Ritratti

A cura di:

Rancinan Exploit

"Quello dello sport è un mondo in cui c'è ancora una verità. Non si può barare… non c'è trucco possibile, il cronometro è lì per impedirti di fingere. E allo stesso tempo è tutto così fragile… Un atleta straordinario salta altissimo, batte tutti i record e due o tre anni dopo è finito: adesso è lui che guarda saltare qualcun altro. È questo l'aspetto tragico dello sport, sei solo l'istante di un exploit" così il fotografo francese Gérard Rancinan definisce il suo lavoro, da questo nascono i suoi ritratti di atleti.

Il volume edito da Federico Motta (pagine 224, euro 50,00) propone 150 scatti, ritratti di uomini e donne dello sport che per un momento hanno deposto il loro rigore e la loro disciplina, per posare davanti all'obiettivo di un "anarchico del clic" in atteggiamenti inconsueti, spesso provocatori e al limite del sarcastico e del paradossale. Una serie di straordinari ritratti che conta la presenza di importanti atleti italiani, quali Yuri Chechi, Alessandro Del Piero, Paolo Maldini e Fiona May oltre a Martina Hingis che si trasforma in Marylin Monroe, Marion Jones che diventa una tigre sexy e Allen Iverson che si atteggia a eroe romantico-decadente, circondato da rose rosse.

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© Gérard Rancinan / Grazia Neri
Valentino Rossi, pag. 24-25

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© Gérard Rancinan / Grazia Neri
Youri Chechi, pag 147

L'elenco degli sportivi fotografati è molto lungo, tra gli altri Michael Schumacher che alza le braccia al cielo in segno di vittoria sotto la pioggia battente, Damon Hill che sfreccia su una motocicletta in un panorama surreale, Valentino Rossi con la corona di alloro in testa, Max Biaggi compare in una sorta di minicomposizione dedicata alle stagioni dell'anno, nella quale il motociclista si ritrova circondato ora dalle farfalle primaverili, ora dalle conchiglie e dalle stelle marine, ora dalle foglie autunnali e, infine, dalla neve invernale.

Ogni sportivo si muove divertito davanti all'obiettivo del fotografo, interpretando con naturalezza il personaggio che Rancinan ha creato su misura per lui. Questa gioiosa spontaneità nasce dalla comune consapevolezza che "ciò che accomuna sport e fotografia è l'idea di essere riusciti a catturare un attimo di eternità".

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© Gérard Rancinan / Grazia Neri
Eunice Barber, pag. 120-121
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© Gérard Rancinan / Grazia Neri - Bidente Lizarazu, pag. 124-125

Chi è
Nato a Talence nel sud-est della Francia nel 1953, a quindici anni è apprendista fotografo nel quotidiano di Bordeaux "Sud Ouest".
A diciotto anni realizza il suo primo reportage per il giornale.
Inizia a girare il mondo per fotografare terremoti, guerre e Olimpiadi.
Diventa una delle personalità di spicco dell'agenzia Sygma, che abbandona tuttavia nel 1986 per dedicarsi in toto ai progetti fotografici che destano il suo interesse.
"Come si fa a essere obiettivi? In questa parola c'è tutta l'ipocrisia della falsa verità, l'idea grottesca di poter essere testimoni neutrali della storia… Alla fine, quella che racconto è sempre e solo la mia storia. Potrò sembrare terribilmente presuntuoso, ma qual è la più bella storia che posso raccontare, l'unica vera che conosco? La mia. E il mio lavoro consiste proprio in una esplorazione di questo nostro mondo, armato della mia creatività, del mio vissuto e della mia sensibilità. Di fronte all'obiettivo c'è uno specchio di me stesso". Con queste poche frasi, Gérard Rancinan, che si autodefinisce "esploratore del pianeta", riassume la quintessenza del suo sguardo.

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© Gérard Rancinan / Grazia Neri
Paolo Maldini, pag 132-133

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