Reportage - Ritratto - Still life vai al Forum

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Gli dei bevono ambrosia, gli uomini cioccolata
di Fabio Pianigiani

"...Gli Dei bevono ambrosia, gli uomini cioccolata..." era scritto nel Trattato dell'uso e dell'abuso della Cioccolata, stampato in Venezia nel 1779.

Il cacao proviene originariamente dal bacino del Rio delle Amazzoni, dove cresceva spontaneo quattromila anni prima di Cristo, per emigrare poi in Yucatan con i Maya: gli indigeni, che lo chiamavano cacahuatl, ne apprezzavano a tal punto le qualità come bevanda amara (xocoalt), diluita in acqua, con pepe e farina di mais, da usarne i piccoli semi neri come moneta di scambio.
Gli atzechi lo consideravano un dono del dio Quetzalcoatl. La leggenda voleva che i semi di cacao derivassero dal sangue di una principessa: amari come le sofferenze d'amore, forti come la virtù, rossastri come il sangue.
La mitologia narra che il Dio possedesse un immenso tesoro composto da "tutte le ricchezze del mondo, oro e argento, pietre verdi chiamate chalchiuitl ed altri oggetti preziosi, come una grande abbondanza di alberi di cacao di diversi colori".
La leggenda narra che, quando Quetzalcoàtl era ancora un re, a causa di una grave malattia che lo aveva colpito, venne spinto a bere una pozione che gli avrebbe ridato la salute ed invece lo portò alla pazzia: fuggì verso il mare dove trovò una zattera di serpenti intrecciati e si allontanò scomparendo nel mistero. Prima di partire però, Quetzalcoàtl promise che avrebbe fatto ritorno per riprendersi il suo regno nell'anno posto sotto il segno del "Ceacatl".
Secoli più tardi, nel 1519, anno sotto il segno del "Ce-acatl", una grande nave carica di uomini con scintillanti armature come scaglie di serpente ed elmetti piumati, fece la sua comparsa vicino alla costa orientale del regno azteco. Immediatamente l'imperatore Montezuma credette alla profezia ed accolse pacificamente quella nave pronto a restituire il regno al Dio Quetzalcoàtl.
Sul battello però non vi era il Dio azteco ma un conquistatore spagnolo: Hernàn Cortès.
Vennero offerti molti doni quali oro, argento, pietre preziose, schiave e… cesti pieni di semi di cacao.
I conquistatori diedero inizio all'espansione della conoscenza del cioccolato in tutti i continenti purtroppo però… distrussero una delle più brillanti civiltà della storia.

Più tardi personaggi famosi ne celebrano le sue qualità: Carlo Goldoni ne La Conversazione scrive: "... viva la cioccolata/ e colui che l'ha inventata..."; Voltaire che in tarda età consumava "... dalle 5 del mattino alle 3 del pomeriggio una dozzina di tazze di cioccolata..."; e, nel Giorno, del Parini, consiglia il suo giovin signore a scegliere "... il brun cioccolatte..."; mentre Mozart, nell'opera comica Così fan tutte mette in musica il lamento di Despina per il suo triste mestiere di inserviente: "...Già da un'ora aspetto con la colazione pronta/ e della cioccolata godo soltanto il profumo./ Non è forse buona per me come per i miei padroni ?/ Certo, belle dame/ a voi il bere, a me lo stare a guardare/ ma che ... voglio provare:/ come è squisita!...".

Ma veniamo ai giorni nostri ...

In una Firenze in veste invernale, imbiancata dalla neve dopo molti anni, si è svolta presso il Sashall (ex-teatrotenda) una golosa manifestazione: La fiera del cioccolato artigianale.
In occasione della quale, lo Staff della SPERIMENTART ha organizzato due workshop fotografici a tema: ritratto e still-life.
Ottima occasione per conoscere lo Staff, un po' di gente dell'ambiente fotografico, incontrare un paio di Amici del Forum e scattare qualche foto degustando le leccornìe proposte dagli artigiani.


Panoramica di una parte degli stands. Sullo sfondo il palco sul quale
è in allestimento il set di ripresa.


Cioccolata per tutti i gusti: confezionata, sfusa, nelle forme e
nei colori più improbabili ...

Adesso il set di ripresa è pronto, ed è ora di iniziare a fotografare. Viene scelto di posizionare un solo lampeggiatore elettronico con lampada pilota al massimo, per dare l'opportunità di scattare anche in luce continua. Per chi vuole avvalersi della monotorcia gli viene fornito in alternativa il cavetto sincro o un radiocontrollo.
Io preferisco montare il miol SB800 sulla D70 ed usarlo per pilotare la monotorcia sfruttandolo in fill-inn per contrastare la forte luce che entrerà da destra. Quindi seleziono il tempo di otturazione più rapido 1/500, che mi permette di ottenere uno sfondo sufficientemente scuro non registrando le luci "spurie" che sono presenti sul set.
Imposto il mio flash in manualecon valori che varieranno tra 1/16e 1/8della potenza e dopo alcuni scatti di prova, stabilisco che i diaframmi validi in accoppiata con 1/500 on-camera oscilleranno intorno a f16. Devo giocare con la potenza del mio flash ed il diaframma per bilanciare la potenza della monotorcia che non può essere modificata a piacere, visto che questa è la fonte di illuminazione principale condivisa con gli altri fotografi.


L'ottica scelta è il 18/70 DX: una focale che mi permetterà sia riprese "allargate", con la possibilità, zoommando, di isolare qualche particolare, aiutandomi così nella cura del taglio anche da una postazione di ripresa "obbligata e affollata".
I primi scatti sono i più caotici. Controllare se la cellula "vede" il mio flash, perfezionare l'esposizione, e imparare a capire dal flebile sibilo, quando la monotorcia è pronta allo scatto successivo. La cosa più difficile è naturalmente scattare prima che qualcuno ti "soffi" il lampo. Cosa che succederà più di una volta.



Si inizia a "lavorare" la cioccolata fusa, alla ricerca delle giusta consistenza.


Ci siamo quasi

Un pò di scena


Ecco il momento "magico"


Si rifinisce lo stampo

E si rovescia tutto prima che il
cioccolato inizi a solidificare, pronti
per la prossima dimostrazione


Lezione di decorazione


Gli utensili sul tavolo si prestano bene ...

... ad un pò di still-life


Luci e controluce...

Un' officina di cioccolata: chissà i due campioni cosa avrebbero detto ...
Sicuramente una ghiotta occasione per fotografare qualcosa di veramente particolare.
Il tempo di attrezzare un piano di appoggio ed un flash con softbox da usare in controluce, un'altra monotorcia a ore due, comandate entrambe dall'SB800 in fill-inn ed un rapido cambio di ottica: il 55/200 DX.

Ecco presentata una sintesi di una serata dove è stato possibile impegnarsi in diverse situazioni di ripresa: dalla foto di reportage, con una rapida carrellata tra gli stads della mostra e la dimostrazione del "cioccolatiere", al ritratto attraverso le foto del "maestro" all' opera, per arrivare allo still-life sfruttando gli utensili ed i curiosi attrezzi dell'officina, che gentilmente ci sono
stati prestati per l'occasione. In poco tempo tre situazioni molto diverse tra di loro affrontate con una Nikon D70, della quale tessere le lodi è ormai superfluo, al pari del flash Nikon SB800: un lampeggiatore che a fronte di un
ingombro contenuto, "spinge veramente forte" traendoti d'impaccio anche nell'uso di focali più allungate, con dei tempi di ricarica veramente contenuti.
Cosa particolarmente gradita in situazioni dove più di una volta ho dovuto ripetere rapidamente in sequenza lo scatto, a causa della flashata "rubata" alla monotorcia in condivisione, da un collega. Trovarsi subito in condizione di riscattare a piena potenza, se per un lampegiatore da studio è una caratteristica scontata, per un "portatile" è veramente una caratteristica saliente.






La calotta di corredo in oltre, ha reso la scena uniformemente illuminata in fill-inn con una caduta di luce ai margini della stessa più che accettabile.
Della D70 da sottolineare l'importanza del tempo syncro a 1/500. Una velocità piuttosto elevata che ti permette di isolare il soggetto in primo piano, illuminato dal flash, dalle luci indesiderate che spesso velano lo sfondo, generando confusione e fastidiosi aloni.

AF-S DX Nikkor 18-70mm f/3,5-4,5 G IF ED:
di questa ottica è già stato detto tutto. Per me rimane uno dei migliori zoom tuttofare con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Non particolarmente luminosa, ha dalla sua una certa rapidità e precisione dell'AF, ed una buona resa anche se usata ai due estremi della focale. La sua costruzione per il formato Nikon DX fa si che questa, a causa del fattore di moltipicazione x 1,5, abbia su questo formato l'angolo di campo equivalente ad un 27/105 mm. Quindi da un grandangolo classico ad un piccolo tele abbarcciando un'ampia fascia, che la rende particolarmente indicata nelle situazioni dove non siamo i soli a potersi muovere davanti al soggetto, e che quindi non è pianificabile in anticipo la posizione/distanza dalla quale opereremo, e dove sia impensabile ipotizzare un cambio d'ottica "in corsa" pena perdere qualche scatto importante ... e la posizione conquistata.

AF-S DX Nikkor 55-200G
Come per il precedente obiettivo, il fattore di moltiplicazione 1,5 X, porta l'angolo di campo equivalente di quest'ottica vicino a quello di un 80-300 mm. In questo caso spingersi alla sua escursione massima è obiettivamente meno consigliato rispetto ad altre ottiche più blasonate e notevolmente più costose. Ma l'inevitabile perdita di qualità nell'uso più spinto e con diaframma molto aperto, può essere efficacemente recuperata a buoni livelli, intervenendo sul FILE RAWcon Nikon Capture, o in alternativa settando la fotocamera con valori di nitidezza superiori. Una cosa che troppo spesso ci sfugge, e che ci fa etichettare un vetro quale "poco risolvente", è il problema sempre poco evidenziato, del micromosso. Teniamo sempre presente che a fronte di una focale di 200 mm nominale, dove la regola della sicurezza ci garantirebbe una foto "ferma" con tempi di otturazione intorno al 1/250", il piccolo sensore ed il conseguente fattore di moltiplicazione, innalza questa soglia di sicurezza non al di sotto di 1/350" ... meglio se qualcosa in più. Questo valore di sicurezza, per un'ottica non particolarmente luminosa, lo si può ottenere con l'innalzamento dei valori ISO. Con un occhio rivolto all'insorgere del "rumore", sempre più contenuto nelle fotocamere di ultima generazione, e attenuabile con interventio di post-produzione, ma comunque presente innalzando notevolmente la sensibilità.
Dalla sua quest'ottica può vantare un peso ed un ingombro ridottissimi, un AF piuttosto veloce ed un prezzo adatto a tutte le tasche.

Termina qui questo mio racconto di una serata tra Amici, che condividono la stessa passione.

La sera successiva sono state trattate le "basi" del ritratto classico.
Ma questa sarà un'altra storia ....

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L'articolo storico sulla cioccolata è tratto dal web.