Tutti insieme con Nikon, ovvero le piccole grandi storie nella fotografia digitale di cerimonia

A cura di: Gianluca Talento

Gianluca Talento

I miei primi passi in fotografia li ho fatti in camera oscura bianco nero dove un caro amico di infanzia, poi diventato fotografo,  sviluppava e stampava i suoi  rullini.  Sembra passato un secolo, invece è la storia di non più di 15 anni fa.
Lo stesso amico mi scattò anche le ultime fotografie analogiche che mi è capitato di vedere prima della rivoluzione digitale, come fotografo “non ufficiale” del mio matrimonio. Riuscì a catturare immagini calde e rassicuranti, rubate sempre con grande discrezione e ricche di sentimenti positivi, piccoli momenti di gioia fissati per sempre con l'argento, nella carta fotografica della camera oscura.

A distanza di qualche tempo, mi sono trovato per caso ad occuparmi di fotografia da cerimonia: amici e conoscenti mi hanno più volte chiesto di scattare per loro foto di matrimonio, per il battesimo del loro bimbo o per una semplice festa.
La fotografia di cerimonia ha una committenza ed ha dei presupposti diversi dall'uscire di casa ed abbandonarsi all'istinto ed ai propri gusti fotografici, ma questo non significa che il fotografo sia più limitato nella creatività.
Non stiamo fotografando per noi stessi, né stiamo facendo una fredda documentazione fotografica.
La nostra creatività ora è impegnata a soddisfare le richieste della committenza:

  • conoscere bene la dinamica e le parti salienti della cerimonia con i suoi tempi e le sue modalità e di conseguenza munirsi degli strumenti corretti per la riuscita di un buon lavoro;
  • fare se possibile un sopralluogo del sito,  chiesa o sala da cerimonia,  e fare qualche scatto di prova per scoprire quanta luce ambiente abbiamo a disposizione e se dobbiamo usare molto il flash o i faretti a luce continua;
  • chiedere esplicitamente al committente se ci sono delle foto che vorrebbe avere, situazioni particolari, uno scatto di cui proprio non vuole fare a meno, magari con un parente che non vede da molti anni.

Come tutte le cose non è difficile farle, ma è difficile farle bene. Più precisamente penso che la fotografia da cerimonia abbia  delle difficoltà maggiori rispetto ad altri generi.
La soddisfazione maggiore però è quella di usare la nostra creatività, i nostri gusti, e di rimodellarli e reinventarli per soddisfare le aspettative di un altro, che ci sceglie come fotografi della cerimonia.
Passeranno gli anni, e tutte le volte che il vostro committente ed i suoi parenti e amici guarderanno l'album di foto della cerimonia, proveranno le stesse belle sensazioni che hanno provato vivendola di persona e le persone che non sono state presenti all'evento, vedranno, guarderanno e osserveranno le foto, potendo percepire le sensazioni di quei momenti “fermati” in diversi fotogrammi.

Ed ora qualche consiglio pratico, che ha funzionato nel mio caso.

Gianluca Talento

Non siate mai invadenti e non insistete troppo, chi non ama essere fotografato non va infastidito. Potrete sempre riprenderlo in un secondo momento, quando si sarà ambientato, oppure potete tentare uno scatto “rubato”, preso senza che il soggetto se ne renda conto. Spesso questi scatti sono i più spontanei ed i meglio riusciti.

Vestitevi bene ma non appariscenti, dovete apparire seri e professionali, niente battute di spirito, qualcuno potrebbe non gradire un'eccessiva confidenza; la vostra presenza deve passare quasi inosservata, sarete voi a prendere con educazione l'iniziativa, ed a  proporre agli ospiti uno scatto da soli o con altri invitati.

Nelle cerimonie religiose e civili, non distraete i partecipanti muovendovi in continuazione sulla scena, ma studiate in anticipo i punti di osservazione più favorevoli, che vi permettono di limitare gli spostamenti.

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Un'altra difficoltà si riscontra nel fatto che gli eventi che immortaliamo  non sono ripetibili e quindi ogni scatto mancato, viene perduto. A tale proposito consiglio di impostare la fotocamera sulla modalità di scatto multiplo, in modo che una singola scena o situazione irripetibile, possa venir immortalata con più di uno scatto in rapida sequenza, aumentando la possibilità di cogliere il momento giusto. Non trascurate quest'ultimo consiglio, spesso fa la differenza.
Ciò non significa che si debba andare per tentativi e basarsi sulla quantità. Il fotografo può prevedere molte cose, ma un imprevisto o semplicemente un momento non contemplato, non pensato potrebbe scappare e riuscire non bene o semplicemente uno sfondo che disturba.
Cercate di usare bene l'esposimetro della fotocamera, magari ricorrendo al bracketing, perché il ricorso ad interventi con strumenti di post-produzione in camera oscura digitale  richiedono molto tempo e non sempre salvano uno scatto mal riuscito. (anche se sono decisamente dispositivi utili per perfezionare ciò che non siamo riusciti completamente ad ottenere in presa diretta). Anche in questo caso, scattare più foto allo stesso soggetto con esposizioni differenziate, vi regalerà la certezza di almeno uno o due scatti ben esposti.
Lo stesso soggetto invece può essere fotografato a “raffica” mentre vi spostate un po' di lato, o mentre lui stesso si muove. Noterete che delle 7-8 foto scattate, ce ne saranno un paio buone e le altre passabili o accidentalmente brutte.

Una casa buia, una chiesa poco illuminata, necessitano sicuramente di una dotazione flash aggiuntiva, di un cavalletto (o più semplicemente di un monopiede) ed eventualmente di un telecomando (oppure utilizzando la posa autoscatto, avendo cura di non muovere la fotocamera, soprattutto se si monta un teleobiettivo). Come rinunciare ad una bella foto dell'ambiente con il grandangolo, con la fotocamera impostata ad  ISO bassi, quindi con pochissimo rumore digitale, diaframmi su f8 o f11, cavalletto e posa lunga, riducendo enormemente la possibilità di foto mosse, buie con del rumore di fondo.

Gianluca TalentoGianluca Talento

Inoltre è necessario dotarsi di almeno di un paio di obbiettivi: ad esempio il classico 18-55 mm per la visione di un ampio spazio pieno di persone, ma anche di un 55-200mm per cogliere scatti rubati presi da lontano, non solo ai protagonisti della cerimonia, ma anche agli invitati. Per questi ultimi vorrei dare un suggerimento: una cerimonia non deve essere vista solo come un momento dedicato ai protagonisti della festa, ma è anche un intreccio molto interessante di ogni singola storia di ciascun invitato che si interseca con  quella di un altro, che si conoscono o che si incontrano per la prima volta. A questo punto quella famosa energia del nostro istinto che ci spinge a scattare ciò che ci colpisce e ci emoziona, viene “slegata” per dare libero sfogo durante la festa, immortalando momenti divertenti, inaspettati e giocosi di un evento che procede oltre la cerimonia fatta di momenti di rito, obbligati, canonici e rigorosi. Il risultato che ne consegue è decisamente impagabile.

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Per ottenere tutto ciò ci sono ovviamente i classici accorgimenti che non valgono solo per la fotografia da cerimonia, ma che un fotografo che voglia portare a casa un risultato più che positivo, deve sempre ricordare: avere sempre un pacco batterie di scorta ben carico per la propria fotocamera, una serie di batterie cariche e pronte all'uso per il flash (tenetevene anche un paio di scorta non ricaricabili, non si sa mai), una serie di schede di memoria, possibilmente di vari formati (in alcune situazioni potreste non avere il tempo di cambiarla rapidamente, perdendo l'attimo), un piccolo panno per gli occhiali pulito per l'obiettivo ed una pompetta per soffiare via la polvere.
Alla fine della giornata tornerete a casa avendo fatto il pieno di fotografie e di emozioni, avendo all'attivo un buon risultato su più fronti: avrete seguito ciò che la committenza vi ha chiesto,  avrete comunque dato libero sfogo alla vostra creatività e stile;  sarete riusciti ad ottenere una serie di scatti utili per le vostre gallerie fotografiche, riutilizzabili in altri ambiti, sempre previo consenso e liberatoria di chi viene fotografato.

Ce ne sarebbe ancora da dire, ma ciò potrebbe essere spunto per successivi articoli sull'argomento. Parola d'ordine: SCAMBIARE OPINIONI E CONSIGLI.
 

Dotazione fotografica da me utilizzata:

Fotocamera Nikon D60 | Obiettivo Nikkor 18-55mm  VR | Teleobiettivo 70-300mm |
Telecomando Nikon ML-L3 | Flash Nikon SB-400 |
Cavalletto treppiede con testa rotante | Batteria di scorta Nikon EL-EN9 |
Batterie Uniross Hybrio 2100mAh | SD (HC) Lexar 2GB, 4GB, 8GB.


 

 

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