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Regole Compositive
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Fedro
Messaggio: #1
Lancio questo post. per ripassare un pò l'ABC della composizione, per moltissimi sarà aria fritta e rifritta, ma magari a qualcuno potrebbe far piacere leggerla....

Che dite ripassiamo un pò le regolotte principali e magari ne diamo un contesto storico-pittorico-architettonico-nazional popolare?

io la butto lì, se interessa......
Fedro
Messaggio: #2
La famigerata regola dei terzi.

Vitruvio Pollione, architetto e scrittore romano, vissuto nel I sec. a.c. influenzò pesantemente lo studio della composizione con la sua opera De Architectura, dedicata ad Augusto perchè potesse eseguire il suo ambizioso programma edilizio secondo precisi canoni artistici.
Gli studi di Vitruvio assunsero nei secoli grandissima importanza.
La sezione aurea è uno dei principi teorici della composizione e viene appunto attribuito a Vitruvio, che si impegnò nello studio dell'organizzazione delle forme nello spazio e della migliore collocazione del soggetto principale.
La composizione più semplice e simmetrica è quella di collocare il soggetto al centro dell'inquadratura, ma Vitruvio volle spezzare questa simmetria, spostando il soggetto dal centro ma mantenendo l'equilibrio della scena.
A quale distanza dai lati posizionare quindi il soggetto?
L'architetto trovò la soluzione dividendo un segmento in due parti (a,b ) di differente lunghezza in modo che il rapporto tra la più corta (a) e la più lunga (b ) fosse pari al rapport tra la parte più lunga e l'intero segmento, ossia a/b = b/(a+b )....da questa formuletta potremmo trovare le coordinate precise in cui dovremmo posizionare, secondo la sezione aurea, il soggetto.
In fotografia si può tranquillamente scendere ad una irrilevante approssimazione e definire i punti aurei (ossi quelli dove posizionare il soggetto principale, come i punti di intersezione di questo schemino:
user posted image

Ovviamente le regole sono fatte per essere infrante, ma solo dopo averle assimilate!!!!


(riassunto estrapolato da "la fotografia in bianconero" di Marco Fodde ed.reflex)
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #3
Sempre utile un ripasso, ma soprattutto ho trovato di estremo interesse la parte storica, se volessi approfondire anche questa te ne sarei davvero grato. wink.gif
Fedro
Messaggio: #4
QUOTE (Claudio Orlando @ May 26 2004, 04:57 PM)
Sempre utile un ripasso, ma soprattutto ho trovato di estremo interesse la parte storica, se volessi approfondire anche questa te ne sarei davvero grato. wink.gif

A breve, seguiranno altri approfondimenti, nel frattempo...chi più ne ha più ne metta!!! laugh.gif
morgan
Messaggio: #5
Linee rette e linee curve

"Le strutture lineari dominanti caratterizzano la composizione ed è quindi di estrema importanza dislocarle opportunamente sul fotogramma. Da notare, che sfruttando un adatto punto di ripresa, le linee(anche quelle formate dalle ombre) possono essere adoperate per dare profondità all'immagine, accentuandone la prospettiva. La predominanza di linee verticali tende a conferire alla composizione un'impronta vigorosa, mentre la prevalenza di linee orizzontali suggerisce piuttosto una sensazione di quiete ed equilibrio. Le linee diagonali, invece, movimentano la fotografia dando un'impressione di dinamismo, se accuratamente usate, ma possono anche disturbare tagliando malamente l'immagine quando la composizione non è ben realizzata. Le linee curve, infine, possono creare ritmo, profondità, guidando dolcemente lo sguardo, secondo la loro posizione e struttura."

"Fotografia" - Guide pratiche Mondadori

wink.gif wink.gif wink.gif

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_Nico_
Messaggio: #6
Per quanto riguarda la parte storica della composizione posso forse dire qualcosa. La cosiddetta regola dei terzi, così citata in fotografia, non s'origina da Vitruvio... Non è lui che voleva il soggetto a un un terzo e non in mezzo... biggrin.gif

Vitruvio, come molti altri prima di lui, utilizza la tripartizione anzitutto come sistema di pensiero. La stessa edificazione è tripartita secondo utilitas (cioè la funzione dell'edificio), firmitas (cioè la stabilità, la statica) e la venustas (cioè la bellezza, ovvero la decorazione dell'edificio). Principi operativi che derivano da una concezione "tripartita" dell'universo, con l'uomo e la natura tra terra e cielo...

La regola dei terzi deriva dall'uso nel cantiere edile della tripartizione del lato, un procedimento applicabile a ogni quadrangolo, ma soprattutto al quadrato per ricavarne ulteriori e più articolate proporzioni. Nel simbolo che mi fa da firma la tripartizione s'intravede, ma qui si vede l'uso in architettura, e in particolare nell'arco di Costantino, con un quadrato tripartito che scandisce tutta la composizione:

user posted image

Lo schema costruttivo dell'arco è basato sulla tripartizione del quadrato e i suoi successivi sviluppi, sui quali non entro in dettaglio:

user posted image

Mi limito a dire che complessivamente l'arco costantiniano è in 3/4, cioè il formato tv e digitale. In antichità, nel Rinascimento e oltre è rarissimo -e forse impossibile- trovare un quadrato armonico in 3/4 diviso con la regola dei terzi.

Questa è un'applicazione, barbarica direi, piuttosto recente. In antichità, nel Rinascimento e sino all'Ottocento, se si usa un formato di 3/4 si usano le scansioni naturali del 3/4, e se si usa un formato in 2/3, formato del 35, del 6x9 e così via, si usano le scansioni naturali del 2/3. Ecco i primi tre rettangoli armonici (1/2, 2/3, 3/4) proporzionati tra loro:

user posted image

Si vede bene, spero, che la modulazione interna è più ricca d'uno schema tripartito, e soprattutto si ottengono moduli regolari, cioè quadrati. Questa è anzitutto la ragione per cui proporzioni come 3/4 e 2/3 sono state così tanto usate (e non solo per scandire lo spazio): si ottengono moduli regolari.

La tripartizione geometrica del quadrangolo da cui si ricavano nove rettangoli proporzionali a quello di partenza si applicava per lo più a quei formati che per varie ragioni non avevano proporzioni valide.

Gli esempi potrebbero essere numerosi, ma ci vorrebbero immagini e schemi di analisi. Spero che queste indicazioni storiche possano bastare.

Fedro
Messaggio: #7
Stavo cercando di approfondire un po'..ma dopo questo... Grande Nico
_Nico_
Messaggio: #8
Grazie, ma ci terrei che tentassimo ulteriori approfondimenti, perché francamente mi chiedo se davvero si debba stare aggrappati alla regola dei terzi così come ce la vendono, o non sia il caso -almeno- di ridarle senso e soprattutto varietà... wink.gif
botbot
Messaggio: #9
molto interessanti le precisazioni storiche,

ma faccio alcune considerazioni provocatorie:

le regole compositive classiche (che comunque sia, è bene conoscere) non esistono in fotografia, che presenta delle particolarità linguistiche che la differenziano dalle altre arti visive.

per chi volesse approfondire sul serio l'argomento e non avere quattro regolette consolatorie esiste da decenni un libro (piuttosto tosto) che è un pò la bibbia in questo campo
Rudolph Arnheim, arte e percezione visiva, feltrinelli (?)

ciao!

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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #10
QUOTE (_Nico_ @ May 26 2004, 10:20 PM)


Gli esempi potrebbero essere numerosi, ma ci vorrebbero immagini e schemi di analisi. Spero che queste indicazioni storiche possano bastare.

ohmy.gif Per la miseria ohmy.gif

Solo qui si incontra gente così! Pollice.gif wink.gif
Fedro
Messaggio: #11
Penso che si stia delineando un post che potrebbe divenire particolarmente interessante.... Vedo, ancora una volta, che qui dentro c'è gente veramente fuori dal comune e che ci da modo di crescere tutti, tutti i giorni.

Veramente interessantissimo l'approfondimento di _Nico_ che poi fa una considerazione:
QUOTE
ci terrei che tentassimo ulteriori approfondimenti, perché francamente mi chiedo se davvero si debba stare aggrappati alla regola dei terzi così come ce la vendono, o non sia il caso -almeno- di ridarle senso e soprattutto varietà... 

e in fondo, sulla stessa linea di pensiero, rilancia botbot:
QUOTE
le regole compositive classiche (che comunque sia, è bene conoscere) non esistono in fotografia, che presenta delle particolarità linguistiche che la differenziano dalle altre arti visive.


La cosa mi piace! riuscire ad approfondire un pò le regole classiche, che sono architetettoniche e pittoriche, acquisirle per usarle come trampolino per nuovi "esperimenti" fotografici.

Certo è difficile "inventare" qualcosa, ma bello ottenere risultati, magari già noti, "scoprendoli" seguendo un nostro percorso di crescita.

Conosci te stesso, e il mondo in cui vivi, che è figlio della storia antica e recente...

Ok....non trascendiamo...... tongue.gif ora mi rimetto a studiare, (grazie a botbot per la dritta sul testo di Rudolph Arnheim)...e se qualcosa entra in questa zucca...prometto di girarla subito al forum wink.gif

Oh Morgan...voglio anche vedere ancora altri tuoi contribuiti wink.gif


Gianluca-Capiozzo
Messaggio: #12
Bella discussione mi piace tanto... anch'io vorrei contirbuire.

Con la regola dei terzi ci si limita a "pianificare" l'immagine secondo una regola "piatta" ma esiste anche la prospettiva quindi aggiungiamo alle nostre rette di cui sopra (x,y) anche la profondita' (z), e qui metto il mio suggerimento (abbiate pieta' se scrivo castronerie tongue.gif )

Individuato un centro d'interesse (giustamente posizionato secondo la regola dei terzi) inserire in piu' rettangoli immaginari, davanti e dietro al centro d'interesse appena citato elementi prospettici ben intellegibili in modo tale da dare ampio respiro all'immagine, che cosi' non risultera' piatta.

Spero di non aver scirtto cose ovvie o errate unsure.gif
morgan
Messaggio: #13
Ciao Marco, adesso parliamo di:

I diversi piani dell'immagine

" La fotografia è una rappresentazione grafica piana che però deve essere, per chi l'osserva, un'immagine della realtà il più possibile corrispondente a quella della visione diretta, e perciò capace di offrire anche una certa sensazione di profondità.Tenendo conto di questo nella composizione, si può accentuare la spazialità dell'immagine inserendovi elementi posti su diversi piani. Per esempio, un panorama ripreso da grande distanza acquisterà maggiore efficacia se nella composizione sarà inserito un elemento vicino(una persona, un albero, un cespuglio o altro).In altri casi due soggetti identici posti a distanze diverse, e perciò riprodotti in scala diversa, possono ben conferire alla fotografia la voluta idea di spazialità. Specie a colori, si possono anche sfruttare le condizioni atmosferiche per rappresentare la cosiddetta prospettiva aerea, con piani lontani diversificati anche nella resa cromatica dall'effetto della diffusione della luce attraverso la foschia, che cresce con l'aumentare della distanza." wink.gif wink.gif wink.gif

Per Marco: è arrivato il duplicatore sto andando a ritirarlo!!

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domiad
Messaggio: #14
argomento interessantissimo..... Pollice.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #15
Ragazzi, complimenti davvero!!!
ohmy.gif

Solo su questo forum, come giustamente dice Claudio, si trovano persone in grado di dar vita ad un thread di questo tipo...

Siete grandi!!! laugh.gif

Franz
bluemonia
Banned
Messaggio: #16
Una discussione molto interessante, complimenti x la bella idea e per i preziosi contenuti!!! bravi ragazzi!!!! wink.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #17
QUOTE (Fedro73 @ May 26 2004, 12:47 PM)
Gli studi di Vitruvio assunsero nei secoli grandissima importanza.
La sezione aurea è uno dei principi teorici della composizione e viene appunto attribuito a Vitruvio, che si impegnò nello studio dell'organizzazione delle forme nello spazio e della migliore collocazione del soggetto principale.

Per quanto concerne la sezione Aurea e il buon Vitruvio segnalo questo Link...

Per palati raffinati... e non solo... buona lettura...

La sezione aurea fu studiata dai Pitagorici
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #18
Da " I LINGUAGGIO DELL'ARTE " - Elena Tornaghi "

Nelle regole della composizione, entrano in gioco la conoscenza sistematica dei principi relativi alla simmetria, all'equilibrio, al ritmo nel suo interno utile a risolvere i problemi compositivi.

IL PESO - per peso e forma di una figura si intende la sua capacità di attirare l'attenzione dell'osservatore. Il peso di una forma dipende da una serie di fattori che interagiscono fra di loro come le dimensioni, il colore, la profondità la preganza della forma ecc. ed è in relazione al contesto. Esso quindi non è assoluto ma si definisce in relazione al contesto formale, cromatico, spaziale ecc.
Es. se poniamo due cerchi, uno colorato di bianco e uno di nero in una composizione , la parte bianca ha un maggiore peso rispetto a quella nera. Riducendo la parte bianca avremmo ottenuto un equilibrio formale della composizione
Altro esempio è quello della parte superiore e inferiore. Una forma disposta nella parte superiore della composizione sembra più greve e pesante della stessa forma collocata nella parte inferiore. Per ottenere equilibrio si dovrebbe ridurre la forma superiore.

segue...............

Scusate, non è che lo voglio fare a puntate, ma ho qualche impegno.

Se non sarà già fatto da altrI si potrà parlare di PESO PERCETTIVO E DENSITA' DI CAMPO

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #19
Gli altri argomenti interessanti da trattare, fra i tanti, secondo me potreberro essere:

- L'EQUILIBRIO
- LA SIMMETRIA
- IL RITMO
- IL MOVIMENTO E LA DIREZIONE
- IL DINAMISMO DELLA VISIONE

Se qualcuno vuol farsi avanti, faccia pure, il mio nick è bradipo perchè sono lento nell'uso della tastiera.

botbot
Messaggio: #20
dopo aver citato un mstro sacro in questo campo (Arnheim), vado dalle stelle alle stalle come si sul dire, per palati alle prime armi.

E.A.Weber-La foto, come si compongono e come si giudicano le fotografie-Cesco Ciapanna editore
è un librino di più di 20 anni fa ed è stato uno dei primi testi di questo tipo.

Le immagini contenute sono terribili ma esemplificano abbastanza bene i concetti espressi.
Vi elenco sommariamente i capitoli, tanto per farvi un'idea del contenuto

1.come si vede un'immagine, vedere e percepire, composizione
2.analisi immagini bn
figura-sfondo
illuminazione
punti di vista
prospettiva
simmetria
sez.aurea
nitidezza e sfocature
formati (orizz/vert/quadrato)
....etc
3.analisi immagini a colori
contrasto simultaneo
contrasto successivo
contrasto complementare
caldo-freddo
...etc
4.tecniche di ripresa
punto di vista
la lung.focale giusta
prospettiva
...etc
6.riassunto
7. 60 esercizi pratici !!??

ciao!

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Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #21
QUOTE (bradipo.sl @ May 27 2004, 02:35 PM)
Da " IL LINGUAGGIO DELL'ARTE " - Elena Tornaghi "

PESO PERCETTIVO E DENSITA' DI CAMPO **

** Metto da parte per il momento l'argomento un pò lungo.

L'EQUILIBRIO - Il termine equilibrio indica una situazione in cui gli elementi di u n'immagine sono distribuiti all'interno di un campo in modo da bilanciarsi tra loro. Il nostro sistema percettivo è quindi in grado, " misurando" e "pesando" le forme di un'immagine, di stabilirne il grado di equilibrio compositivo.
Una composizione ci appare equilibrata quando le forze presenti si compensano a vicenda e gli elementi del testo visivo sembrano percettivamente stabili. In una composizione sbilanciata l'osservatore percepisce invece un senso di instabilità e tensione, provocata dal nostro sistema percettivo che tende a modificare la forma o la posizione degli elementi in campo, allo scopo di accrescerne l'equilibrio percettivo.
L'equilibrio non riguarda unm singolo elemento, che se isolato risulta inevitabilmente sbilanciato, ma l'immagine nel suo complesso in cui le forze si bilanciano a vicenda; esso è determinato da fattori quali il peso,la direzione, la simmetria.
_Nico_
Messaggio: #22
Botbot suggeriva Arnheim. Al proposito ricorderei un aspetto tutt'altro che secondario. La percezione ha regole universali, e di queste bisogna aver consapevolezza: per esempio il collocare il soggetto al centro è tipico dei nostri schemi percettivi. E qui, sempre di Arnheim, potremmo aggiungere Il potere del centro... wink.gif

Ma oltre i codici percettivi dei quali dobbiamo aver consapevolezza per non soggiacervi inconsciamente, vanno considerati anche quelli che chiamerei 'codici culturali'. Arnheim di fronte a certe immagini ci direbbe che il pittore ha messo del porpora su una spalla perché aveva bisogno di dar più "peso" a quel punto, ma in realtà il pittore sta semplicemente rispondendo alle esigenze del suo committente, che voleva mostrare d'essere 'famiglio' dell'imperatore e dunque avere diritto a indossare un po', ma solo un po' di porpora... wink.gif

Da questo di vista la fotografia non ha elaborato ovviamente nuovi codici percettivi, ma codici culturali sì... Tra i tanti alcuni sono divenuti stereotipi analoghi a quelli percettivi (come il mettere il soggetto al centro). Tra i più importanti quello della spontaneità e dell'immediatezza: la foto è, dev'essere istantanea. Un altro stereotipo è d'associare la fotografia con la verosimiglianza: una foto è, dev'essere vera. In questo campo ci si può sbizzarrire a trovarne altri.

Ma il primo e più importante modello culturale indotto dalla fotografia è la massificazione dell'immagine, nel duplice senso che chiunque può scattare immagini e che le immagini sono divenute ridondanti nel nostro paesaggio. La pittura bisognava andarla a cercare -dentro una chiesa, nella sala d'un palazzo- la foto c'insegue dappertutto.

Tornando al discorso di partenza, cioè la composizione, ecco anche la massificazione dei criteri compositivi, e dunque la regola dei terzi e cose simili. Ecco perché dicevo che sarebbe utile cercare di restituirle il senso perduto e varietà: perché la regola dei terzi nient'altro è che uno degli aspetti della massificazione dell'immagine. Un omogeneizzato (Plasmon) per dare un senso 'estetico' ai tulipani o al punk ritratto in strada.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #23
A proposito di letture interessanti, non ho citato ieri nel mio intervento un libro che sto ancora leggendo riguardo allo studio ed ai significati della prospettiva:
"La freccia nell'occhio" di Kubovy M. edizioni muzio scienze

Ammetto che alcuni concetti mi sono abbastanza ostici, ma è uno studio affascinante

Franz
praticus
Messaggio: #24
Mi permetto di aggiungere un link molto completo...con rinvii interessanti.
Ciao
davidebaroni
Messaggio: #25
Come ho già scritto in un altro thread, è, a mio parere, interessante anche documentarsi sul "funzionamento neurologico" della percezione... Qualsiasi libro un po' approfondito sulla Psicologia della Gestalt può fare al caso. smile.gif

Molte delle "regole compositive" di cui si parla (e le VIOLAZIONI alle regole stesse...) hanno solide basi neurologiche e/o psicologiche. La Psicologia della Gestalt (da non confondere col la Terapia della Gestalt!) studia proprio questi "pattern" percettivi comuni a tutti gli esseri umani, in quanto a probabile base neurologica e/o genetica. In un certo senso, sono le "basi" di almeno una parte della "sintassi" del linguaggio fotografico.

Il discorso è un po' troppo complesso da approfondire qui, anche perché non sono al corrente di libri che facciano apertamente questo collegamento. Ma, studiando Psicologia Generale, ho dovuto studiare anche la Gestalt... E i collegamenti sono venuti da soli! biggrin.gif

Buona lettura... se a qualcuno interessa. smile.gif

Davide
 
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