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Fuji Velvia 50
come esporla con Nikon F55?
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casteddaia
Messaggio: #1
Ciao a tutti,
ho comprato in occasione n° 5 rullini di Velvia 50 ISO. Con l'attrezzatura che vedete nella mia firma devo fare un viaggio importante l'estate prossima e voglio usare questa pellicola diapositiva. Solo che vorrei essere sicura - per quanto sia possibile - di ciò che faccio.
Ovvero: come devo regolare l'esposimetro della F55? Matrix 5 settori o Semi-Spot centrale?
Misurare le alte luci?
E poi, sottoesporre?
Se sì, di quanto, in genere?
Qualsiasi altra cosa non mi sia venuta in mente, ditemela!!
grazie.gif a chi mi risponderà
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #2
Ciao!
La Velvia 50 è un'ottima emulsione, nitidissima, ad elevata saturazione cromatica, un po' "critica" in quanto a latitudine di posa. Fornisce immagini molto brillanti, al punto che molti preferiscono sovraesporla leggermente (impostando la sensibilità a 40 iso) per compensare una saturazione ritenuta eccessiva. E' quindi una questione di gusti: la sovraesposizione leggera restituisce una resa più "naturale", l'esposizione alla sensibilità nominale produce immagini molto sature e d'effetto. Con altre dia (la Provia 100, ad esempio) sono solito sottoesporre leggermente per ottenere immagini un po' più dense e per non rischiare di perdere dettaglio nelle alte luci, ma ti sconsiglio assolutamente questa tecnica con la Velvia, perchè otterresti ombre "impenetrabili".
Per quanto riguarda la misurazione, tenuto conto della scarsa latitudine di posa, quando avevo la F80 (ora, con la FM3a, devo "arrangiarmi" in modo meno comodo) utilizzavo in genere la lettura media a prevalenza centrale, utilizzando il matrix solo in caso di scene che presentavano rilevanti differenze d'illuminazione in zone che comunque ritenevo importanti, e puntando invece decisamente sullo spot in caso di ritratti (genere per il quale, a mio avviso, la Velvia non è la scelta migliore. Sempre in casa Fuji la Astia è perfetta).
Diego
casteddaia
Messaggio: #3
Ciao Diego e grazie per avermi risposto.
Ti chiedo alcune altre precisazioni:
Scatterò prevalentemente panorami - viaggerò da Est a Ovest, in Spagna -: in questi casi mi affido all'esposimetro o sovraespongo?
Quanto dovrei sovraesporre per abbassare gli ISO a 40? + 1/2, +1?...
Prima mi sono espressa male: la F55 ha la lettura ponderata centrale (non so se sia uguale alla semi spot centrale).
Mi consigli di lavorare in priorità di diaframmi, correggendo l'esposizione, o tutto in manuale?
Insomma, la Velvia va sempre sovraesposta o ci si può fidare anche dell'esposimetro?
Grazie se vorrai essere così buono da rispondere alle mie domande da ignorante wink.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #4
Non sono affatto domande "da ignorante", sono invece quesiti che rivelano la giusta preoccupazione di utilizzare al meglio le proprie attrezzature e di conoscerne le caratteristiche: e in questi tempi in cui sembra ritornare in auge il vecchio slogan di Kodak "Voi premete il pulsante, al resto pensiamo noi", la cosa ti fa solo onore e induce a ben sperare...
Veniamo alle risposte: visto che intendi dedicarti prevalentemente ai panorami, direi che la elevata saturazione della Velvia ti aiuterà certamente a ottenere risultati spettacolari. Quindi potrai esporre tranquillamente alla sensibilità nominale di 50 iso. Nella foto paesaggistica è importante un accurato controllo della profondità di campo, e dunque la scelta dell'esposizione a priorità dei diaframmi è la più azzeccata. La misurazione ponderata centrale è in sostanza la semispot: effettua una lettura su tutta l'area del fotogramma privilegiando il settore centrale.
Concludendo, direi che potrai affidarti con tutta tranquillità all'esposimetro con la certezza di ottenere immagini dai toni brillanti e caratterizzate da una eccezionale nitidezza; data la bassa sensibilità della pellicola, ti consiglierei di portarti, se non vuoi sovraccaricarti con un treppiede "robusto", almeno un minitripod da viaggio o un monopiede. Ricorrerei a una leggera sovraesposizione (basterà impostare manualmente la sensibilità iso - ma non ricordo se la F55 lo consente - a 40 iso) solo nel caso prevedessi di dover scattare molti ritratti o volessi ottenere toni più tendenti verso il pastello, ma le caratteristiche del paesaggio spagnolo mi porterebbero a escluderlo.
A proposito, che itinerario intendi seguire? Costa mediterranea, costa cantabrica o altipiano centrale?
Ciao
Diego
casteddaia
Messaggio: #5
QUOTE(tembokidogo @ Nov 13 2005, 03:32 PM)
Non sono affatto domande "da ignorante", sono invece quesiti che rivelano la giusta preoccupazione di utilizzare al meglio le proprie attrezzature e di conoscerne le caratteristiche: e in questi tempi in cui sembra ritornare in auge il vecchio slogan di Kodak "Voi premete il pulsante, al resto pensiamo noi", la cosa ti fa solo onore e induce a ben sperare...

Ti ringrazio rolleyes.gif E' un onore sentirlo dire da chi ne sa davvero molto. E non fare il modesto, belle le tue foto!
QUOTE(tembokidogo)

La misurazione ponderata centrale è in sostanza la semispot: effettua una lettura su tutta l'area del fotogramma privilegiando il settore centrale.

OK, meno male!...
Devo puntare sulle alte luci o compongo da subito l'inquadratura come voglio che venga?
QUOTE(tembokidogo)
Ricorrerei a una leggera sovraesposizione (basterà impostare manualmente la sensibilità iso - ma non ricordo se la F55 lo consente - a 40 iso) solo nel caso prevedessi di dover scattare molti ritratti o volessi ottenere toni più tendenti verso il pastello, ma le caratteristiche del paesaggio spagnolo mi porterebbero a escluderlo.

La F55 non permette il controllo degli ISO manualmente... come posso fare? Non sarò sola e qualche ritratto lo vorrei fare...
QUOTE(tembokidogo)
A proposito, che itinerario intendi seguire? Costa mediterranea, costa cantabrica o altipiano centrale?

Cammino di Santiago.

Ancora tante grazie.gif
giodic
Messaggio: #6
QUOTE(casteddaia @ Nov 13 2005, 03:47 PM)
La F55 non permette il controllo degli ISO manualmente... come posso fare? Non sarò sola e qualche ritratto lo vorrei fare...
*



QUOTE
Devo puntare sulle alte luci o compongo da subito l'inquadratura come voglio che venga?


Come detto prima, la Velvia 50, grandissima pellicola, è un pò ostica a livello di esposizione.
Non conosco la F55 ma mi sembra di capire che gli ISO non sono impostabili manualmente, in tal caso ti devi affidare solo all'esposimetro adoperandolo "cum grano salis" misurando cioè sulle alte luci, bloccando l'esposizione e poi ricomponendo l'inquadratura.
Certo sarebbe meglio usare un esposimetro spot ... ma anche questo sembra che manchi per la F55 o no ?
In caso di foto che tu reputi molto importanti, puoi sempre ricorrere alla tecnica del bracketing.
casteddaia
Messaggio: #7
Grazie, Giodic smile.gif
Aspettando Diego, domando un'altra cosa: Nel 28mm sto lasciando un filtro skylight: con la Velvia è indifferente o lo devo togliere?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
La tua domanda mi sembra un po' strana nel senso che, in generale, le regole di esposizione sono sempre le stesse qualunque tipo di pellicola si usi.

Quello che cambia tra negativi e diapositive e tra diverse tipologie di diapositiva è la "quantità" di latitudine di posa che hai a disposizione, ovvero la quantità di sovra o sottoesposizione che ti puoi permettere.
Le diapositive hanno una latitudine di posa ridotta (+/- 2 stop al massimo) rispetto ai negativi (+/- 5 stop).
La Velvia è ancora più delicata e "cattivella".
Devi fare molta attenzione, in particolare, alle ombre: ha la tendenza a chiuderle, ovvero, a trasformare in nero anche le sfumature che, ad occhio, vedi di tonalità grigia.

Ogni pellicola va conosciuta (e l'ho vissuto sulla pelle giusto un paio di settimane fa mad.gif ) e quindi il consiglio principale è quello di fare alcune prove.

Per non utilizzare dei parametri sbagliati, ti consiglio di esporla alla sua sensibilità nominale.

La tua macchina non ti permette di modificare l'impostazione degli ISO che arriva dal DX. Altre macchine, che non hanno la possibilità di regolare a mano la sensibilità, permettono di utilizzare un trucchetto per escludere la lettura del codice DX: basta mettere un pezzo di scotch sul codice DX presente sulla pellicola e quando si accende la macchina questa ti chiede il valore da impostare.
Ma con la F55 NON FARLO: se la macchina non riesce a leggere il DX lo imposta automaticamente a 100 ISO QUALUNQUE SIA LA SENSIBILITA' della pellicola.

Quello che invece potresti fare è impostare un staratura fissa dell'esposizione di +1/2 EV. Questo è equivalente ad impostare una sensibilità un pochino più bassa di 40 ISO, ma a me, almeno all'inizio, non sembra la strada giusta.

Misurare le alte luci può poi portarti a risultati peggiori in quanto quelle basse e medie verrebbero molto compresse.

Non vorrei spaventarti, questa pellicola è diventata da anni l'unico pane della mia F100 e ogni volta che non la uso me ne pento.
Va però conosciuta e vanno compresi i suoi limiti: una volta domata ne sarai soddisfattissima.

Devo andare a preparare la cena ... ci risentiamo, ho altre cose da dirti wink.gif

Ciao
Angelo

casteddaia
Messaggio: #9
QUOTE(Pegaso @ Nov 13 2005, 10:16 PM)

Ogni pellicola va conosciuta (e l'ho vissuto sulla pelle giusto un paio di settimane fa  mad.gif ) e quindi il consiglio principale è quello di fare alcune prove.


Devo andare a preparare la cena ... ci risentiamo, ho altre cose da dirti wink.gif

Ciao
Angelo
*


Sono qui. Quando vuoi riprendere il discorso...
Nella mia città non le trovo più le Velvia 50... come posso fare una prova senza sacrificare uno dei preziosi rullini che sto conservando per l'occasione?
giodic
Messaggio: #10
QUOTE(Pegaso @ Nov 13 2005, 09:16 PM)
La tua domanda mi sembra un po' strana nel senso che, in generale, le regole di esposizione sono sempre le stesse qualunque tipo di pellicola si usi.
Quello che cambia tra negativi e diapositive e tra diverse tipologie di diapositiva è la "quantità" di latitudine di posa che hai a disposizione, ovvero la quantità di sovra o sottoesposizione che ti puoi permettere.
Le diapositive hanno una latitudine di posa ridotta (+/- 2 stop al massimo) rispetto ai negativi (+/- 5 stop).

.... Misurare le alte luci può poi portarti a risultati peggiori in quanto quelle basse e medie verrebbero molto compresse. ....

Angelo
*



Non sono molto d'accordo .... le regole non sono sempre le stesse, in quanto le pellicole hanno una latitudine di esposizione che non è necessariamente uguale in sovra e in sottoesposizione.
In generale si può affermare che le negative a colori tengono meglio la sovraesposizione, al contrario delle diacolor che reggono meglio la sottoesposizione .... tradotto, significa che per le negative, se si deve sbagliare, è meglio farlo esponendo di più per le ombre (sovraesporre), al contrario per le dia è meglio esporre più per le luci (sottoesporre).

Giorgio.
giodic
Messaggio: #11
QUOTE(casteddaia @ Nov 13 2005, 10:42 PM)
Nella mia città non le trovo più le Velvia 50... come posso fare una prova senza sacrificare uno dei preziosi rullini che sto conservando per l'occasione?
*



Eventualmente compra on-line (tanto 5 rulli mi sembrano comunque pochini per un viaggio).

Giorgio.
Andry81
Messaggio: #12
QUOTE
Cammino di Santiago.


Bellissima esperienza.... smile.gif L'ho fatta l'anno scorso ed è stata indimenticabile!! Pollice.gif

E' stato per quell'occasione che mi sono comperato la f55, il miglior acquisto in 24anni di vita...Purtroppo non ero molto esperto e ho fatto solo 3 rullini da 36...
Se ci ritorno adesso vado in banca rotta, ci sono tantissime cose da vedere e scattare.
Se vuoi qualche consiglio, chiama Pollice.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #13
Rieccomi!
Visto che hai difficoltà a trovare le Velvia (fra un po', per le dia, ci si dovrà rivolgere a un "pusher"...), e che in effetti 5 rullini per un itinerario interessante come il Cammino di Santiago sono un po' pochine, ti consiglierei di "integrare" la scorta con qualche altro rullo di dia, che non ti faranno comunque rimpiangere la qualità della Velvia.
Per il ritratto, soprattutto, ma anche per foto generica con una più ampia latitudine di posa e con una gamma tonale davvero sorprendente di consiglierei di portare almeno 3-3 rulli di Astia; la Provia 100F è un'altra eccellente emulsione, secondo alcuni un po' "freddina" (ma io non sopporto i toni rossastri delle Kodak, quindi a me piace). Tra l'altro, un po' di sensibilità in più, nei vicoletti bellissimi attorno alla cattedrale di santiago, potrà tornarti utile.
Per quanto riguarda l'esposizione, come ti ha consigliato il nostro "cavallo alato" potresti impostare una correzione fissa di +1/2 diaframma, ma sinceramente il gioco non mi sembra valga la candela.
Skylight: personalmente i "vetri" in più davanti all'obiettivo non mi piacciono molto; piuttosto, visto il tipo di paesaggio che inconterai farei un pensierino al polarizzatore...
P.s.: se hai tempo, tieni conto che dal percorso "classico" del cammino è possibile fare alcune "deviazioni" interessanti, soprattutto verso la costa: per esempio le spiegge bellissime di Laredo e di Santona, Santillana del Mar, le grotte di Altamira, il parco nazionale di Covadonga, Luarca, Capo Finisterre, le "rias bajas" di Muros...Insomma, c'è da "bruciare" pellicola in quantità....Se ti servono altre informazioni sulla zona (è l'angolo di Spagna che preferisco) sono qui.
Diego

Messaggio modificato da tembokidogo il Nov 14 2005, 04:13 PM
casteddaia
Messaggio: #14
QUOTE(tembokidogo @ Nov 14 2005, 05:07 PM)
Rieccomi!
Visto che hai difficoltà a trovare le Velvia (fra un po', per le dia, ci si dovrà rivolgere a un "pusher"...), e che in effetti 5 rullini per un itinerario interessante come il Cammino di Santiago sono un po' pochine [...]

Non ti preoccupare, ne ho già comprato altre su internet e a un buon prezzo.
QUOTE(tembokidogo @ Nov 14 2005, 05:07 PM)
Per quanto riguarda l'esposizione, come ti ha consigliato il nostro "cavallo alato" potresti impostare una correzione fissa di +1/2 diaframma, ma sinceramente il gioco non mi sembra valga la candela.

Riepilogando: per i paesaggi mi fido dell'esposimetro (regolato su semi-spot centrale) e espongo per quali luci...?
Per i ritratti, meglio sovraesporre di 1/2 EV?
QUOTE(tembokidogo @ Nov 14 2005, 05:07 PM)
Skylight: personalmente i "vetri" in più davanti all'obiettivo non mi piacciono molto; piuttosto, visto il tipo di paesaggio che inconterai farei un pensierino al polarizzatore...

Mi sa che i miei compagni mi sparano se perdo tempo a mettere e togliere il filtro a ogni fermata... Comunque, via lo Skylight!
QUOTE(tembokidogo @ Nov 14 2005, 05:07 PM)
P.s.: se hai tempo, tieni conto che dal percorso "classico" del cammino è possibile fare alcune "deviazioni" interessanti, soprattutto verso la costa: [...] Insomma, c'è da "bruciare" pellicola in quantità....Se ti servono altre informazioni sulla zona (è l'angolo di Spagna che preferisco) sono qui.
Diego
*


Purtroppo non avrò che il tempo giusto per andare a Finisterre, ma non mi lamento mica!! tongue.gif

Tirando le somme, penso che farò una prova sacrificando un rullino. Scriverò tutti i dati degli scatti e poi, farò scandire le diapositive, per potervele mostrare.
Se avrete voglia di aiutarmi ancora, sappiate che pubblicherò le immagini su questo stesso post.
Grazie ancora a tutti, per il momento. smile.gif smile.gif
A presto!!
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #15
Scusate, ma non trovavo + la discussione ....
Dunque, prima un paio di precisazioni:

QUOTE(giodic @ Nov 14 2005, 01:22 AM)
Non sono molto d'accordo .... ....
si può affermare che le negative a colori tengono meglio la sovraesposizione, al contrario delle diacolor che reggono meglio la sottoesposizione ....
*


Vero quello che dici, Giorgio, ma io ho fatto una semplificazione.
Quello che mi sembrava più importante sottolineare è che le dia non hanno la stessa latitudine di posa dei negativi e quindi l'esposizione va fatta con cura.
Ho dato gli stessi numeri nella "tolleranza" in + e - solo per non creare confusione e solo per dare un'idea delle differenze.
Ogni pellicola ha il suo carattere e ognuna ha quindi le sue "tolleranze".
Ed è anche vero il discorso su come è meglio sbagliare con negativi/dia, ricordandosi sempre delle diverse "quantità" tollerate: se per un negativo 1 stop può essere agevolmente tollerato, per una dia 1/2 - 2/3 di stop nella direzione errata possono fare un macello.

Condivido il consiglio di Diego sull'Astia 100: è una bellissima pellicola, specificamente progettatta per i ritratti, che si presta bene anche al paesaggio quando si vogliono restituire tinte tenui: es. un tramonto rosato (non il classico rosso fuoco !!!) o una nebbiolina mattutina sulla ValPadana (smile.gif) ...
Al contrario io non ti consiglierei una Provia 100F: visto il costo, a mio parere gli stessi risultati li ottieni con una Sensia 100 anche se la grana non è dello stesso livello.
Considero invece la Provia 400 un'ottima emulsione veloce: tenerne un rullino in borsa può essere un modo per continuare a scattare quando la Velvia ha detto STOP !!! (=quando c'è poca luce ....)

Ho visto che hai già comprato altre pellicole su web .... se fossi riuscito ad arrivare prima ti avrei suggerito di provare, invece della 50, la nuova Velvia 100 (NON "F"): ha uno stop in più (e ti posso garantire che può fare la differenza) e dovrebbe avere una resa cromatica pari alla 50. Finora, dai 10 rullini che ho scattato io, un po' di differenza l'ho notata. E' una pellicola più equilibrata anche se mantiene una buona saturazione, ma non mi sembra abbia lo stesso "impatto" della 50. Regge però molto meglio le ombre ...
Vedremo quando riuscirò a procurarmene altre...
Il tuo problema potrebbe essere quello di innamorarti di una pellicola che tra un anno o poco più sarà ritirata dal mercato unsure.gif ...

Avevo il dubbio, ma ora mi è chiaro che hai intenzione di usare quelle stesse pellicole l'anno prossimo ohmy.gif ... Prima guarda bene la data di scadenza e poi mettile in frigo e dimenticatene. Tirale fuori il giorno prima di usarle e lasciale nella loro confezione (di plastica) fino a che non avranno raggiunto la temperatura ambiente.

Anche per me via lo skylite, OK per il pola ma attenzione a non esagerare con la polzrizzazione: la Velvia è già molto satura di per se, se eccedi con il pola rischi di ritrovarti dei cieli quasi neri ...

Ne avrei cose da dire, ma la batteria mi sta mollando...
Se hai altre domande chiedi, anche in MP.

Ciao wink.gif
Angelo

Messaggio modificato da Pegaso il Nov 14 2005, 11:21 PM
giodic
Messaggio: #16
QUOTE(casteddaia @ Nov 14 2005, 07:25 PM)
Non ti preoccupare, ne ho già comprato altre su internet e a un buon prezzo.

Riepilogando: per i paesaggi mi fido dell'esposimetro (regolato su semi-spot centrale) e espongo per quali luci...?
Per i ritratti, meglio sovraesporre di 1/2 EV?

*



Sono contento che tu abbia trovato le Velvia 50, comunque, come giustamente suggerito da Pegaso, puoi affiancare a queste anche le Velvia 100, sicuramente non ti deluderanno, hanno una sensibilità maggiore che può far comodo in molte circostanze e sono pellicole meno "nervose" delle 50, almeno così sento dire, io non le ho provate, in quanto ormai da un paio di anni scatto solo in digitale.

Riepilogando: dell'esposimetro fidati sempre, non solo per i paesaggi. Esponi (misura) per le luci, potrai avere in certi casi ombre un pò chiuse, ma sempre meglio che avere dia trasparenti !!
Quando sei in dubbio, misura l'esposizione su cartoncino grigio oppure, in alternativa sul palmo della tua mano (più chiaro di uno stop del grigio medio) o ancora, ma solamente nelle giornate limpide quando il cielo è blu cobalto, sul .... cielo stesso, ma dalla parte opposta al Sole (vale a dire dove è più blu).
Questi ultimi sono ottimi sostituti del cartoncino e in certe circostanze possono trarti d'impaccio.

Facendo le prove con il rullo di Velvia, prova a fare così: se puoi, in una giornata di Sole, vai in un bosco abbastanza fitto e fotografa con il grandangolo gli alberi, cercando di inquadrare scene con grandi contrasti di luce, cercando di mantenere costante l'inquadratura:
1) punta l'esposimetro sulle foglie alte in controluce illuminate direttamente dal Sole, blocca l'esposizione, ricomponi e scatta;
2) punta adesso l'esposimetro verso il sottobosco in ombra, blocca l'esposizione e scatta;
3) scegli una zona dell'inquadratura stessa che sia ben illuminata, ma non ai livelli delle foglie in controluce, al solito misura, ricomponi e scatta.

Appuntati tutti i dati di scatto e dopo lo sviluppo delle dia che, per evitare errori puoi chiedere in striscia (cioè non intelaiate), studia i ridultati su un visore tarato e con lentino, ti assicuro che imparerai molte cose su dia ed esposizione.

Ciao, Giorgio.
casteddaia
Messaggio: #17
QUOTE(giodic @ Nov 15 2005, 02:42 AM)
studia i ridultati su un visore tarato e con lentino

OK. Farò tutto ciò che mi hai scritto.
A quanto deve essere tarato il visore? 5000°K, 8000°K?
Il lentino deve essere specifico, oppure va bene una qualsiasi lente di ingrandimento?
giodic
Messaggio: #18
QUOTE(casteddaia @ Nov 15 2005, 12:12 PM)
OK. Farò tutto ciò che mi hai scritto.
A quanto deve essere tarato il visore? 5000°K, 8000°K?
Il lentino deve essere specifico, oppure va bene una qualsiasi lente di ingrandimento?
*



I visori per diapo sono tarati a 5500°K (se non ricordo male).
Se il lentino è specifico è meglio ... altrimenti un contafili o, al limite, una lente d'ingrandimento (almeno 4X), possono andare.

Giorgio.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #19
QUOTE(giodic @ Nov 15 2005, 01:48 PM)
... altrimenti un contafili o, al limite, una lente d'ingrandimento (almeno 4X), possono andare.

Giorgio.
*


... o al limite un 50ino rovesciato (mi sembra diventi un 4X) wink.gif

Ciao
Angelo
casteddaia
Messaggio: #20
Come mai questo visore è tarato per 8000°K?

user posted image

Quale taratura ve bene per le diapositive?
giodic
Messaggio: #21
QUOTE(casteddaia @ Nov 15 2005, 04:24 PM)
Come mai questo visore è tarato per 8000°K?

user posted image

*



Sinceramente non lo so (forse le lampade a 8000°K costano meno? tongue.gif ), gli altri sono tutti a 5000°K ....

QUOTE
Quale taratura ve bene per le diapositive?


In teoria la temperatura di colore della luce del giorno, sulla quale dovrebbero essere tarati i visori di trasparenze, è attorno ai 6000°K ....
Però è anche vero che a quelle temperature di colore, tra 5000 e 8000°K la differenza è inapprezzabile ad occhio e quindi, all'atto pratico, sono ambedue utilizzabili senza problemi.

Giorgio.
Ale74
Messaggio: #22
La Velvia è ottima pellicola......va esposta molto correttamente.
Personalmente credo che il modo migliore per sfruttare la pellicola sia quella di esporre misurando la luce in spot e correggendo l'esposizione. Per evitare di chiudere troppo le ombre cerco di esporre su soggetti "chiari" sovraesponendo a seconda dei casi da +1/3 a +1, anche +1.5 nel caso di soggetti molto chiari (neve, nuvole biache su cielo azzurro)
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #23
integro quanto detto prima consigliando anche una pellicola a maggiore sensibilità, il cammino di santiago passa in regioni della spagna in cui non è infrequente incontrare un microclima molto più temperato del resto del paese (insomma la pioggia e anche la scarsa visibilità non sono un evento impossibile)

inoltre in caso di dubbi esposimetrici effettua la lettura esposimetrica sulla mano

anch'io non amo la provia mentre ti consiglierei la nuova velvia 100 (non la 100F), le astia non sono per niente male così come le kodak da 100

la velvia resta una pellicola difficile (ma insostituibile) che ti invito a provare prima per farci l'occhio (la sovra e la sotto esposizione sistematiche le sconsiglierei in modo categorico visto la ridottissima latitudine di posa)

spesso io usavo il bracketing con una forcella 0.5 o 0.7 di diaframma

gennaro
casteddaia
Messaggio: #24
Grazie anche ad Ale74 e a Gennaro.
Domani ritiro le dia e vi faccio sapere.
Solo un'altra cosa: su Nadir ho letto questo:

DIA FUJI VELVIA E LABORATORI
La pellicola di Fuji siglata RVP Velvia è un poco diversa da tutte le altre diapositive in commercio. Solo che quel poco la rende difficile da sviluppare con eccellenti risultati da qualsiasi fotolaboratorio. Fuji propone oramai da tempo una politica incentrata sulla maturazione del settore dell'immagine professionale: dalle dia ai negativi bianco e nero, dalla carta per stampa alle pellicole istantanee, sembra che il fulcro della produzione sia l'uniformità di rendimento delle proprie emulsioni. La variazione cromatica media che si nota su foto con fondo bianco è ridottissima (capita di dover usare per alcuni lotti un filtro 81 che "scaldi" lievemente l'immagine), tuttavia i laboratori Kodak dotati di bagni con pH variato per lo sviluppo Fuji Velvia rendono mediamente un'immagine più calda e meno neutra della corrispondente in bagno Fuji. Al contrario, salvo eccezionalmente rari cali di qualità, i laboratori della casa verde sono più fedeli negli sviluppi, ed operando dal martedì al giovedì si può ottenere una incredibile costanza di risultati. È ovvio quindi che chi usa pellicole Fuji le debba portare nel laboratorio corrispondente, se non altro per la capacità dei bagni dedicati di rendere al meglio il microcontrasto e di fornire una densità massima molto vicina alla soglia dell'ottimale (normalmente si ottiene su di una Velvia o Provia ben sviluppata una densità massima prossima o superiore a D 3.80). Lo sviluppo in proprio è meglio lasciarlo a chi è dotato delle attrezzature necessarie, almeno una Jobo ATL, infatti per l'ottimizzazione della resa è di norma effettuare dei test degli spezzoni iniziali dei film (Clip-test) per poter ottenere in seguito il miglior risultato possibile. Per quanto riguarda la 50 ISO in questione, si tende di norma ad effettuare un trattamento variato di +1/3 su 35mm e 120/220, lasciando invece nominale il valore per le lastre. Dando gli sviluppi ai laboratori è meglio esporre in un'ombra media piuttosto che sfruttare un grigio medio; con misurazioni in luce incidente è indicato aprire da 1/2 a 1 stop. Questo per vederle a visore o per stamparle tipograficamente. Per la stampa fotografica o la proiezione è valida l'esposizione nominale sempre che la sorgente luminosa sia sufficientemente forte. Sviluppando in proprio, fare dei test molto accurati tenendo presente che queste pellicole tollerano meglio una sovraesposizione di uno stop piuttosto che la sottoesposizione di 1/3. È consigliabile farsi fornire gli sviluppi in striscia per evitare che il calcare o l'intelaiatrice automatica rendano inservibili le diapositive. È infatti più semplice ripulire un film che un singolo fotogramma slide


Avrei dovuto chiedere prima al fotografo del laboratorio se sviluppa così? O sono preoccupaizoni eccessive?
casteddaia
Messaggio: #25
Rieccomi, con le foto-prova da Velvia 50.
obiettivo 28mm, modalità M (quindi misurazione semi-spot centrale). Ore 11.
1) f 6,7 - tempo 1/90 - esposizione sulle foglie illuminate dal sole.

user posted image


2) f 6,7 - tempo 1/20 - esposizione sui cespugli a sinistra

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