La fotografia in Bianco e Nero,
anche attraverso l'evolversi delle tecnologie e dei
nuovi strumenti, riscuote sempre grande interesse;
numerose sono le discussioni e le richieste di metodi
su come ottenere un buon BN sia digitale
che da pellicola. Un
buon B/N si può ottenere con entrambi i sistemi,
tuttavia, le due tecniche fotografiche, secondo me,
hanno una propria filosofia, un proprio carattere
espressivo e vanno prese e interpretate per quelle
che sono, due strade percorribili in cui una non è
l'emulazione dell'altra.
In altre occasioni, si è accennato alla grana
o alla gamma di sfumature tipica del B/N tradizionale,
al suo percorso che va dalla scelta della pellicola
allo scatto, al successivo sviluppo e alla realizzazione
finale in CO; abbiamo anche seguito, in questa sezione,
alcuni interessanti metodi di conversione digitale.
Questa volta però, vorrei porre l'attenzione,
se vi va, su un'altra possibilità, con questo
piccolo contributo: il negativo
B/N in camera oscura digitale.
Ecco, quindi, un B/N che, partendo dal tradizionale
negativo, attraverso la scansione e successiva post-produzione,
diventa anch'esso digitale. Come vedremo, anche qui
il percorso avrà proprie caratteristiche sia
tecniche che espressive.
Lo scatto
La foto che ho scelto come esempio
è questa, uno still-life povero; solita luce
ambiente dal balcone sulla sinistra che si specchia
appena sulla caffettiera e cartoncini bianchi, sulla
destra, opportunamente sistemati per disegnare i riflessi
desiderati. La pellicola utilizzata è una Ilford
FP4, l'unica che conosco bene e da cui so cosa aspettarmi;
la scelgo soprattutto per questo aspetto, in vista
del successivo sviluppo e della scansione.
La scansione
L'esposizione al momento dello
scatto e il successivo sviluppo del negativo, sono
finalizzati alla scansione, per cui cerco di ottenere
un risultato il più possibile standard, senza
esaltazioni espressive del contrasto o della grana.
Inserito la striscia di negativo nel Coolscan, (che è un po come inserirla nell'ingraditore) effettuo
le varie regolazioni. Il software NikonScan offre
ottime e varie possibilità di intervento, ma
io, per mia scelta, intervengo soprattutto sulla messa
appunto dell'esposizione (AnalogGain), anche in questa
fase, preferisco ottenere un'immagine originale il
più possibile neutra e bilanciata, da studiare
successivamente con calma per decidere come e su quali
zone intervernire.
Nel nostro esempio, visti i riflessi sulla caffettiera,
conviene ridurre leggermete l'esposizione regolando
sulle alte luci; schiariremo in post-produzione le
zone più scure, esse contengono più
informazioni di quante immaginiamo, basta tirarle
fuori.
Comunque per un lavoro più preciso, possiamo
ricavare due file come in figura e miscelarli in Photoshop
(soluzione che consiglio).
Post-produzione: uso delle modalità
Aggiungi/Moltiplica (screen/multiply)
Salvati i file in formato Tiff
16bit, passiamo in Photoshop (o altro vostro programma
equivalente); ora è qui che dobbiamo riportare
la nostra immagine, neutra e piuttosto piatta, alla
sua brillantezza originale ed esaltarne gli aspetti
che ci avevano colpito al momento dello scatto.
Procediamo con le solite regolazioni con i livelli,
contrasto e luminosità, ma ci accorgiamo che
nelle alte luci c'è qualche problema, ..è
necessario mascherare.
Per correggere le alte luci, questa volta proviamo
un metodo rapido quanto efficace.
Selezioniamo la zona sovraesposta e con un semplice
Copia e Incolla (o un veloce Ctrl+C, Ctrl+V) otteniamo
subito un nuovo livello:
Scegliamo la modalità Moltiplica e regoliamo
la trasparenza fondendo il nuovo livello fino all'effetto
desiderato. Con questa opozione la zona si scurisce
con notevole recupero dei dettagli pur conservando
un contrasto e una luminosità gradevoli.
Risolto il problema alte luci, continuo ad osservare
l'immagine e vedo che manca ancora qualcosa: la vecchia
caffettiera dello scatto, aveva come caratteristica
i graffi che, risaltando con la luce, ne segnavano
il particolare aspetto vissuto.
Ma ora, come tirarli fuori?
Ho provato a duplicare il livello, selezionato questa
volta la modalità Screen (aggiungi) e l'immagine
ha acquistato subito luminosità rivelando,
inaspettatamente, molti particolari nascosti.
Al solito regoliamo la trasparenza al punto giusto
e, se neccessario, mascheriamo le zone troppo luminose.
Ecco, questi sono i passi e gli interventi pricipali
utilizzati in questo esempio, naturalmente ne sono
succeduti altri di rifinitura, come un'ulteriore regolazione
del contrasto e piccoli ritocchi locali.