Sguardi 69 - Marzo 2010

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Editoriale

Premi grandi e piccoli, new media, nuove agenzie, firme celebri, talenti emergenti, riviste storiche, inviati in Africa e America, altre arti visive. Questa la miscela del numero di Sguardi di marzo 2010.

Le interviste sono due, anzi di più. La prima, a cura di Germana Lavagna, è a David Alan Harvey: grande nome della fotografia di reportage (Magnum, National Geographic) che qui racconta, oltre al suo percorso personale, la sensibilità particolare verso la dimensione del condividere e trasmettere per «educare lo sguardo», che lo ha portato a dedicare più tempo ai progetti altrui che ai propri, fino a creare Burn - magazine online di fotografia emergente, nato da poco più di un anno e già ricoperto di lodi e allori - più un libro che una rivista, pieno di storie ed energia.

La seconda è, in parallelo, ai cinque membri della Kairos Factory. Il premio Photo of the Year 2009 del World Press Photo a Pietro Masturzo lo ha fatto naturalmente diventare famoso, ma ha anche acceso i riflettori sulla piccola agenzia che assieme ad altri giovani fotografi ha creato. Li abbiamo intervistati, per dare idea e sostanza al collettivo che Kairos vuole essere nel rispetto delle storie e caratteristiche di ciascuno.

Non solo World Press Photo, dunque, ma anche tanto World Press Photo. È quello che offre l'ultimo numero de L'Europeo con un ricchissimo speciale di quasi 200 pagine tutto dedicato ai vincitori italiani del premio, da Francesco Zizola a Paolo Pellegrin e tanti altri (potrete incontrare Zizola all'ormai prossimo Photoshow lunedì 29 Marzo alle 13.45 presso lo stand Nital), che è anche un'occasione per una rassegna della fotografia giornalistica italiana degli ultimi decenni e una riflessione critica, grazie soprattutto all'acuto intervento di Ferdinando Scianna, sul mestiere di fotoreporter.

Se Kairos Factory è una piccola agenzia, LUZ Photo Agency - la nuova agenzia fotografica italiana che raccoglie idealmente l'eredità dell'agenzia Grazia Neri – ha le potenzialità e le ambizioni della grande agenzia volendo «offrire una nuova casa a fotografi che cercano l'eccellenza dell'immagine in Italia e nel mondo» e già ne rappresenta molti, da Bob Sacha e Douglas Kirkland ai reporter della Noor.

A proposito di premi, una rassegna che cresce sempre più è il World Photography Awards che ogni anno, ad aprile, celebra a Cannes i suoi vincitori. Sguardi pubblica le short-list dei candidati delle diverse categorie ai premi finali e una gallery di alcune delle foto in concorso che è anche una panoramica della produzione mondiale contemporanea.

Gli inviati di questo numero sono due e ci portano in Africa e America. Mauro Querci con le immagini e i testi che testimoniano della sua appassionata storia d'amore per l'Africa, nata una quindicina d'anni fa e continuamente nutrita, per le sue storie, i suoi paesaggi, le sue genti, le sue geografie. Per l'Africa, per certe Afriche, perché al plurale, rispettandone le molte diversità, se ne deve parlare.

Stephen Shore ci fa approdare, invece, nell'America dell'Ovest anni Settanta: incroci stradali, parcheggi, esterni di cinema, interni di stanze e locali, l'assenza sostanziale di presenza umana. Una lezione di essenzialità dello sguardo, una poetica della normalità, anti-estetizzazioni.

Infine, le news invitano ad accostarsi ad altri arti visive, come quelle in mostra a Roma nella rassegna digitaLife, con protagonisti come Ryuichi Sakamoto, e a tenere d'occhio premi come WinePhoto, promosso da un'azienda vinicola, e come l'Amilcare G. Ponchielli, creato dal Grin (i'associazione dei “redattori iconografici” italiani) in ricordo di uno dei primi photoeditor del nostro giornalismo.

Buona visione e lettura con Sguardi.

[Antonio Politano]

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