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Postproduzione
quando applicarla ?
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_Annalisa_
Nikonista
Messaggio: #1
Prendendo spunto da una discussione in glamour, una riflessione è nata spontanea. Quando postprodurre ? La postproduzione "serve" solo in caso di carenze tecnologiche dovuto a corpi macchina o obiettivi oppure va di pari passo con ogni fotografia ?

Quando si proviene dall'analogica, di norma, si ha un pseudo-rifiuto alla post produzione. Ci si dice : la foto nasce dalla macchina e deve restare cosi com'è. Quando poi si approda al digitale, strada facendo, si capisce che invece è una componente importantissima per la riuscita finale della foto. Una componente, a mio avviso, da applicare al 90% delle foto che escono dalla nostra card di memoria.

Voi che ne pensate ?
digiborg
Messaggio: #2
a volte anche al 99% smile.gif
Fedro
Messaggio: #3
La pp, croce e delizia della fotografia digitale!

Quando va fatta?come va fatta? se parliamo di puro risultato "artistico" rispondo quando e come ci piace. se invece stiamo affrontando una fotografia più reportagistica o dove la descrizione dell'attimo ritratto non debba essere stravolta, ecco la nostra libertà d'intervento dovrà necessariamente essere autolimitata ad operazioni di pura ottimizzazione del negativo digitale. operazioni che andrebbero normalmente fatte proprio come succedeva anche con la fotografia argentica.

detto ciò, quando non mi voglio per qualche motivo autolimitare, uso la pp per ottenere quello che ho visto in fase di scatto. la uso per sopperire a quello che non c'era, ma io ho visto/pensato, la adopero per rafforzare il messaggio che voglio trasmettere, la adopero per sopperire ad eventuali limiti tecnologici, della mia attrezzatura, della mia capacità, della mia tecnica.....ovviamente se è possibile e se ne sono capace.

la postproduzione va di pari passo con la fotografia sia essa analogica che digitale, l'importanza che ricopre è grande ma anche direttamente proporzionale allo spazio che nel tempo e durante la nostra maturazione decidiamo di affidargli.

un saluto.

Messaggio modificato da Fedro il Feb 9 2007, 10:35 AM
digiborg
Messaggio: #4
diciamo che un minimo di P.P. la effettuo su ogni scatto anche se non voglio esaltare nessun aspetto della scena. Un minimo di maschera di contrasto, un controllo del WB e un'ottimizzazione della gamma, a volte anche una bottarella (leggera) ai colori, dipende dallo scatto smile.gif
Fabio Pianigiani
Messaggio: #5
Per me niente croce ... solo delizia.

Fatene poca ... oppure fatene tanta.
Ma fatela bene.

Questo è quello che conta.

Per farla bene intendo con consapevolezza, progettualità, commisurata al tipo di immagine ed al suo uso.

Fabio
Fedro
Messaggio: #6
Da te fabio non mi aspettavo che poche parole risolutive e che sposo con grande piacere!

marco
nisant
Messaggio: #7
Gli strumenti ci sono, se li si usa qualcosa succede, generalmente, nel bene o nel male o, semplicemente, del differente.
Quindi, il problema si riduce ad una questione, passatemi l'iperbole, etica.

Spesso, nella diatriba PP sì, PP no, PP quanta, si tira in ballo la contrapposizione tra analogico e digitale che rischia di essere fuorviante se non vista in modo analitico.
Dire che una stampa da pellicola è generalmente meno post-prodotta di una digitale perché chi la scatta può intervenire di meno a stravolgere il risultato, non è corretto.

Mettiamo realmente a confronto i due processi.
La strada si separa appena dopo la creazione dell'immagine latente, su pellicola nel primo caso, sul sensore nel secondo.
Da qui al momento in cui la stampa è tra le mani, seppur con tecnologie differenti, è tutta PP
(in grassetto perché lo considero il cuore della questione). La differenza è solo nel fatto che l'utente comune, col digitale, riesce a subentrare in questo processo molto più facilmente (che questo sia garanzia di buoni risultati, poi, è tutto da vedere).

Se io, digitale semi-comune, regolo una curva di contrasto, l'amico analogico evoluto gioca con temperatura/durata sviluppo della pellicola, per esempio, mentre l'analogico comune lascia giocare il laboratorio (che comunque gioca, ne sia prova che lo stesso negativo produrrà due stampe diverse in due laboratori e, addirittura, nello stesso laboratorio in due momenti diversi).

Mancano all'appello il digitale comune che lascia la PP alla fotocamera e si porta a casa il suo bravo JPG e il digitale evoluto che ha presente tutte le possibilità offerte dalla tencologia e decide, di volta in volta, se e come utilizzarle.

Fatta questa premessa che in pratica dice:
Fotografare la REALTA' OGGETTIVA è utopia
e scartati i casi in cui non si è artefici diretti della PP si torna al problema "etico".
Quale realtà voglio mostrare?
Questa che è una domanda, paradossalmente diventa la risposta al quesito iniziale.
La PP risponde, insieme alla ripresa, alla finalità di tradurre in immagine l'intenzione creativa e/o documentativa.
Se per il raggiungimento dello scopo la PP sistema problemi di inadeguatezza della fotocamera o del fotoamatore, poco importa.
Quando il lavoro di PP sarà infruttuoso o diverrà insostenibile, nel primo caso di cui sopra si cambia fotocamera, nel secondo caso si cambia mestiere o ci si decide a mettersi più seriamente a studiare questa che secondo me è un'arte.

Ciao.
Antonio

PS
Sarà lampante che non possiedo il dono della sintesi di Fabio ... laugh.gif

Messaggio modificato da nisant il Feb 9 2007, 12:14 PM
reefaddict
Messaggio: #8
Sono molto in sintoia con antonio, ma volgio provare ugalmente a sintetizzare alcuni punti.

La vecchia diatriba postproduzione si/no nasce da un grosso equivoco: il ritenere che con l'analogico si catturi la realtà com'è. Questo non è mai successo da Fox talbot a oggi smile.gif Già solo per il semplice fatto che si costringe la realtà dentro un'inquadratura, o che si congela un attimo, subito è scattata una interpretazione della realtà.

Io con l'analogico ho fatto da ragazzo ore e ore di postproduzione chiuso in camera oscura, studiavo gli sviluppi, i tempi, ritagliavo le stampe, facevo maschere e bruciature sotto l'ingranditore. Insomma ci mettevo innumerevoli interventi tra lo scatto e la stampa da mostrare in giro.

Ora... uguale. Per di più scattando solo in RAW devo per forza "sviluppare" più o meno come facevo una volta e solo dopo lo scatto posso intervenire su nitidezza o contrasto.

Negare ogni postproduzione (il che vorrebbe dire, a rigore, imporre di scattare in jpg con settaggi di default) è come imporre a chi scatta in analogico uno sviluppo standard dal laboratorio "foto in 30 minuti" sotto casa, ma scherziamo?
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #9
Ovviamente concordo con chi mi ha preceduto.

Eticamente non esiste nessuna differenza tra aggiungere un filtro sull'ottica ad esempio per scaldare un po' l'immagine o modificare in post il Bilanciamento del Bianco.

Come Fabio, suggerisco caldamente la postproduzione utilizzata in modo parsimonioso.
Il che non significa necessariamente farne poca, ma significa semmai, fare quella necessaria.
In sostanza, sapersi fermare al punto giusto.

Occorre, tuttavia dividere il problema in due distinti campi d'azione.
Uno è l'ottimizzazione del file, l'altro è il fotoritocco.
Il primo necessario, ...esattamente come con la pellicola.
Il secondo facoltativo, ...esattamente come con la pellicola.

Messaggio modificato da ludofox il Mar 21 2007, 02:45 AM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #10
QUOTE(_Annalisa_ @ Feb 9 2007, 10:03 AM) *

Quando postprodurre ? La postproduzione "serve" solo in caso di carenze tecnologiche dovuto a corpi macchina o obiettivi oppure va di pari passo con ogni fotografia ?
Quando si proviene dall'analogica, di norma, si ha un pseudo-rifiuto alla post produzione. Ci si dice : la foto nasce dalla macchina e deve restare cosi com'è. Quando poi si approda al digitale, strada facendo, si capisce che invece è una componente importantissima per la riuscita finale della foto. Una componente, a mio avviso, da applicare al 90% delle foto che escono dalla nostra card di memoria.
Voi che ne pensate ?

Mah, hai visto i film di Harry Potter? quanto di quello che vedi "nasce dalla cinepresa" e quanto invece viene post-prodotto?
E' sicuro che senza computer quei film non si farebbero...
Poi io preferisco Woody Allen, ma questa è un'altra storia. Ma i film di Harry Potter me li son visti tutti smile.gif
Il buon gusto ci guidi a post-produrre ...
Col cattivo gusto facciamo orride immagini anche senza post-produrre ...

Poi vi sono due ulteriori aspetti.
Il primo consiste nel "falsificare" l'immagine. Ma questo rientra nel cattivo gusto ...
Il secondo consiste nella fase di "sviluppo" del file. E qui si tratta di routine per chi oggi scatta in digitale. Importanti concorsi internazionali non ammettono le esposizioni multiple, i sandwich e cose simili, ma ammettono la PP in termini di aggiustamento dei livelli, del colore, ecc., e anche del crop. Ma poi - se la foto rientra tra quelle vincitrici - ti chiedono il raw. Per verifica. rolleyes.gif

Messaggio modificato da Tramonto il Feb 11 2007, 10:44 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #11
Come non essere daccordo con quanto detto finora, qui, e in altre discussioni sull'argomento!
La post-produzione, da sempre parte integrante del processo fotografico, ... fin da quando la Fotografia è nata.
Anche con la pellicola, in CO, l'intervento di 'manipolazione' non solo è del tutto normale, ma addirittura inevitabile (se non vogliamo immagini grige e piatte): una volta inserito il negativo nell'ingranditore quello che segue è tutta 'post-produzione', ... ma non dico niente di nuovo.

Per un certo periodo della mia storia di fotoamatore, ho scattato diapositive. Che bello vederle proiettate ma, sinceramente, per quanto mi impegnassi nella riuscita, dopo un pò mi annoiavamo, non trovavando una piena soddisfazione: il fatto di non poter intervenire direttamente, di non poter "metterci le mani" , mi mancava.
Oggi, con il digitale, si tratti di colore o BN (scansione da negativo o conversione), il lavoro al computer, mi appassiona molto e mi diverte. Per me, è la fase conclusiva, la stesura finale dell'immagine, il momento dove finalmente l'idea si concretizza ed è presentabile. Quasi come se il momento dello scatto corrispondesse a prendere appunti, a fare schizzi o/e raccogliere materiale su cui lavorare. Mi rendo conto, però, che è una concezione molto personale su cui molti non saranno daccordo; .... probabilmente dovuta alle mia origini di disegnatore/pittore.

un saluto
Bruno

Messaggio modificato da Bruno L il Feb 11 2007, 11:33 PM
andreotto
Messaggio: #12
Postproduzione? quando serve, se serve, a gusto personale
Buone foto a tutti andreotto
Personalmente postproduco tutte le foto
Manuela Innocenti
Messaggio: #13
Io applico la pp a tutte le fotografie.... Non parlo di fotoritocco estremo... ma di aggiustamento curve, contrasto, conversione bn, luminosità....
Poi ogni tanto se c'è da fare del vero fotoritocco ben venga per alcuni tipi di immagini ... (magari sapessi farlo smile.gif)


Saluti
Manu

P.S.
Non riesco a vedere la foto digitale senza un minimo di postproduzione.


Le mie foto
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #14
QUOTE(Tramonto @ Feb 11 2007, 10:43 PM) *

Il primo consiste nel "falsificare" l'immagine. Ma questo rientra nel cattivo gusto ...
Il secondo consiste nella fase di "sviluppo" del file. E qui si tratta di routine per chi oggi scatta in digitale. Importanti concorsi internazionali non ammettono le esposizioni multiple, i sandwich e cose simili, ma ammettono la PP in termini di aggiustamento dei livelli, del colore, ecc., e anche del crop. Ma poi - se la foto rientra tra quelle vincitrici - ti chiedono il raw. Per verifica.


Non è detto che "falsificare" l'immagine sia di cattivo gusto.
Il cattivo gusto consiste nel produrre un'immagine scadente o volgare.

I pittori impressionisti o di altre scuole sono pittori di cattivo gusto?
Quelli di buon gusto sono solo gli iperrealisti?...
Non credo.

Gli importanti concorsi internazionali che non ammettono le esposizioni multiple, i sandwich e cose simili, ma ammettono solo la PP in termini di aggiustamento dei livelli, del colore, ecc., e anche del crop, ... huh.gif , ...Mi sembrano fuori dal tempo e dalla realtà.

Io "falsifico" spesso le mie immagini, ma mi reputo tuttavia un fotografo. ...A volte di buon gusto. wink.gif

A meno che tu non intendessi il "falsificare l'immagine" una sorta di imbroglio tipo fare un fotomontaggio del proprio ritratto a braccietto con Totti e dichiarare che sei suo cugino...

In tal caso, ti do ragione... smile.gif

Messaggio modificato da ludofox il Feb 12 2007, 07:01 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #15
QUOTE(ludofox @ Feb 12 2007, 07:09 PM) *

Non è detto che "falsificare" l'immagine sia di cattivo gusto.

Falsificare per me vuol dire mettere/togliere qualcosa che non è nel raw (o nel negativo) ...

QUOTE
Gli importanti concorsi internazionali che non ammettono le esposizioni multiple, i sandwich e cose simili, ma ammettono solo la PP in termini di aggiustamento dei livelli, del colore, ecc., e anche del crop, ... huh.gif , ...Mi sembrano fuori dal tempo e dalla realtà.

Mi riferivo - stante la mia specializzazione - ai concorsi di fotografia naturalistica, dove si possono fare belle immagini con la fantasia, la tenacia e la conoscenza del soggetto, non con l'inganno o mettendo lune illuminate dal sole alle spalle (della luna) ...
"Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante possa immaginare la nostra filosofia", diceva Amleto ...
Chi sa estrapolare l'ordine dal caos non ha bisogno di riempire il fotogramma con invenzioni ...
La fotografia continua a essere cosa diversa dalla pittura. Almeno per me (ma forse non sono il solo a pensarla così ...).
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #16
QUOTE(Tramonto @ Feb 12 2007, 08:32 PM) *

Falsificare per me vuol dire mettere/togliere qualcosa che non è nel raw (o nel negativo) ...
Mi riferivo - stante la mia specializzazione - ai concorsi di fotografia naturalistica, dove si possono fare belle immagini con la fantasia, la tenacia e la conoscenza del soggetto, non con l'inganno o mettendo lune illuminate dal sole alle spalle (della luna) ...
"Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante possa immaginare la nostra filosofia", diceva Amleto ...
Chi sa estrapolare l'ordine dal caos non ha bisogno di riempire il fotogramma con invenzioni ...
La fotografia continua a essere cosa diversa dalla pittura. Almeno per me (ma forse non sono il solo a pensarla così ...).


Sicuramente non sei il solo... E la tua opinione è, seppur da me non condivisa, legittima e rispettabilissima.

Il mio è un discorso a più ampio spettro. Riguarda le espressioni artistiche, almeno quelle nell'ambito visuale.
Non ho nessuna intenzione di relegare la mia Fotografia (ovvero il mio modo di fotografare) ad un ruolo subalterno rispetto alla pittura.
Voglio avere gli stessi privilegi di un pittore che ritrae un paesaggio (ad esempio) e, se gli gira, aggiunge o toglie qualcosa. Insomma che modifica e "falsifica" ciò che sta dipingendo attuando tutte le procedure e gli espedienti affinché la sua opera possa, secondo il suo gusto e progetto, migliorare.

Vorrei farti una domanda:

Sono lecite tutte le operazioni che hanno come scopo la modifica (quindi la falsificazione) della scena ripresa prima che l'onda elettromagnetica colpisca il sensore/pellicola?
Filtri di compensazione cromatica, filtri flou, ...ecc...
E, una volta che la luce è passata attraverso le lenti dell'ottica, non si può più modificare nulla?

Messaggio modificato da ludofox il Feb 13 2007, 11:37 AM
reefaddict
Messaggio: #17
QUOTE(ludofox @ Feb 12 2007, 07:09 PM) *

Gli importanti concorsi internazionali che non ammettono le esposizioni multiple, i sandwich e cose simili, ma ammettono solo la PP in termini di aggiustamento dei livelli, del colore, ecc., e anche del crop, ... huh.gif , ...Mi sembrano fuori dal tempo e dalla realtà.


Ciao Ludovico, sono d'accordo con questo. I concorsi meno "anacronistici" prevedono semplicemente che le opere siano basate sulla ripresa di una scena reale e non prodotte tramite computer graphics. Come dire "basta che si sia usata una macchina fotografica" almeno inizialmente.

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #18
QUOTE(reefaddict @ Feb 13 2007, 11:35 AM) *

Ciao Ludovico, sono d'accordo con questo. I concorsi meno "anacronistici" prevedono semplicemente che le opere siano basate sulla ripresa di una scena reale e non prodotte tramite computer graphics. Come dire "basta che si sia usata una macchina fotografica" almeno inizialmente.


Ciao Alessandro! ... wink.gif

Non ho capito se sei d'accordo col fatto che sono fuori dalla realtà, oppure condividi i paletti...

Ma la questione concorsi, francamente, non mi interessa più di tanto.
Una logica, in effetti, c'è. Un concorso di Fotografia, dev'essere di Fotografia e non di Grafica 3D.
Purtroppo questo, per ora, impone di delimitare forzatamente l'orticello, con il filo spinato.
Però, ...addirittura i crop! ... huh.gif

Personalmente, non cambio il modo di fotografare per via dei concorsi... biggrin.gif

Messaggio modificato da ludofox il Feb 13 2007, 12:03 PM
reefaddict
Messaggio: #19
QUOTE(ludofox @ Feb 13 2007, 11:44 AM) *

Non ho capito se sei d'accordo col fatto che sono fuori dalla realtà, oppure condividi i paletti...


Acc... rileggendomi ho visto il possibile equivoco, io sono d'accordo con te: certi tentativi delle giurie di "contenere" gli interventi di PP sono un po' patetici. Peraltro a volte qualche giurato resta affascinato da interventi che personalmente trovo veramente un po' ridicoli, nel senso che sono ritocchi di scarsa qualità e artefatti. Boh, va a capire.

Per me l'importante è che sia elevata la qualità, non sapere dove e in cosa si è profuso lo sforzo per la qualità.
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #20
QUOTE(ludofox @ Feb 13 2007, 11:30 AM) *

Non ho nessuna intenzione di relegare la mia Fotografia (ovvero il mio modo di fotografare) ad un ruolo subalterno rispetto alla pittura.

Ludo,
ho detto che la fotografia non è la pittura. Non ho mai detto che è un'arte "inferiore" alla pittura. Così come il cinema non è la fotografia...
Diverso non vuol dire superiore nè inferiore.

QUOTE
Voglio avere gli stessi privilegi di un pittore che ritrae un paesaggio (ad esempio) e, se gli gira, aggiunge o toglie qualcosa.

De gustibus ...
Fotografare un paesaggio per poi togliere i pali della luce a me, ed è la mia opinione, fa un po' tristezza ...
Il pittore è libero di inserire nella tela quel che più gli aggrada. Il fotografo non è obbligato a premere il pulsante di scatto ...

QUOTE

Sono lecite tutte le operazioni che hanno come scopo la modifica (quindi la falsificazione) della scena ripresa prima che l'onda elettromagnetica colpisca il sensore/pellicola?
Filtri di compensazione cromatica, filtri flou, ...ecc...
E, una volta che la luce è passata attraverso le lenti dell'ottica, non si può più modificare nulla?

Tutto è lecito.
Ma vedo in giro tanta post produzione di pessimo gusto (o usi vomitevoli di filtri cross screen e altre porcherie simili), che si tende a spacciare per "arte". A me l'arte deve emozionare. Ciò che non mi emoziona non è arte. E i conati di vomito non sono esattamente "emozioni".
Ma il problema non è questo. E' la "falsificazione" nel senso del termine. Mi pare che si stia però confondendo, rendondoli quasi sinonimi, il termine falsificazione con post-produzione, o allestimento di scenografia o uso di filtri ecc.

QUOTE(ludofox @ Feb 13 2007, 11:44 AM) *

Un concorso di Fotografia, dev'essere di Fotografia e non di Grafica 3D.
Purtroppo questo, per ora, impone di delimitare forzatamente l'orticello, con il filo spinato.
Però, ...addirittura i crop! ... huh.gif


Forse hai inteso male. I crop sono ammessi tra le regole che citavo su (che - ripeto - non sono regole mie ma solo del più prestigioso concorso internazionale di fotografia naturalistica da vent'anni a questa parte ... chi vuole può leggersele qui).
Del resto quando stampi un 24x30 da un negativo 35 mm devi croppare sotto l'ingranditore. E se croppi un po' di più, non fa assolutamente male se la stampa finale ne guadagna.

QUOTE(ludofox @ Feb 13 2007, 11:30 AM) *

E, una volta che la luce è passata attraverso le lenti dell'ottica, non si può più modificare nulla?

Si può fare la post-produzione.
Ma io sono all'antica e forse non capisco nulla di arti figurative.
Mi piace solo sfogliare National Geographic e guardare le foto dei fotografi Magnum ...
E quando guardo Matisse cerco di capire cosa rende piacevole i suoi quadri. Questo mi può aiutare a fare foto migliori, non a inserire finti alberi in fiore lungo la 5a strada di New York, magari sul tetto di un taxi ...
Quante belle immagini si riescono ancora a fare agendo solo con una normale PP ...
Ecco, mi accontenterei di arrivare solo ai livelli dei fotografi su citati ...

Ciao,

Riccardo

Messaggio modificato da Tramonto il Feb 13 2007, 10:32 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #21
Riccardo, replico alla tua articolata risposta proponendoti un mio dubbio:

Non è che stiamo parlando di due cose diverse? ... biggrin.gif
Non è, per caso, che tu stai parlando di pessimi fotoritocchi? ...Di pessimi effetti, ...ecc...

Ho l'impressione che tu voglia delimitare i confini del tuo discorso, affermando che la postproduzione, sicuramente peggiora un'immagine.
Bhè, ...Non è detto.
Vi sono migliaia di esempi che dimostrano il contrario.

Se invece il tuo è un discorso di etica della Fotografia, allora facciamo parte delle due opposte scuole di pensiero, di cui spesso si è parlato in queste pagine...

Un'ultima precisazione: Non sono un paladino del fotoritocco sempre a tutti i costi. Semmai esattamente il contrario.
Come non ho mai inteso la postproduzione strumento atto al recupero di foto sbagliate. Una foto sbagliata, abbisogna di due sole operazioni di postproduzione:
Sposta nel cestino, ...Vuota cestino.

Mi spello i polpastrelli nell'affermare che l'attenzione e la cura in fase di ripresa, dev'essere sempre altissima. Non un briciolo in meno di quanto sia necessaria utilizzando la pellicola.
Penso, altresì, che sia possibile, senza remore di tipo morale, postprodurre un'immagine con consapevolezza e parsimonia (messaggio #9).

Messaggio modificato da ludofox il Feb 14 2007, 03:04 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #22
QUOTE
Non è che stiamo parlando di due cose diverse? ... biggrin.gif Ho l'impressione che tu voglia delimitare i confini del tuo discorso, affermando che la postproduzione, sicuramente peggiora un'immagine.
Bhè, ...Non è detto.

E infatti non l'ho mai detto, anzi ...

QUOTE(ludofox @ Feb 14 2007, 09:17 AM) *

Penso, altresì, che sia possibile, senza remore di tipo morale, postprodurre un'immagine con consapevolezza e parsimonia (messaggio #9).


Detta così suona bene ma non ha molto senso se non definisci dove finisce la "parsimonia". Nel caso delle regole del concorso che ho citato, gli organizzatori hanno cercato proprio di fare questo.
Si può non essere d'accordo con quelle regole (o paletti), ma affermazioni generiche non aiutano a rispondere alla domanda iniziale del 3D.
Hollywood ci ha abituato ormai a film pieni di effetti speciali. Ma bravi registi e ottimi attori fanno splendidi film senza investire miliardi di $ ...
E, a mio avviso, vi sono più opere d'arte tra i secondi che tra i primi ...
Cionostante, certi film hollywoodiani incassano molti più soldini. Ma questo non ha nulla a che fare con l'arte.

Ciao,

Riccardo

Messaggio modificato da Tramonto il Feb 14 2007, 09:36 AM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #23
QUOTE(Tramonto @ Feb 14 2007, 09:33 AM) *

Detta così suona bene ma non ha molto senso se non definisci dove finisce la "parsimonia".
Come si fa a definire una linea lungo la quale piantare i paletti?
La parsimonia finisce dove inizia il cattivo gusto.
La parsimonia finisce dove inizia la postproduzione fatta tanto per fare, senza un progetto, senza uno scopo. Per poter dire ..."Lo so fare".
Se ne fa molta di questo tipo, non v'è dubbio.
Certo però è, che ogni immagine, ogni progetto, ogni singola situazione, può essere affrontata seguendo una o l'altra scuola. O più genericamente, secondo il proprio modo di interpretare e secondo le proprie convinzioni.
Ma soprattutto non può essere codificato in nessun modo cosa fare, come farlo e fino a che punto arrivare, proprio perché ogni immagine, ogni progetto, ogni singola situazione è unica.


QUOTE(Tramonto @ Feb 14 2007, 09:33 AM) *
Si può non essere d'accordo con quelle regole (o paletti), ma affermazioni generiche non aiutano a rispondere alla domanda iniziale del 3D.
Hollywood ci ha abituato ormai a film pieni di effetti speciali. Ma bravi registi e ottimi attori fanno splendidi film senza investire miliardi di $ ...
E, a mio avviso, vi sono più opere d'arte tra i secondi che tra i primi ...
Cionostante, certi film hollywoodiani incassano molti più soldini. Ma questo non ha nulla a che fare con l'arte.
Non si tratta affatto di affermazioni generiche.
Semplicemente non mi sembra opportuno porre crinali netti.
La questione della più facile commecializzazione dei film realizzati con un preponderante uso del computer, ...non mi sembra una regola.
2001 Odissea nello Spazio è stato uno dei film nel quale sono stati usati una quantità enorme di effetti speciali. Tutto ciò che la tecnologia del 1968 poteva offrire. E' tuttavia un capolavoro.

E' semmai la domanda del 3D, che ha poco senso. Almeno così esposta.
Nelle intenzioni di Annalisa, infatti, non credo ci fosse la volontà di avere informazioni dettagliate su come e quando apportare modifiche al file, o quali operazioni possone essere considerate "lecite" e quali, viceversa, non lo sono.

Messaggio modificato da ludofox il Feb 14 2007, 06:21 PM
nisant
Messaggio: #24
Quando si parla di regolamenti, si parla anche di mezzi tecnici, oltre che che di capacità di gestirli.
Venendo ai concorsi di cui si diceva, proviamo ad immaginare due fotografi che scattano la stessa foto, solo che lo fanno con fotocamere con sensori che hanno una diversa latitudine di posa.
C'è la forte possibilità che vinca quello che possiede un sensore con maggior latitudine perché se la dinamica dei toni della scena è molto bassa, potrà essere esaltata con un intervento (lecito) sui livelli che renderà quasi invisibile la differenza.
Se è molto alta, il risultato sarà che il sensore con minor latitudine brucerà o non rileverà dettagli in molte zone dove invece l'altro risponderà correttamente e questo gli eviterà il commenti del tipo "alte luci bruciate dry.gif , scartato".
Quindi si perde quella che dovrebbe essere (utopia) la garanzia di uguali possibilità iniziali (tecniche, ovviamente).
E questo sarebbe il meno.
In fondo, entrambi avevano intuito il potenziale della scena, per cui, se meritevole, il vincitore avrebbe avuto diritto al premio in qualsiasi caso (peccato solo per il mancato ex aequo).
Il problema peggiore è, nel caso di soggetti diversi (anche di poco).
In questo caso, potrebbe vincere l'autore meno bravo, solo per la possibilità di usare mezzi superiori.

Perché quest'esempio?
Per dire che il concorso è un riferimento di valore relativo da portare a sostegno di una tesi, poiché il suo meccanismo valutativo può fare acqua da tutte le parti e non essere idoneo, nella realtà, a redigere una classifica in sintonia con le intenzioni espresse nel bando.
Diverso sarebbe stabilire che tutti debbano scattare con la stessa attrezzatura ( ma è questo il caso? ).

E allora, lasciando perdere i concorsi, e tornando alle finalità della fotografia, non mi pare che, se non a livello di gusti personali, si possa esprimere un dictat sulla natura di quest'arte.
Io apprezzerò da morire uno che solo con piccole regolazioni creerà opere belle, lo apprezzerò di più rispetto a quello che ottenga un risultato equivalente con un mare di PP (magari per correggere problemi in fase di ripresa), ma lo apprezzerò di più dal punto di vista tecnico-fotografico, non artistico. E se, addirittura, la sua foto è meno efficace di quella più post-prodotta, penso che, dal punto di vista artistico, privilegerò il fotografo meno skillato.
Per esser chiari, in salotto ci metterò la sua, di stampa. wink.gif

Ciao.
Antonio
reefaddict
Messaggio: #25
Antonio, qui non ti seguo più al 100%.

In questo senso: se parliamo di concorsi, per me conta solo il risultato finale, giudicare se una foto è più o meno buona. Come giudicare, su quali basi, è un altro discorso, c'è un bel thread che tu conosci smile.gif , ma quello che non mi interessa è sapere come si è arrivati a presentare quella immagine. Io valuto ciò che vedo, non la descrizione che qualcuno mi fa del processo che ha portato a quell'immagine. Per questo mi interessa poco sapere quale PP è stata fatta, giudico il risultato ottenuto. Al massimo mi limito, come dicevo prima, a pretendere che si parta con una foto e non con un'immagine sintetica.

Prendi l'ultimo capoverso che hai scritto: perchè di fronte a "risultati equivalenti" scegli chi ha fatto meno pp? E come fai a saperlo? Perché hai chiesto, è ovvio, quindi dai un voto ai metodi, non all'immagine. Le immagini, se sono equivalenti, presumo tu voglia dire che sono indistinguibili, no? E allora cos'è oggetto del giudizio? L'immagine su carta o il metodo per produrla? Io mi fermo all'immagine e a volte meno so meglio è.

 
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