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La Diffidenza Delle Persone
come fotografare persone senza aver problemi?
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giocoliere
Messaggio: #1
Mi sono accorto di come le persone si ritraggono quando vedono qualcuno con una macchina fotografica al collo.
In alcuni casi invece bisogna andare a litigare per avere uno scatto (ad esempio in un mercato).
Io non sono un esperto nè un professionista, qualcuno mi può dare qualche consiglio su come far capire alle persone cnon c'è niente di male? sapete la maggior parte pensa che le foto vadano tutte su internet in siti "poco seri" (capitemi).
sarei grato se qualcuno con più eserienza mi desse qualche dritta anche raccontando le proprie esperienze così da prenderle come lezioni.
ciao e grazie!
meialex1
Messaggio: #2
Marco Negri saprà darti consigli migliori dei miei....... ma un paio provo a dirli.

1) Il sorriso in bocca e la gentilezza sono DUE cose che dovrai sempre portare con Te !!!
Cerca di tenere la macchina al collo sempre pronta e quando vedi il soggetto che Ti interessa scatta e poi subito un bel sorriso, magari con una battuta.... insomma devi far sembrare la cosa "normalissima"

Quando vai in giro in mezzo alla gente cerca di non portare molte cose con Te..... la macchina un ottica attaccata, luminosa, del tipo 2,8 o 1,8 (NON 80-200 o missili del genere) e un altra in tasca (sempre luminosa)..... la borsa possibilmente non la portare.

Oppure usi la tattica del 80-200 da lontano.
Ti metti in un posto "strategico" lontano dalla gente e clik clik.

Il flash facciamo finta che non esiste meglio un pò di rumore che quel colpo davanti agli occhi, mentre invece se trovi gente bendisposta lo puoi usare, ma solo per schiarire le zone d ombra........ anche se.......... è meglio evitarlo.

Ciao
Seba_F80
Nikonista
Messaggio: #3
QUOTE(giocoliere @ May 31 2007, 08:47 AM) *

Mi sono accorto di come le persone si ritraggono quando vedono qualcuno con una macchina fotografica al collo.
In alcuni casi invece bisogna andare a litigare per avere uno scatto (ad esempio in un mercato).
Io non sono un esperto nè un professionista, qualcuno mi può dare qualche consiglio su come far capire alle persone cnon c'è niente di male? sapete la maggior parte pensa che le foto vadano tutte su internet in siti "poco seri" (capitemi).
sarei grato se qualcuno con più eserienza mi desse qualche dritta anche raccontando le proprie esperienze così da prenderle come lezioni.
ciao e grazie!


Montare uno zoom che arriva a 200, su una digitale, significa possedere un 300mm. Ci vuole molta rapidità nello scatto, in relazione alla luce del posto una ISO un pò più alta del normale, per potersi permettere un tempo di scatto rapido, a meno che non possieda un f/2.8 o pià luminoso.

E poi ci vuole, come dicevo prima, molta rapidità ed un autofocus che non si impalli tra i soggetti della folla, specie se in movimento.

Disinserire la priorità al soggetto pià vicino, se proprio vuoi "rubare ritratti fra la folla", perchè, per esperienza, sia la mia F80 sia la mia nuova D70s fanno ciò che non vorrei se mi dimentico di cambiare questa opzione.

Se poi proprio non vuoi farti notare, ma vuoi "mimetizzarti" una cosa che ho provato io è far finta di fotografare altro, far finta di scattare molte volte, ma uno o più di questi scatti saranno anche al nostro soggeto.

In ogni caso la miglior cosa sarebbe chiedere di potr fare il ritratto. Io non ci sono ancora riuscito, ma mi devo muovere su questa strada, altrimenti mi perdo molto.

Proprio ieri vedevo una bimba sulla bici, insieme al papà, che ha fatto un sorriso bellissimo. Riprendere quel momento è, appunto, un attimo. Se la fotocamera non è già incollata all'occhio e se non hai un 400 (che in digitale ti diventa un 600mm) e puoi stare a decine di metri distante, comunque se ne accorgeranno.

Anche perchè, tra puntare, inquadrare e scattare sono andati almeno via 5 o 6 secondi. E ditemi voi se vedendovi puntare uno zoom per pià di 5 secondi addosso non reagite maluccio.

L'ideale sarebbero le ottiche luminosissime, sia per lo sfuocato sia perchè il mosso diventa un non problema. C'è chi preferisce le telemetro proprio perchè discrete e, su alcune, per via degli otturatori e tendine davvero silenziosissimi.

Ma forse tutto questo, cioè sapere che comunque si va incontro a degli scatti "da rifare" è proprio nel sapore del genere street.

A pellicola diventa tutto un pò più dificile, perchè di scatti ne butti molti di più e perchè le focali quelle rimangono. QUindi se cerchi un 300 ti serve un 300 wink.gif

Per i ritratti ambientati, poi, come alcuni bellissimi che voi del forum pubblicate qui, beh.. non credo si tratti di scene proprio del tutto rubate, s enon in rari casi di vera maestria, ma di ritratti in cui tutti sanno cosa sta succedendo wink.gif
Al_fa
Messaggio: #4
è uno dei primi problemi del fotografo, anche da studio, che si occupa di persone

e la strada è una delle migliori maestre

chiedere prima può essere utile per molti scatti, ma molte volte bisogna solo farsi vedere tranquillo, essere tranquillo
quando invece si entra nel mondo bisogna ambientarsi, capire che cosa succede e perchè succede aiutano a prevedere le azioni e quindi fotografare con "astuzia" il mondo circostante

la street è quanto più piacevole tanto più è ardita, spinta nell'avvicinarsi al soggetto per essere con lui

altri la interpretano come l'assenza del fotografo, del distacco e quindi della naturalezza
antonio briganti
Messaggio: #5
QUOTE(Seba_F80 @ May 31 2007, 06:18 PM) *

Montare uno zoom che arriva a 200, su una digitale, significa possedere un 300mm.
..........................
A pellicola diventa tutto un pò più dificile, perchè di scatti ne butti molti di più e perchè le focali quelle rimangono. QUindi se cerchi un 300 ti serve un 300 wink.gif



Attenzione un 200 rimane tale sia in digitale che in analogico, quello che cambia è l'angolo di campo e non il fattore di ingrandimento.

Per tornare all'argomento, preferisco un tele in modo da avere la possibilità di un buon sfocato e poi per cogliere i particolari. Se invece mi trovo a distanza ravvicinata cerco di chiedergli con gentilezza uno scatto, se non è daccordo ....sotto il prossimo!!!
ciao

antonio
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #6
una leica e non ti vedono.

.oesse.
walter55
Messaggio: #7
QUOTE(giocoliere @ May 31 2007, 08:47 AM) *

Mi sono accorto di come le persone si ritraggono quando vedono qualcuno con una macchina fotografica al collo.
In alcuni casi invece bisogna andare a litigare per avere uno scatto (ad esempio in un mercato).
Io non sono un esperto nè un professionista, qualcuno mi può dare qualche consiglio su come far capire alle persone cnon c'è niente di male? sapete la maggior parte pensa che le foto vadano tutte su internet in siti "poco seri" (capitemi).
sarei grato se qualcuno con più eserienza mi desse qualche dritta anche raccontando le proprie esperienze così da prenderle come lezioni.
ciao e grazie!


smile.gif
Ci siamo scazzottati a lungo sul forum intorno a questo tema e ai suoi addentellati. In particolare sull'opportunità o meno di "rubare" un ritratto. Bei tempi! rolleyes.gif

Senza diliungarmi molto e riferendomi esclusivamente a ritratti "street": se possibile "entrare in contatto" positivo con le persone e familiarizzarci un po'. Ove non lo fosse "chiedere il permesso", e se il permesso non viene dato non ostinarsi comunque nel trafugare un'immagine.
Se non te la senti di "chiedere il permesso" vedi che succede quando punti la macchina verso il soggetto. Se si mostra contrariato allora lascia perdere.
Al di là di ogni normativa credo che ognuno abbia diritto al suo pudore, che è un diritto superiore a quello di chi vuole fotografarlo.

Per le scene di gruppo ritengo che il discorso sia diverso.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
QUOTE(walter55 @ May 31 2007, 11:08 PM) *


Se non te la senti di "chiedere il permesso" vedi che succede quando punti la macchina verso il soggetto. Se si mostra contrariato allora lascia perdere.
Al di là di ogni normativa credo che ognuno abbia diritto al suo pudore, che è un diritto superiore a quello di chi vuole fotografarlo.

Per le scene di gruppo ritengo che il discorso sia diverso.


infatto qualcuno ... che si ostinava a voler fare foto ad un passante e' stato picchiato ed un altro e' dovuto intervenire. La solita figuraccia....da italiani


.oesse.
Marco Negri
Messaggio: #9
Il buon Alessandro ha sotto molti aspetti centrato l’ argomento.
Nella fotografia di reportage, l’ autore non deve sfidare il soggetto, bensì lo dovrà immortalare con solerte semplicità e massima discrezione.
Da sottolineare che esistono Paesi e luoghi dove la Fotografia è vista sotto un aspetto benevolo ed il soggetto restituirà al palese Nostro interesse di immortalarlo un delicato sorriso, magari anche un' espressione non da “pesce lesso”.
Altre Location invece dove la foto è vista come un dovuto compenso nei confronti del soggetto che presta il Suo sguardo, ( ritengo uno dei peggiori luoghi dove il reportagista possa esprimere la propria Fotografia), e luoghi invece dove mostrare la DSLR è paragonabile ad estrarre un AK47Sovietico in piazza del Duomo… huh.gif

Insomma…in buona percentuale quello che conta è l’ approccio con il soggetto, la sesnibilità con cui il Fotografo affronta il tema in sé, la discrezione con cui manovra il suo strumento di acquisizione; in questo caso ha la sua rilevanza la dimensionalità del mezzo, indi per cui, una DSLR piccola e discreta restituirà una minore sensazione di “fastidio”, magari equipaggiandola di un piccolo obiettivo grandangolare ( il reportage è entrare in scena…senza rubare nulla), il flash obbligatoriamente in questi eventi dovrà essere lasciato a casa nel bel armadietto porta oggetti, wink.gif piuttosto ! tanta tanta voglia di conoscere, di condividere le emozioni con i soggetti ritratti,facendole capire che non saranno quegli scatti a rubarle qualcosa..piuttosto serviranno a restituirle la bontà e la bellezza che il Fotografo ha idealizzato in quello scatto prima di compierlo.
Poi mostratele quanto avete realizzato, vedrete che difficilemnte vi dirannno di NO!

Un cordiale saluto.
DoF
Messaggio: #10
io di solito lo chiedo. magari racconto che è per una mostra o un progetto di scuola. se dice bene ci si diverte tyutti e due perche se c'è feeling arrivo anche a chiedere delle pose e delle facce partticolari. una volta sono stato un paio d'ore a scattare ad una ragazza trovata per strada. se vedo che non è il caso (50%delle volte) lascio perdere ma ringrazio comunque. se la persona mi lasia l'inidirzzo le mando un paio di stampe per ringraziarla.

io però non faccio street o ritratto rubato... non mi piace.

ps una volta mi sono rotolato a terra per le risate perche di fronte alla mia domanda di poter scattare ad un paio di signore ottantenni mi sono sentito rispondere di no da una perche pensava che finissero su siti "strani" e l'amica ha iniziato a prenderla in giro dicendole che era talmente decrepita che chi mai sarebbe stato tanto stolto da metterla su un sito? il tutto in vernacolo livornese. mai riso tanto.biggrin.gif
Cpt Archer
Messaggio: #11
Salve,
nel reportage, specie se sociale, la prima cosa che mi hanno insegnato è "mai scattare subito...prima parlaci, spiega perchè sei lì, capisci i loro stati d'animo e la loro situazione..poi dopo, chiedi il permesso e scatti se te lo danno"..perchè...come disse Bresson in un intervista "una foto è come una coltellata..zac..ed è fatta" lui ovviamente intendeva il paragone tra la foto e il dipinto, ma il senso ultimo, profondo è quello...per me ovvio.
Rubare una foto è un istinto fortissimo e anche io spesso, specie lì dove come dicono gli illustri colleghi, è proibito, l'ho fatto, ma ti senti un ladro..
Spesso uso dove DEVO fare una foto scattare con la macchina appesa al collo..max grandangolo e scatto una raffica, però è ovvio che NON avrai scatti artistici nel 95% dei casi, ma porterai a casa una foto che devi portare...
O come dice oesse, una santa Leica ti risolverebbe molti problemi, meno rumore, meno ingombro, meno "minaccia" percepita, nei posti dove vado quando tiro fuori la D200 è come estrarre un coniglio da un cilindro e quindi addio foto...il tele schiaccia troppo i piani e non mi piace, ma sono gusti.
Molte volte, per umanità o per timore perdo degli scatti di reportage che dovrei fare, è il fegato e un pò di pelo sullo stomaco che mi mancano..pernso + alle persone che vedo che alla foto che potrei scattare..e non scatto smile.gif
A volte, IMHO si deve capiere QUANDO è il caso di fare un passo indietro.
alcarbo
Messaggio: #12
E' difficile chiedere ma anche rubare la foto imbarazza.

E' per questo che vorrei essere come l'uomo invisibile oppure stare dentro un capanno, un locale, non visto.

Non è facile. Bravi quelli che ci riescono. Fa parte dell'arte.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #13
QUOTE(Cpt Archer @ Jun 13 2007, 02:37 PM) *

Salve,
nel reportage, specie se sociale, la prima cosa che mi hanno insegnato è "mai scattare subito...prima parlaci, spiega perchè sei lì, capisci i loro stati d'animo e la loro situazione..poi dopo, chiedi il permesso e scatti se te lo danno"..perchè...come disse Bresson in un intervista "una foto è come una coltellata..zac..ed è fatta" lui ovviamente intendeva il paragone tra la foto e il dipinto, ma il senso ultimo, profondo è quello...per me ovvio.
Rubare una foto è un istinto fortissimo e anche io spesso, specie lì dove come dicono gli illustri colleghi, è proibito, l'ho fatto, ma ti senti un ladro..
Spesso uso dove DEVO fare una foto scattare con la macchina appesa al collo..max grandangolo e scatto una raffica, però è ovvio che NON avrai scatti artistici nel 95% dei casi, ma porterai a casa una foto che devi portare...
O come dice oesse, una santa Leica ti risolverebbe molti problemi, meno rumore, meno ingombro, meno "minaccia" percepita, nei posti dove vado quando tiro fuori la D200 è come estrarre un coniglio da un cilindro e quindi addio foto...il tele schiaccia troppo i piani e non mi piace, ma sono gusti.
Molte volte, per umanità o per timore perdo degli scatti di reportage che dovrei fare, è il fegato e un pò di pelo sullo stomaco che mi mancano..pernso + alle persone che vedo che alla foto che potrei scattare..e non scatto smile.gif
A volte, IMHO si deve capiere QUANDO è il caso di fare un passo indietro.


HCB ha sempre parlato di "rispetto" nelle sue interviste e nei sui scritti. Anche se poi mi viene in mente la foto dei 2 che sbirciano dalla fessura di un tendone e tanto rispetto....non lo vedo proprio.
Recentemente mi sono comprato un libro di Erwitt e di scatti rubati ce ne sono molti (e molto belli). Diverso il discorso con Diane Arbus che instaurava sempre un dialogo con i suoi soggetti mitragliandoli poi di scatti.
Questo per dire che non esiste una regola, a mio avviso, ed ognuno agisce in funzione di come percepisce la fotografia. Se cerchi la spontaneita' e l'immediatezza, forse un po di pelo sullo stomaco ed una macchina poco invasiva sono le cose che fanno per te!
Una buona dose di c***o, poi, condisce il tutto!
Buone foto!

.oesse.
simonecard50
Messaggio: #14
Ho rischiato di prendere le botte la sera che il Milan ha vinto la Champion, mntre scattavo foto tra la folla un palestratone mi si avvicina e mi dice che non potevo fotografarlo senza permesso. Ho subito difeso come prima cosa la d50 che tenevo con tutte e 2 le mani dietro la schiena...se mi fosse arrivato un pugno sarei stato completamente scoperto sul volto e sull'addome. cerotto.gif Fortunatamente quello ha capito che stava esagerando ed è finita lì.
Livio
Messaggio: #15
QUOTE(simonecard50 @ Jun 19 2007, 07:33 PM) *

[...] mi si avvicina e mi dice che non potevo fotografarlo senza permesso. [...]



Ciao se mi ricordo bene non esiste divieto legale di fotografare la gente, perchè la questione è limitata all'uso che viene fatto delle immagini scattate (pubblicazione, esposizione etc).

E poi non ha senso pratico opporsi al fotografo quando tutti quanti sanno bene che ormai i cellulari scattano migliaia di foto sempre ed ovunque... per non parlare dei video.
Livio
Cpt Archer
Messaggio: #16
QUOTE(simonecard50 @ Jun 19 2007, 07:33 PM) *

Ho rischiato di prendere le botte la sera che il Milan ha vinto la Champion, mntre scattavo foto tra la folla un palestratone mi si avvicina e mi dice che non potevo fotografarlo senza permesso.


Sul sito dell'associazione fotografi ci sono tutte le leggi che riguardano questo tipo di situazioni.
Per farla breve, se il tizio era in mezzo ad uno scatto generale di un luogo o di una manifestazione non può dire nè pretendere nulla, diverso se hai fatto la foto solo a lui, allora ha tutto il diritto di pretendere la cancellazione dello scatto...a meno che non fosse un personaggio 'pubblico' un attore, star o politico insomma, ma non credo lo fosse biggrin.gif biggrin.gif

2 Anni fà un mio amico ha rischiato di finire IN GALERA IN MALAWI per aver scattato foto al giardino di un posto di polizia...lui è stupido e ok, chi ha un minimo di esperienza sà cosa ASSOLUTAMENTE non fotografare, ma non sapeva ancora che significa andare in galera in Malawi... chi è pratico di quei posti sà di cosa parlo.

Questo per dire che ci vuole grano salis quando si fotografa messicano.gif
Cpt Archer
Messaggio: #17
Ha ragione Livio...ho riletto ora la normativa. Il discorso vale solo se le devi usare per fini di pubblicazione...
alcarbo
Messaggio: #18
Senza fare post crossing, mi permetto di riportare direttamente il contributo (provvisorio e parziale, da completare) scritto in altro 3d affine

http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=64664

Il problema è ben più complesso di quel che sembra.
Occorre secondo me partire - come ha detto giustamente qualcun altro - dalla legge che, per quanto vecchia, è ancora in vigore (e per certi versi abbastanza chiara).

Attenzione però che la legge non parla dello scatto, della ripresa in sé ma solo della riproduzione, esposizione e commercio

E' anche vero però che lo scatto presuppone la riproduzione e quindi .... non ci si può nascondere dietro un dito.

Legge 22 aprile 1941, n. 633

Art. 96
Il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa, salve le disposizioni dell'articolo seguente.

Art. 97.
Non occorre il consenso della persona ritrattata quando la riproduzione dell'immagine è giustificata dalla notorietà o dall'ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico.
Il ritratto non può tuttavia essere esposto o messo in commercio, quando l'esposizione o messa in commercio rechi pregiudizio all'onore, alla riputazione od anche al decoro nella persona ritratta.

Art. 98
Salvo patto contrario, il ritratto fotografico eseguito su commissione può, dalla persona fotografata o dai suoi successori o aventi causa, essere pubblicato, riprodotto o fatto riprodurre senza il consenso del fotografo, salvo pagamento a favore di quest'ultimo, da parte di chi utilizza commercialmente la produzione, di un equo corrispettivo.
Il nome del fotografo, allorché figuri sulla fotografia originaria, deve essere indicato.

La questione è poi regolata anche dalla Legge sulla privacy sul consenso (art. 23)


Ed ecco alcune decisioni significative, ma non risolutive, perchè fra l'altro alcune di loro (ad es. sul consenso espresso e tacito) sono contrastanti


L'esposizione o la pubblicazione dell'immagine altrui, a norma dell'art. 10 c.c. e degli art. 96 e 97 l. 22 aprile 1941 n. 633 sul diritto d'autore, è abusiva non soltanto quando avvenga senza il consenso della persona o senza il concorso delle altre circostanze espressamente previste dalla legge come idonee a escludere la tutela del diritto alla riservatezza - quali la notorietà del soggetto ripreso, l'ufficio pubblico dallo stesso ricoperto, la necessità di perseguire finalità di giustizia o di polizia, oppure scopi scientifici, didattici o culturali, o il collegamento della riproduzione a fatti, avvenimenti, cerimonie d'interesse pubblico o svoltisi in pubblico - ma anche quando, pur ricorrendo quel consenso o quelle circostanze, l'esposizione o la pubblicazione sia tale da arrecare pregiudizio all'onore, alla reputazione o al decoro della persona medesima. Cass. 29 settembre 2006, n. 21172

Il consenso all'utilizzazione commerciale della propria immagine a norma dell'art. 96 l. 22 aprile 1941 n. 633, può anche essere tacito. Cass. 11491/06 e 3014/04

Poiché l'immagine rientra fra i dati personali protetti dalla normativa sulla "privacy", il consenso al suo utilizzo non può essere tacito o implicito (secondo quando stabiliva la giurisprudenza formatasi sulle disposizioni dettate dalla legge sul diritto d'autore in materia di diritto all'immagine), ma deve essere espresso ai sensi dell'art. 23 del codice alla "privacy". Tribunale Roma, 12 marzo 2004 Danno e resp. 2005, 879

La pubblicazione del ritratto, comportando la divulgazione del dato personale costituito dalle fattezze della persona, è regolamentata dall'art. 97 l. n. 633 del 1941, e anche dal t.u. sulla Protezione dei dati personali, art. 23. Secondo detto articolo il trattamento di dati personali (e quindi anche il ritratto di una persona) da parte di privati o enti pubblici economici può essere ritenuto lecito unicamente previo consenso espresso della persona ritrattata, da ritenersi validamente prestato solo se espresso liberamente e specificatamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato. Comunque, l'immagine fotografica di un personaggio famoso, attesi i noti criteri elaborati dalla giurisprudenza in tema di verifica della correttezza dell'attività dei cronisti, non può essere pubblicata senza il consenso dell'interessato se non ricorre un concreto interesse dell'opinione pubblica alla pubblicazione. Tribunale Roma, 24 maggio 2005 Dir. autore 2005, 536


Non ricorre l'ipotesi di cui all'art. 97 l. autore (relativa alla possibilità di effettuare la riproduzione dell'immagine collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico) ove l'immagine sia stata ripresa in una delle occasioni o dei contesti menzionati dalla disposizione, ma la stessa venga diffusa senza che vi sia un nesso di pertinenza rispetto all'evento, in quanto l'interesse sociale alla conoscenza del fatto svoltosi in pubblico deve non soltanto sussistere al momento della fissazione dell'immagine, ma anche seguire tutto l'arco temporale di divulgazione di essa, connotando, sia pure in versione rievocativa dell'evento iniziale, tutti i successivi episodi di riproduzione. Tribunale Roma, 12 marzo 2004 Danno e resp. 2005, 879



Per una discussione analoga vedi anche

http://www.nital.it/forum/index.php?showtopic=64667&st=0
alcarbo
Messaggio: #19
QUOTE(Livio @ Jun 20 2007, 01:49 PM) *

Ciao se mi ricordo bene non esiste divieto legale di fotografare la gente, perchè la questione è limitata all'uso che viene fatto delle immagini scattate (pubblicazione, esposizione etc).
Livio


Pollice.gif

QUOTE(Cpt Archer @ Jun 20 2007, 02:11 PM) *

Sul sito dell'associazione fotografi ci sono tutte le leggi che riguardano questo tipo di situazioni.
Per farla breve, se il tizio era in mezzo ad uno scatto generale di un luogo o di una manifestazione non può dire nè pretendere nulla, diverso se hai fatto la foto solo a lui, allora ha tutto il diritto di pretendere la cancellazione dello scatto...a meno che non fosse un personaggio 'pubblico' un attore, star o politico insomma, ma non credo lo fosse biggrin.gif biggrin.gif

Questo per dire che ci vuole grano salis quando si fotografa messicano.gif


Dal sito dell'Associazione Nazionale Fotografi Professionisti, in effetti in modo molto più chiaro e leggibile di quanto non ho scritto sopra


Capita quotidianamente il caso per il quale dei privati ritratti in occasione di pubbliche manifestazioni si ribellino all'idea di essere stati ripresi, ed impongano la loro volonta', fino al limite di impadronirsi del rullino o della scheda di memoria, o di pretendere di distruggerli.

Questa situazione e', legalmente parlando, un abuso. Il fotografo spesso tende a subire, sia quando non si senta sicuro del suo diritto, sia quando l'interlocutore... sia piu' grosso di lui.

In realta', per Legge, la ripresa dei privati non e' proibita, mentre lo puo' essere la pubblicazione del ritratto.

Quando, tuttavia, questo "ritratto" non e' un primo piano, ma un'immagine di un momento pubblico, all'interno della quale sia riconoscibile una persona, la fotografia diviene anche pubblicabile senza il consenso del ritratto. In sostanza, se il soggetto della fotografia e' l'avvenimento e non la persona, come, ad esempio, la manifestazione studentesca, o un momento delle corse dei cavalli all'Ippodromo, ed - all'interno dell'immagine - sono riconoscibili delle persone, costoro non possono accampare alcun diritto in nome della Legge sul diritto d'autore.

Attenzione!!! Nessuno di questi casi, tuttavia, risulta applicabile se l'immagine in oggetto e' in qualche modo lesiva della dignità della persona ritratta.


Messaggio modificato da alcarbo il Jun 24 2007, 07:25 AM
 
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