Teoria e pratica della fotografia con foro stenopeico su pellicola e in digitale

A cura di Gerardo Bonomo

» La scoperta del foro stenopeico » Pinhole autocostruito in cartoncino sul bocchettone
» Pinhole autocostruito in cartoncino nel box specchio » Pinhole autocostruito in cartoncino usando un tubo di prolunga
» Pinhole autocostruito in metallo usando un tubo di prolunga » Il pinhole e la compatibilità con i formati 24x36mm, FX e DX
» Altri pinhole » Sul campo
» Bianco e nero o colore? » Dal colore al bianco e nero alla stampa su cartoncino artistico
» Pinhole e infrarosso digitale » Pinhole e infrarosso su pellicola
» Coerenza di focale tra pinhole e obiettivi » Il pinhole... a mano libera
» Conclusioni e gallery » Tabella dei diametri pinhole in base alla lunghezza focale

 

Conclusioni e gallery

Le strade alla ricerca personale sono aperte, e la possibilità data dal digitale di rivedere immediatamente lo scatto eseguito ben si coniuga con l'incognita di fondo che sta alla base di ogni scatto eseguito con il Pinhole.
Quello che più ci ha stupito, ben consci che la trasmissione dell'immagine non avviene attraverso una vera e propria ottica ma attraverso un principio dell'ottica, è stata la fedeltà dei colori all'interno di una bilanciata incertezza sulla resa dei dettagli.
Del pinhole si apprezza innanzitutto la possibilità del poterselo costruire in proprio, avvicinandosi al foro perfetto o volutamente allontanandosene, realizzando a bella posto un foro imperfetto, o di diametro superiore o inferiore rispetto alla lunghezza focale disponibile – vedi tabella allegata -.
Ancora, ci piace pensare che il pinhole è il fenomeno fisico che sta alla base della stessa camera obscura, e quindi a tutta la storia della fotografia; che un uomo, migliaia di anni fa, trovandosi in una stanza o forse in una grotta al buio, vide comparire come per magia su una parete l'immagine capovolta di quello che si trovava al di fuori della grotta, o della stanza, a causa di un foro, una scheggiatura, un buco insomma di un diametro tale per cui, in base alla distanza che correva tra il buco e la parete, e in base all'illuminazione della realtà in quel momento al di fuori della stanza il fenomeno fu visibile all'uomo per la prima volta.
E ancora oggi, attraverso quel insignificante forellino che ci siamo costruiti e che abbiamo fissato alla nostra reflex, si compie nuovamente, dopo migliaia di anni, quella stessa magia.
Che rispetto a quel primo uomo, dopo migliaia di anni di eventi, siamo stati capaci di fissare, di fermare per sempre.
Attraverso la fotografia

Ringrazio Donato del Foto Laboratorio Professionale Bianco e Nero Donato Navone di Milano per la realizzazione di tutte le stampe da negativo bianco e nero pubblicate in questo lavoro.

Dal sito www.polaroid.com le istruzioni per assemblare la fotocamera Polaroid Pinhole:
www.polaroid.com/service/userguides/photographic/pinhole_ug.pdf


Ingrandisci l'immagine

3 secondi di posa con fotocamera appoggiata su
una balaustra e autoscatto:

la cascata ha assunto subito il piacevole movimento
dello scorrere infinito dell'acqua tipico delle pose
lunghe con acqua corrente come soggetto.

Nikon D70, ISO 1600, NR attivato, Nikkor Pinhole 50mm.

   

Probabilmente esistono poche macrofotografie
di un pomodoro di mare eseguite con un Pinhole…!

Qui la posa è stata di 15 secondi appoggiando
la fotocamera all'intelaiatura del vetro di un acquario,
sempre con Nikon D70 a 1600 ISO con NR attivato
e Nikkor Pinhole 50mm.

Ingrandisci l'immagine
   
Ingrandisci l'immagine

1 secondo di posa per questo panning a mano libera
di un bambino che corre davanti al
Nikkor Pinhole 50mm, Nikon D70, ISO 1600 NR ON

   

9 minuti di posa (!!!), a 1600 ISO con NR
attivato per questo panorama notturno
con Nikkor Pinhole 35mm. Nikon D70.

Ingrandisci l'immagine
   
Ingrandisci l'immagine

Più ci si avvicina al soggetto e più aumenta
la risoluzione apparente:
Nikon D70 a 1600 ISO utilizzando il flash
integrato della fotocamera,
si leggono i capillari dell'occhio.

   

Con Nikon D70 non preparata per la fotografia
all'infrarosso, WB su luce artificiale, e filtro IR
posto davanti al Pinhole, una posa su treppiedi
di 15 secondi. Il Pinhole, ovviamente,
non ostacola la radiazione infrarosso.

Ingrandisci l'immagine

Ingrandisci l'immagineIngrandisci l'immagine
Svizzera 2008, Nikon F3 HP con 50mm e Pinhole Calumet, AGFA APX100 esposta a 320 ISO, treppiedi, posa di circa 6 secondi con Pinhole. Dove il Pinhole difetta immediatamente rispetto all'obiettivo è nei dettagli nelle zone di alte luci, come nel bordo in alto a sinistra di queste due immagini. D'altro canto è interessante notare l'insospettabile capacità del pinhole di risolvere dettagli fini, come la maggior parte delle scritte di segnalazione di questo carro merci.

Cina 2009. Nikon D5000 con Pinhole Calumet,
ISO 1600, 1/8 di sec. a mano libera.
Modo di esposizione Manuale.

Con fotocamere come la Nikon D5000 i
semiautomatismi come la priorità di diaframmi,
quando non è montato l'obiettivo sulla fotocamera,
sono disabilitati. Con le DSRL dell'ultima
generazione è possibile lavorare anche
ad ISO molto elevati con un rumore di fondo “Noise”
decisamente accettabile; le fotocamera come
la Nikon D5000 dotate di Live View, permettono,
naturalmente inquadrando scene molto luminose,
di poter valutare con una buona approssimazione
l'immagine inquadrata direttamente sull'ampio
display della fotocamera prima dello scatto.

Ingrandisci l'immagine
   
Ingrandisci l'immagine

Cina 2009: sempre con Nikon D5000 e
Pinhole Calumet, a 1600 ISO posando
a mano libera per mezzo secondo.
Indubbiamente la fotografia ottenuta
attraverso il pinhole è quella che più si
avvicina al genere pittorico impressionista.

   


Cina 2009; ancora con Nikon D5000 a 1600 ISO
tempo di posa 1/10 di sec. È una foto che non mi ha convinto: complice il tempo di posa sufficientemente veloce, la possibilità di scattare a mano libera senza mosso e una perfetta previsualizzazione del risultato finale, oltre a una risoluzione troppo evidente dei mattoni della torre della Muraglia sullo sfondo, il risultato è un'immagine troppo nitida per passare per uno scatto eseguito con pinhole e al contempo troppo confusa per passare per una buona foto eseguita con un'ottica. Il Pinhole non è certamente adatto a tutti i soggetti, sopratutto a "causa" dei vantaggi del digitale che ne permettono un uso disinvolto a mano libera e con brevi tempi di posa: il pinhole è invece anche e innanzitutto pose molto lunghe dove tutto quello che è in movimento non ha il tempo di materializzarsi nello scatto finale. È altrettanto interessante notare l'apparente migliore risoluzione dello sfondo, quindi dei mattoni della torre, rispetto ai volti in primo piano; questo non è certo dipeso da una questione di distanza di fuoco perché il pinhole focheggia allo stesso modo su tutte le distanze, sembra piuttosto che il pinhole restituisca una sensazione di maggiore dettaglio sulle geometrie, come i mattoni della torre, piuttosto che sui soggetti privi di geometria e, come nel caso dei volti, con un maggior numero di dettagli, ma non geometrici e meno percettibili.

Ingrandisci l'immagine



Diametri del pinhole in base alla lunghezza focale:

Focal length (mm)
Pinhole diameter (mm)
f-stop
Exposure factor for f/16
10
0.14
70
20
20
0.20
100
40
30
0.24
125
60
40
0.28
140
80
50
0.31
160
100
60
0.34
180
125
70
0.37
190
140
80
0.40
200
160
90
0.42
214
180
100
0.45
220
190
150
0.54
280
300
200
0.63
318
400
250
0.70
360
500
300
0.78
380
560
350
0.84
418
700
400
0.89
450
800


 
precedente
 

Metodi di pagamento: