Una canzone di successo di Phil Collins s’intitolava “Another Day in Paradise”. Non riesco a definire diversamente questa mia giornata di scatti effettuati in questo paese incredibile durante la quale ho visitato per la terza volta in pochi mesi il Ranganathittu Bird Sanctuary.
Il Ranganathittu Bird Sanctuary è un’oasi naturalistica protetta situata su un’isola sul fiume sacro agli Hindu Cauvery (o Kavery, o Kaveri ) – il secondo fiume sacro dell’India dopo il Gangee – che si raggiunge percorrendo l’arteria stradale che collega Bangalore, a Mysore, nell’India del Sud.
Sabato sera formatto le CF (2 da 1 Gb e 2 da 512 Mb), metto in carica le batterie e preparo lo zaino con l’attrezzatura fotografica, Nikon D200, 12-24, 18-70 - da sostituire al più presto con un 17-55 f/2.8 in quanto la D200 pretende ottiche di ottimo livello per dare il meglio di sé - 80-200 f/2.8 doppia ghiera, SB-800 (che non ho usato), e … vado a letto piuttosto presto.
Mi trovo in India per lavoro, l’unica giornata che ho a disposizione per dormire un po’ di più è la domenica, nonostante ciò, ho preferito svegliarmi alle sei di mattina per potermi trovare a destinazione piuttosto presto, le ore migliori infatti per godere dello spettacolo naturale creato dalla moltitudine di uccelli che popolano il Ranganathittu Bird Sanctuary sono quelle del primo mattino e quella della sera. Il sacrificio della rinuncia ad un paio d’ore di sonno sarà presto ampiamente ricompensata !
Domenica mattina alle sette su un fuoristrada guidato dal nostro fidato autista Sandesh (non pensate di poter guidare personalmente in India, è impossibile !), parto con un amico da Bangalore dove attualmente mi trovo, in direzione Sud, verso Mysore.
Bangalore, capitale dello stato del Karnataka, è una città caotica e sovraffollata – 7 milioni di abitanti – purtroppo semi invivibile a causa del traffico e dell’inquinamento, cresciuta disordinatamente e molto rapidamente negli ultimi 10 anni grazie alle numerosissime aziende del mondo dell’Information Technology (Microsoft, Intel, Sun, IBM, Yahoo, Google, ecc.) che vi si sono insediate ,.
E’ una bella e limpida giornata con il cielo sereno come sempre qui quando non è il periodo dei monsoni. La temperatura è gradevole, circa 20 gradi (ma destinata a salire fino ad oltre i 32 !), si preannuncia proprio la possibilità di ottenere qualche buono scatto.
Il Ranganathittu Bird Sanctuary dista circa 100 km da Bangalore, si raggiunge da questa città percorrendo una superstrada a quattro corsie che in alcuni tratti è ancora in costruzione.
Secondo il nostro concetto di occidentali il tempo di percorrenza di 100 km su una superstrada dovrebbe essere di meno di un’ora. Non è questo il caso per l’India. La media che si riesce a tenere da queste parti è intorno ai 40/50 Km/h – quando và bene ! – per cui per arrivare a destinazione impieghiamo più di due ore.
Lungo la superstrada ci si imbatte di frequente in cambi di corsia spesso non segnalati, per cui, a volte, di punto in bianco ci si ritrova, magari durante un sorpasso, faccia a faccia con un camion che sembra venire contromano, altre volte invece è necessario frenare bruscamente perché a a segnalare il cambio di corsia ci sono solo alcuni sassi ed un tronco che sbarra la strada !
Ecco un variopinto e tipico camion con il quale ci si può trovare faccia a faccia, ho scattato questa foto dall’auto in corsa, devo dire che l’AF della D200 ha fatto egregiamente il suo dovere.
#1 / x (D200)
Un’altra tipica immagine dell’India. Normalmente i mezzi di trasporto sono stracarichi e quelli adibiti al trasporto delle merci spesso vengono utilizzati anche per il trasporto delle persone (e viceversa).
#2 / x (D200)
Messaggio modificato da dscmax il Apr 2 2006, 10:38 AM
Il Ranganathittu Bird Sanctuary è un’oasi naturalistica protetta situata su un’isola sul fiume sacro agli Hindu Cauvery (o Kavery, o Kaveri ) – il secondo fiume sacro dell’India dopo il Gangee – che si raggiunge percorrendo l’arteria stradale che collega Bangalore, a Mysore, nell’India del Sud.
Sabato sera formatto le CF (2 da 1 Gb e 2 da 512 Mb), metto in carica le batterie e preparo lo zaino con l’attrezzatura fotografica, Nikon D200, 12-24, 18-70 - da sostituire al più presto con un 17-55 f/2.8 in quanto la D200 pretende ottiche di ottimo livello per dare il meglio di sé - 80-200 f/2.8 doppia ghiera, SB-800 (che non ho usato), e … vado a letto piuttosto presto.
Mi trovo in India per lavoro, l’unica giornata che ho a disposizione per dormire un po’ di più è la domenica, nonostante ciò, ho preferito svegliarmi alle sei di mattina per potermi trovare a destinazione piuttosto presto, le ore migliori infatti per godere dello spettacolo naturale creato dalla moltitudine di uccelli che popolano il Ranganathittu Bird Sanctuary sono quelle del primo mattino e quella della sera. Il sacrificio della rinuncia ad un paio d’ore di sonno sarà presto ampiamente ricompensata !
Domenica mattina alle sette su un fuoristrada guidato dal nostro fidato autista Sandesh (non pensate di poter guidare personalmente in India, è impossibile !), parto con un amico da Bangalore dove attualmente mi trovo, in direzione Sud, verso Mysore.
Bangalore, capitale dello stato del Karnataka, è una città caotica e sovraffollata – 7 milioni di abitanti – purtroppo semi invivibile a causa del traffico e dell’inquinamento, cresciuta disordinatamente e molto rapidamente negli ultimi 10 anni grazie alle numerosissime aziende del mondo dell’Information Technology (Microsoft, Intel, Sun, IBM, Yahoo, Google, ecc.) che vi si sono insediate ,.
E’ una bella e limpida giornata con il cielo sereno come sempre qui quando non è il periodo dei monsoni. La temperatura è gradevole, circa 20 gradi (ma destinata a salire fino ad oltre i 32 !), si preannuncia proprio la possibilità di ottenere qualche buono scatto.
Il Ranganathittu Bird Sanctuary dista circa 100 km da Bangalore, si raggiunge da questa città percorrendo una superstrada a quattro corsie che in alcuni tratti è ancora in costruzione.
Secondo il nostro concetto di occidentali il tempo di percorrenza di 100 km su una superstrada dovrebbe essere di meno di un’ora. Non è questo il caso per l’India. La media che si riesce a tenere da queste parti è intorno ai 40/50 Km/h – quando và bene ! – per cui per arrivare a destinazione impieghiamo più di due ore.
Lungo la superstrada ci si imbatte di frequente in cambi di corsia spesso non segnalati, per cui, a volte, di punto in bianco ci si ritrova, magari durante un sorpasso, faccia a faccia con un camion che sembra venire contromano, altre volte invece è necessario frenare bruscamente perché a a segnalare il cambio di corsia ci sono solo alcuni sassi ed un tronco che sbarra la strada !
Ecco un variopinto e tipico camion con il quale ci si può trovare faccia a faccia, ho scattato questa foto dall’auto in corsa, devo dire che l’AF della D200 ha fatto egregiamente il suo dovere.
#1 / x (D200)
Un’altra tipica immagine dell’India. Normalmente i mezzi di trasporto sono stracarichi e quelli adibiti al trasporto delle merci spesso vengono utilizzati anche per il trasporto delle persone (e viceversa).
#2 / x (D200)
Messaggio modificato da dscmax il Apr 2 2006, 10:38 AM
Con la schiena un po’ rotta arriviamo finalmente al Bird Sanctuary. Nei pressi dell’ingresso all’area protetta troviamo questo cartello:
#3 / x (D100)
La traduzione del testo.
Un piccolo suggerimento per la longevità
"La gente dice che non si può vivere di birdwatching.
Questo è forse vero, ma è anche vero che l'uomo non vive di solo pane.
Guardate per l'appunto le persone che non hanno questo tipo di hobby e che spendono tutto il loro tempo esclusivamente nel guadagnarsi da vivere.
Oltrepassati i 50 (anni) quando ufficialmente cessano di scaldare una sedia non sanno cosa fare con tutto il tempo che hanno a disposizione e lo impiegano semplicemente a guardare l'orologio ! Se avessero coltivato un hobby come il birdwatching avrebbero vissuto più a lungo per godersi la loro pensione - ricordatevi infatti che (questa passione) è molto salutare perchè bisogna essere all'aria aperta per ammirare gli uccelli." Dr. Salim Ali
#3 / x (D100)
La traduzione del testo.
Un piccolo suggerimento per la longevità
"La gente dice che non si può vivere di birdwatching.
Questo è forse vero, ma è anche vero che l'uomo non vive di solo pane.
Guardate per l'appunto le persone che non hanno questo tipo di hobby e che spendono tutto il loro tempo esclusivamente nel guadagnarsi da vivere.
Oltrepassati i 50 (anni) quando ufficialmente cessano di scaldare una sedia non sanno cosa fare con tutto il tempo che hanno a disposizione e lo impiegano semplicemente a guardare l'orologio ! Se avessero coltivato un hobby come il birdwatching avrebbero vissuto più a lungo per godersi la loro pensione - ricordatevi infatti che (questa passione) è molto salutare perchè bisogna essere all'aria aperta per ammirare gli uccelli." Dr. Salim Ali
Ed acco qualcuno degli esemplari che vivono liberi in questo posto fantastico...
#4 / x (D200)
Spoonbill – Spatola
#5 / x (D200)
Painted stork – Cicogna pittata o Tantalo indiano o Tantalo variopinto - Mycteria leucocephala:
#4 / x (D200)
Spoonbill – Spatola
#5 / x (D200)
Painted stork – Cicogna pittata o Tantalo indiano o Tantalo variopinto - Mycteria leucocephala:
#6 / x (D200)
Un primo piano...
Painted stork – Cicogna pittata o Tantalo indiano o Tantalo variopinto - Mycteria leucocephala
#7 / x (D200)
Egret – Airone (?)
Un primo piano...
Painted stork – Cicogna pittata o Tantalo indiano o Tantalo variopinto - Mycteria leucocephala
#7 / x (D200)
Egret – Airone (?)
#8 (D100)
Stone Plover – Occhione maggiore indiano - Burhinus recurvirostris
#9 (D100)
Pipistrelli che riposano ...
Messaggio modificato da dscmax il Apr 2 2006, 10:50 AM
Stone Plover – Occhione maggiore indiano - Burhinus recurvirostris
#9 (D100)
Pipistrelli che riposano ...
Messaggio modificato da dscmax il Apr 2 2006, 10:50 AM
#10 (D100)
Pipistrello in volo ...
#11 (D100)
Anche questo signorino fa parte della popolazione del Ranganathittu Bird Sanctuary ...
Messaggio modificato da dscmax il Apr 2 2006, 10:53 AM
Pipistrello in volo ...
#11 (D100)
Anche questo signorino fa parte della popolazione del Ranganathittu Bird Sanctuary ...
Messaggio modificato da dscmax il Apr 2 2006, 10:53 AM
E' ora di tornare a casa, alcuni incontri sulla strada del ritorno ...
#12 (D200)
Una strada alternativa ...
#13 (D200)
Un contadino stanco torna dal lavoro nei campi ...
#12 (D200)
Una strada alternativa ...
#13 (D200)
Un contadino stanco torna dal lavoro nei campi ...
#14 (D200)
No words ...
#15 (D200)
L'ultimo incontro durante il nostro viaggio mentre l'autista della nostra auto era andato a pregare in un tempio come sempre quando percorre la strada tra Mysore e Bangalore ... forse le sue preghiere ci hanno protetto durante il tragitto !!!
No words ...
#15 (D200)
L'ultimo incontro durante il nostro viaggio mentre l'autista della nostra auto era andato a pregare in un tempio come sempre quando percorre la strada tra Mysore e Bangalore ... forse le sue preghiere ci hanno protetto durante il tragitto !!!
FINE !
Precisazione: le foto scattate con la D100 appartengono ad un'altra mia visita al Bird Sanctuary, le ho inserite per completezza ... a dire il vero, per completezza avrei dovuto postare almeno un'altra decina di immagini ma non ne ho il tempo.
Precisazione: le foto scattate con la D100 appartengono ad un'altra mia visita al Bird Sanctuary, le ho inserite per completezza ... a dire il vero, per completezza avrei dovuto postare almeno un'altra decina di immagini ma non ne ho il tempo.
Grande Massimo,
ancora un Life bellissimo, suggestivo e coinvolgente!
Ero già rimasto affascinato dal tuo precedente Life (Una Domenica in India), ma questo mi è piaciuto mooooolto di più: dal "suggerimento per la longevità" (che è tutta una filosofia speciale", a molte foto dei volatili (la #7 in particolare).
La #2 mi evoca identiche "situazioni" qui da noi,
appena una sessantina d'anni fà si viaggiava, spesso, proprio così su autocarri di tutte le specie. In particolare le FIAT Balilla venivano modificate artigianalmente "segando" letteralmente l'abitacolo mentre nelle zone più povere ci si accontentava di carri analoghi che andavano a passo di "mucca", anche meno di 2 km/h.
per le bellissimi immagini che ci hai donato 
.
nonnoGG
ancora un Life bellissimo, suggestivo e coinvolgente!
Ero già rimasto affascinato dal tuo precedente Life (Una Domenica in India), ma questo mi è piaciuto mooooolto di più: dal "suggerimento per la longevità" (che è tutta una filosofia speciale", a molte foto dei volatili (la #7 in particolare).
La #2 mi evoca identiche "situazioni" qui da noi,
appena una sessantina d'anni fà si viaggiava, spesso, proprio così su autocarri di tutte le specie. In particolare le FIAT Balilla venivano modificate artigianalmente "segando" letteralmente l'abitacolo mentre nelle zone più povere ci si accontentava di carri analoghi che andavano a passo di "mucca", anche meno di 2 km/h. per le bellissimi immagini che ci hai donato .nonnoGG
Un Life straordinario!!!!
Che dire di più???
Ha già detto tutto NonnoGG!!!!!
Che dire di più???
Ha già detto tutto NonnoGG!!!!!
QUOTE(nonnoGG @ Apr 2 2006, 01:03 PM)
...
La #2 mi evoca identiche "situazioni" qui da noi,
appena una sessantina d'anni fà si viaggiava, spesso, proprio così su autocarri di tutte le specie. In particolare le FIAT Balilla venivano modificate artigianalmente "segando" letteralmente l'abitacolo mentre nelle zone più povere ci si accontentava di carri analoghi che andavano a passo di "mucca", anche meno di 2 km/h....
nonnoGG
Qualcosa di simile l'ho pensata anch'io le prime volte che mi capitava di vedere quelle scene. Colloco l'India per molti aspetti in tempi pari ai nostri anni '50 e '60 e a volte al nostro dopoguerra. Per altri aspetti è una nazione che, PURTROPPO, si sta occidentalizzando ... prendendo il peggio della nostra cultura ed abbandonando il meglio di quella orientale.
