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guida all'acquisto
Guida all'acquisto degli obiettivi

La scelta dell'usato
di Gandolfo Blando (Gandalef)

La CPU, il VR
Altri controlli Prezzi e Garanzie

 

Gli AF-S
Le ottiche della serie AF-S sono ottiche dotate di motore interno ad ultrasuoni (SWM) per cui l'azionamento dell'autofocus non avviene tramite accoppiamento meccanico col motore di trascinamento della fotocamera. La fotocamera in questo caso fornisce, attraverso dei contatti elettrici, l'energia necessaria al motore interno dell'obiettivo per il funzionamento dell'autofocus.

Quindi la prima prova da fare è verificare che l'autofocus funzioni correttamente, che il movimento sia fluido, diversamente ci potrebbe essere un problema ai contatti.

Questa categoria di obiettivi, inoltre, è piuttosto silenziosa per cui un rumore sospetto durante la messa a fuoco è da valutare bene in quanto potrebbe essere indice di un qualche malfunzionamento o nel peggiore dei casi, a lungo andare, di blocco dell'AF. In quest'ultimo caso la riparazione sarebbe piuttosto costosa, meglio rinunciare all'acquisto e cercare un'altra ottica.

I Defocus Control
Le ottiche caratterizzate da questa sigla (DC) hanno un sistema di controllo dell'aberrazione sferica dell'ottica, che permette di regolare l'entità delle sfocature nei piani posteriori o anteriori a quello di messa a fuoco. Esistono solo due ottiche di questo tipo, specializzate per foto di ritratto: il Nikkor AF DC 105mm f/2 (versione D e non-D) e il Nikkor AF DC 135mm f/2 (versione D e non-D).


Figura 17 – Particolare della ghiera
per il controllo della sfocatura
(Nikkor AF DC 135mm f/2D)

Fermo restando i suggerimenti sopra espressi per la valutazione dell'usato, la sola cosa che differenzia queste ottiche dalle altre è, come detto, la presenza di una ulteriore ghiera per il controllo dell'effetto di sfocatura nei piani anteriore e posteriore (v. figura 17).

Scelto un piano di messa a fuoco, spingendo il tasto di fermo dell'anello DC, ruotate l'anello DC verso il lato R (Rear - retro) e verificate la sfocatura dello sfondo o, verso il lato F (Front – davanti) e verificate la sfocatura del primo piano.

Attenzione che non è detto che il punto neutro coincida sempre con lo "0" del DC e tocca fare dei test per trovare la combinazione giusta. Inoltre va ricordato che l'effetto cambia se si cambia il valore di diaframma. Il massimo di dettaglio sul soggetto si ottiene azzerando il defocus control per cui nel punto di neutro l'ottica si comporta come un normale 105mm di apertura massima f/2. Infine va detto che l'effetto del DC è difficilmente riscontrabile nel mirino (o a monitor nel caso di fotocamere digitali) ma solo a foto effettuata.
Un modo per valutare, in linea di massima, la variazione di sfuocato è quello di agire (ove presente) sul tasto della PDC sulla fotocamera. Non vi resta quindi che effettuare delle prove.


Figura 18 - Nikkor AF 60mm f/2.8D Micro

I micro
"Micro" è la sigla che Nikon ha dato alle ottiche designate alla macrofotografia (v. figura 18), ovvero la ripresa di piccoli soggetti da distanze ravvicinate. In linea generale l'obiettivo deve permettere la messa a fuoco ad una distanza molto ravvicinata.
Tutti i micro più recenti permettono di ottenere rapporti di ingrandimento pari a 1:1.

Anche per questa tipologia di obiettivi vale quanto precedentemente detto per la valutazione dell'usato: controllate lo strato antiriflessi, delle ghiere e delle lenti. Controllate inoltre che i selettori (ove presenti) siano a posto (v. par. il limitatore dell'autofocus) provando ad esempio che il selettore della messa a fuoco automatica/manuale permette lo sgancio dell'autofocus e la focheggiatura a mano. Nel caso in cui l'ottica sia del tipo VR e con motore SWM verificate anche il corretto funzionamento di queste caratteristiche (v. par. gli AF-s e par. il VR).


Figura 19 – Lente anteriore e
sistema a specchi perfetti (Nikkor 500mm f/8)

I catadriottici
Gli obiettivi catadriottici usano un sistema ottico misto specchi-lenti per far percorrere alla luce il tragitto previsto dalla loro lunghezza focale (v. figura 19). Sono ad apertura fissa quindi non c'è il problema del controllo della ghiera dei diaframmi (ovviamente assente).

Una delle problematiche che si possovono verificare con tale ottica è il disallineamento degli specchi dovuto magari ad un urto o caduta. Prima di prenderlo provate a focheggiare e a fare qualche foto: è importante che gli specchi siano bene allineati.





I decentrabili
Sono ottiche assimilabili a dei grandangolari con cerchio di copertura maggiore del 24x36 mm, dotati di un movimento (vite) che combinato con la possibilità di ruotare gli consente un decentramento (v. figura 20).
Nella produzione Nikon sono diverse le ottiche che ha realizzato con funzioni di decentramento, siglate come PC (Perspective Control). Nell'ultimo modello (Nikkor PC Micro 85mm f/2.8D) è stato aggiunto oltre al decentramento anche il basculaggio.

Queste ottiche sono specialistiche e spesso sul mercato dell'usato si trovano delle ottime occasioni. Sono tutte ottiche con messa a fuoco manuale e, tranne nell'ultimo attualmente in produzione, prive del chip dei contatti elettrici. Il diaframma è manuale del tipo stop-down a preselezione, per cui occorre prima farli decentrare, terminare l'inquadratura e scattare al diaframma di lavoro.
Nel PC Micro Nikkor 85mm f/2.8D La ghiera diaframmi a causa del basculaggio non è in alcun modo collegata al corpo.

I controlli da effettuare sono quelli classici sopra descritti. Controllo delle lenti, della ghiera dei diaframmi e soprattutto della/e viti che regolano i movimenti di decentramento e/o basculaggio.
Uno dei problemi che si può riscontrare, per le ottiche molto usate, è la possibile infiltrazione di luce tra la parte fissa e la decentrabile.

Figura 20 – Obiettivo PC Nikkor 35mm f/2.8 perfettamente integro e funzionale


I pc medical
Questa tipologia di obiettivi non è molto frequente sul mercato dell'usato e difficilmente, se non per scopi specialistici, viene ricercata. In ogni caso possiamo considerarli in linea di massima come dei "micro".
Sul mercato esistono due versioni di questa ottica, il Medical-Nikkor 200mm f/5,6 e Medical-Nikkor 120mm f/4. Oltre ai controlli comuni alle altre tipologie di ottiche ci sono un paio di cose che vanno considerate nel loro acquisto.

Innanzitutto verificate che il flash anulare sia integro e funzionante (v. figura 21), accendendo l'alimentatore dopo alcuni secondi si illuminerà la minuscola lampada al neon di colore arancio che indica la piena carica del condensatore. Accertatevi che l'unità di alimentazione ed i relativi cavi siano forniti in dotazione altrimenti un loro reperimento sul mercato dell'usato è davvero difficile.

Controllate che le prese non siano ossidate e che i contatti siano integri (v. figura 22).



Figura 21 - Anello flash perfettamente integro
(Medical Nikkor 120mm f/4.0 IF)
Figura 22 - Medical Nikkor 120mm f/4.0 IF.
In rosso la presa di alimentazione

Vorrei ricordare che la potenza di emissione del lampo è fissa ed il diaframma varia in funzione dell'ingrandimento e della distanza di lavoro ed è completamente automatico. Verificate quindi le ghiere relative ai rapporti di riproduzione e quella relativa alla sensibilità del film.

Gli AI/AI-S/AI-P
In questa mini-guida non vengono affrontati in dettaglio le caratteristiche delle ottiche con messa a fuoco manuale, ma giusto per dare qualche indicazione di seguito vengono riportate alcune delle principali caratteristiche di tali ottiche e di ciò che sommariamente va preso in considerazione nel caso in cui si presentasse un'occasione sul mercato dell'usato.


Figura 23 – Particolare delle
"orecchie di coniglio"
(Nikkor AI 50nn f/1.4)

Fermo restando, in linea generale, ciò che è stato finora detto sulla valutazione dell'usato, iniziamo col dire che nelle ottiche AI tutte le informazioni vengono trasmesse attraverso il bocchettone di innesto quindi diamo uno sguardo alle sue condizioni per accertarci che non sia eccessivamente usurato.

L'accoppiamento del diaframma tra obiettivo e corpo macchina viene realizzato tramite una flangia che si protrude dal bocchettone di innesto dell'obiettivo e va a "battere" sull'apposito accoppiatore meccanico nel corpo macchina.

Particolarità di queste ottiche sono le cosiddette "orecchie di coniglio" (v. figura 23) che sono forate per non oscurare la seconda scala dei diaframmi, riportata direttamente sul bocchettone, controllate quindi che siano integre (deformate, mancanti, ec..).


Figura 24 – Nikkor AI-S 28mm f/2.
1) tacca per la linearizzazione del diaframma; 2) flangia per
l'indicazione della lunghezza focale


Le caratteristiche che distinguono un AI-S dai precedenti sono (v. figura 24): la presenza della tacca che indica la linearizzazione del diaframma (1); controllate che questo "incavo" non sia eccessivamente usurato o rovinato. La presenza della flangia che indica la lunghezza focale maggiore o minore di 135 mm (2); anche in questo caso accertatevi che non sia malridotta.


Figura 25 – Nikkor AI-P 45mm f/2.8

Per alcuni obiettivi a fuoco manuale (v. figura 25), Nikon ha introdotto un miglioramento inserendo all'interno dell'obiettivo un microchip in grado di assolvere ad alcune funzioni avanzate (tipicamente quelle esposimetriche) anche su corpi macchina autofocus. Questi obiettivi (tre in tutto) sono gli unici con la messa a fuoco manuale in grado di far funzionare esposimetro e automatismi sulle reflex digitali.

In questo caso vanno controllati anche i contatti elettrici posti sul bocchettone d'innesto, che non siano ossidati o eccessivamente usurati pena l'impossibilità di un corretto funzionamento delle funzioni esposimetriche.

 
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