Ognuno ha il suo carattere vai al Forum

Racconto breve di una insolita seduta fotografica
di Fabio Pianigiani [Kurtz]

 

"Ognuno ha il suo carattere". E gli animali naturalmente non fanno eccezione a questa regola.
Ecco come una ripresa fotografica apparentemente semplice, può rivelarsi più complicata del previsto.

Missione: Foto per catalogo di abbigliamento per cani e accessori.

Dunque, iniziamo con preparare il set di ripresa:
Ampio fondo bianco. Il soggetto andrà scontornato.
Un Flash in alto a ore 2 leggermente arretrato.... 500 Watts con bank.
Due Flash laterali, i classici 45° simmetrici, con grandi diffusori... 1500 Watts caduno.
Uno frontale, 500 Watts, leggermente decentrato: quel tanto per dare quella luce particolare agli occhi...
Fotocamera su cavalletto leggero... dovrò spostarmi rapidamente.
Ottica di lunghezza focale media. Non troppo corta per evitare di stare addosso al soggetto, non troppo lunga in modo da conservare una certa profondità di campo.
Una bella X nel punto dove "dovrebbe" gravitare il soggetto.
Un paio di scatti per calibrare le luci sia nel rapporto di potenza tra di loro, sia per un corretto bilanciamento del bianco.
Una stiratina all'abito del protagonista... ciotola d’acqua... biscottino ... segatura (non si sa mai!).
Tutto pronto!

Ecco il “modello.”
Un’annusatina... una minuziosa ispezione degli angoli della sala di posa... una scodinzolata.
Bene... è tranquillo anche mentre lo rinchiudono nel suo abito di sartoria.
Pronti si inizia!

Il padrone lo fa salire sul set e... non ne vuol sapere!

Prova e riprova ... ma niente da fare.
Si impunta nonostante tutti i presenti si inventino i modi più bizzarri per addolcire la sua presa di posizione...

Stessa missione fotografica... altro modello.
Questo, al contrario del primo che si presentava docile ed accomodante, si preannuncia agitato e poco incline a prendere in considerazione la mia X del punto di fuoco.
Non ne vuole sapere di entrare nella borsa... porta - cane, e non mi sento di biasimarlo per questo.
Ma come d’incanto, appen posto sul set di ripresa, si acquieta al punto di diventare totalmente disinteressato a quel che gli sta succedendo attorno.
E volge sistematicamente le spalle alla fotocamera.
Dopo vari tentativi... andati a vuoto... ecco l’idea !
Un rassicurante straccio da annusare e mordere.

Qualche scatto... una cinquantina a dire il vero, e si trova così l’angolazione più giusta possibile che abbia un minimo di coerenza per l’inserimento elettronico che dovrà essere effettuato successivamente.

Dimenticavo...

In precedenza avevo già effettuato lo scatto della borsa, che tenevo per riferimento visibile sul monitor, in parallelo agli scatti che andavo ad effettuare.
Ecco le foto, ed il risultato finale...

E con il primo indossatore com’è finita...?
Con lui non ci sono state coperte, biscotti, coccole che lo abbiano convinto.
Solo in braccio al padrone ha trovato requie.
Così ho fatto indossare un camice bianco al suo proprietario, gli ho messo un pannello bianco sulle ginocchia.... e sopra il cane.
Click! ... Click! ... Click! ...