IL COMPLEMENTO DELLA CATENA CINEMATICA NIKON

In sostanza, gli Apo-EL-Nikkor sono ottiche che stanno a mezza via fra gli Apo-Nikkor per photo-engravings (riproduzione di originali in formato 1:1 per realizzare le varie lastre con singolo colore) ed i classici EL-Nikkor: si tratta di ottiche apocromatiche, assolutamente corrette sui colori primari e su tutta la banda compresa fra 380nm e 700nm, dotate di risoluzione elevatissima e destinate alla realizzazione di lastre a separazione cromatica o stampa a screening diretto con contemporaneo ingrandimento dell'originale da 1,5x a 20x (mentre con i classici Apo-Nikkor l'operazione avveniva sempre ad ingrandimento unitario 1x o comunque con variazioni minime); i Printing-Nikkor completano l'offerta e sono stati concepiti per riprodurre le pellicole cinematografiche sia al rapporto 1:1 (per ottenere una copia dell'originale nell'identico formato) sia con ingrandimento o riduzione, per trasferire i filmati originali su pellicole di standard diverso (ad esempio, 16mm su 8mm o 35mm su 70mm, etc.); anche in questo caso la risoluzione è estremamente elevata (nei casi più favorevoli risulta superiore a 300 l/mm), la distorsione è estremamente ridotta e le ottiche garantiscono correzione apocromatica fra i 400nm e gli 800nm, quindi comprendendo anche una porzione di infrarosso; la gamma complessiva diviene dunque ancora più vasta ed articolata, e per maggiore comprensione ho realizzato la seguente tabella che riporta i vari obiettivi prodotti, il range di utilizzo previsto ed il formato pellicola di destinazione. 
 

Marco Cavina, 2009La gamma complessiva EL-Nikkor + Apo-EL-Nikkor + Printing-Nikkor giunge ad annoverare la bellezza di 40 varianti, molte delle quali sconosciute al grande pubblico; per quanto riguarda gli EL-Nikkor, l'ingrandimento al quale sono ottimizzati è intorno all'8x per i modelli destinati ai piccoli formati e di circa 5x - 4x per quelli superiori, ad esclusione delle versioni da 300mm e 360mm, solitamente abbinate ad enormi lastre che arrivano a 30x40cm; il modello grandangolare El-Nikkor 40mm f/4 è stato concepito per stampe di grandi dimensioni a partire da pellicola 24x36mm, è ottimizzato a 10x ma accetta ingrandimenti fino a 30x, con lato superiore ad un metro.

Gli Apo-EL-Nikkor, invece, sono caratterizzati da una copertura variabile in funzione dell'apertura di diaframma; trattandosi di ottiche diffraction limited, la loro risoluzione è maggiore alle massime aperture, ma il cerchio di copertura ovviamente aumenta con uno o due stop di chiusura, ed anche la vignettatura richiede analoghe diaframmazioni per scomparire completamente. Lo speciale Apo-EL-Nikkor 170mm f/5,6, prodotto solo per un certo periodo e poi tolto dal catalogo, era stato specificamente concepito per ingrandire in scala più ridotta rispetto alle altre versioni, con un range compreso fra 1,5x e 3x e l'ottimizzazione massima a 2x, mentre il 105mm f/5,6 copriva da 5x a 20x (con l'optimum a 10x), il 210mm f/5,6 da 2x-3x a 10x (correzione ideale a 5x), il 300mm f/5,6 spaziava da 5x a 20x (optimum a 10x) ed il 480mm f/5,6 copriva un range compreso fra 3x e 10x, con ottimizzazione a 5x; i modelli Apo-EL-Nikkor 105mm f/5,6 e 210mm f/5,6 sono stati rivisti dal punto di vista ottico ed estetico, e la versione "N" è caratterizzata dal deciso incremento del cerchio di copertura utile alla massima apertura di diaframma. 

Per quanto concerne i Printing-Nikkor, il modello da 75mm f/2,8 inquadrava un fotogramma inscritto in un cerchio da 64mm di diametro e lo riproduceva con fattore 1/4x all'interno di un cerchio di copertura da 16mm; il 95mm f/2,8 riduceva una coniugata da 60mm di diametro con fattore 1/2x all'interno di un cerchio da 30mm; il 105mm f/2,8 riproduceva esclusivamente a formato 1:1 (1x) un originale con diagonale da 54mm, ed infine il 150mm f/2,8 era dotato di una ghiera di flottaggio che ottimizzava lo schema e consentiva - caso unico - rapporti di riproduzione variabili, senza soluzione di continuità, fra 1/4x e 4x, e poteva così inquadrare un originale da 30mm di diametro e riprodurlo in tutte le scale comprese nell'intervallo appena descritto. Come nota a margine, i Printing-Nikkor 95mm f/2,8 e 105mm f/2,8 sono stati riprogettati e prodotti dalla Tochigi Nikon, ma siccome l'estetica è rimasta identica ho omesso di inserire la variante nella tabella sopra riportata. 

La Casa produttrice, trattandosi di complessi progetti con vaste applicazioni industriali, per ovvie ragioni di riservatezza non ha mai divulgato molte informazioni su questi speciali obiettivi, quindi i dati e le informazioni che seguono hanno richiesto un paziente lavoro di ricerca e ricostruzione. 
 

Sheet Nippon Kogaku K. K. pictures Nippon Kogaku K. K.
Un catalogo originale in lingua giapponese che illustra due modelli di Apo-EL-Nikkor in versione "prima serie":
il 105mm f/5,6 ed il 210mm f/5,6 
(credits: sheet Nippon Kogaku K. K.) 
Queste immagini descrivono la gamma degli Apo-EL-Nikkor di prima e seconda generazione; nell'immagine a sinistra, il quinto obiettivo al centro del gruppo è il 170mm f/5,6, uscito di produzione rapidamente, mentre nell'immagine a destra sono illustrati i modelli da 105mm f/5,6 e 210mm f/5,6 in versione "N", rivisti sia otticamente che per quanto concerne il barilotto esterno, più moderno. (credits: pictures Nippon Kogaku K. K.) 

 

Pictures from Wikipedia Commons pictures Nippon Kogaku K. K.
Queste immagini illustrano le differenze esteriori che distinguono il 105mm f/5,6 vecchia serie dal modello "N", più compatto e dall'aspetto più moderno; la ghiera anteriore può essere rimossa ed il relativo filetto sull'obiettivo serve per montare l'ottica in posizione invertita, permettendo così di passare dall'ingrandimento alla riduzione. 
I due Apo-EL-Nikkor tipo "N" affiancati, ovviamente non in scala. 
(credits: pictures Nippon Kogaku K. K.) 

 

Picture from Wikipedia Commons
Il modello Apo-EL-Nikkor 170mm f/5,6 è molto raro perchè uscì di produzione dopo aver totalizzato numeri produttivi assai modesti; contrariamente agli altri modelli, il 170mm era stato concepito per un fattore di ingrandimento più ridotto, tipicamente 2x, coprendo fin dalla massima apertura il formato 90x120mm (ed ovviamente anche quelli inferiori).

Come avevo accennato, la Nikon tiene un rigoroso riserbo sulle caratteristiche ottiche di questi specialissimi obiettivi, al punto che nelle sezioni meccaniche lo schema ottico viene criptato, rivelando solo il raggio relativo alle superfici esterne della prima e dell'ultima lente; lo schema che segue non era mai stato divulgato prima d'ora ed è ricavato dal progetto originale di Ikuo Mori; la focale indicata riferisce lo schema al modello 210mm f/5,6, ma tutte le 5 versioni adottavano questa struttura ad 8 lenti in 4 gruppi. 
Marco Cavina, 2009

 

L'Apo-EL-Nikkor presenta uno schema simmetrico caratterizzato da quattro coppie di doppietti collati disposte simmetricamente; nel progetto originale era addirittura contemplata l'adozione di un sistema flottante a controllo manuale che modificasse lo spazio d'aria fra i due grandi doppietti esterni e quelli interni, adeguando la correzione delle aberrazioni alla scala di riproduzione, ma nella versione di produzione questo dispositivo fu omesso, probabilmente perchè la correzione restava sufficientemente costante e di alto livello in tutto l'intervallo previsto; l'obiettivo viene dichiarato come apocromatico e sono presenti due lenti di tipo ED in posizione L4 ed L5, caratterizzate da un numero di Abbe superiore ad 80; anche gli altri vetri presentano una dispersione molto contenuta, a riprova della ricerca spasmodica di una correzione cromatica estrema; i valori rifrattivi e dispersivi - nel progetto originale - sono riferiti alla C-line e differiscono leggermente dai consueti valori riportati per gli stessi vetri, solitamente misurati nella D-line.
A titolo di curiosità, schemi analoghi con uso di vetri ED sono stati incorporati negli obiettivi Nikon per grande formato Nikkor AM-ED, speciali ottiche macro di altissima qualità destinate alla riproduzione in formato 1:1. 

Come accennato, gli Apo-EL-Nikkor coprono formati sostanzialmente differenti a seconda che vengano utilizzati a piena apertura o con uno oppure due stop di chiusura; il quadro è piuttosto complesso ed è ancora più intricato se consideriamo il differente comportamento del 105mm e del 210mm in versione originale o "N"; anche in questo caso ho realizzato una tabella esplicativa. 



Gli Apo-EL-Nikkor ingrandiscono formati di negativo compresi fra il 24x36mm ed il 24x30cm; potete notare come, passando alla versione "N", il 105mm possa coprire ad f/5,6 un formato 56x56mm anzichè 24x36mm, e ad f/8 arrivi al 65x90mm contro i 65x65mm del modello precedente; alla stessa stregua, il 210mm f/5,6 "N" ad f/5,6 copre il 90x120mm (la versione precedente si fermava al 56x56mm), mentre ad f/8 inquadra un 130x180mm (90x120mm nel primo tipo): il 170mm f/5,6 era ottimizzato a piena apertura ed ingrandiva circa 2x un originale da 90x120mm; infine, i modelli superiori da 300mm f/5,6 e 480mm f/5,6 aumentavano la copertura sia ad f/8 che ad f/11, ed il primo passava da 65x90mm a 90x120mm e 130x180mm, mentre il grosso 480mm garantiva coperture rispettive sui formati 130x180mm, 180x240mm ed infine 240x300mm. 

La montatura di questi obiettivi varia da modello a modello: il 105mm f/5,6 prevede una identica montatura posteriore e anteriore da 39x1 (previo smontaggio della ghiera decorativa avvitata sulla parte frontale); il 170mm f/5,6 dispone unicamente di montatura posteriore da 50x0,75mm; il 210mm f/5,6 presenta una doppia montatura posteriore ed anteriore da 82x1mm (sempre smontando la ghiera che rifinisce la parte frontale) ed in più una flangia da 108mm di diametro dotata di 6 fori; il 300mm f/5,6 dispone di doppio attacco anteriore e posteriore da 90x1mm (con analoga procedura per la ghiera frontale) e di flangia da 121mm di diametro con 6 fori; infine, il mastodontico 480mm f/5,6 presenta un doppio attacco filettato posteriore ed anteriore da 140x1,5mm (il secondo dei quali, per l'ennesima volta, occultato da una ghiera smontabile) ed una flangia da 190mm di diametro, anch'essa rifinita con 6 fori. 

Come si può facilmente appurare dalle immagini, le dimensioni dei vari Apo-EL-Nikkor sono molto eterogenee, passando dai 60mm x 51mm di diametro che caratterizzano il 105mm f/5,6 ai 215mm x 163mm di diametro del 480mm f/5,6; i pesi progrediscono di conseguenza: 315g per il 105mm, 415g per il 170mm, 1.220g per il 210mm, 1.860g per il 300mm e addirittura
7.120g per il 480mm f/5,6, un obiettivo molto raro e normalmente venduto a cifre nell'ordine di 13.000 - 15.000 US Dollars...

Infine, un accenno a riguardo della distorsione, sempre corretta ai massimi livelli: + 0,06% per il 105mm "old", -0,07% per il 105 "N", 0,00 per il 170mm, +0,07 per il 210mm "old", -0,02 per il 210mm "N", +0,02% per il 300mm e +0,02% per il 480mm: valori eccellenti, nel caso specifico superati solamente dai repro-Nikkor 85mm f/1,0 e 170mm f/1,4 e dagli Ultra-Micro-Nikkor per la realizzazione di microcircuiti. 


La terza famiglia di obiettivi appartenenti a questa categoria, i Printing-Nikkor, sono stati concepiti per creare copie di pellicole cinematografiche su un formato identico (copia 1:1) oppure per trasferire il filmato su standard differenti, spaziando ampiamente su 8mm, 16mm, 35mm e 70mm; a rigor di termini li considero affini alle ottiche da stampa e non a quelle da mera riproduzione proprio perchè possono discostarsi dall'ingrandimento unitario e modificare la scala finale. 

I Printing-Nikkor, inizialmente prodotti nei classici stabilimenti Nippon Kogaku, vennero poi delocalizzati nello stabilimento di Tochigi, divenuto sede di uno speciale dipartimento a se stante dedicato alle ottiche specialistiche e di uso industriale, denominato appunto Tochigi Nikon, nell'ambito della gamma di ottiche industriali "Nikon Rayfact". 
 

Pictures by Dag Buffalo, NY Pictures by Dag Buffalo, NY
Pictures by Dag Buffalo, NY Pictures by Dag Buffalo, NY


Le ottiche Printing-Nikkor dispongono di una montatura semplice e spartana che non deve trarre in inganno: il loro potere risolutivo è estremamente elevato (nei modelli di focale più corta supera sull'asse le 300 l/mm), la correzione è apocromatica e la distorsione praticamente pari a zero, mentre la vignettatura scompare virtualmente con chiusure limitate ad 1/2 stop oppure 1 stop al massimo: sono strumenti altamente professionali che consentono copie cinematografiche allo stato dell'arte. 

I Printing Nikkor sono obiettivi f/2,8 realizzati in quattro focali; nell'immagine è evidenziato un dettaglio relativo alla montatura dell'esemplare maggiore, il 150mm: essendo in grado di variare la scala di riproduzione (contrariamente ai modelli di focale inferiore), l'ottica dispone di una ghiera supplementare che consente di predisporre manualmente - grazie ad un flottaggio micrometrico - l'adeguata configurazione ottica in funzione di una perfetta resa alle varie scale riportate sulla ghiera, cioè 1/4x - 1/3x - 1/2x - 1/1,5x - 1/1,25x - 1/1x - 1,25x - 1,5x - 2x - 3x - 4x; i valori all'estremità della scala (1/4x - 1/3x - 3x - 4x) sono colorati in rosa-magenta, probabilmente per avvertire l'utilizzatore che a questi rapporti di riproduzione c'è qualche minimo compromesso con la curvatura di campo, richiedendo di chiudere un po' il diaframma; tutti gli obiettivi chiudono da f/2,8 ad f/11, ma la loro struttura da diffraction-limited suggerisce di chiudere al massimo uno stop (f/4) per eliminare la vignettatura, salvo casi eccezionali. 
 

Marco Cavina, 2009Marco Cavina, 2009Marco Cavina, 2009
(credits: picture Nippon Kogaku K. K.)


Le più recenti versioni prodotte dalla Tochigi - Nikon nella gamma "Rayfact" hanno mantenuto l'estetica originale, mentre la denominazione ha assunto la classica lettera "A" che sta ad indicare gli obiettivi Nikkor altamente professionali; la gamma recente è stata decurtata a due sole focali: il 95mm f/2,8 ed il 105mm f/2,8; per supplire alle varie esigenze, il 105mm è stato modificato e la copertura originaria da 54mm di diametro (su entrambe le coniugate, essendo specificamente ottimizzato ad 1:1) è stata aumentata ad 80mm, mentre il 95mm f/2,8, ottimizzato ad 1:2, ha visto un leggero incremento di copertura da 60-30mm a 64-32mm, modifiche dovute anche ad una sostanziale revisione del nocciolo ottico (anche in questo caso rigorosamente segreto) che in entrambi gli obiettivi è passato da 12 lenti in 4 gruppi a 14 lenti in 6 gruppi; la risoluzione aerea dichiarata nel 95mm ad 1/2x è di 320 l/mm sull'asse e di 250 l/mm i bordi, mentre il 105mm, ad ingrandimento unitario 1x, e con un cerchio di copertura di ben 80mm, risolve 240 l/mm sull'asse e 180 l/mm sui bordi; dato che la sua copertura inscrive esattamente un fotogramma 6x6cm (56x56mm effettivi) e che l'obiettivo è ottimizzato ad 1x, sarebbe uno strumento formidabile anche per riprodurre in scala reale fotogrammi e diapositive di questo standard, affiancandosi in tal modo ai repro-Nikkor 85mm f/1,0 e 170mm f/1,4, destinati ad impiego analogo su formati inferiori, facendo concorrenza ad ottiche come l'Apo-Rodagon D da 75mm, penalizzato per diffrazione dall'apertura iniziale! Come suggerito dal testo in giapponese, il 95mm può essere utilizzato anche invertito, per ingrandire 2x una coniugata oggetto da 32mm di diametro anzichè, viceversa, ridurre ad 1/2x una da 64mm di diametro. 

(credits: brochure Tochigi Nikon) 

sheet Nippon Kogaku K. K.
(credits: sheet Nippon Kogaku K. K.)


I modelli precedenti, anch'essi apocromatici e perfettamente corretti da 400nm ad 800nm, adottavano uno schema ottico più semplice ma sempre di tipo "process lens" ; il modello da 150mm, l'unico a scala variabile e l'unico dotato di flottaggio manuale, si accontenta di 10 lenti in 4 gruppi contro le 12 in 4 gruppi dei tre modelli inferiori, che presentano una montatura standand da 43x0,75mm mentre il grosso 150mm dispone di un attacco da 62x0,75mm; i più recenti modelli 95mm e 105mm Rayfact dichiarano una distorsione pari a zero ma anche le versioni precedenti sono estremamente corrette: gli unici a discostarsi dallo zero teorico sono il 75mm f/2,8 (+0,1%) ed il 95mm f/2,8 (+0,2%), in entrambi i casi valori trascurabili, considerando la destinazione d'uso. La vignettatura meccanica è completamente eliminata con una minima chiusura del diaframma: f/3,4 nel 75mm, f/3,5 nel 95mm, f/4 nel 105mm e addirittura f/2,9 nel 150mm, che risulta così avvantaggiato rispetto al più recente 150mm "Tochigi" (che va chiuso fino ad f/4) e consente di lavorare a piena apertura, ottenendo così la massima risoluzione, senza alcun compromesso. 
 

Marco Cavina, 2009 Lo schema ottico dei Printing-Nikkor è sempre stato criptato, tuttavia è altamente probabile che i due recenti modelli prodotti da Tochigi - Nikon, il 95mm f/2,8 A e soprattutto il 105mm f/2,8 A, dispongano di uno schema ottico analogo a quello riportato, riferito ad un moderno Scanner-Nikkor ED applicato ad un Nikon Coolscan ED multiformato: infatti, entrambi sono corretti per ingrandimento unitario, utilizzano uno schema a 14 lenti in 6 gruppi, e grazie anche ai vetri ED adottati (in colore giallo), quest'ottica per scanner garantisce correzione apocromatica da 400nm ad 800-850nm, esattamente come nel caso dei Printing-Nikkor; insomma, se qualcuno avesse il coraggio di segare assialmente in due parti il suo Printing-Nikkor Rayfact 105mm f/2,8, sarei pronto a scommettere che troverebbe uno schema praticamente identico a questo! Notate come lo spostamento dal fuoco ottimale non si discosti oltre i +60 / - 10 micron nell'intervallo fra 400nm ed 800nm, un risultato da apocromatico coi fiocchi. 

Le varie scale di riproduzione consentite dai vari Printing-Nikkor sono già state anticipate in precedenza e sono ribadite nelle descrizioni tecniche presenti nello schema qui sopra; per completare l'informazione aggiungo anche la seguente scheda, che descrive i principali punti di forza del sistema e sottolinea le varie combinazioni possibili fra formato di pellicola originale e quello di destinazione.
Questa informativa ribadisce le prestazioni senza compromessi dei Printing-Nikkor, descrive le combinazioni obiettivo/formato cinematografico e suggerisce ulteriori modalità d'uso, fra le quali, appunto, la duplicazione di pellicole fotografiche. 


Riassumendo, possiamo senz'altro affermare che la Casa nipponica ha predisposto un ventaglio di offerte davvero completo ed ha coperto qualsiasi esigenza connessa col trattamento dell'immagine acquisita, vuoi su pellicola fotografica vuoi su quella cinematografica, mettendo l'utenza professionale in condizione di mantenere l'elevato valore aggiunto della qualità ottica Nikkor in tutte le fasi del processo; è un impegno oggettivamente lodevole ed anche se attualmente, dopo la rivoluzione digitale, questi strumenti di alta precisione sembrano un po' il retaggio di un epoca al tramonto, la continua dedizione dimostrata da Nikon nel garantire il risultato ottimale, sempre e comunque, giustifica senz'altro l'attaccamento al Marchio da parte degli appassionati fan della casa, operatori professionali o amatori che siano! 
Marco Cavina, 2009