Sguardi 15 - Dicembre 2003

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Editoriale

La cultura visiva, dell'immagine, per molti la cultura trionfante del nostro tempo, è fatta di fotografia, l'ambito principale della nostra rivista, e in senso più classico di pittura (come di architettura e discipline affini) e certamente anche di cinema, tv, video, fumetto.

Il numero di fine anno di Sguardi rivolge in gran parte la sua attenzione al cinema e ai suoi intrecci con l'immagine fissa.
L'intervista è a Vittorio Storaro, uno dei direttori della fotografia più prestigiosi della cinematografia mondiale (tre volte premio Oscar), anzi cinemato-grafo come ama definirsi, e cioè "autore della cinemato-grafia, della foto-grafia cinematografica", che proprio in questi giorni pubblica il terzo e ultimo volume della sua trilogia dedicata allo scrivere con la luce: non solo libro ma progetto di una vita, enciclopedia di un visionario, un ricercatore, uno studioso di quanto filosofi, pittori, scienziati di tutto il mondo hanno speso in ricerca intorno al mistero della visione, operazione utilissima per chi continua giustamente a interrogarsi su come catturare/creare immagini.

Ai vent'anni di foto di Wim Wenders, sofisticato regista tedesco con la passione della macchina fotografica (panoramica), è dedicato il secondo spazio di questo numero in occasione dell'uscita in Italia del suo ultimo libro: Immagini dal pianeta Terra, 55 foto molto personali di outback australiani, Midwest americani, vicoli cubani, foreste giapponesi.

Sguardi continua il discorso sul cinema con la sezione dedicata a L'attimo fuggente, un'esposizione (e relativo volume) che a partire dalle considerazioni di Renzo Piano, uno dei maestri dell'architettura odierna, sul valore dell'istantanea esplora i rapporti tra cinema e fotografia, racconta come dall'immagine fissa si sia passati a quella in movimento e quindi al cinema, con una carrellata di immagini strepitose dalle prime gloriose sperimentazioni delle potenzialità dello strumento alle foto glamour o reportage dei nostri giorni.

È il turno, poi, di un omaggio a un eroe cinematografico relativamente recente, il campione di avventura, temerarietà e autoironia Indiana Jones, in occasione della recente uscita dei suoi tre film in dvd, in attesa del nuovo, quarto, episodio della serie annunciato per il 2005.

Voltiamo pagina e lasciamo il cinema. Numero di fine anno, citazione (quasi) inevitabile - dopo quella del calendario di Salgado del numero scorso - del nuovo Calendario Pirelli, evento vero nel settore iperinflazionato e vagamente kitsch dei calendari. Perché quest'anno (quarantennale dell'iniziativa) il calendario firmato da Nick Knight è quantomeno decisamente innovativo, pieno di colori e idee, fornite al fotografo inglese da attrici, scrittrici, stiliste in vena di fantasie oniriche.

Numero di fine anno, invito al viaggio doveroso in tempi di feste e fughe più o meno brevi: verso due destinazioni di corta-media distanza, che si somigliano, pur nella diversità, e rappresentano scenari ideali per itinerari anche fotografici: la Toscana e la Provenza, già sedi di importanti rassegne e workshop fotografici, da esplorare partendo da hotel pieni di carattere di cui parliamo in dettaglio.

A chiudere, le news. Due libri e due mostre. Un Atlante della pittura (dal Mille al Duemila), per rafforzare la propria cultura pittorica e potenziare il background dello sguardo, e poi storia e mito, con molte immagini, della Leica. Infine, la mostra a Napoli delle fotografie del nippo-statunitense Hiroshi Sugimoto, tra arte concettuale e riferimenti classici, e le bizzarrie dell'esposizione a Milano di Gérard Rancinan Art à mort, un viaggio nell'universo creativo di alcuni tra gli artisti più significativi del panorama dell'arte contemporanea internazionale, dove il corpo è la tela, il sangue il colore, il gesto il pennello.

Buon anno nuovo con le visioni di Sguardi.

Antonio Politano

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