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Il Genere Fotografico
una inutile costrizione?
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reefaddict
Messaggio: #1
forum, concorsi, riviste, tutti si sentono in obbligo di costringere in categorie le fotografie, di forzarle in un genere preciso, possibilmente già esistente e per questo immediatamente riconoscibile nei contenuti: paesaggio, ritratto, natura morta.

In altri casi ci si sente pure in dovere di globalizzarsi strizzando l'occhio alla lingua inglese: still-life, street, reportage, conceptual, fashion.

Da un lato c'è la necessità (umana, e quindi giustificabile, ma non per questo ineluttabile) di categorizzare, schematizzare, ricondurre a modelli riconoscibili e quindi (il peggio possibile) giudicare in base agli stereotipi prevalenti all'interno di ciascuna categoria (es. che il paesaggio abbia tre piani ben distinti, regola dei terzi, prospettiva; che il ritratto abbia gli occhi a fuoco, sfondo sfocato, luce morbida, ecc.)

Pare che qualcuno la pensi diversamente (meno male): iniziano a vedersi mostre, antologie, esposizioni, musei, e pure concorsi, senza distinzione di genere fotografico. Per me è un bene, equivale ad aprire le gabbie in cui siamo costretti a infilare le nostre foto e provare qualche volta a giudicare senza alcun riferimento a stereotipi (se una foto non è "infilata" a forza nel genere street posso anche liberarmi dall'irrefrenabile esigenza di giudicarla in base ai "parametri" dello specifico genere).

Insomma, io voterei a favore dello sforzo che qualcuno sta compiendo per buttare via tutte le categorizzazioni. Non so voi che ne pensate. smile.gif
toad
Messaggio: #2
Forse una certa distinzione “di base” ci potrebbe anche stare, tipo quella classica: ritratto, paesaggio, nudo, natura morta (giusto per usare l’italiano…). In effetti mi viene più difficile comprendere a tutti i costi ulteriori suddivisioni. Un’istantanea di un volto còlta per strada, dove la mettiamo: street o ritratto? In questo esempio dovremmo forse partire da quello che il fotografo ha voluto rappresentare: una scena di vita in strada o la rappresentazione di una persona?
Qualche volta mi sovviene cosa diceva qualcuno che non ricordo a proposito della musica: non esistono la musica classica, la musica leggera, il jazz eccetera. Esistono la buona musica e la cattiva musica. Sarebbe bello poter applicare questo concetto anche alla fotografia. Ma poi, i concorsi? tongue.gif Mi sa che questi stanno diventando come le gare sportive, dove aumentano sempre più le specialità, per far posto ad un medagliere più vasto affinché si possa accontentare un numero sempre più alto di fotografi.


P.S.: provocazione. biggrin.gif Ripensando ad una discussione con amici di qualche tempo fa. In una discoteca suddivisa secondo i dettami canonici: leggera, classica, jazz, folk, la “Rapsodia in blu” di Gershwin, dove la mettereste? Poi vi dirò dove la collocherei io.
PAS
Messaggio: #3
Per quanto mi riguarda trovi una porta aperta, anzi la porta non c’è proprio, dato che ho nel DNA un’idiosincrasia per qualunque categorizzazione che considero gabbie della ragione.

Ma scendendo su un terreno più pragmatico, la definizione dei cosiddetti generi, nella fotografia è purtroppo ineluttabile come in molti altri ambiti espressivi e/o artistici.
E ineluttabile non per l’autore ma per il fruitore del messaggio espressivo. E’ il fruitore che necessita di riferimenti di schemi e di chiavi di lettura. E’ il fruitore che definisce i generi ed a volte ne impone le regole. E’ il fruitore che in questo modo può perseguire più facilmente un intento analitico/critico.
Al_fa
Messaggio: #4
sì sì

hai perfettamente ragione

sono schemi mental usati da chi crea le gallerie o i contest, tutto qui
Manuela Innocenti
Messaggio: #5
QUOTE(toad @ May 2 2007, 04:19 PM) *

...cut...

Qualche volta mi sovviene cosa diceva qualcuno che non ricordo a proposito della musica: non esistono la musica classica, la musica leggera, il jazz eccetera. Esistono la buona musica e la cattiva musica. Sarebbe bello poter applicare questo concetto anche alla fotografia.

...cut...


Anche a me piacerebbe.... distinguere soltanto buona fotografia da cattiva fotografia. Ci sono troppe sfumature nella fotografia per categorizzare... per creare degli standard.
Evviva la fotografia (in senso AMPIO biggrin.gif )
enrico
Messaggio: #6
Classificare è una esigenza dell'uomo. L'uomo ha iniziato a capire il mondo quando ha cercato di fare ordine nel mare di cose che lo circondava. I vari generi fotografici sono delle "coordinate" per posizionare l'immagine ed iniziare ad analizzarla. Ma come è già stato rilevato, tali coordinate possono divenire le sbarre di una gabbia. L'espressione artistica vera è sempre libera. La vera fotografia, a mio avviso, è quella che si fa per se stessi. Quando prendo la macchina ed esco, non mi dico: "Ora vado a fare un paesaggio". Esco ed osservo ciò che ho intorno. Se qualcosa attira il mio sguardo ed il mio interesse, allora scatto. Ho paura che, chi partecipa ad un concorso, possa porsi come obiettivo ovvio quello di classificarsi ai primi posti e, possibilmente, vincere qualche premio. Fotografa quindi "per la giuria" e, di conseguenza, ne è condizionato. Si pone quindi all'interno di schemi e di regole e la sua espressione non è più completamente libera.
Sono considerazioni mie ovviamente. Uno spirito "forte", può restare libero anche se produce un lavoro su commissione e produrre immagini significative, ma non è sempre facile.
Un saluto
Enrico
davidebaroni
Messaggio: #7
hmmm.gif
Sono in parte d'accordo con la tesi di reefaddict: le categorizzazioni sono limitanti. D'altro canto, mi risulta difficile eliminarle completamente... E' verissimo che il nostro cervello FUNZIONA per categorizzazioni. smile.gif
Credo che Toad abbia centrato il problema: la stessa immagine può rientrare in millanta categorie... e trovo calzantissimo anche il paragone con la musica (soprattutto dopo aver trovato, in un negozio, i King Crimson sotto la categoria "New Age" e i Dead Can Dance sotto la categoria, appunto, "dance"... blink.gif ).
Per i concorsi, credo che sarebbe più semplice se (se proprio si vogliono usare le categorizzazioni) la "categoria" fosse definita tramite la "destinazione d'uso": Concorso a tema, "foto pubblicitaria - spiegare per quale prodotto". Oppure "Ritratto in studio per pubblicità cosmetici". O "fotografia di impegno sociale". O ancora "fotografia di illustrazione scientifica"... Qualcosa del genere.
Ma continuerei a preferire la categoria "tema libero" biggrin.gif

PS: A proposito, Toad... la Rapsodia in blue... Per me, ad esempio, NON è jazz, perché non c'è improvvisazione di sorta. Non è nemmeno "leggera", a rigor di termini... E neppure "classica". Ma è basata su temi popolari, quindi potrebbe stare in "folk"... anche se io, nella MIA ipotetica discoteca, la metterei sotto "orchestrale" smile.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #8
QUOTE(Urania @ May 2 2007, 05:09 PM) *

Anche a me piacerebbe.... distinguere soltanto buona fotografia da cattiva fotografia. Ci sono troppe sfumature nella fotografia per categorizzare... per creare degli standard.
Evviva la fotografia (in senso AMPIO biggrin.gif )

Non sono per niente di accordo, e difficile chiedere di abolire le categorie chiedendo de distinguere fra: "buona fotografia da cattiva fotografia. Ci sono troppe sfumature nella fotografia per categorizzare... per creare degli standard."

Io mi chiedo?
quale parametri usare per distinguerla?
la regola dei terzi?
il b/w o colori...
Il fatto e che "prima sento, e dopo penso"
Walter
PAS
Messaggio: #9
QUOTE(twinsouls @ May 3 2007, 07:37 AM) *

.....
la metterei sotto "orchestrale" smile.gif


Io la metterei semplicemente tra:
<<quelle che preferisco>>

Quando vengono definite categorie, un’istante dopo devono necessariamente essere definite anche le “regole di appartenenza” e qui casca l’asino in quanto è impossibile ingabbiare l’espressione (o la comunicazione) con un’esaustiva classificazione universale.

Si rischia:

Che l’immagine venga valutata per il rigoroso rispetto delle regole (…mirabile esempio di rispetto della regola dei terzi!…)

Che sorgano diatribe sull’appartenenza (…ma questa è Ritratto o Glamour?….)

Che..etc.

In generale si rischia che passi in cavalleria il contenuto espressivo/artistico o, nella migliore delle ipotesi, ne venga inquinata la fruizione.

E’ molto probabilmente questa la ragione che sta spingendo verso presentazioni di opere non vincolate ad un tema.
(preferisco di gran lunga le presentazioni “per autore”)
smile.gif













davidebaroni
Messaggio: #10
QUOTE
Io la metterei semplicemente tra:
<<quelle che preferisco>>

Giusto per chiarire... Nella mia "discoteca" REALE, i CD sono ordinati per artista, in ordine alfabetico. biggrin.gif
Nessuna distinzione. Beh, non è vero... la "classica" ha uno scaffale a parte. Ma solo perché mi capita di avere più versioni della stessa cosa, di artisti diversi. smile.gif
Vedi quindi che anche io preferisco le "presentazioni per autore".
E sono anche d'accordo che
QUOTE
è impossibile ingabbiare l’espressione (o la comunicazione) con un’esaustiva classificazione universale

Eppure...
Eppure, in un contesto di competizione e/o catalogazione, la suddivisione per categorie ha senso, a condizione che i parametri di appartenenza siano chiaramente definiti. Nel caso della competizione (il mitico "concorso fotografico"), dovranno essere definiti anche i parametri di valutazione. Ma non credo sia un caso che l'unico concorso a cui ho partecipato fino ad oggi abbia avuto luogo quando avevo meno di 20 anni... me lo ero persino scordato. E ora parteciperò ad un altro, ma per motivi del tutto diversi. smile.gif
Mettiamola così: se guardo la fotografia con gli occhi del fotografo, la suddivisione in categorie non mi trova d'accordo. Se la guardo dal punto di vista del fruitore (pubblicitario, pubblicista, giornalista, documentarista, ecc. ecc.) allora mi trovo d'accordo.

Un caso di personalità multipla? hmmm.gif
PAS
Messaggio: #11
QUOTE(twinsouls @ May 3 2007, 10:59 AM) *

......
Mettiamola così: se guardo la fotografia con gli occhi del fotografo, la suddivisione in categorie non mi trova d'accordo. Se la guardo dal punto di vista del fruitore (pubblicitario, pubblicista, giornalista, documentarista, ecc. ecc.) allora mi trovo d'accordo.
...


Infatti
È quello che ho tentato di dire più sopra.

Tentando un parallelo, forse ardito, potrei dire che quando penso non mi preoccupo di classificare i miei pensieri.

Solo successivamente, quando li esprimo, chi mi ascolta potrà avere necessità di associarli ad una sua personale schematizzazione.




davidebaroni
Messaggio: #12
QUOTE
Solo successivamente, quando li esprimo, chi mi ascolta potrà avere necessità di associarli ad una sua personale schematizzazione.

E, anche: se li esprimo come forma di comunicazione, per fare arrivare a chi mi ascolta uno specifico "messaggio", dovrò tener conto di queste personali schematizzazioni del mio interlocutore. wink.gif
E/O, se preferisci, dovrò tener conto del contesto in cui li esprimo, che a sua volta contribuisce all'attribuzione di significato. smile.gif

Messaggio modificato da twinsouls il May 3 2007, 01:37 PM
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #13
Alessandro, mi trovi d'accordo... e sono d'accordo anche con Urania, sebbene forse una distinzione così macroscopica porterebbe poi ad ovvie considerazioni su come e chi stabilisce i parametri per definire una BELLA FOTO o una BRUTTA FOTO. Trovo calzante l'esempio di un ritratto fatto in strada, cosa che ho sperimentato più volte... in quel caso, sarebbe un ritratto o una foto "street"? Personalmente, nella pagina web in cui posto le mie foto (a cui vi invito a dare un'occhiata biggrin.gif ), non ho fatto distinzioni di questo tipo, ma solo in base al luogo in cui ho scattato. In linea di massima io sono sempre stato contrario agli incasellamenti e classificazioni eccessive, e da grande appassionato di musica ed ex-deejay, ho applicato questa mia filosofia anche a questa che come la fotografia, è una forma d'arte. I miei Cd li tengo ordinati per artista, per quanto mi è possibile... e al massimo in tre sottogeneri: Leggera, Classica, Jazz. le mie foto le ordino in base al luogo ed al giorno in cui ho scattato. Mi piace dare i nomi alle mie raccolte di foto come se si trattasse di dischi, di un racconto per immagini, di un discorso che sto cercando di fare, e che risulti comprensibile...
Ah, a proposito... La Rapsodia in Blu di Gershwin io la metterei fra la musica Folk... perchè è vera musica tradizionale americana, il primo vero ponte fra Classica, Jazz e pop. Parere personalissimo, beninteso....
margior
Messaggio: #14
QUOTE(reefaddict @ May 2 2007, 02:58 PM) *

forum, concorsi, riviste, tutti si sentono in obbligo di costringere in categorie le fotografie...

...iniziano a vedersi mostre, antologie, esposizioni, musei, e pure concorsi, senza distinzione di genere fotografico...


tongue.gif ma allora il "tutti" della prima affermazione è eccessivo (direi demodé!)

Di fronte a questi tuoi legittimi "dubbi" mi chiederei: c'è "prima" la fotografia o la storia della fotografia, c'è "prima" la musica o la teoria della musica?!?

Lascia a Cesare ciò che è di Cesare e alle "leggi del cielo" il "resto"...

Un fotografo non è uno storico della fotografia, ma un fotografo...a lui le leggi del cielo...

Per lo storico, invece, è un "dovere" tracciare sempre nuove mappe interpretative, stringere relazioni, individuare contaminazioni (Gershwin), interrogare il passato e il presente...

...e come vedi questo "mestiere" oggi è fatto anche al di fuori di schemi del passato...e in maniera sistematica da almeno trent'anni...ma i semi sono stati piantati molto prima...

Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #15
QUOTE(margior @ May 6 2007, 10:53 PM) *

tongue.gif ma allora il "tutti" della prima affermazione è eccessivo (direi demodé!)

Di fronte a questi tuoi legittimi "dubbi" mi chiederei: c'è "prima" la fotografia o la storia della fotografia, c'è "prima" la musica o la teoria della musica?!?

Lascia a Cesare ciò che è di Cesare e alle "leggi del cielo" il "resto"...

Un fotografo non è uno storico della fotografia, ma un fotografo...a lui le leggi del cielo...

Per lo storico, invece, è un "dovere" tracciare sempre nuove mappe interpretative, stringere relazioni, individuare contaminazioni (Gershwin), interrogare il passato e il presente...

...e come vedi questo "mestiere" oggi è fatto anche al di fuori di schemi del passato...e in maniera sistematica da almeno trent'anni...ma i semi sono stati piantati molto prima...

Io mi domando cosa è un fotografo?
...
....
margior
Messaggio: #16
QUOTE(wal @ May 6 2007, 11:19 PM) *

Io mi domando cosa è un fotografo?


laugh.gif Provocatore!

Io direi che è una persona che passa dallo scatto in studio alla scarpa da arrampicata sportiva, allo scatto alla rassegna di musica in alta quota a Mario Brunello, allo scatto all'aquilonata di Cervia...eccetera eccetera eccetera... tongue.gif
Utente cancellato
DEREGISTRATO
Messaggio: #17
QUOTE(margior @ May 7 2007, 09:22 AM) *

laugh.gif Provocatore!

Io direi che è una persona che passa dallo scatto in studio alla scarpa da arrampicata sportiva, allo scatto alla rassegna di musica in alta quota a Mario Brunello, allo scatto all'aquilonata di Cervia...eccetera eccetera eccetera... tongue.gif

Ti manca la Cresima e la comunione dry.gif in cavalese


Un amico mi a chiesto una volta:
- che cosa e per te la fotografia?
io rispose
- un gioco!
e li o chiesto di non dirlo a nessuno, voglio che che ancora fare finta che è un lavoro biggrin.gif
Walter
Al_fa
Messaggio: #18
QUOTE(wal @ May 6 2007, 11:19 PM) *

Io mi domando cosa è un fotografo?
...
....



chiunque disegni con la luce
chiunque usi materiale fotosensibile per disegnare, creare un'impressione visiva
 
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