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Visione A Monitor E Stampa
Esiste un criterio per visione a monitor e qualità di stampa
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maxter
Messaggio: #1
Ho letto più volte, in diverse discussioni, che guardare a monitor al 100% una foto equivale a guardare da tre centimetri un manifesto. Leggendo diverse discussioni, ultima quella di IgoDR "Nitidezza ed autofocus D70 vs D200" in cui fotoraffaello interviene dicendo tra l'altro che ha stampe bellissime ma <tanto si continuera' ad osservare e testare le foto solo su megacrop a monitor......magari lcd.....e di marche fantasiose...... > mi è venuto da pendare che forse è inutile star lì ad ingrandire e croppare croppare per vedere la nitidezza, il micromosso, ecc. ecc.; mi sono allora posto questa domanda: esiste un nesso tra visione a monitor e dimensione di stampa? Ovvero: dando per scontato che i pixel siano sufficienti per la relativa stampa, a che ingrandimento si deve guardare a monitor una foto per avere buona confidenza che una stampa 20x30 venga buona, o a che ingrandimento per una 10x15, o a che ingrandimento per una stampa 50x70? E' una domanda completamente inutile? Ciao e grazie.

Messaggio modificato da maxter il Aug 30 2006, 05:35 PM
mirage
Messaggio: #2
oddio...completamente inutile no...pero'... hmmm.gif
Massimo.Novi
Messaggio: #3
Ciao

E' un'ottima domanda invece! Lampadina.gif

In realtà le cose stanno così (accetto suggerimenti):

1. Il sensore CCD fornisce un'informazione interpolata tra i singoli pixel, che viene elaborata dal software interno (o esterno se RAW) e ricrea un'immagine "completa" (la cosiddetta demosaicizzaizone).

Ma diamo per buona che l'immagine del sensore è quella "di riferimento" e proseguiamo.

2. Il monitor CRT ha una propria "risoluzione" dovuta sia alla risoluzione impostata nella scheda video sia alla frequenza di scansione, sia alla dimensione del pitch della maschera. Messo tutto insieme è comunque di solito meno critico del singolo "pixel" e quindi diamo per buono che non crei problemi ad una corretta visualizzazione.

3. Il monitor LCD ha una risoluzione "nativa" che corrisponde al numero esatto di pixel messi sullo schermo. Se si imposta nella scheda video una risoluzione diversa da quella nativa il monitor deve interpolare i pixel e quello che si vede è deciso dal firmware del monitor e non dalla macchina fotografica o dal programma.

4. I software visualizzano le immagini a video usando un algoritmo di visualizzazione che dipende da:
a. L'algoritmo stesso
b. Il sistema operativo e la risoluzione grafica intrinseca delle funzioni di disegno. blink.gif
c. Gli eventuali arrotondamenti di calcolo.
d. la scheda video.

5. Il fattore di zoom a video cambia ulteriormente l'interpolazione a causa degli arrotondamenti e quindi per vedere al massimo della nitidezza occorre usare fattori fissi (100% 200% ecc.) che non costringono a arrotondamenti ulteriori. Ma anche 200% è comunque interpolato! huh.gif

6. Ciascuna stampante ha una risoluzione nativa. Corrisponde alla risoluzione a cui stampa e definisce la singola l'unità di informazione trattata ed è l'unità di misura per il calcolo interno della pisizione di stampa per ciascun pixel (o punto). Ossia le stampanti Epson stampano in modo nativo a 360 pixel/pollice. Per ogni pixel possono "spruzzare sulla carta" un certo numero di gocce di inchiostro di vari colori (4-6) per ricreare la tonalità esatta. Questo viene indicato con i valori di dpi di risoluzione. Quindi aumentare la risoluzione aumenta la densità delle gocce e migliora la tonalità. Se si manda in stampa un file con risoluzione diversa da quella nativa il driver di stampa esegue un'interpolazione propria.

7. Se si stampa senza bordo le stampanti o i driver possono eseguire un'ulteriore interpolazione dell'immagine per eliminare possibili disallineamenti con la carta e bordi bianchi.

Concludendo e riassumendo:

Quello che si vede a video è una cosa e quello che si stampa è un'altra. Eseguire eventuali prove per verificare l'effettiva risoluzione della stampante (non sempre aumentare la risoluzione di stampa aumenta il contrasto tonale).

Le foto si osservano spesso a video ad una risoluzione di 1900 pixel circa. L'originale ha una risoluzione sullo stesso asse di 3000 pixel (6 Mp). Che precisione credete si stia ottenendo? huh.gif

Quindi a mio parere molto modesto, a video si può valutare abbastanza ma se si deve stampare, l'unica è provare fino ad ottenere le impostazioni migliori. Ovviamente una stampa 10x15 è meno critica di una 50x70 e dipende anche dalla distanza di osservazione!

Dimenticavo: è importante la risoluzione del visore LCD della macchina per valutare l'immagine? biggrin.gif

Scusate la lunghezza!

Saluti!

piborsal
Messaggio: #4
QUOTE(manovi @ Aug 30 2006, 07:12 PM) *

Ciao

---- omissis--------------

Scusate la lunghezza!

Saluti!

Pollice.gif
maxter
Messaggio: #5
Perbacco Manovi, una risposta completissima. guru.gif Grazie. In buona sostanza a me interessava capire quando il micromosso visto a monitor (a che grandezza %) era poi visibile anche sulla stampa (a che dimensione). Ad esempio: se vedi micromosso aprendo la foto al 25% buttala via. Se non vedi del micromosso aprendo la foto fino al 50% stampa tranquillo un 10x15. Se non vedi del micromosso aprendo la foto al 75% la stampa viene bene fino ad un 20x30. Una stampa 100x70 puoi farla se non vedi del micromosso anche aprendo la foto al 200%. Questo perchè quasi tutti affermano che è inutile stare lì a guardare a monitor le foto al 100%. Nella sostanza mi sembra di aver capito che si deve comunque fare delle prove in base ai sistemi che ciascuno utilizza e non si possono dare "regole" valide genericamente. Peccato smile.gif !
Massimo.Novi
Messaggio: #6
QUOTE(maxter @ Aug 31 2006, 12:34 PM) *

...se vedi micromosso aprendo la foto al 25% buttala via. Se non vedi del micromosso aprendo la foto fino al 50% stampa tranquillo un 10x15. Se non vedi del micromosso aprendo la foto al 75% la stampa viene bene fino ad un 20x30. Una stampa 100x70 puoi farla se non vedi del micromosso anche aprendo la foto al 200%...


Ciao

Purtroppo la valutazione del mosso o micromosso è a mio parere soggettiva e anche per un motivo pratico: lo scopo dell'immagine.

Ossia, se l'immagine è importante o unica, è possibile accettare il micromosso perchè l'importante è il contenuto e non la qualità tecnica.

Esempio ne è la pessima qualità delle foto delle riviste di gossip a 1600 3200 ISO piene di rumore (manco toccato il riduttore di noise per paura di perdere un dettaglio dell'occhio della neo-diva di turno) o le foto sportive con colori verde-luce-san-siro sui quotidiani. Anche diverse foto su National Geographic sono "imperfette" ma di grande impatto!

In generale secondo me se l'immagine ha un minimo di micromosso ma la stampa è di formato fino a 13x18 è accettabile. Dipende anche dal soggetto: il micromosso su un albero è più accettabile che in un ritratto.

Infine esistono plug-in e prodotti come PS CS2 che hanno funzioni per eliminare il micromosso ma sono solo spostamenti di pixel e quello che si è perso si è perso.

Io personalmente non elimino scatti a priori perchè non so magari se un giorno una foto "micromossa" potrà essere ridotta per Internet a scopo pubblicitario e essere ottima per quella dimensione.

Regole tecniche non possiamo darne anche perchè le variabili in gioco sono davvero tante!

Tantissime foto importanti sono tecnicamente "pietose" ma sono una testimonianza (es le famose foto di Robert Capa durante lo Sbarco in normandia) e quindi l'unica è valutare caso per caso e stampa per stampa.

Dimenticavo: un poco di suo ci mette anche la carta: lucida semilucida o opaca fa differenza nella percezione.

"Tutto è relativo"!

Saluti e buone foto...micronitide!


 
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