Intervista 2

A cura di:

La centralità della fotografia
Angelo Caligaris

Tre domande ad Angelo Caligaris, patron della Scuola Romana di Fotografia, con cui il Festival della Letteratura di Viaggio ha organizzato nello Spazio Fontana del Palazzo delle Esposizioni di Roma due letture di portfolio (anche in collaborazione con FotoGrafia Festival Internazionale di Roma), su spirito e attività della scuola, ruolo della fotografia oggi e relazioni tra diverse arti visive. Qui a fianco, la gallery del secondo incontro di lettura di portfolio, con le immagini selezionate (una per fotografo) dai lavori presentati.

Mauro Aquilanti
Mauro Aquilanti - New Delhi, India. Autista di un autorickshaw

 

Che cos'è la Scuola Romana di Fotografia? Come si caratterizza nel panorama delle scuole italiane?
Angelo Caligaris (AC) La SRF è una scuola di alta professionalizzazione che abbraccia tutte le diverse definizioni e declinazioni contemporanee del fotografico. Prima delle sue peculiarità mi piace sottolineare come le ricche e salde fondamenta tecnico-operative, e l'attenzione costante alle differenti realtà del professionismo, definiscano la consolidata posizione della scuola al centro di un network formativo nazionale e internazionale in costante crescita. Per noi parlano la lunga esperienza di servizio e la qualità del nostro corpo docente: sono loro il nostro biglietto da visita. In aggiunta a questo, però, e diversamente da molte altre esperienze analoghe, la Scuola Romana si segnala come un polo di profonda valutazione del valore espressivo e artistico del fotografico. La nostra attenzione alle potenzialità creative degli studenti si estende infatti fino al settore della formazione audiovisuale, sviluppando saperi e capacità ideali per inserirsi nel mondo multimediale della creazione e dell'intercomunicazione.

Scuola Romana di Fotografia
Alcuni ambienti della scuola Romana di Fotografia

 

Paolo Quadrini
Paolo Quadrini - Bolivia, Potosi

 

Cosa pensi del ruolo e dello spazio che oggi la fotografia ha conquistato in Italia?
(AC) La rivoluzione digitale ha prodotto una serie di effetti concatenati: in primo luogo ha espanso a dismisura il numero dei praticanti e degli amatori, così che oggi più o meno chiunque può dirsi fotografo; a sua volta quest'ondata ha prodotto per riflesso un afflusso inedito di professionisti nei settori commerciali; l'offerta quindi è cresciuta e, per questo, al suo interno si è creata la necessità di distinguersi e rendersi riconoscibili. Quelli che potevano proporsi come artigiani della fotografia oggi cercano sempre di più la strada dell'autorialità, col doppio effetto di elaborare linguaggi che li caratterizzino e di offrirsi ai contesti della ricerca e dell'arte. Dal punto di vista dell'utenza ormai è evidente a tutti quanto oggi sia in continuo fermento ed espansione il network che intreccia le comunità degli autori ad ogni livello, le esperienze di crescita e formazione da una parte e di confronto e condivisione dall'altra (tipo Flickr), ma così pure la quantità e qualità delle mostre mediante cui gli autori giovani e quelli affermati verificano insieme il contesto storico e contemporaneo in cui si trovano ad operare. Questi scenari sono quelli nei quali una scuola come la SRF si muove con maggiore naturalezza ponendosi all'avanguardia, sia nella preparazione tecnico-professionale, che nella definizione dei profili d'autore.

Alfredo Farina
Alfredo Farina - La stanza di Alvaro

 

La Scuola Romana di Fotografia è attenta al mondo delle arti visive anche al di là della fotografia in senso stretto, come dimostrano la mostra fotografica di David Lynch e la rassegna sul cinema appena iniziata. Che relazione vedi oggi tra le diverse arti visive?
(AC) La nostra vocazione e il nostro impegno sono polarizzati su quelle che, come opportunamente ricordava Augusto Pieroni, dovremmo chiamare le Lens Based Arts: arti del fotografico in senso lato. Ma queste non sono mai cresciute, né ora potrebbero mai evolvere, senza l'interconnessione in tempo reale con tutti i risvolti del visuale, sia esso inteso come comunicazione che come espressione. E ben sappiamo che oggi non c'è meno arte in un videoclip che in un quadro. Noi operiamo sì sul crinale del domani, ma nella profonda consapevolezza storica, riconoscendo cioè di essere l'ultima fioritura di un albero che ha le proprie radici nelle avanguardie che per prime hanno contaminato pittura, fotografia e cinema. La relazione tra pittura, fotografia e cinematografo non è nata ieri. Esiste una tradizione moderna che parte dal futurismo, passa per il dadaismo e il surrealismo, fino ad arrivare all'astrattismo. La SRF, consapevole di questa tradizione di avanguardia, pensa ancor di più oggi che il mezzo fotografico sia il miglior punto di incontro visivo tra il "movimento cinematografico" e la "forma pittorica". Data questa centralità della fotografia, la nostra linea di mostre e di manifestazioni culturali, sia oggi che nel futuro, sarà però sempre più impostata al crocevia delle esperienze che rendono la fotografia una delle forme più intense della cultura visiva contemporanea. Ospiteremo perciò non solo workshop e approfondimenti fotografici, ma esperienze di registi, artisti e scrittori, segnalando sempre più fortemente la nostra proiezione al futuro e le nostre radici.

www.scuolaromanadifotografia.it

Arianna Lodeserto
Arianna Lodeserto
Im Stillastand, Paris 2007

Daniele Federico
Daniele Federico
Togo, cerimonia Voodoo


 

Finalmente Domenica!

Rassegna cinematografica
Finalmente Domenica!
Eccentriche Visioni

16 Novembre ore 18
Nostra Signora dei Turchi di Carmelo Bene

23 novembre ore 18
Societas Raffaello Sanzio - Tragedia endogonidiaca di Romeo Castellucci

30 novembre ore 18
Trash - I rifiuti di New York di Paul Morrissey

7 dicembre ore 18
Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco

14 dicembre ore 18
One Plus One - Sympathy for the Devil di Jean Luc Godard

 

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