QUOTE(cgm66 @ Jul 7 2005, 11:33 PM)
Mhmm, secondo me si.
Se guardiamo il listino Canon cè:
la 350 come prodotto di ingresso,
la 20D come media,
la 1D come macchina da foto sportiva,
la 1DS come macchina da alta risoluzione.
In casa Nikon la D50 e D70 si pestano un pò i piedini,
la D2HS è ok come macchina veloce
La D2X ottima macchina top gamma.
La D100 parliamoci chiaro, è un bel pezzo che non se ne vendono più, manca la diretta concorrente della 20D.
Forza con stà D200!!


Facciamo un pochino di ordine.
Non stiamo parlando di digitale, ma dell'esposimetro della F5.
Ora dato che il nero riflette il 9%, il bianco il 36% e gli altri colori circa il 18%, penso che la prova sulla neve sia veramente un test entusiasmante.
Per coloro i quali l'hanno già provata in queste situazioni, è meglio imbrogliare l'esposimetro fissando il cielo per poi andare sul bianco della neve, o vale la regola di tutti:
Nero -1x
Bianco +1x
oppure lavorando in manuale agiamo sui tempi una volta individuato il diaframma giusto....
Se l'esposimetro della F5 supera questa dura prova senza cileccare, porto la F5 a letto e metto mia moglie nell'armadio..........................
Non stiamo parlando di digitale, ma dell'esposimetro della F5.
Ora dato che il nero riflette il 9%, il bianco il 36% e gli altri colori circa il 18%, penso che la prova sulla neve sia veramente un test entusiasmante.
Per coloro i quali l'hanno già provata in queste situazioni, è meglio imbrogliare l'esposimetro fissando il cielo per poi andare sul bianco della neve, o vale la regola di tutti:
Nero -1x
Bianco +1x
oppure lavorando in manuale agiamo sui tempi una volta individuato il diaframma giusto....
Se l'esposimetro della F5 supera questa dura prova senza cileccare, porto la F5 a letto e metto mia moglie nell'armadio..........................
QUOTE(luca.vr @ Jul 8 2005, 10:06 AM)
Facciamo un pochino di ordine.
Non stiamo parlando di digitale, ma dell'esposimetro della F5.
Ora dato che il nero riflette il 9%, il bianco il 36% e gli altri colori circa il 18%, penso che la prova sulla neve sia veramente un test entusiasmante.
Per coloro i quali l'hanno già provata in queste situazioni, è meglio imbrogliare l'esposimetro fissando il cielo per poi andare sul bianco della neve, o vale la regola di tutti:
Nero -1x
Bianco +1x
oppure lavorando in manuale agiamo sui tempi una volta individuato il diaframma giusto....
Se l'esposimetro della F5 supera questa dura prova senza cileccare, porto la F5 a letto e metto mia moglie nell'armadio..........................
Non stiamo parlando di digitale, ma dell'esposimetro della F5.
Ora dato che il nero riflette il 9%, il bianco il 36% e gli altri colori circa il 18%, penso che la prova sulla neve sia veramente un test entusiasmante.
Per coloro i quali l'hanno già provata in queste situazioni, è meglio imbrogliare l'esposimetro fissando il cielo per poi andare sul bianco della neve, o vale la regola di tutti:
Nero -1x
Bianco +1x
oppure lavorando in manuale agiamo sui tempi una volta individuato il diaframma giusto....
Se l'esposimetro della F5 supera questa dura prova senza cileccare, porto la F5 a letto e metto mia moglie nell'armadio..........................
Sulla neve, con la F5 in matrix non devi fare assolutamente nulla: la montagna e la neve sono il mio soggetto preferito, e ho in archivio migliaia di dia..
Il matrix della F5 riconosce perfettamente la situazione , fa i suoi calcoli ed espone in conseguenza. Naturalmente puoi passare in spot, sovraesporre come da manuale e confrontare i risultati: ti accorgerai che il fotogramma matrix-F5 presenta una lettura più precisa, e corrisponde meglio all'effetto che avevi in mente tu...
L'unica situazione che può metterlo in crisi (intendiamoci: solo di 1/2 stop..) è quella che prevede un rametto minuscolo scuro in primo piano. Un rametto sottile: se è il tronco di un alberello l'esposizione in matrix è perfetta..
Altra situazione critica: coppia con donna in abito bianco e uomo in abito nero (mi dicono sia l'incubo dei matrimonialisti): puoi misurare in spot, in luce incidente, fare misurazioni sostitutive, quello che vuoi. L'esposizione migliore sarà quella della F5 in matrix..

Dopo questa esposizione di Gianni, prova a dire a Tua moglie che dovrà dormire
nell'armadio
Luca secondo me la soluzione migliore è quella di mettere nel letto moglie e F5.
nell'armadio


ciao gianluigi, proverò a mettere vicino dei peluche, uno bianco e uno nero.
Prima all'ombra e poi alla luce del sole, e infine sulla luce riflessa.
Vediamo cosa succede...
Con la D70 i problemi dei bianchi e neri e delle zone di luce-ombra, erano molto evidenti, purtroppo la F5 la posseggo solo da un mese, percui non posso fare altro che acoltare chi la usa da molto tempo ...
Prima all'ombra e poi alla luce del sole, e infine sulla luce riflessa.
Vediamo cosa succede...
Con la D70 i problemi dei bianchi e neri e delle zone di luce-ombra, erano molto evidenti, purtroppo la F5 la posseggo solo da un mese, percui non posso fare altro che acoltare chi la usa da molto tempo ...
QUOTE(luca.vr @ Jul 8 2005, 09:06 AM)
Ora dato che il nero riflette il 9%, il bianco il 36%
Ehm non ho capito bene come escono fuori queste percentuali di riflettenza...

Sarebbe così gentile da spiegarmi come le ha ricavate...

Al paese mio una volta si diceva che il nero assorbe tutti i raggi luminosi quindi in teoria la riflettenza dovrebbe esse 0%... in teoria perché il nero assoluto e impossibile da trovare in natura...

Mentre il bianco assoluto dovrebbe essere 100% di riflessione della luce anche questo impossibile da trovare in natura... il 18% di riflettanza dovrebbe essere quella del cartoncino grigio Kodak... che alcuni testi indicano simile a quello del palmo della mano dell'omino bianco... verificare se il vostro è così...

Se per trovare il nero ha fatto 18 diviso 2 e per il bianco 18 moltiplicato 2 mi sa che è fuori dalla logica anche perché tra il nero e il grigio ci sono 1,5 - 2 stop di diffrenza e tra il grigio e il bianco 2,5 - 3 stop di differenza quindi non vale il suo ragionamento + o - 1 stop...

Anche perchè se tra il bianco e il nero ci fossero solo 2 stop di differenza mi dite a che serve la latitudine di posa e l'esposimetro ttl...
Boh ma come si fa a scrivere certe cose e tra l'altro utenti esperti come Gianluigi e Mauro non se ne accorgono...
Il matrix della F5 funziona talmente bene che basta un rametto scuro in primo piano a metterlo in crisi... mah... ne dubito! Comunque ogni testa è un Tribunale si vede che quella corte ha deciso così... dura lex sed lex...

Boh ma come si fa a scrivere certe cose e tra l'altro utenti esperti come Gianluigi e Mauro non se ne accorgono...

Il matrix della F5 funziona talmente bene che basta un rametto scuro in primo piano a metterlo in crisi... mah... ne dubito! Comunque ogni testa è un Tribunale si vede che quella corte ha deciso così... dura lex sed lex...



allora, i dati che ho riportato sono frutto di letture fatte su vari libri e riviste.
Io ritengo che non sia un valore assoluto, ma un punto di riferimento orientativo.
Dato che il nero-nero assorbe tutta la luce, come dice Lei (dai diamoci del tu, siamo tutti utenti che discutono in maniera costruttiva e amichevole), ma che non esiste, e che il bianco-bianco assorbe 0, e non esiste, anche ilcartoncino Kodak al 18% è un pochino limitativo, ma va preso come campione di riferimento.
Premetto che io fotografo per hobby e non sono un lume di fotografia. Cerco di riportare ciò che mi è stato insegnato da persone più esperte e da ciò che ho appreso leggendo libri e riviste.
L'importante comunque è sempre e sempre sarà usare le attrezzature e non lasciarle nelle vetrinette di casa.....
Io ritengo che non sia un valore assoluto, ma un punto di riferimento orientativo.
Dato che il nero-nero assorbe tutta la luce, come dice Lei (dai diamoci del tu, siamo tutti utenti che discutono in maniera costruttiva e amichevole), ma che non esiste, e che il bianco-bianco assorbe 0, e non esiste, anche ilcartoncino Kodak al 18% è un pochino limitativo, ma va preso come campione di riferimento.
Premetto che io fotografo per hobby e non sono un lume di fotografia. Cerco di riportare ciò che mi è stato insegnato da persone più esperte e da ciò che ho appreso leggendo libri e riviste.
L'importante comunque è sempre e sempre sarà usare le attrezzature e non lasciarle nelle vetrinette di casa.....
Per capirci il sistema zonale di Adams divide la situazione luminosa in 9 zone di annerimento della carta fotografica in zona I avremo il nero più nero consentito dalla carta utilizzata e in zona IX il bianco più bianco consentito dalla carta ovvero la carta non esposta... sich...
In natura possiamo trovare due zone ulteriori la zona O e la zona X se andiamo a sintetizzare e diamo a ogni zona un valore di mezzo stop circa vediamo che grosomodo tra il nero e il bianco ci sono circa 5- 5,5 - 6 stop di differenza a secondo dei casi... il cartoncino grigio kodak in questo ragionamento si colloca in zona V tipico per esempio di quello dell'erba al sole... nella realtà questo grigio si dovrebbe collocare in zona IV resta di fatto che nella pratica la latitudine di posa ci permette di recuperare questo leggero dislivello bilanciando la scala tonale con il grigio al centro...
Il matrix come funziona... in effetti più che matrix dovremmo chiamarla lettura esposimetrica multizona con comparazione in tempo reale dei valori acquisiti con apposito database preconfezionato di oltre 30000 situazioni fotografiche reali al fine di estrapolare i valori di scatto più prossimi alla situazione contingente... detta così sembra una cosa fantascientifica... però se riportiamo il tutto a quella decina di zone a disposizione si capisce bene che questo diventa una sorta di indice in cui il database è diviso rendendo di fatto la ricerca più agile e precisa...
Il problema in ogni caso non è l'esposimetro e il metodo di lettura esposimetrica usata ma bensì la latitudine di posa del supporto utilizzato... per intenderci una pellicola diapositiva ha una latitudine di posa di circa + o - 1 stop... le negative sopportano a esempio un + 1... 1,5... 2 e - 2... 2,5... 3 stop abbastanza agevolmente a secondo dei casi... questo significa che con la dia avremo 2 stop di latitudine e con la negativa 3 o 4 stop circa... a questo punto dovremo scegliere il nostro soggetto da esporre per metterlo al centro del sistema zonale... in zona V per intenderci sapendo in questo caso che con una dia avremo dettagli fino alla zona III in basso e fino alla zona VII in alto... non è assolutamente vero che il sistema zonale non si può applicare alle pellicole in rullino anzi... tra l'altro in sede di stampa i valori tonali si recuperano con l'esposizione variando il diaframma... in quanto il tempo di sviluppo deve essere costante ovrero 2 minuti... mi sembra esistesse o esiste una carta l'ilfospeed che si sviluppa in 1 minuto... non è vero neanche che l'esposizione incide sul contrasto... una foto bilanciata mantiene i contrasti della ripresa naturale... eventualmente sviluppi particolari non standard finegranulanti o esaltatori del contrasto e carte di gradazione dura o morbida incidono poi sul risultato finale... io ho sempre preferito su negativi standard effettuare uno sviluppo standard... ovviamente esistono le eccezioni a esempio sovraesposizioni forzate push 1 o chi più ne ha più ne metta... ma sempre inquadrate nell'ottica di sapere cosa si sta facendo in modo che se poi i risultati piacciono si possono ripetere nel tempo...
Ritornando all'esposizione la media compensata al centro legge la luce in una particolare zona del fotogramma generalmente il centro ma esistono anche medie compensate al centro con forme particolari non propriamente il disco esterno a esempio dell'area a microprismi per intenderci... cha appunto fanno una lettura sulla zona preferenziale e sui bordi della stessa operando una media con preferenza ai valori rilevati nella zona di preferenza... ipotesi che questa sia il cerchio esterno della corona dei microprimi e dia 1/125 a f/11 e la zona esterna dia 1/30 sempre a f/11 la fotocamera non scatterà a 1/60 f/11 ma a 1/90 f/11 privileggiando appunto la zona di preferenza...
L'esposimetro spot leggerà la luce in una piccola sporzione dell'area inquadrato... in genere il cerchio che contiene il telemetro a immagine spezzata di circa 4... 5 mm di diametro in questo caso una ulteriore sofisticazione potrebbe essere quella di effettuare più letture nelle varie zone di interesse e operare poi a mente la media pirivilegiando in questo caso la zona in cui abbiamo collocato il nostro soggetto d'interesse...
L'esposizione ai fini compositivi a volte viene tralasciata o non presa nella giusta considerazine... indipendentemente dalle regole compositive classiche... l'esposizione come la corretta illuminazione o illuminazione d'effetto serve a esaltare le caratteristiche precipue del soggetto... come la luce diffusa elimina i difetti e la luce radente li esalta... in sostanza per esempio in un ritratto femminile useremo la luce diffusa... per esaltare invece le caratteristiche "maschie" di un volto particolare... useremo la luce radente... e così via...
In natura possiamo trovare due zone ulteriori la zona O e la zona X se andiamo a sintetizzare e diamo a ogni zona un valore di mezzo stop circa vediamo che grosomodo tra il nero e il bianco ci sono circa 5- 5,5 - 6 stop di differenza a secondo dei casi... il cartoncino grigio kodak in questo ragionamento si colloca in zona V tipico per esempio di quello dell'erba al sole... nella realtà questo grigio si dovrebbe collocare in zona IV resta di fatto che nella pratica la latitudine di posa ci permette di recuperare questo leggero dislivello bilanciando la scala tonale con il grigio al centro...

Il matrix come funziona... in effetti più che matrix dovremmo chiamarla lettura esposimetrica multizona con comparazione in tempo reale dei valori acquisiti con apposito database preconfezionato di oltre 30000 situazioni fotografiche reali al fine di estrapolare i valori di scatto più prossimi alla situazione contingente... detta così sembra una cosa fantascientifica... però se riportiamo il tutto a quella decina di zone a disposizione si capisce bene che questo diventa una sorta di indice in cui il database è diviso rendendo di fatto la ricerca più agile e precisa...
Il problema in ogni caso non è l'esposimetro e il metodo di lettura esposimetrica usata ma bensì la latitudine di posa del supporto utilizzato... per intenderci una pellicola diapositiva ha una latitudine di posa di circa + o - 1 stop... le negative sopportano a esempio un + 1... 1,5... 2 e - 2... 2,5... 3 stop abbastanza agevolmente a secondo dei casi... questo significa che con la dia avremo 2 stop di latitudine e con la negativa 3 o 4 stop circa... a questo punto dovremo scegliere il nostro soggetto da esporre per metterlo al centro del sistema zonale... in zona V per intenderci sapendo in questo caso che con una dia avremo dettagli fino alla zona III in basso e fino alla zona VII in alto... non è assolutamente vero che il sistema zonale non si può applicare alle pellicole in rullino anzi... tra l'altro in sede di stampa i valori tonali si recuperano con l'esposizione variando il diaframma... in quanto il tempo di sviluppo deve essere costante ovrero 2 minuti... mi sembra esistesse o esiste una carta l'ilfospeed che si sviluppa in 1 minuto... non è vero neanche che l'esposizione incide sul contrasto... una foto bilanciata mantiene i contrasti della ripresa naturale... eventualmente sviluppi particolari non standard finegranulanti o esaltatori del contrasto e carte di gradazione dura o morbida incidono poi sul risultato finale... io ho sempre preferito su negativi standard effettuare uno sviluppo standard... ovviamente esistono le eccezioni a esempio sovraesposizioni forzate push 1 o chi più ne ha più ne metta... ma sempre inquadrate nell'ottica di sapere cosa si sta facendo in modo che se poi i risultati piacciono si possono ripetere nel tempo...
Ritornando all'esposizione la media compensata al centro legge la luce in una particolare zona del fotogramma generalmente il centro ma esistono anche medie compensate al centro con forme particolari non propriamente il disco esterno a esempio dell'area a microprismi per intenderci... cha appunto fanno una lettura sulla zona preferenziale e sui bordi della stessa operando una media con preferenza ai valori rilevati nella zona di preferenza... ipotesi che questa sia il cerchio esterno della corona dei microprimi e dia 1/125 a f/11 e la zona esterna dia 1/30 sempre a f/11 la fotocamera non scatterà a 1/60 f/11 ma a 1/90 f/11 privileggiando appunto la zona di preferenza...
L'esposimetro spot leggerà la luce in una piccola sporzione dell'area inquadrato... in genere il cerchio che contiene il telemetro a immagine spezzata di circa 4... 5 mm di diametro in questo caso una ulteriore sofisticazione potrebbe essere quella di effettuare più letture nelle varie zone di interesse e operare poi a mente la media pirivilegiando in questo caso la zona in cui abbiamo collocato il nostro soggetto d'interesse...
L'esposizione ai fini compositivi a volte viene tralasciata o non presa nella giusta considerazine... indipendentemente dalle regole compositive classiche... l'esposizione come la corretta illuminazione o illuminazione d'effetto serve a esaltare le caratteristiche precipue del soggetto... come la luce diffusa elimina i difetti e la luce radente li esalta... in sostanza per esempio in un ritratto femminile useremo la luce diffusa... per esaltare invece le caratteristiche "maschie" di un volto particolare... useremo la luce radente... e così via...
Ste', hai un po' di confusione su questo argomento. Oggi ti dico le mie obiezioni se qualcuno non lo avrà già fatto
Ora è tardi e vado a magnà
.


QUOTE(luca.vr @ Jul 8 2005, 11:13 AM)
allora, i dati che ho riportato sono frutto di letture fatte su vari libri e riviste.
Luca appunto diamoci del Tu... se le riviste che hai letto scrivono quello che hai detto Tu cambia riviste... e in ogni caso cerca di renderti conto che non è possibile che tra il nero e il bianco ci siano solo 2 stop di differenza questa è enorme pure uno non scafato se ne doveva accorgere subito... sopra ho allargato un attimino il concetto dagli una letta e se c'è qualcosa che non capisci domanda pure che te la spiego meglio... poi qui nessuno è nato imparato e se si scrive lo si fa per toglierci dei dubbi tutto qua o chiarire le idee a chi ce l'ha confuse, si viene tutti sul Forum per imparare o no?
Consiglio la lettura di testi "sani" primi fra tutti i tre libri di Adams la fotocamera... il negativo e la stampa mi pare... costano un botto ma una volta letti e soprattutto capiti stai 3 passi avanti e non 1...
Un altro bel libro che spiega bene il sistema zonale è introduzione al sistema zonale di Angelo La Duca e un libricino molto spartano ma che allarga notevolmente gli orizzonti su questa tecnica...
In sostanza il segreto di tutto sta nella previsualizzazione... per le riprese in b&w esiste un apposito filtro che traguardato senza fotocamera permette di vedere come sarà rappresentata poi monocromaticamente la realtà... senza arrivare a questi eccessi diciamo che la migliore fotocamera è l'occhio umano... considera però che nessuna pellicola o sensore è ancora in grado di competere con la perfezione del nostro organo visivo... per latitudine di posa e risposta cromatica il nostro cervello è una sorta di bilanciamento del bianco quasi infallibile... alcune patologie tipo il daltonismo purtroppo limitano queste capacità...
Stammi bene e buona F5 io ce l'ho dal 1997 e mi ci trovo benissimo...

QUOTE(__Claudio__ @ Jul 8 2005, 11:33 AM)
Ste', hai un po' di confusione su questo argomento. Oggi ti dico le mie obiezioni se qualcuno non lo avrà già fatto
Ora è tardi e vado a magnà
.


Obbietta pure sono a disposizione...

Uno dei più tipici malintesi è quello di associare il sistema zonale sia nella ripresa che nella stampa...
Sono due processi separati... che ovviamente però portano a un risultato finale il più possibile perfetto...
In ripresa avremo a disposizione una gamma tonale più ampia nei limiti della latitudine di posa della pellicola a disposizione... in questa fase dovremo scegliere il nostro soggetto da porre in zona V... a questo punto in virtù della latitudine di posa della pellicola (ma va bene anche per il sensore) avremo un negativo esposto nell'ambito della latitudine di posa con ovviamente al centro della gamma il nostro soggetto... a seconda dei casi se avremo il soggetto all'ombra avremo privilegiato le zone in ombra della scena viceversa se il soggetto sta al sole avremo privilegiato le zone in alta luce... in digitale poiché i limiti sono dati dai numeri tutto quello che andrà sotto il limite minore per chiarirci R=0 G=0 B=0 risulterà perso come analogamente tutto quello che andrà sopra il limite maggiore per chiarirci R=255 G=255 B=255... nel campo tradizionale fotochimico ci sono ambiti maggiori di movimento... e questo se vogliamo è il vantaggio dell'analogico sul digitale...
Una volta ottenuto il nostro negativo esposto per un indice iso relativo e costante avremo dopo uno sviluppo standard una serie di negativi più o meno densi... a secondo delle circostanze sempre in funzione dei risultati che vogliamo ottenere... a questo punto se no mi dovete spiegare a che servirebbe la frase la macchina espone a modo suo ma io a secondo dei casi intervengo sovraesponendo o sottoesponendo... in sostanza il sistema zonale ci aiuta a effettuare sovra o sottoesposizioni a ragione veduta e non a capocchia spacciandosi poi per cretaivi della fotografia...
La successiva fase di stampa per chi non lo sapesse prevede tempi standard operativi... la carta non si tira fuori dallo sviluppo a occhio ma la si tiene a bagno per i canonici 120 secondi o 2 minuti che dir si voglia... se viene troppo scura si accorcia il tempo di esposizione... se viene troppo chiara si allunga il tempo di esposizione... solo così si ha la certezza che i neri vengono neri e non grigiastri... quindi rispettando la gamma tonale della carta scelta per la stampa... è buona norma effettuare prima varie esposizioni della carta con mascherature progressive... basta coprire la carta con un cartoncino scuro procedendo via via con l'esposizione se a esempio scopriamo il 20% della carta ogni volta mantendo sempre costante il tempo di esposizione a esempio 2 secondi otterremo delle esposizioni a 2... 4... 6... 8... 10 secondi e quindi dopo lo sviluppo "canonico" potremo vedere qual'è striscia di carta che è stata esposta correttamente... ulteriori interventi di fine art con mascheramenti e quant'altro li lasciamo per ora agli esperti di C.O.
Sono due processi separati... che ovviamente però portano a un risultato finale il più possibile perfetto...
In ripresa avremo a disposizione una gamma tonale più ampia nei limiti della latitudine di posa della pellicola a disposizione... in questa fase dovremo scegliere il nostro soggetto da porre in zona V... a questo punto in virtù della latitudine di posa della pellicola (ma va bene anche per il sensore) avremo un negativo esposto nell'ambito della latitudine di posa con ovviamente al centro della gamma il nostro soggetto... a seconda dei casi se avremo il soggetto all'ombra avremo privilegiato le zone in ombra della scena viceversa se il soggetto sta al sole avremo privilegiato le zone in alta luce... in digitale poiché i limiti sono dati dai numeri tutto quello che andrà sotto il limite minore per chiarirci R=0 G=0 B=0 risulterà perso come analogamente tutto quello che andrà sopra il limite maggiore per chiarirci R=255 G=255 B=255... nel campo tradizionale fotochimico ci sono ambiti maggiori di movimento... e questo se vogliamo è il vantaggio dell'analogico sul digitale...
Una volta ottenuto il nostro negativo esposto per un indice iso relativo e costante avremo dopo uno sviluppo standard una serie di negativi più o meno densi... a secondo delle circostanze sempre in funzione dei risultati che vogliamo ottenere... a questo punto se no mi dovete spiegare a che servirebbe la frase la macchina espone a modo suo ma io a secondo dei casi intervengo sovraesponendo o sottoesponendo... in sostanza il sistema zonale ci aiuta a effettuare sovra o sottoesposizioni a ragione veduta e non a capocchia spacciandosi poi per cretaivi della fotografia...
La successiva fase di stampa per chi non lo sapesse prevede tempi standard operativi... la carta non si tira fuori dallo sviluppo a occhio ma la si tiene a bagno per i canonici 120 secondi o 2 minuti che dir si voglia... se viene troppo scura si accorcia il tempo di esposizione... se viene troppo chiara si allunga il tempo di esposizione... solo così si ha la certezza che i neri vengono neri e non grigiastri... quindi rispettando la gamma tonale della carta scelta per la stampa... è buona norma effettuare prima varie esposizioni della carta con mascherature progressive... basta coprire la carta con un cartoncino scuro procedendo via via con l'esposizione se a esempio scopriamo il 20% della carta ogni volta mantendo sempre costante il tempo di esposizione a esempio 2 secondi otterremo delle esposizioni a 2... 4... 6... 8... 10 secondi e quindi dopo lo sviluppo "canonico" potremo vedere qual'è striscia di carta che è stata esposta correttamente... ulteriori interventi di fine art con mascheramenti e quant'altro li lasciamo per ora agli esperti di C.O.
QUOTE(Lambretta S @ Jul 8 2005, 11:40 AM)
Boh ma come si fa a scrivere certe cose e tra l'altro utenti esperti come Gianluigi e Mauro non se ne accorgono...

Parlo solo per me, Lambretta.
Se dovessi digitare ogni volta che mi accorgo di qualcosa, avrei già sfondato la tastiera, il tavolo e i polpastrelli, e a te non resterebbe che occuparti di me...

QUOTE(gianluigizadra @ Jul 8 2005, 12:11 PM)
Se dovessi digitare ogni volta che mi accorgo di qualcosa, avrei già sfondato la tastiera, il tavolo e i polpastrelli, e a te non resterebbe che occuparti di me... 

Si va bene... su questo sono d'accordo anch'io sulle piccolezze minime e mediominime osservo e cammino... in sostanza pignolare su tutto non è il caso... ma su una cosa come questa che è enorme bisogna intervenire subito prima che alla fine qualcuno ci crede veramente che è così... non so se mi sono spiegato...

Non stento poi a credere che Luca una simile nefandezza non se la sia inventata lui e che l'abbia letta da qualche parte... sich visto il livello delle riviste che giracchiano qua e là in edicola...

Ho letto per caso un paio di Fotocult dove tra l'altro scrive sua "eccellenza" Michele Vacchiano su uno degli ultimi per esempio c'è una dotta disquisizione sul sistema zonale... che se l'avesse letta Luca stai tranquillo non gli passava davvero per la capa scrivere quello che ha scritto suo malgrado... comunque non tutti i mali vengono per nuocere... tutto sommato ci ha dato l'opportunità di sviscerare un po' meglio la questione relativa all'esposizione e ai metodi di lettura esposimetrica...


In effetti nella tabella a pagina 41 del numero di giugno c'è una tabellina che spiega la teoria delle zone... nella quale si asserisce che tra una zona e l'altra la differenza è pari a uno stop... io sapevo circa tra mezzo stop e 1 stop intero... comunque nella sostanza il risultato sarebbe che tra il nero e il bianco ci sono 10 stop di differenza... a me personalmente pare un po' troppo... per esempio in questa tabella si colloca in zona X il bianco della carta fotografica che io ricordavo in zona IX pagina 22 del libro introduzione al sistema zonale di Angelo La Duca... comunque prendiamo per buono il concetto che in ogni caso rimane sempre valido... e per concludere... "Solo una sana e consapevole esposizione salva il Nikonista dallo stress e dall'azione Canonica..."



QUOTE(Lambretta S @ Jul 8 2005, 01:37 PM)
QUOTE(gianluigizadra @ Jul 8 2005, 12:11 PM)
Se dovessi digitare ogni volta che mi accorgo di qualcosa, avrei già sfondato la tastiera, il tavolo e i polpastrelli, e a te non resterebbe che occuparti di me... 

Si va bene... su questo sono d'accordo anch'io sulle piccolezze minime e mediominime osservo e cammino... in sostanza pignolare su tutto non è il caso... ma su una cosa come questa che è enorme bisogna intervenire subito prima che alla fine qualcuno ci crede veramente che è così... non so se mi sono spiegato...

Non stento poi a credere che Luca una simile nefandezza non se la sia inventata lui e che l'abbia letta da qualche parte... sich visto il livello delle riviste che giracchiano qua e là in edicola...

Ho letto per caso un paio di Fotocult dove tra l'altro scrive sua "eccellenza" Michele Vacchiano su uno degli ultimi per esempio c'è una dotta disquisizione sul sistema zonale... che se l'avesse letta Luca stai tranquillo non gli passava davvero per la capa scrivere quello che ha scritto suo malgrado... comunque non tutti i mali vengono per nuocere... tutto sommato ci ha dato l'opportunità di sviscerare un po' meglio la questione relativa all'esposizione e ai metodi di lettura esposimetrica...


Aggiungo solo che trovo positivo e costruttivo l'approccio di Luca alla fotografia, alle discussioni, e anche alla F5..

Così per sfizio si può aggiungere che la gamma tonale di una carta da stampa è più contratta della realtà in pratica nella migliore delle ipotesi avremo una carta che riesce a riprodurre differenze tonali al massimo di 7 stop... ammesso e non concesso quindi che nella realtà abbiamo a disposizione una gamma tonale pari a circa 10 stop nel tradurre la realtà su carta dovremo sacrificare volente o nolente questi 3 stop... de quo nasce la famosa sana e consapevole esposizione nella quale il Nikonista vispo sapendo di non poter portare a casa per ovvi motivi tutta la gamma tonale disponibile al momento dello scatto... opera una scelta a "mestiere" privileggiando in modo scientifico la gamma tonale nell'intervallo di zone consentite dalla latitudine di posa del supporto che sta usando... facendo di necessità virtù... in questo caso la sana e consapevole esposizione... è la base poi di eventuali interventi in post produzione... sia camera oscura che bianca o viola a pallini gialli... solo gli sprovveduti possono pensare di ottenere buoni risultati partendo da scatti dove l'esposizione non è sana e consapevole (sich)... confidando nei miracoli della post...

QUOTE(gianluigizadra @ Jul 8 2005, 12:53 PM)
Aggiungo solo che trovo positivo e costruttivo l'approccio di Luca alla fotografia, alle discussioni, e anche alla F5.. 

Concordo e per quanto concerne la parte relativa alla F5 sottoscrivo...

Stefano queste cose le ho lette e rilette ma onestamente è qualche anno che non le ripasso, non stampo il bw e le tue precisazioni mi sono tornate utili. Un pò come ricominciare ad andare in bicicletta dopo tanti anni.
Una volta per operare in modo decente era praticamente impossibile non saperle
ora con gli esposimetri intelligenti e il bw da Dx.........cmq stassera vado a cercarmi i ritagli di carta che usavo per mascherare e rispolvero il kit donatomi dalla Ilford una ventina d'anni fà. Anche la mia F5 è del 1997 e dopo aver usato il suo esposimetro, salvo rare eccezioni, il matrix non l'ho più tolto.
In ogni caso F5 forever. Dimenticavo forse saro antiquato ma sono uno di quelli
che nel suo parco ottiche i fissi sono più del doppio degli zoom e non ho ancora finito.
Una volta per operare in modo decente era praticamente impossibile non saperle
ora con gli esposimetri intelligenti e il bw da Dx.........cmq stassera vado a cercarmi i ritagli di carta che usavo per mascherare e rispolvero il kit donatomi dalla Ilford una ventina d'anni fà. Anche la mia F5 è del 1997 e dopo aver usato il suo esposimetro, salvo rare eccezioni, il matrix non l'ho più tolto.
In ogni caso F5 forever. Dimenticavo forse saro antiquato ma sono uno di quelli
che nel suo parco ottiche i fissi sono più del doppio degli zoom e non ho ancora finito.
QUOTE(mauro 54 @ Jul 8 2005, 01:29 PM)
Dimenticavo forse saro antiquato ma sono uno di quelli che nel suo parco ottiche i fissi sono più del doppio degli zoom e non ho ancora finito.
Idem come sopra... gran macchina la F5 ha tutto quello che serve realmente nella sua spartana e robustissima costruzione...


ciao stefano, oggi nella pausa pranzo ho trovato il libro che riportava tali affermazioni.
Il discorso era riferito a tre cappelli, uno grigio, uno nerao e uno bianco.
Naturalmente usando il semispot ad ogni colore puntiamo avremo foto diverse:
- se puntiamo al cappello bianco, avremo il nero completamente sottoesposto
- se puntiamo al nero, avremo il bianco altamente marziano
- puntando al grigio (18%) avremo una foto ben bilanciata.
Poi l'autore Bryan Peterson asserisce che tra le tre tonalità esistono + o - 1xstop.
Il discorso era riferito a tre cappelli, uno grigio, uno nerao e uno bianco.
Naturalmente usando il semispot ad ogni colore puntiamo avremo foto diverse:
- se puntiamo al cappello bianco, avremo il nero completamente sottoesposto
- se puntiamo al nero, avremo il bianco altamente marziano
- puntando al grigio (18%) avremo una foto ben bilanciata.
Poi l'autore Bryan Peterson asserisce che tra le tre tonalità esistono + o - 1xstop.
QUOTE(luca.vr @ Jul 8 2005, 02:50 PM)
Poi l'autore Bryan Peterson asserisce che tra le tre tonalità esistono + o - 1xstop.
Boh... lasciamo perdere i cappelli... comunque se l'ha scritto avrà avuto le ragioni sue... comunque nella realtà tra il bianco e il nero ci sono molti più stop di differenza...



QUOTE(luca.vr @ Jul 8 2005, 02:50 PM)
ciao stefano, oggi nella pausa pranzo ho trovato il libro che riportava tali affermazioni.
Il discorso era riferito a tre cappelli, uno grigio, uno nerao e uno bianco.
Naturalmente usando il semispot ad ogni colore puntiamo avremo foto diverse:
- se puntiamo al cappello bianco, avremo il nero completamente sottoesposto
- se puntiamo al nero, avremo il bianco altamente marziano
- puntando al grigio (18%) avremo una foto ben bilanciata.
Poi l'autore Bryan Peterson asserisce che tra le tre tonalità esistono + o - 1xstop.
Il discorso era riferito a tre cappelli, uno grigio, uno nerao e uno bianco.
Naturalmente usando il semispot ad ogni colore puntiamo avremo foto diverse:
- se puntiamo al cappello bianco, avremo il nero completamente sottoesposto
- se puntiamo al nero, avremo il bianco altamente marziano
- puntando al grigio (18%) avremo una foto ben bilanciata.
Poi l'autore Bryan Peterson asserisce che tra le tre tonalità esistono + o - 1xstop.
ciao luca.vr
lascia stare i cappelli e rileggi per bene quello che ha scritto il grande lambretta. Nelle sue parole c'è "la base dell'esposizione", poi scopri che Bryan Peterson ha detto giusto lo stesso va solo capito il contesto in cui ha scritto.
Quella del cappello, oppure di un muro e dell'esposimetro, me la spiegò mio padre. Ohi ohi, sono passati 15 anni. Ti posso sintetizzare quello che ti ha spiegato lambretta (ma come l'ha scritto lui è meglio), e ti fa capire se ci pensi bene anche le parole di Peterson.
Usiamo un muro va... che i cappelli non mi piacciono.
L'esposimetro vede grigio, siamo daccordo su questo no? (grigio al 18%) e non può essere un'opinione visto che tutti gli esposimetri sono tarati così.
Bene puntiamo con l'esposimetro spot un muro bianco. Supponiamo con quella condizione di luce di vedere f8 1/250s. Dal punto di vista dell'esposimetro questo vuol dire che: per vedere il muro bianco come se fosse grigio al 18% l'eposimetro ti consiglia f8 1/250s.
Ora puntiamo con l'esposimetro spot un muro nero. Supponiamo con quella condizione di luce di vedere f8 1/60s (cioè 2 stop di differenza dall'altra misurazione). Dal punto di vista dell'esposimetro questo vuol dire che: per vedere il muro nero come se fosse grigio al 18% l'esposimetro ti consiglia f8 1/60s.
Se punti con l'esposimetro spot un muro grigio, l'esposimetro ti dirà che per vedere grigrio al 18%, quel muro grigio, devi esporre per f8 1/125s.
Ora senza fare confusione, pensa sempre questo. L'esposimetro ti dice come devi esporre per vedere grigio qualunque colore gli metti difronte. Siccome siamo agli estremi, bianco o nero, non puoi usare quello che ti dice, devi compensare. Guarda caso nell'esempio, 1/125s si trova a metà fra l'esposizione del bianco e quella del nero. In questo senso Peterson dice +/- 1 stop di differenza fra il bianco ed il nero, dal punto di vista dell'esposimetro (ecco perché i libri consigliano +1 stop di esposizione se fotografi tutto bianco, per esempio neve, -1 stop se fotografi tutto nero, il gatto nero) .
Quindi, secondo l'ottica dell'esposimetro, che non può accorgersi del bianco o del nero, ma ti dice come fare per far apparire grigio quel bianco o quel nero, se prendi come valore base quello per il muro grigio f8 1/125s, il bianco sta 1 stop sotto, il nero 1 sopra.
Spero di non averti messo confusione.
Nella realtà, non esposimetrica, di stop fra il bianco ed il nero ce ne sono 9 o 10. Ma qui Lambretta ha scritto molti più dettagli che vanno studiati con attenzione, visto che ti aprono la mente alla gestione delle zone nella varie fasi prima di arrivare alla fotografia stampata.
saluti
Marvin
PS: a proposito, ma Lambretta è un fotografo in carne ed ossa ... o è un'enciclopedia fotografica ambulante che si può comprare su CD? Scherzo naturalmente.