Quando mi giunse la richiesta di andare a vedere un concerto quelle sera stessa, ero nel mezzo di un meeting discutendo della opportunità di investire in un settore rad cure.
Una comoda poltrona mi stringeva le spalle però mi riparava dal quel leggero flusso d’aria del condizionatore. Mentre leggevo l’ istant message, cominciai a viaggiare con la mente, lasciando il meeting molto prima della sua fine ufficiale.
E dopo tanto parlare, telefonare, correre, organizzare, chiedere e guidare, finalmente arrivai al luogo del concerto:
auditorium HORSZOWSKI. Un luogo insolito che mi sorprese piacevolmente.
Immaginavo una moderna struttura, magari tensotecnica, formata da cemento e poco eleganti elementi d’arredo urbano. Invece salendo le vie erte che salgono alla piazza dell’antica Chiesa, con gli oratori barocchi, la torre campanaria, il settecentesco Palazzo dei marchesi Scarampi, si apre l’auditorium Horszowski, di Monforte d’ Alba (CN). Un paese delle Langhe, dalla cui storia emerge il drammatico episodio dell’eresia catara che intorno all’anno 1000 si diffuse sotto la protezione della leggendaria Contessa locale; imprigionati e portati a Milano per ordine dell’arcivescovo Ariberto d’Intimiano, i catari di Monforte furono condannati al rogo nel 1028. Monforte è oggi conosciuto perchè è tra i maggiori produttori di vini della Langa.
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La dimensione umana di quel concerto mi si mostrò fin dall’ ingresso. Ovviamente sprovvisto di biglietto, insolitamente per il mio profilo di persona precisa, non mi preoccupai di esserne sprovvisto. Infatti motivo non c’era, la cassa era tranquilla ed una tranquilla signora attendeva gli spettatori, reclamizzando l’ evento come appuntamento culturale, con un’ aria da charity lady.
Porte aperte dalle 19.30 senza coda di persone davanti al botteghino in cerca dell'ultimo improbabile biglietto.
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L’ orologio della torre che sovrastava l’ auditorium, seppure funzionante contribuiva a rendere l’ atmosfera simile a quella della cittadina HillValley. Intanto sarà meglio scegliersi un posto adeguato per poter usare la macchina fotografica senza disturbare gli altri. Così mi decisi a dare un' occhiata in giro.
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Il palco era alla portata del pubblico. L’ ultimo concerto che vidi risaliva a tanti anni prima, e l’ ambiente era molto diverso. Un altro Sergio (anche lui Sergio C, ma Caputo) si esibiva in un night fumoso ed affollato. Una pressante folla spingeva finanche sul passeggino del bambino che avevamo deciso di portare con noi, convinti di essere genitori moderni, capaci di assumersi le loro responsabilità e senza voler rinunciare ai momenti di divertimento.
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La passione per l’ acustica e l’ alta fedeltà, la curiosità di vedere cosa c’è dietro, la volontà di conoscere cosa serve, la capacità di impararlo e farne tesoro mi spinse a girovagare come avrebbe fatto un fedele nel suo luogo di culto.
La strumentazione appriva pronta a partire per un’ altra città, un altro concerto. Pensai, sarebbe bello lasciare che questi oggetti raccontassero dal loro punto di vista i concerti. Cosa ne pensano del pubblico? E di quella performance comunque applaudita dal pubblico dal gusto facile?
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Dentro l'afflusso dei più previdenti continuo ma leggero, poco prima delle nove divenne frenetico con gente di ogni età: giovani, adulti e di sicuro anche qualche nonno, in cerca del posto, un vai e vieni che è di per sé uno spettacolo! Ovviamente i primi posti furono riservati dall’ organizzazione ai VIP, amici dei VIP, presunti VIP. E i fans.
Già, chi avrebbe mai immaginato un fans club, da queste parti?
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Mi soffermai sulle persone presenti, notando la folta rappresentanza femminile. C’ è un modo femminile per tutto: cucinare, lavorare, prendere decisoni, ascoltare musica. Ed attendere.
- Non ti piaceva il jazz, una volta?
- Può darsi, ma...
- Ma cosa? Ti penti di essere venuta? Hai freddo? Insomma cosa rispondi?
- Rispondo sì, perché è vero e perché è quello che voglio sentire.
- Te l’avrò detto mille volte, cominci ad aver problemi di memoria.
- Così evito di rispondere.
Le lasciava dire l’ ultima parola ma sapendo che ci sarebbero state molte altre cose da dire...
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Assorto com’ero dal dialogo, mi stavo perdendo chi invece sembrava mostrare saggezza più dell’ età che aveva. Intercettai un suo sms, che spiegava come viveva l’ atmosfera di quel concerto: troppo coppie, troppa musica, troppo intellettual-chic.
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Si iniziò alle 21,30 dopo un’ attesa segnata dal vento che raggelava le moltitudini di gonne corte. Il palcoscenico si sgombrò, le luci si abbassarono, i contatori si azzerarono...
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La band... entrarono i tre ragazzi ben noti agli ascoltatori di Sergio, che si presentarono sul palco col compito di scaldare l'atmosfera....

Violino - Olen Cesari
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Batteria - Amedeo Ariano
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Contrabbasso - Luca Bulgarelli
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Ed arrivò il momento di Sergio.....Poche parole per esprimere la soddisfazione dell’ evento. Applausi.
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Poi si girò e con un cenno di mano rivolto agli strumentisti, diede il "là" alla serata.
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Il cantante alternava canzoni conosciute ad altre un po' meno, tra una e l'altra si rivolgeva al pubblico spiegando come fosse nata ed i tempi della sua composizione. Vento.
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La capacità di Sergio di coinvolgere gli spettatori restava altissima per tutto il tempo dello spettacolo, raggiungendo l’ apice, forse, quando dedicò un omaggio a De Andrè.
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Ero rapito da quell’ insolita opportunità di potermi muovere tra il pubblico, eppure partecipe. Scattavo foto con il ritmo della musica, ed un insieme di emozioni fluiva da e verso di me.
Eppure, c’era chi invece restava impassibile al tutto, oppure con un aplomb britannico, scattava foto lasciando certamente meno tracce delle mie.
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Ultima canzone poco dopo la mezzanotte. L’ aria era sempre fredda per il vento che incessante soffiava, ma chi poteva si scaldava col cuore abbracciando l’ amato trasportato via dalle note romantiche e dalle liriche scorrevoli.
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Una serata andata bene direi, grazie al cielo.
Poi, tutti a bere...si era mai sentito che una serata del genere potesse finire allo spegnersi delle luci?
- Ti è piaciuto ?
Che domanda sciocca, suonò, in quel momento.
Il tempo di quella serata trascorse più rapidamente del solito. Non potevi fermarti un attimo, per favore, per rispetto?
(FINE)

complimenti... belle foto, mi è piaciuto molto il modo in cui ci hai proposto questi tuoi scatti... la prefazione... l'introduzione al luogo... il prenderci per mano ed accompagnarci nella serata in un crescere di emozioni per arrivare poi a lui... il grande Cammeriere




ciao Raffy

mi hai "rapito" dieci minuti....
fantastico tutto....

Francesco, sai che ti voglio bene? Grazie per averci reso partecipi di questo evento, deve essere stato davvero bellissimo, come la tua testimonianza... lontano dalle folle caotiche dei mega concerti, qualcosa di intimo, di introspettivo ma nel contempo di genuino, di sano, di vero... di vera passione per la musica, quella che cerca ancora di trasmettere valori nostrani, senza buonismo a tutti i costi, ma ti ho invidiato un pochino...

Grazie

ed ovviamente complimenti p0er gli scatti, un vero racconto, mi ci hai fatto partecipare, ora metto su un cd di Sergio...

"La pace e la speranza sono l'unica condizione umana accettabile e chiara, contrapposta alla confusione ed alla caducità delle cose che porta con sè, per sua natura, la guerra..."

ed oggi sono parole che ci stanno tutte...

un abbraccio sincero

Un thread emozionante! Il tuo modo di raccontare, lo conosciamo tutti, coinvolgente, preciso e sempre spunto di riflessione, ma questa volta le fotografie, .. le fotografie sono eccezionali, ed ogni momento, sapientemente colto, è di una grande intensità emotiva. Tutto questo, attraverso immagini sempre eleganti, dove non mancano finezze estetiche davvero pregevoli.
Grande Francesco!

saluti
Bruno

Messaggio modificato da Bruno L il Jul 9 2005, 10:36 PM

un viaggio magico fra parole che risuonano ed i immagini veramente molto molto belle ed emozionanti.

Un risultato decisamente notevole Sir T!

Mi avevi detto che saresti andato al concerto...poi non ho saputo più niente...volevi farci una sorpresa??? Ci sei riuscito!!! Come sempre, testi e foto di grande interesse, che dimostrano ancora una volta la tua grande sensibilità!!!
Complimenti

Franco