di fornire buoni risultati (per una naturale o esasperata percezione delle saturazioni colore coerenti con la luminosità) senza complesse e lunghe elaborazioni.


Sopra l'interfaccia di HDR Efex Pro mostrata in questo caso nella versione Macintosh per Adobe Lightroom.
La versione per Lightroom può anche essere avviata in autonomia perché installata come applicazione "autonoma"
con l'eseguibile Windows "HDR Efex Pro.exe" in ProgrammiNik Software o "HDR Efex Pro.app"
Macintosh installata in ApplicazioniNik Software. Lanciando HDR Efex Pro dagli "eseguibili" si potrà dal menu
file selezionare "Ari Serie di Immagini" per caricare la sequenza bracketing da unire in HDR. L'interfaccia di HDR Efex Pro
permetterà già all'apertura di una sequenza bracketing, di decidere dalle miniature di "Preimpostazioni" l'effetto ricercato.
Da quel "punto di partenza" personalizzabile, saranno quindi raggiungibili gli strumenti nella parte destra
dell'interfaccia che consentono di affinare il risultato ricercato agendo su controlli globali o selettivi.
A risultato ottenuto, si potrà passare nell'applicativo host oppure salvare un file finito dal comando "Salva"
che salverà il file nel formato prescelto dalle opzioni "Impostazioni".

 

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