"Ognuno ha il suo carattere". E gli animali
naturalmente non fanno eccezione a questa regola.
Ecco come una ripresa fotografica apparentemente semplice,
può rivelarsi più complicata del previsto.
Missione: Foto per catalogo di abbigliamento per
cani e accessori.
Dunque, iniziamo con preparare il set di ripresa:
Ampio fondo bianco. Il soggetto andrà scontornato.
Un Flash in alto a ore 2 leggermente arretrato....
500 Watts con bank.
Due Flash laterali, i classici 45° simmetrici,
con grandi diffusori... 1500 Watts caduno.
Uno frontale, 500 Watts, leggermente decentrato: quel
tanto per dare quella luce particolare agli occhi...
Fotocamera su cavalletto leggero... dovrò spostarmi
rapidamente.
Ottica di lunghezza focale media. Non troppo corta
per evitare di stare addosso al soggetto, non troppo
lunga in modo da conservare una certa profondità
di campo.
Una bella X nel punto dove "dovrebbe" gravitare
il soggetto.
Un paio di scatti per calibrare le luci sia nel rapporto
di potenza tra di loro, sia per un corretto bilanciamento
del bianco.
Una stiratina all'abito del protagonista... ciotola
d’acqua... biscottino ... segatura (non si sa
mai!).
Tutto pronto!
Ecco il “modello.”
Un’annusatina... una minuziosa ispezione degli
angoli della sala di posa... una scodinzolata.
Bene... è tranquillo anche mentre lo rinchiudono
nel suo abito di sartoria.
Pronti si inizia!
Il padrone lo fa salire sul set e... non ne vuol
sapere!
Prova e riprova ... ma niente da fare.
Si impunta nonostante tutti i presenti si inventino
i modi più bizzarri per addolcire la sua presa
di posizione...
Stessa missione fotografica... altro modello.
Questo, al contrario del primo che si presentava docile
ed accomodante, si preannuncia agitato e poco incline
a prendere in considerazione la mia X del punto di
fuoco.
Non ne vuole sapere di entrare nella borsa... porta
- cane, e non mi sento di biasimarlo per questo.
Ma come d’incanto, appen posto sul set di ripresa,
si acquieta al punto di diventare totalmente disinteressato
a quel che gli sta succedendo attorno.
E volge sistematicamente le spalle alla fotocamera.
Dopo vari tentativi... andati a vuoto... ecco l’idea
!
Un rassicurante straccio da annusare e mordere.
Qualche scatto... una cinquantina a dire il vero,
e si trova così l’angolazione più
giusta possibile che abbia un minimo di coerenza per
l’inserimento elettronico che dovrà essere
effettuato successivamente.
Dimenticavo...
In precedenza avevo già effettuato lo scatto
della borsa, che tenevo per riferimento visibile sul
monitor, in parallelo agli scatti che andavo ad effettuare.
Ecco le foto, ed il risultato finale...
E con il primo indossatore com’è finita...?
Con lui non ci sono state coperte, biscotti, coccole
che lo abbiano convinto.
Solo in braccio al padrone ha trovato requie.
Così ho fatto indossare un camice bianco al
suo proprietario, gli ho messo un pannello bianco
sulle ginocchia.... e sopra il cane.
Click! ... Click! ... Click! ...