A cura di Gerardo Bonomo - APPROFONDIMENTO 1 di 3

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ISO Auto

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Nikon D5000 con obiettivo AF-S DX NIKKOR 16-85mm
f/3.5-5.6G ED VR (5.3x); 16mm f/5, 1/4 di sec., VR attivato ISO 1600, ISO Auto attivato.

La funzione ISO Auto non è una novità introdotta con la Nikon D5000 ma è una funzione a nostro parere estremamente utile e che andrebbe maggiormente utilizzata.
Complice il fatto che il rumore alle alte sensibilità nelle reflex dell'ultima generazione è sempre più ridotto, attivando la funzione ISO Auto è possibile:

  1. impostare una sensibilità ISO nominale a cui la macchina deve attenersi, ad esempio 200 ISO
  2. impostare un tempo di scatto al di sotto del quale si permette alla macchina di salire automaticamente di sensibilità fino a raggiungere un tempo di scatto più veloce
  3. impostare un livello di sensibilità massima oltre al quale la macchina non deve andare.

È possibile quindi, per fare un esempio, impostare nella D5000 la sensibilità ISO nominale, quindi 200, scegliere, anche in base all'ottica utilizzata e al fatto che sia o meno stabilizzata un tempo di scatto minimo entro il quale dovrà mantenere la sensibilità a 200 ISO, quindi ipotizziamo un tempo di scatto più lungo di 1/30 di secondo, alla fine scegliere la sensibilità massima a cui la macchina può spingersi, per esempio 1600 ISO.
Di solito una delle prime cose che si provano appena acquistata la fotocamera è proprio la presenza o meno di rumore di fondo alla alte sensibilità, dopodichè spesso si cerca di mantenersi comunque, anche se il rumore di fondo agli alti ISO è appena avvertibile, a una sensibilità più bassa. Il rischio è quello di ottenere poi immagini praticamente esenti da rumore di fondo ma facilmente mosse; nelle situazioni con poca luce, poi, si vorrebbe anche salire con la sensibilità, ma spesso non c'è neppure il tempo di fare alcuna impostazione aggiuntiva, per evitare di perdere l'attimo fuggente.
La funzione ISO Auto lo fa automaticamente per noi, solo quando le condizioni di luce obbligherebbero la fotocamera a lavorare con tempi di scatto troppo lunghi, e solo fino a una massima sensibilità decisa da noi preventivamente, e non dalla fotocamera.

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Un esempio di impiego di ISO Auto: Nikon D5000 con ottica AF-S DX NIKKOR 16-85mm f/3.5-5.6G ED VR (5.3x);
16mm f/4.5 1/25; la fotocamera è salita fino a 1600 ISO che era la massima sensibilità che le era stata consentita
attivabile per tutti i tempi di scatto inferiori a 1/30 di secondo; è stata anche inserita una sottoesposizione intenzionale
di -1 stop per evitare che l'esposimetro, a causa delle diverse zone scure, sovraesponesse l'immagine invalidando
la saturazione delle luci colorate.


D-Lighting

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Uno scatto in esterni in leggero controluce:
l'erba in primo piano è leggermente scura
mentre il dettaglio delle nuvole
nel cielo è evanescente.
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Un secondo scatto con D-lighting attivo:
l'erba in primo piano è correttamente esposta
e il dettaglio in cielo è stato recuperato
anche nelle alte luci.

Anche la funzione D-Lighting attivo non è una novità introdotta per la prima volta nella Nikon D5000, ma merita certamente che venga spesa una parola.
Il D-lighting è un sistema ibrido di impostazioni di scatto e di software che permette di registrare immagini di scene dove ci sono zone adiacenti altamente illuminate e d'ombra, e dove di norma, a causa della gamma tonale del sensore bisogna scegliere se visualizzare le zone fortemente illuminate scurendo fin quasi al nero le zone in ombra, o prediligere le zone d'ombra bruciando irreversibilmente le zone fortemente illuminate.
Nikon ha approcciato il problema innanzitutto con l'introduzione della funzione D-Lighting passivo tra le opzioni di ritocco on camera, permettendo di schiarire le zone d'ombra ma senza nulla potere sulle zone fortemente illuminate. Questa funzione è disponibile come strumento nel menù di Ritocco On-camera della D5000.
Il D-Lighting attivo invece lavora in ripresa modificando i parametri di scatto in modo da ottenere un'immagine più correttamente esposta e ponderata sulle alte luci in campo e quindi genericamente sottoesposta al punto di avere la perfetta leggibilità delle zone fortemente illuminate; in fase di registrazione dello scatto viene attivato il D-Lighting passivo che va a compensare le parti dell'immagine in ombra che a causa della sottoesposizione intenzionale non presentano più alcun dettaglio visibile. Il D-Lighting in ripresa può essere impostato su quattro differenti livelli, a seconda delle differenze di contrasto presenti sulla scena.

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Uno scatto con D-Lighting disattivato:
la machina ha dato la priorità alla zona illuminata
all'esterno della chiesa sottoesponendo
la parte interna.
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E dallo stesso punto di vista ma con D-Lighting attivo:
pur mantenendo un'ottima leggibilità dello scorcio esterno,
sono state quasi completamente recuperati i dettagli
sia nella parte interna che lungo i portali.



 
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