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Fuji Velvia 50
come esporla con Nikon F55?
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giodic
Messaggio: #21
QUOTE(casteddaia @ Nov 15 2005, 04:24 PM)
Come mai questo visore è tarato per 8000°K?

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*



Sinceramente non lo so (forse le lampade a 8000°K costano meno? tongue.gif ), gli altri sono tutti a 5000°K ....

QUOTE
Quale taratura ve bene per le diapositive?


In teoria la temperatura di colore della luce del giorno, sulla quale dovrebbero essere tarati i visori di trasparenze, è attorno ai 6000°K ....
Però è anche vero che a quelle temperature di colore, tra 5000 e 8000°K la differenza è inapprezzabile ad occhio e quindi, all'atto pratico, sono ambedue utilizzabili senza problemi.

Giorgio.
Ale74
Messaggio: #22
La Velvia è ottima pellicola......va esposta molto correttamente.
Personalmente credo che il modo migliore per sfruttare la pellicola sia quella di esporre misurando la luce in spot e correggendo l'esposizione. Per evitare di chiudere troppo le ombre cerco di esporre su soggetti "chiari" sovraesponendo a seconda dei casi da +1/3 a +1, anche +1.5 nel caso di soggetti molto chiari (neve, nuvole biache su cielo azzurro)
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #23
integro quanto detto prima consigliando anche una pellicola a maggiore sensibilità, il cammino di santiago passa in regioni della spagna in cui non è infrequente incontrare un microclima molto più temperato del resto del paese (insomma la pioggia e anche la scarsa visibilità non sono un evento impossibile)

inoltre in caso di dubbi esposimetrici effettua la lettura esposimetrica sulla mano

anch'io non amo la provia mentre ti consiglierei la nuova velvia 100 (non la 100F), le astia non sono per niente male così come le kodak da 100

la velvia resta una pellicola difficile (ma insostituibile) che ti invito a provare prima per farci l'occhio (la sovra e la sotto esposizione sistematiche le sconsiglierei in modo categorico visto la ridottissima latitudine di posa)

spesso io usavo il bracketing con una forcella 0.5 o 0.7 di diaframma

gennaro
casteddaia
Messaggio: #24
Grazie anche ad Ale74 e a Gennaro.
Domani ritiro le dia e vi faccio sapere.
Solo un'altra cosa: su Nadir ho letto questo:

DIA FUJI VELVIA E LABORATORI
La pellicola di Fuji siglata RVP Velvia è un poco diversa da tutte le altre diapositive in commercio. Solo che quel poco la rende difficile da sviluppare con eccellenti risultati da qualsiasi fotolaboratorio. Fuji propone oramai da tempo una politica incentrata sulla maturazione del settore dell'immagine professionale: dalle dia ai negativi bianco e nero, dalla carta per stampa alle pellicole istantanee, sembra che il fulcro della produzione sia l'uniformità di rendimento delle proprie emulsioni. La variazione cromatica media che si nota su foto con fondo bianco è ridottissima (capita di dover usare per alcuni lotti un filtro 81 che "scaldi" lievemente l'immagine), tuttavia i laboratori Kodak dotati di bagni con pH variato per lo sviluppo Fuji Velvia rendono mediamente un'immagine più calda e meno neutra della corrispondente in bagno Fuji. Al contrario, salvo eccezionalmente rari cali di qualità, i laboratori della casa verde sono più fedeli negli sviluppi, ed operando dal martedì al giovedì si può ottenere una incredibile costanza di risultati. È ovvio quindi che chi usa pellicole Fuji le debba portare nel laboratorio corrispondente, se non altro per la capacità dei bagni dedicati di rendere al meglio il microcontrasto e di fornire una densità massima molto vicina alla soglia dell'ottimale (normalmente si ottiene su di una Velvia o Provia ben sviluppata una densità massima prossima o superiore a D 3.80). Lo sviluppo in proprio è meglio lasciarlo a chi è dotato delle attrezzature necessarie, almeno una Jobo ATL, infatti per l'ottimizzazione della resa è di norma effettuare dei test degli spezzoni iniziali dei film (Clip-test) per poter ottenere in seguito il miglior risultato possibile. Per quanto riguarda la 50 ISO in questione, si tende di norma ad effettuare un trattamento variato di +1/3 su 35mm e 120/220, lasciando invece nominale il valore per le lastre. Dando gli sviluppi ai laboratori è meglio esporre in un'ombra media piuttosto che sfruttare un grigio medio; con misurazioni in luce incidente è indicato aprire da 1/2 a 1 stop. Questo per vederle a visore o per stamparle tipograficamente. Per la stampa fotografica o la proiezione è valida l'esposizione nominale sempre che la sorgente luminosa sia sufficientemente forte. Sviluppando in proprio, fare dei test molto accurati tenendo presente che queste pellicole tollerano meglio una sovraesposizione di uno stop piuttosto che la sottoesposizione di 1/3. È consigliabile farsi fornire gli sviluppi in striscia per evitare che il calcare o l'intelaiatrice automatica rendano inservibili le diapositive. È infatti più semplice ripulire un film che un singolo fotogramma slide


Avrei dovuto chiedere prima al fotografo del laboratorio se sviluppa così? O sono preoccupaizoni eccessive?
casteddaia
Messaggio: #25
Rieccomi, con le foto-prova da Velvia 50.
obiettivo 28mm, modalità M (quindi misurazione semi-spot centrale). Ore 11.
1) f 6,7 - tempo 1/90 - esposizione sulle foglie illuminate dal sole.

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2) f 6,7 - tempo 1/20 - esposizione sui cespugli a sinistra

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casteddaia
Messaggio: #26
3) f 6,7 - tempo 1/30 - esposizione sull'albero

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4-5-6) bracketing a diaframma f/6,7 fisso, così fatto: 4: 1/45; 5: 1/60; 6: 1/30. Purtoppo mi sono dimenticata di togliere il Matrix...
4)
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casteddaia
Messaggio: #27
5)
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6)

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Io un'idea me la sono fatta. Però vorrei prima sentire i vostri pareri su quale sia l'esposizione migliore.
Lasciate perdere la qualità delle scansioni...
Grazie mille, come sempre! smile.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #28
Beh, la prima (esposizione misurata sulle foglie) evidenzia una netta chiusura delle ombre, nella seconda la misurazione sui cespugli "brucia" un po' il tronco che comunque risulta sufficientemente leggibile...Forse la soluzione ideale sarebbe stata quella di individuare una zona di "grigio medio" - per esempio il terreno ai piedi dell'albero in secondo piano - ed esporre per quella. Tutte le immagini evidenziano una netta dominante fredda nelle zone in ombra, solo parzialmente spiegabile con le condizioni di ripresa e le caratteristiche intrinseche dell'emulsione...anche le zone illuminate mi sembrano "viziate" da una dominante fredda, il che mi fa pensare (se le tonalità restituite dalla scansione sono corrispondenti all'originale) a qualche problemino di trattamento da parte del laboratorio. La Velvia può dare parecchio di più.
Ciao
Diego
giodic
Messaggio: #29
QUOTE(casteddaia @ Nov 26 2005, 10:23 AM)
Io un'idea me la sono fatta. Però vorrei prima sentire i vostri pareri su quale sia l'esposizione migliore.
Lasciate perdere la qualità delle scansioni...
Grazie mille, come sempre!  smile.gif
*



Ciao Casteddaia,

la cosa + importante è che TU ti sei fatta un'idea, a questo punto le nostre considerazioni assumono sicuramente un'importanza relativa ....
Comunque, le tre foto della siepe (con il relativo bracketing) sono quelle + indicative sul carattere della pellicola.
Due su tre hanno le ombre chiuse, una sola ha le luci tutte (o quasi) a posto (la n°5), a scapito però delle ombre più chiuse che sono completamente nere.
Alla fine quella globalmente più bilanciata è la n°4, ma tieni presente che l'inquadratura è ricca di zone in ombra, al contrario la valutazione sarebbe stata differente ...
E' comunque interessante notare che, dai dati esposimetrici che hai annotato, tutte quelle differenze sono racchiuse in appena 1/2 stop in più o in meno !!!
Per quanto riguarda la tonalità delle immagini sono si un pò fredde, ma di mezzo ci sono la scansione e il mio monitor ....
In ogni caso, se il tuo laboratorio è di fiducia, al momento dello sviluppo chiedi di portare i rulli in concomitanza del cambio dei chimici.

Ciao, Giorgio.
casteddaia
Messaggio: #30
QUOTE(giodic @ Nov 26 2005, 08:41 PM)
Alla fine quella globalmente più bilanciata è la n°4, ma tieni presente che l'inquadratura è ricca di zone in ombra, al contrario la valutazione sarebbe stata differente ...

In che senso? La foto sarebbe stata sovraesposta e non sarebbe andata bene? Intendi questo?
Nota che nelle 3 foto fatte con il bracketing, non ho usato la misurazione semi spot centrale, ma il Matrix! Mi conviene fare sempre così?
E poi, non so se sia importante, mi sono dimenticata di togliere lo skylight...
QUOTE(giodic @ Nov 26 2005, 08:41 PM)
Per quanto riguarda la tonalità delle immagini sono si un pò fredde, ma di mezzo ci sono la scansione e il mio monitor ....
In ogni caso, se il tuo laboratorio è di fiducia, al momento dello sviluppo chiedi di portare i rulli in concomitanza del cambio dei chimici.


Ciao Giorgio,
mi potresti gentilmente spiegare cosa vuol dire "cambio dei chimici"? E poi, è necessario che io evidenzi che si tratta di Velvia 50, al laboratorio?
La scansione è stata fatta con un HP Scanjet, quindi non uno scanner dedicato. Concordo sui colori...

Grazie a te e a Diego, siete gentilissimi smile.gif grazie.gif

Messaggio modificato da casteddaia il Nov 27 2005, 02:49 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #31
I prodotti chimici necessari al trattamento del materiale sensibile (inversione nel caso delle dia o sviluppo e stampa) hanno una "vita" direttamente proporzionale al loro sfruttamento, e lo stesso dicasi del rendimento. Cioè, i prodotto chimici utilizzati da un laboratorio che non ha una mole elevata di materiale da trattare rischiano di restare a lungo in macchina, con un inevitabile deterioramento delle loro capacità; per contro, un laboratorio che lavora molto e non bada troppo alla qualità tende a sfruttarli fino al limite dell'esaurimento, a volte anche oltre. La soluzione migliore per ottenere buoni risultati è far sì che le proprie pellicole vengano trattate quando il laboratorio ha appena sostituito i chimici precedenti con prodotti nuovi "freschi". Per questo vale la pena di "arruffianarsi" il titolare. Ora non uso praticamente più negativo colore, ma quando lo facevo il titolare del laboratorio (un amico) mi suggeriva di ripassare magari il giorno dopo, quando avrebbe sostituito i chimici. Lo stesso discorso vale per le dia.
Diego
giodic
Messaggio: #32
QUOTE(casteddaia @ Nov 27 2005, 02:47 PM)
In che senso? La foto sarebbe stata sovraesposta e non sarebbe andata bene? Intendi questo?
Nota che nelle 3 foto fatte con il bracketing, non ho usato la misurazione semi spot centrale, ma il Matrix! Mi conviene fare sempre così?
E poi, non so se sia importante, mi sono dimenticata di togliere lo skylight...
*



Ciao Casteddaia,

si intendo dire proprio questo che, per i miei gusti, la dia era un pò troppo leggerina e, se fosse stata ricca di particolari in luce, personalmente l'avrei giudicata un pò sovraesposta.
Tenendo conto della lettura matrix, i risultati mi sembrano corretti ed in linea con il funzionamento dell'automatismo.
Dico questo perché, se la "taratura" del matrix della F55 è analoga a quella che ha la F4 (che utilizzavo in analogico), trovavo il matrix di quest'ultima leggermente più orientato alla sovraesposizione (maggior peso in lettura/valutazione per le ombre).
Il matrix è un gran bell'automatismo che per la maggioranza dei casi può sicuramente essere usato in tranquillità ma non sempre, a mio avviso (almeno quello che io conosco della F4 e F90x, perché quello della D2x lo trovo molto migliorato, forse merito anche del sensore che incassa scarti di EV maggiori rispetto alla pellicola dia).
Quindi, anche per il matrix, in accoppiata alla Velvia, .... prove, prove, prove.
In questo senso lo skylight non influisce assolutamente.
Per la qustione dei chimici, ti ha già risposto più che esaurientemente Tembokidogo ...

Ciao, Giorgio.
Gennaro Ciavarella
Messaggio: #33
personalmente, in bracketing, non userei il matrix ma la lettura spot sui particolari che mi interessano e imposterei, in manuale, con variazioni di 1/2 diaframma con la velvia 50 e di 2/3 diaframma con velvia 100 (no 100F)

come ti è stato detto la sequenza più chiara è quella della siepe, la mia preferita è la 5 ma è una scelta effettuata sul globale dell'immagine

la selettività di questa pellicola ti permette di evidenziare e nascondere come vuoi in base ai tuoi soggetti preferiti

la questione dei bagni è, purtroppo, come ti è stato descritto

ho ancora fresco il ricordo di un vecchio viaggio in marocco con dia da buttare (tutte con colature verdi)

gennaro
casteddaia
Messaggio: #34
Grazie a tutti: a Diego, a Gennaro, a Giorgio. Siete stati preziosi e gentilissimi. Vi sono davvero grata per tutte le cose che mi avete detto. grazie.gif grazie.gif grazie.gif
 
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