Alexandria, sulle orme del conquistatore

A cura di: Alessandro Sentieri

Alessandro il Grande, dopo la conquista dell'Egitto, volle la sua capitale e individuò in uno sperduto villaggio sulle sponde del mediterraneo il sito ideale per edificare la città che avrebbe portato per sempre il suo nome. La leggenda narra che il conquistatore ne tracciò al suolo la pianta servendosi, in mancanza di altro, di grano. L'episodio venne interpretato come segno di un futuro di ricchezza e allude al ruolo della città nell'esportazione del grano egiziano. La storia colloca la fondazione della città attorno al 330 a.c. e percorre l'evoluzione di questa città attraverso le varie epoche della sua vita millenaria fino ai giorni nostri. Oggi Alexandria è una metropoli abitata da circa 6 milioni di persone ed ospita uno dei porti più grandi ed importanti dell'intero mediterraneo.

Alessandro Sentieri

Attracchiamo in una calda mattinata di fine ottobre. L'aria è calda e umida, e la coltre di nubi che sovrasta la città rende l'atmosfera ancora più pesante. Ho prenotato un'escursione di qualche ora perché, anche se so già che resterò con un sensazione come di qualcosa di incompiuto dentro di me, ho voglia di calarmi nel mondo arabo. Ho già visitato paesi di cultura islamica, ma mai città di queste dimensioni.

Il pulman ci trasporta velocemente nei pressi di una fortezza che si protende verso il mare aperto, ma io non sono molto attratto dalla costruzione quanto dalla vita che la circonda…

Alessandro Sentieri

Arriviamo nei pressi di una moschea. So che agli occidentali è precluso l'ingresso, ma io voglio entrare a tutti i costi. Per fortuna due bambini davanti all'ingresso percepiscono la mia bramosia e con un cenno mi fanno togliere le scarpe e mi fanno affacciare al portone… guardo dentro e resto stupito: la moschea non è solamente un luogo di culto, ci sono persone che riposano, persone che pregano e persone che chiacchierano in un clima di grande serenità. Mi sento osservato, anche con molta diffidenza, ed esco quasi subito; le scarpe, per fortuna, ci sono sempre: i ragazzini le hanno custodite con attenzione e io gli regalo tutti gli spiccioli che ho in tasca per ringraziarli.

Alessandro SentieriAlessandro Sentieri

Tutto si muove lento… i vecchi tram, le persone… a un'altra velocità rispetto a quella alla quale siamo abituati nel nostro universo occidentale…

Tutto è fatiscente, in preda all'incuria… accanto a costruzioni decrepite ci sono palazzi ultramoderni e hotel di lusso che tra qualche anno saranno anch'essi decrepiti per mancanza di opportuna manutenzione.

Alessandro Sentieri

Solo la modernissima Biblioteca Nazionale e i preziosi reperti archelogici del Museo sembrano in grado di coniugare i fasti del passato con la volontà di emergere dai problemi evidenti del presente.

Rientriamo alla nostra dimora galleggiante, al nostro occidente opulento e sicuro e realizzo meglio le sensazioni percepite nella breve escursione.

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Ho visto un mondo che viaggia a una velocità diversa da quella del nostro, poggiato su contraddizioni evidenti e su contrasti tra i legami del passato e la voglia di affrancarsene, senza dimenticarlo, per accedere finalmente al presente e poi al futuro. Ho visto donne avvolte in burka che lasciavano intravedere solamente gli occhi e studentesse con solamente il capo coperto, indossare jeans aderentissimi e vertiginosi tacchi a spillo, e mi sono chiesto se tra qualche anno anch'esse negheranno la loro bellezza agli altrui sguardi coprendosi da capo a piedi. Ho visto le operazioni di rifornimento della nave e sentito dall'altoparlante raccomandazioni di non fumare per scongiurare incendi, mentre la chiatta sgangherata del benzinaio era piena di cicche spente…

Alessandro Sentieri

Sono sempre assorto nei miei pensieri sul ponte più alto della nave, quando, quasi al crepuscolo, da una vicina moschea la voce del muezzin invita i fedeli alla preghiera… tutto si ferma, tutto rallenta ancora di più, mentre la mia schiena è percorsa da un lieve brivido e un arcobaleno, forse un segno celeste, incorona il minareto…
Pochi minuti e mi giro dall'altra parte: persino le infrastrutture rugginose del porto mi sembrano belle, così avvolte dai colori di un caldo tramonto.

Alessandro Sentieri

La nave salpa e io resto con quella sensazione della quale parlavo all'inizio, ma, anche per i moniti del personale di bordo, non me la sono sentita di affrontare Alexandria da solo, senza alcuna guida. Io, occidentale, solo soletto in una metropoli araba. Chissà, forse un giorno tornerò ad Alexandria e magari potrò affrontare con serenità un escursione in piena libertà nel cuore della città per assaporare appieno la cultura islamica.

Forse in futuro i nostri mondi e le nostre culture si avvicineranno e potremo vivere in pace, rispettandoci. Forse…
Insciallah (se Dio lo vuole).
 

Fotografie eseguite con fotocamera D700 ed obiettivi
AF-S 24-70mm f/2.8 G ED - AF-D 80-200mm f/2.8 D

 

Alessandro Sentieri
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