Teoria e pratica della fotografia con foro stenopeico su pellicola e in digitale

A cura di Gerardo Bonomo

» La scoperta del foro stenopeico » Pinhole autocostruito in cartoncino sul bocchettone
» Pinhole autocostruito in cartoncino nel box specchio » Pinhole autocostruito in cartoncino usando un tubo di prolunga
» Pinhole autocostruito in metallo usando un tubo di prolunga » Il pinhole e la compatibilità con i formati 24x36mm, FX e DX
» Altri pinhole » Sul campo
» Bianco e nero o colore? » Dal colore al bianco e nero alla stampa su cartoncino artistico
» Pinhole e infrarosso digitale » Pinhole e infrarosso su pellicola
» Coerenza di focale tra pinhole e obiettivi » Il pinhole... a mano libera
» Conclusioni e gallery » Tabella dei diametri pinhole in base alla lunghezza focale

 

Il pinhole autocostruito in cartoncino

Ingrandisci l'immagine

Il primo pinhole che mi sono autocostruito: un ritaglio di cartoncino nero bristol forato al centro con un ago e assicurato alla baionetta AIS di una Nikon D50 con del nastro adesivo da carrozziere.

Noi abbiamo iniziato la nostra sperimentazione partendo da un comune cartoncino bristol nero opaco che abbiamo forato con un ago, cercando poi di eliminare gli sfridi di cellulosa ruotando l'ago all'interno del foro; abbiamo ottenuto il nostro primo pinhole con un diametro intorno agli 0,30mm che corrisponde a f/160 sulla focale 50mm.

Ingrandisci l'immagine

Primi scatti, con Nikkor Cardboard 50mm Pinhole, Nikon D50, ISO 200, posa di 15 sec.;

in basso con zoom Nikon 18-55 alla focale 46mm, che corrisponde a un 70mm nel full frame 35mm FX, 1/25 f/8 sempre a 200 ISO;

le immagini non sono perfettamente sovrapponibili perché la fotocamera non è stata spostata tra uno scatto e l'altro e certamente il pinhole non era perfettamente centrato sul bocchettone.

Abbiamo confrontato gli scatti ottenuti con quelli eseguiti con un pinhole della americana Calumet e non abbiamo riscontrato differenze abissali, anche per il fatto che abbiamo lavorato con entrambi i pinhole a 1600 ISO, ottenendo quindi delle immagini dove il rumore di fondo della D50, nonostante avessimo attivato il NR era comunque superiore alla possibile differenza tra i due sistemi se utilizzati a 200 ISO. Poiché il pinhole si usa comunque e tendenzialmente alle massime sensibilità disponibili, per cercare di lavorare a mano libera in giornate di pieno sole, il confronto ci è sembrato comunque coerente.


Il pinhole autocostruito nel box specchio

Quello che però non ci andava giù era il fatto di dover lavorare con una focale medio tele: solo le macchine a telemetro, grazie alla mancanza del box specchio hanno un tiraggio così ridotto da permettere di ottenere con il pinhole focali più grandangolari, di solito intorno ai 30mm.
Abbiamo quindi iniziato una seconda parte della sperimentazione; da questo punto in poi è anche contemporaneamente necessario tenere presente che il sistema è molto più delicato causa la vicinanza del pinhole allo specchio reflex: bisogna quindi procedere con molta attenzione.
I primi tentativi sono stati quelli di incollare il cartoncino nero forato e opportunamente sagomata all'interno del box specchio, che nelle Nikon sembra fatto apposta per appoggiare appunto un cartoncino; l'abbiamo mantenuto in posizione con del nastro adesivo da disegnatore e abbiamo poi sormontato il cartoncino con un cilindretto sempre fatto di cartone che andasse poi ad appoggiarsi all'ultimo cartoncino con il foro più generoso tenuto in posizione sulla baionetta di innesto, questo perché il cartoncino sagomato appoggiato nel box specchio aveva una parte volutamente aperta e tagliata per non bloccare i leveraggi di trasmissione del diaframma da cui quindi sarebbe entrata luce che avrebbe bruciato l'immagine. Il cilindretto di cartone è stato poi sostituito con il tappo forato di uno scatolino nero portarullino.

Ingrandisci l'immagine
Per la costruzione del secondo pinhole, dopo aver ritagliato un dischetto di cartone lo abbiamo sagomato a sinistra e l'abbiamo fissato appena al di sopra dello specchio, in modo che non andasse a intralciarsi né con lo specchio stesso né con la leva di accoppiamento dei diaframmi indicata dalla freccia.
È una procedura molto rischiosa, ve la sconsiglio vivamente!

Ingrandisci l'immagine

A causa del fatto che il dischetto sagomato avrebbe fatto passare della luce nella zona della leva di accoppiamento, abbiamo appoggiato
sul pinhole il tappo di un contenitore di negativi, tagliato nella parte centrale, che avrebbe fatto da guarnizione di tenuta della luce una volta sormontato da un secondo cartoncino.


Ingrandisci l'immagine

Abbiamo applicato il secondo cartoncino, sommariamente forato al centro, in modo che aderisse alla parte esterna della baionetta, a cui è stata fissata con del nastro adesivo, e al tappo di plastica forato appoggiato sul primo cartoncino.


Ingrandisci l'immagine
Il risultato finale, l'obiettivo Nikkor 35mm Pinhole AIS…!

Ingrandisci l'immagine

Lo scatto con Nikon D50 e Nikkor Cardboard 35mm Pinhole AIS, ISO 200, posa di 15 sec. e in basso con 18-55mm alla focale 35mm, sempre a 200 ISO, 1/20 a f/8.

In realtà la focale corretta sarebbe stata un po' più del 35mm, probabilmente un 38mm, ma, e questa è la cosa importante, l'angolo di campo è sensibilmente aumentato.

Ingrandisci l'immagine
Un confronto dei due scatti “grandangolari” senza alcun intervento di post produzione:
tutti i particolari dell'immagine, finanche i bulloni del montante della scala, sono stati risolti anche con il pinhole.

Ingrandisci l'immagineIngrandisci l'immagine
Il pinhole è anche un sistema infallibile per controllare il livello di pulizia del sensore…!!!

Ingrandisci l'immagine

A confronto le due immagini scattate con le diverse focali pinhole impiegate: la possibilità di arretrare di alcuni millimetri il pinhole permette di ottenere un angolo di campo molto più gestibile e performante non solo per le riprese di architettura.

Ingrandisci l'immagine
Il Finney Pinhole 50mm di Calumet per le reflex Nikon: l'innesto, come noto, è il medesimo tanto per le
reflex analogiche che digitali di casa Nikon. I Pinhole Calumet una volta distribuiti in Italia dalla Manfrotto Trading,
possono oggi essere ordinati dal sito www.calumetphoto.com e sono disponibili con l'attacco per tutte le principali reflex,
oltre che per Leica M (dove si raggiunge la focale grandangolare di 30mm) , Mamiya 654, Pentax 67, Hasselblad
.


Ingrandisci l'immagine

A confronto dall'alto lo scatto eseguito con il CardBoard 50mm, al centro con il Pinhole 50mm della Calumet e in basso con il Cardboard 35mm; pur contravvenendo a tutte le regole del pinhole, quindi l'aver utilizzato del cartoncino nero forato con un ago invece di un lamierino assottigliato e opportunamente forato, non si notano deficienze qualitative rimarchevoli a vantaggio del Pinhole di metallo della Calumet, rispetto al pinhole in cartoncino di focale 35mm.

La procedura, anche se poco ortodossa, ha comunque prodotto un buon risultato: la focale è diventata decisamente grandangolare, migliorando le potenzialità nella fotografia di paesaggio e di architettura.



 
precedente  
 

Metodi di pagamento: