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Appunti Di Fotografia Naturalistica (2^parte)
Gli accessori... "indispensabili"
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Fabio Blanco
Messaggio: #1
Fotografia Naturalistica
2^ Parte

Gli accessori

Con la prima dispensa ho avuto modo di parlarvi dei corpi macchina e dei corredi di ottiche, in questa dispensa vi parlerò degli accessori che completano l’equipaggiamento fotografico di un buon fotografo naturalista.
L’attrezzatura nella fotografia naturalistica è fondamentale, con tutta probabilità un fotografo naturalista non sarà mai contento dell’attrezzatura che ha a disposizione durante le sue uscite negli ambienti naturali.
Spesso, durante i miei Workshop, i partecipanti tornano a casa attratti dall’attrezzatura che hanno potuto provare nei giorni di corso. I risultati ottenuti, nelle foto realizzate grazie all’utilizzo di ottiche e accessori di alta gamma, li convincono che la mancanza di qualità fotografica la si può sostituire solo in parte con l’inventiva e la conoscenza fotografica: un buon scatto lo si ottiene anche da un corretto corredo.
Immagine ridimensionata: clicca sull'immagine per vederla con le dimensioni originali.
Gli accessori, spesso sottovalutati in questa disciplina della fotografia, risultano invece fondamentali nella riuscita di uno scatto: cavalletti, teste, flash, tubi di prolunga o soffietti macro e lo stesso zaino fotografico potranno darci l’opportunità di realizzare scatti di qualità altrimenti di difficile realizzazione.

Gli stativi, teniamo ferma l’immagine.
Ogni fotografo naturalista che si rispetti dovrebbe avere tra la sua attrezzatura un cavalletto e lo dovrebbe utilizzare spesso.
Un buon cavalletto, saldo e solido, non serve solo a sollevare le nostre braccia dal peso di un pesante obiettivo, ma ha un compito molto più importante: ridurre al minimo l’effetto delle inevitabili vibrazioni che ha ogni sistema meccanico.
Queste vibrazioni sono la causa del micromosso: il più grande nemico della nitidezza. Il fenomeno è così frequente che spesso lo si confonde con una errata messa a fuoco e per ciò va limitato il più possibile. La tecnologia dà ora al fotografo la possibilità di scegliere tra vari modelli, costruiti con vari materiali quali l’ancora attuale alluminio, il performante carbonio e il nuovissimo basalto. Quando si acquista un cavalletto la scelta è varia, ma ciò che consiglio è di scartare subito cavalletti troppo economici, mai uno stativo economico fornirà stabilità e flessibilità adatti ai nostri scopi. Se il vostro portafoglio ve lo permette orientatevi su modelli costruiti in carbonio, sono più leggeri e quelli costruiti con la tecnologia a sei strati (6X) risultano assai stabili e rigidi. Controllate che la colonna centrale (che andrebbe alzata il meno possibile, anzi mai) sia robusta e che il suo sistema di bloccaggio limiti il più possibile la torsione.
IPB Immagine Colonna centrale estesa (da evitare il più possibile).
Molte case inseriscono nella parte inferiore di questa colonna un gancio che potrà essere molto utile per fissare un peso ( spesso si utilizza lo stesso zaino fotografico) che, aumentando la massa del sistema, limiterà ancora di più il fenomeno delle vibrazioni che causano il micromosso. Tale espediente può essere utile anche in caso di vento per rendere più stabile il sistema stativo-attrezzatura fotografica. Se si cammina molto e si deve limitare l’ingombro e meglio scegliere cavalletti a 4 sezioni, ma se la trasportabilità non è una caratteristica dettata dalla nostra voglia di trekking consiglio di utilizzare cavalletti a 3 sezioni che risultano decisamente meno soggetti a torsioni.
In alcune situazioni uso con soddisfazione un accessorio complementare al treppiede: un sacchetto di stoffa riempito di fagioli (riso e polistirolo vanno anch’essi bene) su cui adagio il barilotto dell’ottica (beanbag). Il sistema risulta sorprendente stabile ed adatto a certe situazioni ove, le soluzioni classiche non possono essere utilizzate, come gli scatti fatti da autoveicoli. Inoltre il sacchetto può anche essere utilizzato per limitare le vibrazioni dovute al sollevamento dello specchio, sarà opportuno appoggiarlo sul corpo macchina per aumentare la massa del sistema e quindi aumentare l’inerzia riducendo ulteriormente il rischio di micromosso.
Sconsiglio l’uso di monopiedi, se non in situazioni dove il dinamismo dell’azione fotografica lo rende necessario, classico esempio ne è la fotografia sportiva.
Accessorio complementare del treppiede è la testa, ve ne sono di diversi tipi, ma tutte devono dare la possibilità di orientare con velocità, comodità è precisione l’ottica verso il soggetto.
Vediamole nel particolare:
- Teste a sfera: sono le più comuni e le più utilizzate, molto leggere ed economiche, nelle versioni più semplici. Permettono movimenti su tutti e tre gli assi, ma quelle più economiche (sotto i 150 euro) richiedono un’azione di sblocco-blocco ogni volta che si esegue uno spostamento, il movimento risulta comunque poco fluido se il bloccaggio non è di tipo idrostatico (da preferire). Questa soluzione è tra le più versatili.
- Teste basculanti: sono molto usate da molti professionisti, specie in USA, hanno spostamenti fluidi, sfruttano movimenti basculanti che mantengono il baricentro del sistema sempre in un punto neutro, rendendo non necessario il serraggio del sistema così che la macchina risulti sempre pronta per puntare in un’altra direzione. La loro costruzione le rende abbastanza costose, specie nelle versioni più belle. Perfette per le foto a soggetti mobili.
- Teste video o fluide:
IPB Immagine Testa fluida.
sono teste nate per l’utilizzo delle videocamere professionali, ma sempre più fotografi naturalisti le stanno adottando scoprendone gli innumerevoli pregi. Sono più pesanti di quelle precedenti, ma permettono movimenti fluidi e regolari. Le frizioni idrodinamiche al loro interno, peraltro regolabili, non necessitano di continue azioni sui leveraggi del sistema: basta una piccola forza e il sistema si muoverà morbidamente per poi bloccarsi una volta interrotto il movimento. Con queste teste seguire un uccello in volo risulta veramente molto semplice. Sicuramente meno costose delle teste basculanti danno risultati a volte migliori.
- Teste micrometriche e teste a tre movimenti: sono teste che in fotografia naturalistica si usano solo per effettuare scatti macro o panoramici. Permettono di controllare i movimenti sui tre assi singolarmente e con estrema precisione. La loro caratteristica risulta molto utile quando occorre controllare piccoli particolari, come la giusta inquadratura di un insetto; ma sono assai scomode, addirittura inutilizzabili, se si devono effettuare scatti a mammiferi e uccelli in movimento.

Quando serve più luce
Diamo ora un piccolo accenno sui flash ed i loro accessori. Dedicheremo un approfondimento a questo utilissimo accessorio nel prossimo numero.
Spesso il flash viene bistrattato da molti fotografi naturalisti: è sbagliato, ormai gli ottimi risultati e la semplicità d’uso lo rendono un accessorio indispensabile. Se usato con criterio permette di effettuare scatti difficili da ottenere in altro modo e di realizzare effetti veramente appaganti: tutto questo grazie anche all’invenzione del TTL che spiegheremo, come detto, nelle prossime uscite.
Il Flash occorre acquistarlo potente, consiglio sempre di comprare sistemi dedicati alla machina che si possiede: ritrovarsi, al momento dello scatto, con incompatibilità invalidanti non è piacevole.
Il valore NG (Numero Guida), che indica la potenza del flash, deve essere pari o superiore a 28. Un flash con NG uguale 28 è in grado di illuminare correttamente un soggetto posto a 28 metri ipotizzando di utilizzare una sensibilità di 100 iso e un’ottica con un diaframma pari a f/1.
IPB ImmagineFlash SB800 (NG = 38)
Questi dati si ricavano da una semplice equazione: Dist.= NG : diaframma. Facendo un semplice esempio si ricava che utilizzando un flash con NG pari a 28 a 100 iso e un diaframma pari a f/2.8 si riuscirà a illuminare correttamente soggetti posti a 10mt. (NG.28 : f/2.8 = 10 m.).

Se vicino è meglio.
I tubi di prolunga o il più specifico soffietto macro sono accessori che, aumentando il tiraggio (distanza tra la baionetta dell’obiettivo e il piano focale) della macchina fotografica, danno la possibilità di aumentare il fattore di ingrandimento degli obiettivi. Tutte le ottiche, utilizzate con questo accessorio, sono in grado di mettere a fuoco a distanze inferiori permettendo quindi fattori di ingrandimento maggiori.
IPB Immagine Set di tubi di prolunga.
I tubi, generalmente forniti in tre lunghezze diverse, sono la soluzione più economica per aumentare il tiraggio e quindi il potere di ingrandimento.
Aumentando la distanza di un ottica dal piano focale ci comporteremo come quando si allontana un proiettore per DIA dal telo: l’immagine si allargherà lasciando fuori dal supporto parte del campo inquadrato, ma ingrandendo il nostro soggetto. Ovviamente questo comporta anche un calo di luminosità dovuto al fatto che la luce che passa dall’ottica è sempre la stessa ma si deve distribuire su una superficie più ampia: per questo i tempi di esposizione si allungheranno e spesso si è costretti ad aiutarsi con la luce flash. L’ingrandimento ottenuto dai tubi di prolunga o dall’introduzione di un soffietto si calcola in base ad una formula molto semplice :
Ingrandimento = Aumento del tiraggio / Focale
Da questo ne deriva che se si prendesse un’ottica 50 mm e si aumentasse il suo tiraggio di 50mm si otterrebbe (con messa a fuoco su infinito) un rapporto di 1:1, lo stesso aumento su un’ottica 100mm porterebbe ad un rapporto 1:2.

Dove mettiamo l’attrezzatura?
L’attrezzatura del fotografo naturalista e spesso pesante e in alcuni casi anche delicata e così il suo trasporto è per molti un dilemma. Le offerte, dalle più importanti case produttrici di borse e zaini fotografici, sono veramente varie e non facilitano la scelta.
Un appassionato di fotografia naturalistica si troverà, prima o poi, ad affrontare escursioni in luoghi non facili da raggiungere, situazioni climatiche che comportano imprevedibili precipitazioni, zone della terra con umidità relativa vicina al 100% o al contrario molto polverose. Il “contenitore” che trasporterà la nostra attrezzatura dovrà quindi essere scelto con molta attenzione.
Dovranno essere evitate il più possibile le borse a tracolla preferendo gli zaini fotografici che affaticano molto meno nei lunghi tragitti, specie in percorsi accidentati.
IPB Immagine
Gli zaini devono avere spallacci comodi e regolabili, è necessario un sistema di fissaggio sui fianchi per evitare spostamenti del baricentro e scaricare così l’eventuale peso in eccesso dalle spalle.
Controllate tutte le cuciture, che siano forti e ben eseguite, così come le cerniere di chiusura che devono essere ben robuste. Negli ultimi due anni molte cerniere sono state create con un sistema di impermeabilizzazione: questa tecnica consiste nell’aggiungere due guaine gommate nella sede esterna della cerniera, una volta chiusa la zip le due guaine aderiscono perfettamente l’una all’altra creando una barriera efficace a polvere e umidità.
Importante è la possibilità di adattare gli spazi interni alla propria attrezzatura: verificate che i divisori dello zaino che acquisterete abbiano un sistema a velcro per la configurazione interna degli scompartimenti. Lo zaino deve avere una capacità tale da permettere di contenere: due corpi macchina (anche se ne avete solo uno), tutte le ottiche che possedete più una e il flash che porterete sempre con voi. Altresì importanti sono le tasche che devono contenere, card o rullini, filtri, cavi e tutti gli accessori che volete portare con voi.
IPB Immagine Ape mellifera 30mm + tubo di prolunga)

Altri accessori altrettanto importanti verranno trattati nelle prossime dispense.

Messaggio modificato da Fabio Blanco il Mar 25 2008, 06:28 PM
meialex1
Messaggio: #2
Grazie Fabio..... Pollice.gif
matteo.lazzerini
Messaggio: #3
Fabio complimenti per tutto e grazie per i preziosi consigli! guru.gif

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #4
ciao & thank's Fabio.

Non l'ho ancora letto, lo farò appena riesco. Comunque attendevo la continuazione della prima parte. Grazie

daniele
Fabio Blanco
Messaggio: #5
Dimenticavo che se qualcuno ha qualche domanda specifica o vuole qualche info in più sugli argomenti trattati sarò ben contento di rispondere qui in pubblico.

Grazie a tutti per gli apprezzamenti fatti.

Spero di trovarvi molti al Meeting ufficiale, magari, se si vuole, si organizza un special workshop by Forum Nital.

Messaggio modificato da Fabio Blanco il Mar 29 2008, 01:53 PM
Paolo56
Messaggio: #6
Grazie Fabio per la bellissima Experience.
Se del caso approfondirei l'argomento micromosso (vibrazioni) con i lunghi tele, superiori a 400mm.
La mia esperienza, con il 500 f4, è stata sicuramente problematica nonostante abbia usato un buon treppiede (Manfrotto 055pro + testa 468mgrc5).
Evidentemente non è sufficente per eliminare il micromosso, ovviamente con tempi rapidi, adeguati alla focale e scatto remoto.
Quindi la mia richiesta è quella di addentrarsi in maniera più analitica su tutti quei piccoli accorgimenti, sia di "hardware" sia di "software" che permettono di ottenere foto più nitide.
Salutoni
Paolo
Fabio Blanco
Messaggio: #7
QUOTE(Paolo56 @ Apr 3 2008, 05:44 PM) *
Grazie Fabio per la bellissima Experience.
Se del caso approfondirei l'argomento micromosso (vibrazioni) con i lunghi tele, superiori a 400mm.
...
Salutoni
Paolo

Ciao Paolo,
il micromosso è una bestia nera dei fotografi naturalisti, normalmente alla ricerca dell'immagine più nitida possibile.
Quando si utilizzano poi focali come i supertele la più piccola vibrazione rischia di pregiudicare un'immagine altrimenti perfetta.
Non è facile tenere a bada tale fenomeno, specie se si usano macchine con sensore DX: in questo caso la regola del tempo di sicurezza uguale all'inverso della focale (500mm = 1/500 sec.) deve essere moltiplicata per il fattore 1,5 e quindi ne risulta che per un 500mm il tempo di sicurezza è 1/750 sec (1/800sec).
Riguardo all'attrezzatura da te utilizzata ho qualche perplessità sul cavalletto, specie se fosse un 4 sezioni, che per un ottica come il 500 f/4 è un pò al limite, con gambe tutte estese o peggio con colonna montante alzata anche in parte ancor peggio. La colonna per avere i migliori risultati andrebbe tenuta sempre abbassata.
Lo scatto remoto è utile se non si notano vibrazioni al momento dello scatto, nel qual caso o si mette un sacchetto di sabbia (o di fagioli !) sul pentaprisma così che il rapido movimento dello specchio non crei vibrazioni o si abbandona lo scatto remoto e si scatta tenendo una mano sul 500 (per aumentarne la massa e quindi la resistenza alle vibrazioni).
Tutto ciò è valido se si stanno usando i "tempi di sicurezza", se non si usano tali tempi è tutto più difficile.
Se scatti senza scatto remoto ti posso consigliare di impostare lo scatto su continuo e fare da 3 a 4 scatti della stessa scena, ciò ti permetterà di selezionare i tuoi scatti tra una rosa maggiore e quindi avere maggiori possibilità di riuscita.

Messaggio modificato da Fabio Blanco il Apr 8 2008, 03:41 PM
Michele Difrancesco
FOUNDER
Messaggio: #8
Ottimo Fabio!
Complimenti e grazie per la tua collaborazione,

a presto,
Michele Difrancesco
danighost
Nikonista
Messaggio: #9
Ho avuto la testa video 501 (seguendo il tuo consiglio), ma volevo chiederti cosa ne pensi di questa sempre della Manfrotto.

Ho visto al Photoshow che per far provare i tele erano a disposizione, ma per foto naturalistiche come sono?
Fabio Blanco
Messaggio: #10
QUOTE(danighost @ Apr 12 2008, 11:36 PM) *
Ho avuto la testa video 501 (seguendo il tuo consiglio), ma volevo chiederti cosa ne pensi di questa sempre della Manfrotto.

Ho visto al Photoshow che per far provare i tele erano a disposizione, ma per foto naturalistiche come sono?

Ciao,
scusa se ti rispondo solo ora, ma purtroppo ho il sistema di notifica delle risposte che non funziona. Provvederemo.

La staffa della manfrotto che mi indichi fa parte delle teste così dette a basculaggio come la più cara e ottima testa Wimberley Head II. La manfrotto è buona, ma tende ad avere un movimento un pò meno fluido, specie con ottiche leggere e qualche vibrazione in più vista la sua costruzione. Inoltre quando la si blocca completamente le microvibrazioni sono un pò più marcate.
Con quale ottica la useresti?
danighost
Nikonista
Messaggio: #11
QUOTE(Fabio Blanco @ Apr 14 2008, 05:04 PM) *
Ciao,
scusa se ti rispondo solo ora, ma purtroppo ho il sistema di notifica delle risposte che non funziona. Provvederemo.

La staffa della manfrotto che mi indichi fa parte delle teste così dette a basculaggio come la più cara e ottima testa Wimberley Head II. La manfrotto è buona, ma tende ad avere un movimento un pò meno fluido, specie con ottiche leggere e qualche vibrazione in più vista la sua costruzione. Inoltre quando la si blocca completamente le microvibrazioni sono un pò più marcate.
Con quale ottica la useresti?


Per il momento nessuna, forse con il 170-500 Sigma (ma in futuro un fisso luminoso è in programma).

Intanto mi sto informando, l ho sempre vista, ma non ne ho mai sentito parlare, eppure in certo modo mi ricorda la Wimberley, mi chiedevo se poteva essere valida o meno.

grazie.gif per la risposta.
mauri61
Messaggio: #12
Grazie Fabio, Ti leggo molto volentieri cercando di imparare qualcosa di più
purtrorro al meeting non riesco a venire perchè al sabato sono impegnato con il lavoro, conto di essere nelle vicinanze di Comacchio la domenica magari anche solo per un saluto

Ciao e Grazie ancora

Maurizio
Fabio Blanco
Messaggio: #13
QUOTE(danighost @ Apr 14 2008, 06:25 PM) *
... mi ricorda la Wimberley, mi chiedevo se poteva essere valida o meno.

grazie.gif per la risposta.

Il concetto è molto simile tra le due teste, cambia il sistema di serraggio tra le due e un pò la stabilità, ho incontrato una volta una persona che utilizzava la manfrotto ed era sufficientemente soddisfatto.
La manfrotto è sicuramente una testa valida, in ogni modo.

QUOTE(mauri61 @ Apr 14 2008, 06:46 PM) *
Grazie Fabio, Ti leggo molto volentieri cercando di imparare qualcosa di più
purtrorro al meeting non riesco a venire perchè al sabato sono impegnato con il lavoro, conto di essere nelle vicinanze di Comacchio la domenica magari anche solo per un saluto

Ciao e Grazie ancora

Maurizio

Purtroppo Maurizio domenica andrò via molto presto, ma vi saranno altri amici che rimarranno fino a fine programma. Comunque vi saranno sicuramente altre occasioni per incontrarci.
Ciao,
Fabio.
windswalker
Messaggio: #14
Gentile Fabio, ho una perplessità sull'utilizzo del flash: in particolare, nella prima parte della guida, c'è una bellissima foto di un leopardo scattata con "Nikon D2X, ob. Nikkor AFS 300 f/4 + TC17, flash SB800".
L'apertura massima del diaframma, se non vado errato, con un obiettivo f4 e teleconverter con perdita di 1.5 stop, dovrebbe essere 4*sqrt(2*1.5), quindi 6.9.
Utilizzando la formula postata in questa seconda parte, con l'sb800 che ha un numero guida di 38 abbiamo che la distanza massima a cui il flash risulta utile è 38/6.9 ovvero cinque metri e mezzo................

Se non ho sbagliato i calcoli (almeno spero) è evidente che il leopardo ritratto fosse ad una distanza maggiore, molto maggiore. Che utilità allora trarrebbe la foto dall'utilizzo del flash?

Grazie per la risposta
Fabio Blanco
Messaggio: #15
QUOTE(windswalker @ Apr 23 2008, 02:47 PM) *
Gentile Fabio, ho una perplessità sull'utilizzo del flash: in particolare, nella prima parte della guida, c'è una bellissima foto di un leopardo scattata con "Nikon D2X, ob. Nikkor AFS 300 f/4 + TC17, flash SB800".
L'apertura massima del diaframma, se non vado errato, con un obiettivo f4 e teleconverter con perdita di 1.5 stop, dovrebbe essere 4*sqrt(2*1.5), quindi 6.9.
Utilizzando la formula postata in questa seconda parte, con l'sb800 che ha un numero guida di 38 abbiamo che la distanza massima a cui il flash risulta utile è 38/6.9 ovvero cinque metri e mezzo................

Se non ho sbagliato i calcoli (almeno spero) è evidente che il leopardo ritratto fosse ad una distanza maggiore, molto maggiore. Che utilità allora trarrebbe la foto dall'utilizzo del flash?

Grazie per la risposta

Dubbio assolutamente lecito il tuo, ma vengo ora a dipanarlo.
Le caratteristiche dello scatto sul flash sono:
- Parabola flash su posizione 105mm quindi NG risultante 56
- flash impostato per una sottoesposizione di -1/3 (vuol dire efficacia del flash migliorata di circa un 10% in più= unità di NG 60)
- lente di fresnel applicata sul flash che circa raddoppia il NG = NG equivalente circa 120
Inoltre controllando i dati Exif ho rilevato un mio errore nello scrivere la didascalia in quanto lo scatto è stato fatto con un TC14 e non 17 (e per questo mi scuso dell'informazione errata insaerita)
Ne deriva che il diaframma equivalente da applicare al calcolo è 5.6

Quindi la distanza di efficacia derivante dal calcolo è:
NG 120 / 5.6 = 21mt circa

Spero che ora i dubbi siano stati fugati, comunque rimango a disposizione.
Mi dispiace se l'indicazione errata del TC utilizzato per lo scatto ha contribuito a creare la non piena comprensione dello scatto.
windswalker
Messaggio: #16
QUOTE(Fabio Blanco @ Apr 24 2008, 06:59 AM) *
Dubbio assolutamente lecito il tuo, ma vengo ora a dipanarlo.
Le caratteristiche dello scatto sul flash sono:
- Parabola flash su posizione 105mm quindi NG risultante 56
- flash impostato per una sottoesposizione di -1/3 (vuol dire efficacia del flash migliorata di circa un 10% in più= unità di NG 60)
- lente di fresnel applicata sul flash che circa raddoppia il NG = NG equivalente circa 120
Inoltre controllando i dati Exif ho rilevato un mio errore nello scrivere la didascalia in quanto lo scatto è stato fatto con un TC14 e non 17 (e per questo mi scuso dell'informazione errata insaerita)
Ne deriva che il diaframma equivalente da applicare al calcolo è 5.6

Quindi la distanza di efficacia derivante dal calcolo è:
NG 120 / 5.6 = 21mt circa

Spero che ora i dubbi siano stati fugati, comunque rimango a disposizione.
Mi dispiace se l'indicazione errata del TC utilizzato per lo scatto ha contribuito a creare la non piena comprensione dello scatto.


Se sono relativamente "pivello" in ambito fotografico, sono invece del tutto digiuno per quanto riguarda l'utilizzo dei flash: mi devo ancora decidere ad acquistarne uno, preferendo per il momento lo scatto a luce ambiente.
Non avevo pertanto idea che il numero guida di un flash potesse cambiare a seconda della posizione della parabola, nè tramite l'utilizzo di un lente di fresnel (che non ho neanche la minima idea di cosa sia....). Il ricorso alla sottoesposizione, invece, è un espediente molto ingegnoso che avrei dovuto considerare, rientrando già nelle mie limitate conoscenze rolleyes.gif

Ora mi è tutto chiaro (si fa per dire....) e penso che dovrò rivalutare per il futuro la mia decisione di non utilizzare il flash, anche in quelle situazioni dove avrei giurato non servissero a niente!
Fabio Blanco
Messaggio: #17
QUOTE(windswalker @ Apr 24 2008, 08:54 AM) *
...Non avevo pertanto idea che il numero guida di un flash potesse cambiare a seconda della posizione della parabola, nè tramite l'utilizzo di un lente di fresnel (che non ho neanche la minima idea di cosa sia....). Il ricorso alla sottoesposizione, invece, è un espediente molto ingegnoso che avrei dovuto considerare, rientrando già nelle mie limitate conoscenze rolleyes.gif
Ora mi è tutto chiaro (si fa per dire....) e penso che dovrò rivalutare per il futuro la mia decisione di non utilizzare il flash, anche in quelle situazioni dove avrei giurato non servissero a niente!
Non ti preoccupare pian piano apprenderai tutti i segreti del flash.

per ciò che riguarda la lente di fresnel:
Si tratta di una lente piana applicata sul flash tramite dei supporti appositamente studiati a seconda del modello di flash, l'aggeggio on questione è questo qua:
IPB Immagine
permette di concentrare i raggi luminosi in maniera efficace, tanto da poter essere usato solo su ottiche da 200mm in su altrimenti si vede un area scura intorno alla zona illuminata.

Per quello che riguarda la parabola motorizzata dell'SB800, si tratta di due specchi interni al flash che muovendosi a seconda della focale utilizzata (min 24 max 105mm-) concentrano la luce aumentandone l'intensità sul soggetto.
windswalker
Messaggio: #18
Ho capito, prossimo acquisto sb800 (e rimando il tc20e...) rolleyes.gif
maxter
Messaggio: #19
Ciao fabio, volevo porti una domanda sull'usi del flash nella foto naturalistica. Premesso che preferisco la luce naturale, ci sono delle situazioni in cui mi rendo conto che invece il flash è quasi indispensabile. Ho allora cominciato a portare con me il Sb600 (non è il meglio, è più potente il SB800 o "Fresnel" ma è quello che ho). Però: è assodato che nella foto naturalistica ad animali, in particolare volatili, passeracei, ecc. ecc, si usi lo scatto continuo, si spara a raffica e si spera che nei 6/7 scatti fatti ci sia quello con il soggetto nella posizione voluta, magari che ti guarda, nitido, ecc. ecc. Solo che usando il flah il tempo di ricarica dello stesso impedisce di fatto la raffica e quindi bisogna calcolare un solo scatto al momento buono, e la percentuale di scatti buoni cala notevolmente (e poi non è che il soggetto ritorna o ti da, a volte, altre occasioni). Per cui mi sono fatto l'idea che non è poi così utile o, meglio: col flash la foto viene sicuramente meglio per certi aspetti, ma il fatto che impedisce la raffica veloce mi spinge a non utilizzarlo. Che puoi dire a proposito? Grazie. Ciao
maxter
Messaggio: #20
Inoltre: spesso la foto naturalistica si fa da dentro capanni o comunque con teli che ci coprono...della fotocamera esce solo l'obiettivo...e in questo casi il flash come si deve usare? Presumo esternamente al nascondiglio,perdendo comunque il sistema di comunicazione macchina-flash dato che il sensore nella fotocamera è coperto...... hmmm.gif
Fabio Blanco
Messaggio: #21
QUOTE(maxter @ May 7 2008, 08:31 AM) *
Inoltre: spesso la foto naturalistica si fa da dentro capanni o comunque con teli che ci coprono...della fotocamera esce solo l'obiettivo...e in questo casi il flash come si deve usare? Presumo esternamente al nascondiglio,perdendo comunque il sistema di comunicazione macchina-flash dato che il sensore nella fotocamera è coperto...... hmmm.gif

Ciao Massimo,
vengo a risponderti ora causa intervento chirurgico subito la scorsa settimana.
Rispondo a tutti e due i quesiti.
1- E' inevitabile che alcune situazioni, vedi scatti a raffica, l'uso del Flash venga ad essere penalizzato dall'inevitabile tempo di ricarica dei condensatori dello stesso. In questi casi purtroppo l'unica soluzione è cercare di essere più selettivi sfruttando al meglio le situazioni, perchè anche se si lavora a 1/2 della potenza sarà solo possibile avere solo due lampi buoni in sequenza.
Ciò nonostante non è impossibile, e comunque almeno uno scatto o due gioveranno dell'uso del flash... gli altri inevitabilmente no: meglio 1 o 2 che nessuno.
Ho fatto vari scatti a uccelli con il Flash in varie occasioni e non ho sentito questa limitazione al punto da dire meglio senza, anzi !
Se nella sequenza gli scatti senza flash sono venuti troppo scuri significa che o le condizioni di luce o le impostazioni della macchina non erano adatte comunque alla ripresa, il flash dovrebbe semplicemente servire a schiarire le ombre o a dare effetti particolari agli scatti, quasi mai ad "illuminare" il soggetto.
2- Per ciò che riguarda il capanno io spesso uso il cavo flessibile "SC29" (ma vanno bene anche altri cavi come il "SC28") in questa maniera sarà facile far sbucare il flash dalla fessura di un capanno. Ho sperimentato con successo anche il Flash staccato dalla Macchina e comandato dal flash incorporato della mia reflex (impostato come master) ed il flash SB come Remote, avendo solo l'accortezza di orientare la fotocellula del sistema Wireless del SB verso la macchina per essere sicuro che i due flash dialoghino senza intoppi.
Spero di essere stato esauriente, se così non fosse chiedi pure chiarimenti.
Coribo
Messaggio: #22
Ciao Fabio, grazie per le informazioni che ci dai wink.gif.
Vorrei farti una domanda che non è attinente agli accessori.
Spesso sulle colline Toscane trovo dei capanni da caccia piazzati (ovviamente) in punti strategici. Alcuni di questi sono aperti.
A parte il pericolo di essere impallinato da qualche cacciatore geloso, sai dirmi se (visto che a mio parere sono in zone demaniali), possono essere sfruttati liberamente? Hai qualche info in merito?

Grazie
Alessandro
Fabio Blanco
Messaggio: #23
Ciao Alessandro,
non sono un avvocato e non ho conoscenze dirette d'uso di questi capanni, questo è ciò che conosco: li ho già visti in alcune mie uscite, spesso sono piazzati sui passi di montagna in zone di passaggio degli animali in migrazione. Se sono in terreno demaniale credo che tu abbia lo stesso diritto di usarli quanto chi li ha costruiti. Dubito però che avvisterai grandi quantità di animali, infatti se sono posti in zone di caccia difficilmente troverai animali distante dai periodi di migrazione e durante il periodo di migrazione questi saranno occupati dai cacciatori mad.gif
desmo bike
Iscritto
Messaggio: #24
Grazie.... veramente grazie, la passione e la competenza che ai traspare in questi articoli
Grazie da una persona che ti ammira
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #25
grazie.gif per ipreziosi consigli. splendide immagini complimenti.
 
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