Cristinapolis - Brasile: Immagini Volti e Storie

A cura di: Elisabetta Rosso , Gianluca Nostro

Reportage realizzato in Brasile, nel mese di Aprile 2010, dalla fotografa Elisabetta Rosso con l'aiuto ed il supporto di Gianluca Nostro.
 

Progetto ideato e realizzato per conto dell'Associazione ONLUS Amici di Joaquim Gomes di Piossasco (TO) e finalizzato al sostegno delle attività dell'Associazione sul territorio brasiliano dove operano i volontari.
Tutto il ricavato della mostra fotografica e della pubblicazione è stato e verrà devoluto all'Associazione Amici di Joaquim Gomes.

Il Brasile è lontano, lontano in termini ci chilometri, di clima, di cibo, di abitudini. Lontana è la vita quotidiana, il concetto di famiglia, religiosità. Attraverso una serie di scatti, di immagini, di volti e di racconti, attraverso i suoni, le voci e i canti cerchiamo di accorciare questa distanza, di renderci più consapevoli, più vicini. Si racconta Cristinapolis, piccolo centro del Sergipe, stato nel nord est del Brasile.
Si raccontano le sue strade, i suoi villaggi, le sue persone.

La “Villa”. Quando si racconta ad un brasiliano che in italiano Villa indica una casa grande e bella, siamo certi di suscitare ilarità. La Villa in cui abita Junior è una costruzione bassa costituita da stanze una in fila all'altra che vengono date in affitto. Ogni stanza è un piccolo appartamento. Il bagno è esterno. Solo nell' ultima stanzetta c‘è un bagno interno, qui vive un uomo anziano.

Junior vive in “Villa” con i genitori, il fratellino, un cane ed i vicini di stanza.
Due generazioni a confronto, nel cortile della Villa, dove, nonostante tutto, si sorride.
Nel periodo di pasqua, per guadagnare qualcosa, la mamma di Junior prepara ovetti di cioccolato.


“Da giovane pulivo i bagni del mercato e suonavo il tamburo”, racconta. Oggi vive in Villa. l'anziano amico di Junior domani taglierà la barba, domani arriverà la pensione. Domani comprerà il rasoio.

L'opportunità del fare. Molti abitanti di Cristinapolis vivono della raccolta delle arance: ogni mattina i lavoratori si presentano e sperano di essere scelti dal “padrone” per “fare la giornata”. è un lavoro faticoso, malpagato e instabile. avere l'abilità, la fortuna o l'opportunità di un lavoro diverso dalla raccolta offre prospettive di vita migliori, una casa in mattoni, acqua potabile.

Josè e Daniela vivono con i figli Antony ed Eloisa in una fazenda vicina alla città.
Josè si occupa dei cavalli, delle mucche, dei campi;
lui e la famiglia si occupano
di tutto ma non sono i proprietari.
Povoado Manuel Joaquim,
la Rua de Lixerio
(Strada della Spazzatura).
Le case di fango sono state costruite su una discarica.
Lontano dalla città e dalle già poche opportunità di lavoro,
a Manuel Joaquim si vive
“na rua” tra alcool, droga e prostituzione.

La Fazenda “Cana Brava”. Nel cortile alberi da frutto a perdita d'occhio, pascoli, piantagioni e la vista sul fiume. la fazenda è praticamente abbandonata. i vecchi proprietari una volta venivano qui almeno per le feste, ora i figli vivono ad Estancia, a due ore da Cristinapolis e la casa, tenuta in perfetto ordine da Ninha e dal marito, è praticamente abbandonata.

Parquet, poltrone in pelle, un pianoforte, una vetrina
piena di cristalli. Tutta questa ricchezza che così tanto stride
con la realtà di Cristinapolis, non viene “vissuta” da nessuno.

Il marito di Ninha, “il vaccaro”, prima indica la baracca dove vivono poi, con altrettanto orgoglio indossa il cappello e cavalca con la schiena dritta e lo sguardo verso la “sua” prateria. Presto farà sera e la casa, alle sue spalle, rimarrà ancora vuota.

Sem Terra. L'MST, Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra, è un movimento politico-sociale brasiliano che si batte per la riforma agraria. In Brasile l'1,6% dei proprietari terrieri con terreni al di sopra dei mille ettari possiedono il 46,8% dell'area del paese, il 51,4% delle grandi proprietà è improduttivo: più di 133 milioni di ettari di terre potrebbero essere espropriate per la riforma agraria.

Nell'accampamento dei Sem Terra si cerca di ricreare la normalità di una vita quotidiana: ci sono aule per la scuola,
una sala comune una mensa e dei bagni comuni,
coltivazioni e allevamenti.

Mylena, Jorginho... nell'accampamento vivono circa 150 bambini. Le case si costruiscono con legno, fango e sacchi neri. Soprattutto nella stagione delle piogge le condizioni di vita diventano precarie, quando le baracche crollano sotto i temporali tropicali e la polmonite colpisce donne, uomini e bambini di ogni età.

Orgoglio Sem Terra. Per espropriare ed ottenere le terre incolte e apparentemente improduttive, i Sem Terra le occupano restando accampati nelle baracche fino a che il giudice non assegna loro parte di quelle terre.
I Sem Terra di Tomà du Gerù sono 150 famiglie in attesa, qui nel villaggio, da più di 3 anni, che con la riforma agraria venga dato loro il regolare permesso di coltivare e di vivere...

L'allevamento di Tilapia è un piccolo miracolo di organizzazione e volontà. Una sorta di
cooperativa di 27 famiglie.
Ogni notte quattro uomini armati,
a turni di due sorvegliano l'allevamento, per proteggerlo
dai ladri.
L'inno Sem Terra parla di lotta, invita a combattere per soffocare oppressioni e abusi.
Tutto l'orgoglio della vita Sem Terra espresso con il canto,
davanti alla bandiera col pugno sinistro levato...
“per una terra libera e forte”

Gli occhi dei bambini. Occhi chiari, scuri. Pensosi, sofferenti, felici. Uno sguardo per raccontare una storia, la propria storia. Incredibilmente desiderosi di comunicare, annullando i limiti della lingua parlata, anche con l'estraneo venuto da un posto lontano, così lontano anche dall'immaginario. I bambini sono tanti, ognuno con la sua piccola storia da raccontare fatta di sogni e sorrisi.


Gli sguardi intensi dei bambini riflettono le difficili condizioni di vita, le battaglie dei genitori per una vita migliore, gli abbandoni e le violenze.



Forse come da noi una volta, i bambini sono in grado di
inventare il gioco dalle cose quotidiane. Così anche la gomma
di una bicicletta diventa un giocattolo da contendersi.

Contrasti. Le case di fango, soprattutto nei Povoadi, non sono un'eccezione. In qualunque stato sia, nuova o vecchia, ogni casa ha la sua televisione: uno spaccato di Mondo che non esiste se non in quella scatola.
“Voi venite dalla televisione?” - ci chiedono.

L'acqua potabile è un lusso.
In cucina un fuoco a legna
acceso, pentole splendenti.
Nel fango, un inspiegabile
senso di ordine e pulizia.
Questa volta la macchina fotografica ha catturato uno sguardo intenso di dolore, rabbia. Un attimo dopo, come sempre, arriva il sorriso ma quella
richiesta di aiuto, ormai,
partirà con noi.

Ritratto di famiglia. “Pasto Velho”, uno dei Povoadi più lontani da Cristinapolis. Sulla cima della bassa collina una piccola casa un po' isolata. Donna Maria e il marito Giuseppe possiedono anche un po' di terreno lungo il vicino fiume.

Donna Maria, Giuseppe, il figlio Antonio e la fidanzata Nivia.
Nivia abita in un povoado lontano. Antonio si è cercato una
fidanzata lontano da casa perchè qui a Pasto Velhio sono tutti parenti. Nonostante tutto, alla fine, Antonio e Nivia sono cugini.
Lo raccontano con un sorriso e si prestano per questo ritratto.

A Giuseppe piace cucinare e la casa, spesso, diventa “ristorante” per gli abitanti del povoado. Giuseppe cucina il Churrasco, piatto tipico dei gauchos del Rio Grande do Sul (una regione nel sud del Brasile) a base di carne cotta su spiedoni alla brace con sale grosso.

Anziani. Donna Zefigna è fiera dei suoi 110 anni. Ci racconta che le sue figlie sono tutte morte tranne una. È seduta su una sedia ma vuole alzarsi, di fronte a noi ed alla macchina fotografica.
Non vuole aiuti ma solo dimostrare di saper stare ancora in piedi.
In queste condizioni di vita precarie e con la totale assenza di opportunità di lavoro, la pensione di una persona anziana o di un disabile sono spesso l'unica fonte di sostentamento per un'intera famiglia.

Donna Zefigna chiede di essere pettinata. Si imbarazza per la mancanza dei denti ma le strappiamo un sorriso ed uno scatto rubato.
Vive con una nipote che le fa da badante, a pagamento,
e con uno dei suoi figli che ha 63 anni e sta su una sedia a rotelle.

Scuole. Cristinapolis: 24.000 abitanti, 20 Povoadi, 27 scuole. A queste si aggiungono le Escolinhe gestite dalla Missione. Ogni scuola è un progetto, un incredibile impegno sostenuto anche dagli Amici di Joaquim Gomes.

Il “Centro Esperanza”, costruito con il sostegno delle Associazioni, è l'esempio concreto di quanto importanti siano le iniziative di solidarietà internazionale, anche a distanza.
Il Projeto Despertar, gestito dalle Irmas de Sao Josè, ha l'obiettivo di fornire l'alfabetizzazione di base. Insegnare arti e mestieri. Permettere a giovani insegnanti di insegnare e lavorare. A giovani bambini, di crescere.

Alle attività di ogni scuola partecipano circa 150 bambini divisi in due turni, mattina e pomeriggio. Spesso i centri vengono utilizzati anche di sera per i corsi di formazione ed il catechismo. La scuola è l'unico punto di aggregazione del povoado per ragazzi e bambini. Qui si cerca di concretizzare un'alternativa, una vita dignitosa fatta anche di istruzione e lavoro.

Alimentazione. La mancanza di risorse, nonostante una terra così fertile e produttiva, costringe ad un'alimentazione poco varia costituita soprattutto da farina, acqua, pane, riso e frutta. Anche i fagioli, tradizionalmente “cibo comune” oggi sono al di sopra delle possibilità economiche. La carne è inavvicinabile per molti. Le famiglie che possono permetterselo allevano polli.


Durante la giornata scolastica bambini e ragazzi
possono contare su almeno due pasti al giorno
(pranzo o cena e merenda). Le provviste necessarie
arrivano dal “Prefetto” in carica (il sindaco Raimundo
da Silva) e dalla Missione. Il pasto è semplice
ma bilanciato, per quanto possibile. È un modo,
questo, per garantire almeno la sopravvivenza.
Parte dei fondi raccolti dalle Associazioni serviranno
per evitare che questo delicato meccanismo debba
fermarsi.

L'acqua potabile è un privilegio di pochi
e viene comunque inquinata durante la
raccolta nei serbatoi in Eternit. Nelle scuole
i bambini possono bere acqua filtrata, cercando
di limitare per quanto possibile le patologie
legate alla mancanza di un sistema idrico
che fornisca acqua realmente potabile.
Spesso le uniche risorse idriche nei povoadi
sono costituite da falde, fiumi e laghetti.

Presente... Futuro. Il tasso di analfabetismo a Cristinapolis è ancora molto alto. l'istruzione è premessa fondamentale per costruirsi il proprio futuro. quale possibilità per un paese in cui qualcuno ancora pensa che l'Italia sia un quartiere di San Paolo, perchè non immagina nulla di più lontano?
In aula c'è voglia di imparare, bisogno di crescere.

Biondi o mulatti, chiari o scuri e di etnie diverse, il futuro dei bambini brasiliani dipende moltissimo da quanto le loro famiglie saranno disp

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