Secondo voi si trae guadagno in termini di qualità e nitidezza nel ridimensionare (in meno) un'immagine specificatamente per la stampa, in modo da non dover far fare operazioni di clipping prestampa al software.
Cioè mi chiedo se ad esempio una foto con risoluzione 3008x2000 stampata in A4 su una ink-jet (ma anche in lab) necessità effettivamente di tale risoluzione o se ad un certo punto ciò può diventare controproducente in quanto magari una maggiore concentrazione di informazioni (per cm quadr.) porta ad una, come dire, "sovrapposizione" inutile di colori con eventuale relativa perdita di nitidezza.
Capisco che dipende dalla risoluzione della stampante che è poi cosa diversa dalla risoluzione del file (PPI vs. DPI), ma ci deve essere un modo di correlare queste due misure, no?
Forse ho detto un sacco di sciochezze ma qualcuno di voi, mago della stampa (e ce ne sono tanti), mi potrà chiarire.
Grazie.
Cioè mi chiedo se ad esempio una foto con risoluzione 3008x2000 stampata in A4 su una ink-jet (ma anche in lab) necessità effettivamente di tale risoluzione o se ad un certo punto ciò può diventare controproducente in quanto magari una maggiore concentrazione di informazioni (per cm quadr.) porta ad una, come dire, "sovrapposizione" inutile di colori con eventuale relativa perdita di nitidezza.
Capisco che dipende dalla risoluzione della stampante che è poi cosa diversa dalla risoluzione del file (PPI vs. DPI), ma ci deve essere un modo di correlare queste due misure, no?
Forse ho detto un sacco di sciochezze ma qualcuno di voi, mago della stampa (e ce ne sono tanti), mi potrà chiarire.
Grazie.
