Il negativo B/n in Camera Oscura Digitale vai al Forum

di Bruno Lomio

 

La fotografia in Bianco e Nero, anche attraverso l'evolversi delle tecnologie e dei nuovi strumenti, riscuote sempre grande interesse; numerose sono le discussioni e le richieste di metodi su come ottenere un buon BN sia digitale che da pellicola. Un buon B/N si può ottenere con entrambi i sistemi, tuttavia, le due tecniche fotografiche, secondo me, hanno una propria filosofia, un proprio carattere espressivo e vanno prese e interpretate per quelle che sono, due strade percorribili in cui una non è l'emulazione dell'altra.
In altre occasioni, si è accennato alla grana o alla gamma di sfumature tipica del B/N tradizionale, al suo percorso che va dalla scelta della pellicola allo scatto, al successivo sviluppo e alla realizzazione finale in CO; abbiamo anche seguito, in questa sezione, alcuni interessanti metodi di conversione digitale. Questa volta però, vorrei porre l'attenzione, se vi va, su un'altra possibilità, con questo piccolo contributo: il negativo B/N in camera oscura digitale.

Ecco, quindi, un B/N che, partendo dal tradizionale negativo, attraverso la scansione e successiva post-produzione, diventa anch'esso digitale. Come vedremo, anche qui il percorso avrà proprie caratteristiche sia tecniche che espressive.

Lo scatto
La foto che ho scelto come esempio è questa, uno still-life povero; solita luce ambiente dal balcone sulla sinistra che si specchia appena sulla caffettiera e cartoncini bianchi, sulla destra, opportunamente sistemati per disegnare i riflessi desiderati. La pellicola utilizzata è una Ilford FP4, l'unica che conosco bene e da cui so cosa aspettarmi; la scelgo soprattutto per questo aspetto, in vista del successivo sviluppo e della scansione.


La scansione
L'esposizione al momento dello scatto e il successivo sviluppo del negativo, sono finalizzati alla scansione, per cui cerco di ottenere un risultato il più possibile standard, senza esaltazioni espressive del contrasto o della grana.
Inserito la striscia di negativo nel Coolscan, (che è un po come inserirla nell'ingraditore) effettuo le varie regolazioni. Il software NikonScan offre ottime e varie possibilità di intervento, ma io, per mia scelta, intervengo soprattutto sulla messa appunto dell'esposizione (AnalogGain), anche in questa fase, preferisco ottenere un'immagine originale il più possibile neutra e bilanciata, da studiare successivamente con calma per decidere come e su quali zone intervernire.

 

Nel nostro esempio, visti i riflessi sulla caffettiera, conviene ridurre leggermete l'esposizione regolando sulle alte luci; schiariremo in post-produzione le zone più scure, esse contengono più informazioni di quante immaginiamo, basta tirarle fuori.
Comunque per un lavoro più preciso, possiamo ricavare due file come in figura e miscelarli in Photoshop (soluzione che consiglio).

Post-produzione: uso delle modalità Aggiungi/Moltiplica (screen/multiply)
Salvati i file in formato Tiff 16bit, passiamo in Photoshop (o altro vostro programma equivalente); ora è qui che dobbiamo riportare la nostra immagine, neutra e piuttosto piatta, alla sua brillantezza originale ed esaltarne gli aspetti che ci avevano colpito al momento dello scatto.

Procediamo con le solite regolazioni con i livelli, contrasto e luminosità, ma ci accorgiamo che nelle alte luci c'è qualche problema, ..è necessario mascherare.

Per correggere le alte luci, questa volta proviamo un metodo rapido quanto efficace.
Selezioniamo la zona sovraesposta e con un semplice Copia e Incolla (o un veloce Ctrl+C, Ctrl+V) otteniamo subito un nuovo livello:



Scegliamo la modalità Moltiplica e regoliamo la trasparenza fondendo il nuovo livello fino all'effetto desiderato. Con questa opozione la zona si scurisce con notevole recupero dei dettagli pur conservando un contrasto e una luminosità gradevoli.

Risolto il problema alte luci, continuo ad osservare l'immagine e vedo che manca ancora qualcosa: la vecchia caffettiera dello scatto, aveva come caratteristica i graffi che, risaltando con la luce, ne segnavano il particolare aspetto vissuto.
Ma ora, come tirarli fuori?

Ho provato a duplicare il livello, selezionato questa volta la modalità Screen (aggiungi) e l'immagine ha acquistato subito luminosità rivelando, inaspettatamente, molti particolari nascosti.

Al solito regoliamo la trasparenza al punto giusto e, se neccessario, mascheriamo le zone troppo luminose.
Ecco, questi sono i passi e gli interventi pricipali utilizzati in questo esempio, naturalmente ne sono succeduti altri di rifinitura, come un'ulteriore regolazione del contrasto e piccoli ritocchi locali.