Una compatta da tasca che nasconde il cuore di una reflex digitale con zoom 28-200mm, e di una videocamera stereo ad alta definizione HD.

A cura di Gerardo Bonomo

» Il passato è padre del presente e nonno del futuro » L'ottica innanzitutto
» Guardare e fotografare sono “cose” che si imparano » I comandi della P7000, un balzo avanti guardando indietro di trent'anni
» P7000: trattiamola pure con i guanti! » La ghiera dei menu rapidi: come impostare la fotocamera senza perdere l'attimo
» ND, ritratti e non solo: a tutta apertura anche in esterni » A tutta M: impostazioni manuali possibili

 

P7000: trattiamola pure con i guanti

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La ghiera per il controllo della staratura
(compensazione) intenzionale dell’esposizione
e la ghiera di comando principale.
Sopra la ghiera per l’accesso rapido alle principali funzioni.
Tutti i comandi non sono solo a portata di mano, ma anche
“a portata di guanto”.

Già, i guanti. Comodi, a volte indispensabili. Soprattutto quando ci si trova in montagna e il termometro segna un bel –12 o, perché no, un bel –20 gradi centigradi sotto lo zero.
La percezione del freddo è soggettiva. C’è chi non ha mai freddo, chi ha freddo ai piedi o alla testa o, ancora, alle mani. C’è chi sente il disagio del freddo già quando l’aria è prossima allo zero, chi quando la colonnina è precipitata di diversi gradi sotto. Ma per certo ci sono temperature assolute dove tutti sentono freddo alle mani, come alla testa o ai piedi. Quindi scarpe e calze adatte, cappelli e guanti.
Già, i guanti: avrete sicuramente provato a premere qualche micro-pulsante della vostra macchina digitale indossando i guanti, giusto? Probabilmente, se avete avuto fortuna, avete premuto il pulsante a fianco di quello che avreste voluto premere o non siete riusciti a premere nessun pulsante. E che problema c’è? Basta togliere i guanti.
Vero, per i primi due o tre minuti la cosa è fattibile, poi le mani cominciano a congelarsi, la sensazione di freddo si trasforma in un dolore insopportabile e alla fine rinunciate a selezionare quella funzione o quell'altra, rinunciate anche a fotografare e vi rimettete i guanti.
Non con la P7000: qui alcuni comandi fondamentali sono posti in bella vista e al di fuori dei vari menu e sottomenu, su tre torrette girevoli che sporgono dalla fotocamera in modo più che sufficiente da permettere di essere manovrate e selezionate anche indossando i guanti.
D’accordo, qui non siamo in Siberia, e in molte zone d’Italia la temperatura non si avvicina allo zero in nessun periodo dell’anno; ma anche nei casi in cui non è necessario indossare i guanti, avere sottomano e sott'occhio alcune funzioni, ti mette nello spirito giusto per usarle e alla fine per migliorare la qualità degli scatti.

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Posa ottenuta con focale 28mm, 8 secondi di esposizione e diaframma f/4.5, messa
a fuoco manuale regolata su una decina di centimetri per focheggiare il primo piano.
Temperatura ambiente circa -18°C.

 

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Il backstage dello scatto precedente, per la serie: “Trattiamo la fotocamera con i guanti”. Non avevo con me un treppiedi, ma la neve era talmente farinosa che avrei potuto tranquillamente appoggiare la COOLPIX sulla sua superficie senza il rischio di bagnarla. Volevo però scattare con la macchina rasoterra, anzi “rasoneve”, e non avrei comunque potuto fare diversamente neppure se avessi avuto un treppiedi. E poi, se dobbiamo trattarla con i guanti…


Tre ghiere, dicevo, innanzitutto la ghiera dei modi di scatto, per passare dalla modalità manuale alla priorità dei diaframmi, piuttosto che dei tempi o ancora a una delle tre impostazioni personalizzabili a piacere.

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Ma fin qui quasi nulla di nuovo, la “ghiera di selezione modo” è presente sulla maggior parte delle fotocamere, sia reflex sia compatte. La seconda ghiera, posizionata a destra sulla calotta della fotocamera è certamente più inconsueta quanto utile, permettendo di starare intenzionalmente l’esposizione da –3 a +3 stop, con incrementi di terzi di stop.

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E quando una staratura sia in + che in – è in atto, un LED di colore ambra si accende per indicarcelo. Sì, certo, nelle reflex la segnalazione di staratura appare sul display posto sulla calotta, quando disponibile, sul display LCD e dentro il mirino, ma vi assicuro che quel LED ambra è molto più evidente di qualsiasi altro sistema di avviso che ho provato finora. Quindi, possiamo finalmente compensare l’esposizione velocemente e senza passare dal via, cioè dai vari menu e sottomenu.

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Una staratura intenzionale di +3 stop,
realizzabile attraverso passi di 1/3 di stop.
...e qui una staratura di –3 stop,
con regolazioni di 1/3 di stop per volta.

Dal punto di vista pratico, posto che il sistema esposimetrico montato sulla P7000 è in grado di garantire esposizioni perfette in ogni situazione, a volte, vuoi per una questione creativa, vuoi per cause di forza maggiore, la compensazione dell'esposizione diventa indispensabile.
È anche vero che la P7000 registra le immagini anche in formato RAW (chiamato NRW da Nikon per distinguerlo dal NEF delle reflex), più precisamente nel formato NRW, acronimo di Nikon RAW. I file possono quindi essere post-prodotti usando il software Nikon Capture NX2. Si può starare in post-produzione fino al range di +/- 2 stop, ma, credetemi, starare in post-produzione non è esattamente come compensare, anzi, tarare in ripresa.
E visto che parliamo di starare, diamo un’occhiata alla terza “torretta”, quella posizionata a sinistra della calotta, indubbiamente la più completa e operativamente la più interessante.

 

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