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L'esposizione Corretta
secondo voi
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marcoafs
Messaggio: #1
L'esposizione è un termine abbastanza comune, e per molti ormai banale, discutiamone, il come dove quando e perchè di un'esposizione...
e relativi risultati... biggrin.gif
buzz
Staff
Messaggio: #2
Il perchè?
Per fare vedere una fotografia

Il quando?
Quando la scatti

il come?
O ti fidi dell'esposimetro o fai ad occhio.
marcoafs
Messaggio: #3
si, più o meno!!!
dando per scontato che la buona trasposizione figurativa dell'occhio fotografico è data dall'esposizione e da come vogliamo che essa entri in relazione con oggetti, persone e ambiente, la tua risposta mi sembra un pò troppo approssimativa, ci sono tante variabili che portano allo stesso risultato ossia la foto ben esposta...
di dubbi, incertezze, o semplicemente curiosità riguardo questo argomento su questo forum ce ne sono, quindi parliamone, cercando magari di essere il più generosi possibile, tecnicamente parlando...
credo che farebbe piacere a molti.
vi aspetto... grazie.gif
grazie

buzz
Staff
Messaggio: #4
La risposta è approssimativa perchè lo è anche la domanda.

Le variabili che portano alla foto ben esposta sono reciproche, e tutti coloro che si avvicinano al mondo della fotrografia le conoscono: diaframma-tempo-sensibilità.

Non capisco le incertezze.
Se poi vogliamo filosofare sui cosa sia una esposizione corretta, allora dobbiamo abbandonate la sfera tecnica e passare alle opinioni.

Tecnicamente parlando l'esposizione corretta è una.
Franco_
Messaggio: #5
Sull'argomento si potrebbe scrivere un trattato...

Come giustamente dice buzz i parametri sui quali si può agire sono tre: apertura diaframma, tempo di esposizione e sensibilità.
Di questi il terzo è quello che andrebbe utilizzato al valore più basso possibile, mentre gli altri due vanno utilizzati in modo inversamente proporzionale, visto che se aumenti l'apertura del diaframma, facendo passare attraverso l'obiettivo più luce, devi accorciare il tempo durante il quale tale passaggio avviene, tutto questo per avere una foto correttamente esposta.
A questo punto si pone però la domanda: quale tra le possibili coppie di volori è la migliore ? Dipende ovviamente dallo scopo che vogliamo raggiungere, ad esempio:
1) vogliamo staccare il soggetto dallo sfondo ?
2) avere nitido il fiore in primo piano e le montagne in lontananza ?
3) congelare il movimento di un ballerino ?
4) rendere l'idea del suo danzare ?
E' in base allo scopo che vogliamo raggiungere che dobbiamo impostare i parametri, quindi diaframma aperto nel caso 1, chiuso nel caso 2, tempo veloce nel caso 3 o lento nel caso 4.
Se questo non è sufficiente, quando possibile, ci si può aiutare con luci artificiali o pannelli, montare dei filtri neutri, oppure intervenire sulla sensibilità.

Non voglio farla troppo lunga, voglio solo sottolineare che, se avere una esposizione corretta è abbastanza facile (i sistemi di esposizione sono di enorme aiuto, ma vanno utilizzati sempre con intelligenza), non altrettanto lo è il saper rendere bene il messaggio; nella foto vi è un soggetto principale ed un contorno: è sulla valorizzazione del soggetto all'interno dell'inquadratura che bisogna saper lavorare, facendo in modo che l'occhio dell'osservatore sia guidato verso di esso e che questo sia in armonia con il contorno.
Giuseppe78
Messaggio: #6
La lettura esposimetrica è una ed è quella che viene data dall'esposimetro. Viene poi l'interpretazione di quella lettura esposimetrica a seconda di cosa vogliamo dire con quella foto e allora spostiamo il punto di grigio verso le alte o le basse luci. Per chi ha scattato e scatta in BN, per esempio, è un'operazione estremamente comune. Quasi mai ci si basa sulla coppia data dall'esposimetro ma si sovra e sottoespone a proprio gusto personale e in base alla propria idea che si vuol dare a quello scatto preciso.
Io almeno faccio così più o meno da sempre...
Ma in questo caso a mio parere si parla di interpretazione della lettura esposimetrica e non dell'esposizione.
Poi, fate voi...

G.
marcoafs
Messaggio: #7
io di cosi scontato non ci vedo niente e di domande su come sciegliere tempo e diaframma, su controluce, su foto di notte e esposizione con flash ne vedo molte...
secondo me sarebbe carino spiegare e sviscierare come funzionano i modi di misurazione, che cosa è e come si calcola la latitudine di posa di un sensore digitale, cosa è il blocco dell'esposizione etc etc che tecnica si è usato per raggiungere un determinato risultato...
se per voi tutto questo è banale e di dominio pubblico...vuol dire che ho buttato via 5 anni di studio e tanti bei soldi.... grazie.gif

buzz
Staff
Messaggio: #8
Marco, il problema consiste nel come hai posto la domanda.
non c'è niente di scontato, ma non hai chiesto "spiegatemi l'ABC della fotografia" ma hai posto una questione che per un fotografo è davvero scontata.
Come chiedere ad un automobilista "spiegatemi le marce da usare, e il regime di giri" ,. Non è una cosa scontata per chi non lo sa, ma chi ha solo qualche chilometro sotto le ruote non se la pone più nemmeno.

Se poi hai studiato per 5 anni fotografia e ti chiedi ancora queste cose...
c'è da prendersela coni tuoi insegnanti.

Sui modi i misurazione e su quando usarli esistono dei veri e propri trattati. Sono argomenti che non possono essere risolti in qualche linea di thread, ma necessitano di uno studio approfondito.
A tale proposito ti suggerirei l'experience di Beppe Maio riguardo l'esposizione, e il suo libro che ogni tanto viene anche dato assieme ad alcuni tipi di fotocamera. Inoltre in rete si trovano parecchi siti che trattano l'argomento didattico.

Per sintetizzare i 3 modi di misurazione più comuni funzionano sullo stesso principio ma separano le aree di misurazione sull'inquadratura.
Il più usato, il MAtrix, fa un calcolo sull'intera scena, tenendo conto di parecchi fattori, come il controluce, il soggetto in primo piano ed altri.

Il semi spot calcola soltanto su una zona centrale dell'immagine abbastanza ampia, pèropèrio per evitare che lo scatto venga influenzato da elementi di secondo ordine che stanno ai margini dell'inquadratura.

Lo spot infine misura su un punto abbastanza ristretto (3° circa) e si usa quando non si vuole affatto una influenza sul resto dell'immagine, copme ad esempio un ritratto in controluce, o altre situazioni che soltanto l'esperienza personale ti può insegnare alla perfezione.

questa è una sintesi anche troppo breve solo sui metodi principali di esposizione, e non ho detto quasi niente. Fai anche delle altre domande, ma spero che tu capisca da solo che ci vorrebbero almeno 10 pagine solo per trattare gli argomenti in maniera superficiale.

come ho già detto, ti rimando alla lettura degli experiences, sui questo stesso sito.
Giuseppe78
Messaggio: #9
Non mi pare abbia detto che ci sia qualcosa di scontato. Quello che è sicuro è che l'esposimetro riporta una coppia T/D che a seconda dei nostri gusti e piacimenti e soprattutto a seconda del tipo di foto che vogliamo fare possiamo prendere per buona o modificare.
Io per esempio quando scatto in BN prediligo la lettura spot o semispot e vado a leggere la luce a seconda dell'effetto che voglio dare alla foto: cioè punto l'esposimetro sulle alte luci o sulle basse luci o prendo per buono un punto di grigio che mi soddisfa. Ma questa cosa solo la pratica te la può dare e il tuo gusto personale, ovviamente...

Se voglio lavorare sulla profondità di campo, non prendo bovinamente per buona la coppia T/D che mi da l'esposimetro ma vado a modificare il valore del diaframma.
Se voglio lavorare sul mosso, faccio la stessa cosa ma vado a modificare i valori dei tempi.

Se sto in controluce posso scegliere di lavorare sulla silouettes o sul tutto in chiaro aiutandomi col flash...Ma è ovvio che in tutti questi casi partirò dalla coppia che mi da l'esposimetro e poi ci lavorerò sopra modificandola...

Il blocco dell'esposizione lo uso tantissimo: leggo la luce su un punto particolare della scena, blocca la coppia T/D che mi da l'esposimetro, reinquadro e scatto. Lo uso molto con il BN quando vado a prediligere la lettura su valori di luce particolari che non sono necessariamente quelli della scena reale che poi reinquadro.

Quello che è di dominio pubblico è la tecnica che puoi ritrovare su questo forum e su migliaia di manuali e pubblicazioni. Il resto lo fa la pratica e il tuo gusto personale.

wink.gif G.


marcoafs
Messaggio: #10
personalmente, come esporre credo di saperlo o almeno riesco ad ottenere i risultati che mi sono prefissato, venedo da una formazione analogica prevelentemente di bianco nero con il digitale a volte qualche dubbio mi sorge, comunque, il mio intento è semplicemente di scrivere insieme a voi un piccolo manualetto, un prontuario semplice e diretto che risolva almeno in superficie i dubbi più comuni e che renda ogni uscita fotografica un esperienza di crescita, libri e tutorial che trattano di questo ce ne sono è vero, però questo è un forum libero e gratis, è una forma di documentazione e discussione molto diretta e credo di più semplice comprensione è un mezzo molto potente quindi perchè non utilizzarlo, in maniera un po più indirizzata...
correggetemi se sbaglio
grazie a tutti per gli interventi
marcoafs
Messaggio: #11
provo a partire da solo, ma chiedo assistenza..
credo che prima di tutto, prima di sciegliere tempo e diaframma, il fotografo ( digitale ) dovrebbe sapere quanta capacità di lettura ha il suo sensore, ossia il range massimo consentito per avere dettaglio sia nelle alte luci ( e quindi non avere bianchi bucati ) sia nelle basse luci (per non avere neri pieni nelle ombre ), ho condotto un piccolo esperimento -ben noto al mondo analogico- ma che possiamo usare anche con ccd e cmos...
ho cercato una superficie uniformemente illuminata ( per evitare differenti illuminazioni della scena e un risultato poco chiaro ) e ricca di dettaglio ( cosi da poter constatare il limite di registrazione del sensore, che altrimenti sarebbe impossibile ),
con la mia d200 in modalità qualità raw, modo di scatto manuale e misurazione spot ( quando la superficie è unifomemente illuminata va bene qualsiasi modalità di misurazione purchè riflessa ) ho settato l'esposimetro per la corretta esposizione e ho eseguito uno scatto questo scatto sara la nostra zona 5 ossia una superficie che riflette il 18% della luce che la copisce ( ricordiamo che tutti gli esposimetri sono tarati per il 18% che corrisponde al famoso grigio medio, quindi sia una superficie bianca o nera se non interveniamo con sovra o sotto esposizioni per l'esposimetro sara sempre un grigio al 18% )
a questo punto mantenendo costante uno dei due addendi dell'esposizione ( o tempo o diaframma ) io ho tenuto costante il diaframma a f13 e sono partito con un tempo di 1/250 di secondo, ho iniziato a sovraesporre e a sottoesporre per avere alla fine 11 scatti compreso quello della zona 5.
Questi undici scatti corrispondono a 10 zone ( comprendendo anche lo 0 )
tanto care al suo creatore\ideatore Ansel Adams ( per maggiori informazioni vedere bibliografia autore ).
ora non rimane altro da fare che trasferire i nostri file sul pc\mac e vedere...
posto i miei risultati con relative impostazioni e settaggi macchina..


























aspetto critiche e domande texano.gif messicano.gif


prima di tirare le conclusioni tongue.gif

Messaggio modificato da marcoafs il Feb 16 2007, 12:58 PM
buzz
Staff
Messaggio: #12
Mi continuo a domandare a copsa possa servire tutto ciò.
Un sensore raccoglie la luce da zero adun valore massimo.
Se vuoi scoprire che latitudine di posa abbia ognio sensore ( perchè è doverso da modello e marca) allora fai pure, ma a questo ci pensano i vari "testaroli" che popolano ormai da tepo il mondo del digitale e non, e sono presenti nelle riviste (a pagamento) e nei vari siti tipo dpreview o kenrockwell (gratis).

Fare una foto ad un muro bianco non serve a molto, se non a scoprire ch eil proprio esposimetro funziona, riportando il colore uniforme, qualsiasi esso sia, al famigerato grigio 18% che corrisponde, gruardacaso alla zona 5 tanto amata da ansel adams.

In questa situazione non serve a nulla esporre spot, semispot o matrix, pechè il risultato di una media di valori uniformi darà sempre e comunque lo stesso valore.

Prova a fare una bella foto ad una coppia di sposi, dove lei è vestita di bianco puro e lui di nero antracite, e vedi a che esposizione non bruci il bianco della trama del tulle e se alla stessa esposizione riesci a vedere le cuciture sul vestito dello sposo.

Questa sì che è una situazione limite nella quale molti fotografi si trovano, e dove la latitudine di posa non solo del sensore ma anche del software di conversione entra in gioco.
Scatti in raw e con il D-lightin o altro strumento luci-ombre cerchi il miglior compromesso, sapendop che se il buianco è proprio bruciato, non recupererai dettaglio, ma se il nero è chiuso ma non troppo anche a costo di un po' di rumore lo recupererai.

Conclusione: in caso di scelta meglio sottoesporre che sovraesporre. Hai più facilità di recupero. In altre parole, sul digitale, come sulle diapositive, si espone per le luci (sulle luci) mentre nel negativo a pellicola si espone sulle ombre, perchè le puoi recuperare in fase di stampa.

Tornando al tuo test, credo che tutti coloro che sono vicini al mondo della fotografia sappiano che a parità di diaframma variando il tempo di esposizione si ottiene quella bella scala di grigi che hai fatto.
ma la domanda resta: a cosa serve farlo? a dimostrare che più luce entra più se ne vede e viceversa?
Franco_
Messaggio: #13
Conoscere la latidudine di posa (o gamma dinamica del sensore) è importante ma non fondamentale. Infatti puoi sempre effettuare diverse misurazione spot nelle zone dell'inquadratura che ti interessano e poi decidere (con l'esposizione manuale) quale tra le diverse coppie tempo/diaframma è meglio utilizzare per ottenere il risultato desiderato.
La fotografia è sempre un compromesso e non sempre è possibile salvare capra e cavoli, a volte occorre sacrificare qualcosa ed è bene deciderlo in anticipo.
Per misurazioni più precise si può misurare la luce incidente, ma qui il discorso si allarga.

Per il resto le prove "preventive" sulla gamma dinamica lasciamole fare ai vari Ken Rockwell e compagnia... io la penso così wink.gif

Messaggio modificato da Franco_ il Feb 16 2007, 02:31 PM
marcoafs
Messaggio: #14
forse ho la testa sempre in sovra-sotto sviluppi e latitudine di posa della pellicola, forse sono un "testarolo" -non so cosa intendi-, forse credo che per fare una fotografia a degli sposi devo conoscere quando il bianco si brucia e quando il nero è recuperabile, certo posso usare gli istogrammi, o tutte le visualizzazioni di scatto del mondo, ma questo richiede tempo e batteria e personalmente spesso ho poco di tutti e due per portare a casa un lavoro ben fatto...
credo che conoscere i limiti di un sensore\pellicola dia un'opportunità che non sottovaluterei, ossia ottenere un file\negativo ottimo dove post produzione\sviluppo c'entri poco o comunque sia ben mirata e preventivamente messa in conto in fase di scatto,
non so, partire da un buon originale può essere una cosa buona...
i discorsi da fare sono tanti e credo interessanti, tutta questa -correggimi se ho inteso male- superficialià e superiorita delle tue risposte, mi lascia un pò perplesso...e la trovo fine a se stessa e anche io ti pongo la domanda a che cosa serve??cosa vuoi dimostrare?? grazie.gif
marcoafs
Messaggio: #15
QUOTE(Franco_ @ Feb 16 2007, 02:30 PM) *

Conoscere la latidudine di posa (o gamma dinamica del sensore) è importante ma non fondamentale. Infatti puoi sempre effettuare diverse misurazione spot nelle zone dell'inquadratura che ti interessano e poi decidere (con l'esposizione manuale) quale tra le diverse coppie tempo/diaframma è meglio utilizzare per ottenere il risultato desiderato.
La fotografia è sempre un compromesso e non sempre è possibile salvare capra e cavoli, a volte occorre sacrificare qualcosa ed è bene deciderlo in anticipo.
Per misurazioni più precise si può misurare la luce incidente, ma qui il discorso si allarga.

Per il resto le prove "preventive" sulla gamma dinamica lasciamole fare ai vari Ken Rockwell e compagnia... io la penso così wink.gif


la fotografia è un compromesso e personalmente credo sia giusto cosi, quello che secondo me è giusto stabilire e far propri sono i parametri di questo compromesso..
che le prove è giusto lasciarle fare si non ho pretese di nessun genere solo curiosità e voglia di condividere quello che ritengo utile sapere.. grazie.gif
Geipeg
Messaggio: #16
QUOTE(marcoafs @ Feb 16 2007, 02:43 PM) *

la fotografia è un compromesso e personalmente credo sia giusto cosi, quello che secondo me è giusto stabilire e far propri sono i parametri di questo compromesso..
che le prove è giusto lasciarle fare si non ho pretese di nessun genere solo curiosità e voglia di condividere quello che ritengo utile sapere.. grazie.gif


Forse mi sfugge qualcosa in ciò che hai scritto e richiesto ma provo a dire la mia: conoscere la gamma dinamica di un sensore è relativamente facile, viene riportato su tutte le riviste e i siti specializzati, così sappiamo che quella nominale della D70 è di circa 6 stop virgola qualcosa, quella della D200 di 7,5/8 stop (in verità sto andando a memoria, non ho i dati sotto mano ma per rendere l'idea può andare).

Il punto è: va bene, ho circa 6-8 stop di latitudine disponibile, a seconda della macchina che uso e con questo? Verificarlo con un test casalingo in condizioni di luce controllata serve solo a verificare che ciò corrisponde a quanto sapevamo.

Il problema vero è semmai "come si comporta" il sensore e la sua gamma dinamica in condizioni di luce diverse, non controllabili, con superfici che riflettono quantità e tipi di luce diverse in ogni momento della giornata, quindi in situazioni in cui le varibili legate alla luce e ai contrasti sono così tante e così diverse e mutevoli da sfuggire di fatto a qualsiasi tipo di schematizzazione e classificazione.

Insomma in fotografia non esiste una sola accoppiata tempo/diaframma capace di garantire risultati analoghi in condizioni diverse, laddove le condizioni di luce, proprio perchè non riprodotte in laboratorio e quindi controllabili e misurabili matematicamente dal fotografo, sono sempre inevitabilmente diverse.

Se io e te scattassimo una foto lo stesso giorno dell'anno, alla stessa ora del giorno, con condizioni climatiche simili (cielo sereno), allo stesso soggetto, diciamo un paesaggio collinare, usando la stessa accoppiata tempo/diaframma, otterremo molto ma molto probabilmente risultati decisamente diversi.
Diversi perchè saranno diverse le caratteristiche del paesaggio (costruzioni bianche e/o corsi d'acqua naturali che riflettono più luce nel mio caso e magari assenza quasi totale dei suddetti nello scorcio che stai fotogrando tu), perchè le condizioni climatiche per quanto simili non saranno identiche: magari il cielo dalle mie parti è limpido e senza nuvole, dalle tue c'è un minimo di umidità e formazioni di nubi candide come la carta, perchè la porzione di cielo compresa nella mia inquadratura sarà anche solo lievemente diversa dalla tua, perchè le focali e gli obiettivi utilizzati in quel momento saranno probabilmente diverse.
E tutto ciò come potrai comprendere da te farà sì che si ottengano esposizioni molto diverse fra loro, con bianchi sparati in un caso e ombre molto chiuse nell'altro, magari.

Ecco perchè la "giusta" esposizione è sempre strettamente dipendente dalle precise e peculiari condizioni fotografiche che ognuno di noi si trova davanti in ogni luogo e tempo, a loro volta necessariamente diversi da qualunque altro.

Messaggio modificato da Geipeg il Feb 16 2007, 04:20 PM
marcoafs
Messaggio: #17
mi trovi pienamente d'accordo con te, questo dell'esperimento voleva essere semplicemente un primo passo, e una spiegazione per chi non fosse a conoscenza di cosa è la ldp, e come si potesse empiricamente verificare niente di più, per poi meglio affrontare il discorso dell'esposizione
quello che volevo creare con quesa discussione trovare delle linee guida che possono servire a chiarire far scoprire cose, crescere niente di più...
grazie.gif
buzz
Staff
Messaggio: #18
QUOTE(marcoafs @ Feb 16 2007, 02:30 PM) *

forse ho la testa sempre in sovra-sotto sviluppi e latitudine di posa della pellicola, forse sono un "testarolo" -non so cosa intendi-, forse credo che per fare una fotografia a degli sposi devo conoscere quando il bianco si brucia e quando il nero è recuperabile, certo posso usare gli istogrammi, o tutte le visualizzazioni di scatto del mondo, ma questo richiede tempo e batteria e personalmente spesso ho poco di tutti e due per portare a casa un lavoro ben fatto...
credo che conoscere i limiti di un sensore\pellicola dia un'opportunità che non sottovaluterei, ossia ottenere un file\negativo ottimo dove post produzione\sviluppo c'entri poco o comunque sia ben mirata e preventivamente messa in conto in fase di scatto,
non so, partire da un buon originale può essere una cosa buona...
i discorsi da fare sono tanti e credo interessanti, tutta questa -correggimi se ho inteso male- superficialià e superiorita delle tue risposte, mi lascia un pò perplesso...e la trovo fine a se stessa e anche io ti pongo la domanda a che cosa serve??cosa vuoi dimostrare?? grazie.gif


Continuo a non capire.
Conoscere i limiti del sensore vuol dire sapere che ha 7 stop di latitudine di posa?
Ho posto un caso nel quale la maggior parte dei fotografi si possono trovare, ma quando hai testato (da qui il termine testarolo) che scattando con diversi diaframnmi ottieni immagini da un nero ad un bianco cosa hai ottenuto?
l'esposimetro ti segnerà un valore sul bianco e uno sul nero.
In base ai tuoi "esperimenti" quale sceglieresti? conosci la risposta? Se sì, allora le tue tabelle sono servite a qualcosa, se no, a cosa sono servite?

La mia non è superiorità o superficialità, è che proprio non riesco a capire il fine di tutto ciò.

Sarò duro, ma è così.

Alex...D810
Messaggio: #19
Ciao a tutti...
mi intrometto in punta di piedi per esprimere il mio pensiero.
Da quello che ho potuto capire da questa discussione, Marcoafs desidera semplicemente aiutare chi, come il sottoscritto, non conosce le tecniche e le terminologie della fotografia... acquisire più scioltezza con i comandi della propria macchina fotografica... ecc. ecc.
Posso capire il fatto che spiegare in un 3D tutto ciò che occorre per diventare bravi fotografi non è semplice... Ma non è impossibile!!!
Ho notato alcuni 3D (forum notturno...) davvero colmi di pagine...
Secondo il mio punto di vista le intenzioni sono estremamente buone!!!
Sono d'accordo che esistono molti testi che trattano questa materia, ma questo vuole essere un metodo per aumentare la partecipazione di tutti noi donando (chi poco, chi tanto) un po' della propria esperienza.
Se mi sbaglio, oppure ho detto delle "castronerie"... bannatemi pure... laugh.gif tongue.gif
Comunque seguirò con molta attenzione questo 3D!!!
Buoni scatti...
Alex D. S. texano.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #20
QUOTE(buzz @ Feb 16 2007, 03:33 AM) *

La risposta è approssimativa perchè lo è anche la domanda.

Le variabili che portano alla foto ben esposta sono reciproche, e tutti coloro che si avvicinano al mondo della fotrografia le conoscono: diaframma-tempo-sensibilità.

Non capisco le incertezze.
Se poi vogliamo filosofare sui cosa sia una esposizione corretta, allora dobbiamo abbandonate la sfera tecnica e passare alle opinioni.

Tecnicamente parlando l'esposizione corretta è una.


scsua Buzz, piu' che UNA io direi che e' funzionale a quello che ti interessa fare vedere. Anche tecnicamente parlando.
Se hai una scena con una gamma tonale molto elevata (tante luci e tante ombre) allora sara' tuo compito identificare quale sara' la zona interessante e focalizzarti su quella (nel mmodo che si prefersice). Potrebbe essere comunque piacevole avere luci bruciate o neri intensi nella zona/zone di poco interesse per preservare i dettagli di cio' che invece SERVE al nostro scatto.
Non so se mi sono spiegato... ma credo tu abbia capito.
wink.gif

my 2 cents...

.oesse.
Livio
Messaggio: #21
QUOTE(buzz @ Feb 16 2007, 03:33 AM) *

La risposta è approssimativa perchè lo è anche la domanda.

Le variabili che portano alla foto ben esposta sono reciproche, e tutti coloro che si avvicinano al mondo della fotrografia le conoscono: diaframma-tempo-sensibilità.

Non capisco le incertezze.
Se poi vogliamo filosofare sui cosa sia una esposizione corretta, allora dobbiamo abbandonate la sfera tecnica e passare alle opinioni.

Tecnicamente parlando l'esposizione corretta è una.




Caro buzz
non mi sembra corretto nè logico presupporre che "tutti coloro che si avvicinano al mondo della fotrografia le conoscono".

Sarebbe come sostenere che chiunque si avvicini all'astronomia conosca già i nomi delle galassie e, come diceva un tuo illustre corregionale, le meccaniche celesti. O ancora aspettarsi che chi si avvicina alla pittura conosca già la teoria della ruota cromatica, dei colori complementari etc.

La realtà è ben diversa e per fortuna prima di poter possedere qualsiasi conoscenza, si passa per l'apprendimento.

A mio avviso inoltre, "tecnicamente parlando" le esposizioni corrette sono tante quanti i risultati che è possibile voler conseguire riprendendo una scena. Pertanto sono ben più di una!

Insomma non siamo d'accordo su niente ma va bene così biggrin.gif
Buone foto!


buzz
Staff
Messaggio: #22
Ok, ridimensioniamo il mio intervento.

La mia era una risposta diretta ad una domanda posta in maniera approssimativa.

Discutere sull'esposizione, datta in questi termini, la vedo come la famosa frase di Troisi "ma nove per nove farà ottantuno?" detta per avvicinarsi alla scienza di Leonardo.

Non saprei da che parte cominciare.
Potrei iniziare dall'ABC dell'esposizione, sui suoi significati, su come si misura e come si applica, ma per fare questo potrei prendere un libro di fotografia, nelle sue prime pagine, e copiarlo.
Se è questo lo scopo della domanda iniziale, allora facciamolo.
Prendiamo a scrivere da pagina uno e andiamo avanti fino alla fine del capitolo.
Siccome ritengo che la domanda sia stata posta in maniera troppo generica, il mio era un invito a scendere più nei particolari.

Concordo con Marco quando dice che l'esposizione è funzionale a ciò che ci serve, e conoscendo i limiti dei nostri mezzi, possiamo operare una scelta.

Ma il forum è strapieno di suggerimenti su come esporre, su come usare i mezzi tipo d-light o HDR per allargare la gamma dinamica, e inoktre mi pare che qui siamo già al quarto o quinto capitolo di un argomento vastissimo.

In conlclusione, ci vorrebbe un seminario non un forum, per trattare l'argomento in maniera completa partendo dalle origini.

a tale proposito, invece di copiare e incollare chilometri di righe, rimando ad una prima lettura sull'argomento.
Almeno abbiamo un testo comune da cui partire e discutere.

http://www.nital.it/corso_foto_digitale/2/1.php

QUOTE(Alex D. S. @ Feb 23 2007, 01:04 PM) *

Se mi sbaglio, oppure ho detto delle "castronerie"... bannatemi pure... laugh.gif tongue.gif
Comunque seguirò con molta attenzione questo 3D!!!
Buoni scatti...
Alex D. S. texano.gif


Se dovessero essere bannati tutti coloro che dicono castronerie, il forum sarebnbe composto solo dall'amministratore, ma solo perchè non è bannabile! smile.gif
zico53
Messaggio: #23
Mettiamo che il mio esposimetro matrix non funzioni...chi mi aiuta a trovare un grigio medio in una scena qualsiasi, si potrebbe cominciare con una piazza con annesso monumento o fontana che sia. Credo che ci sia tanta gente in attesa di qualche risposta.
buzz
Staff
Messaggio: #24
Zio pino, credo ni non aver capito la domanda.
Ti trovi inuna piazza e non hai l'esposimetro, o non ti funziona il matrix?
Per avere una intonazione di grigio medio, puoi prendere l'esposizione sul palmo della mano. Bene o male ci si avvicina. Ma questo presuppone che hai un esposimetro di qualsiasi tipo!
Se non ti funziona affatto, vige la regola dei vecchi scatolini di carta portapellicole.

base a 1/125 e vai con diaframma 16 sole forte 11 sole 8 velato 5.6 crepuscolo. Ma è proprio empirica e funzionava con la pellicola che poteva essere recuperata dai lab. con le dia e con il digitale non so....
Ho rotto tante cose nella fotocamera ma l'esposiumetro mai, e poi ho sempre con me il sekonic
marcoafs
Messaggio: #25
QUOTE(buzz @ Feb 23 2007, 08:38 PM) *

Zio pino, credo ni non aver capito la domanda.
Ti trovi inuna piazza e non hai l'esposimetro, o non ti funziona il matrix?
Per avere una intonazione di grigio medio, puoi prendere l'esposizione sul palmo della mano. Bene o male ci si avvicina. Ma questo presuppone che hai un esposimetro di qualsiasi tipo!
Se non ti funziona affatto, vige la regola dei vecchi scatolini di carta portapellicole.

base a 1/125 e vai con diaframma 16 sole forte 11 sole 8 velato 5.6 crepuscolo. Ma è proprio empirica e funzionava con la pellicola che poteva essere recuperata dai lab. con le dia e con il digitale non so....
Ho rotto tante cose nella fotocamera ma l'esposiumetro mai, e poi ho sempre con me il sekonic



salve biggrin.gif
ho visto che la discussione si è un pò aperta, sono contento...
torno a precisare che questo 3d è stato aperto per sapere dubbi, incertezze e certezze di tutto quello che considerate prima di fare click...documentato con qualche scatto...

per l'utilizzo di un esposimetro esterno consiglio a tutti di sapere il vero valore degli iso della vostra macchina digitale, visto che questi variano a seconda del modello e della marca, e anche all'interno della stessa casa abbiamo cambiamenti da modello a modelllo, quindi il vostro caro e fidato esposimetro esterno di qualsiasi marca o bontà, può dire il falso...

questo vorrei fosse lo spirito del 3d, domande chiarimenti, e libere ( ma sensate ) delucidazioni....
grazie.gif
 
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