Non è una novità, e forse se ne era già parlato.
Comunque è sempre interessante.
Le considerazioni finali, naturalmente, si possono condividere o meno.
Comunque è sempre interessante.
Le considerazioni finali, naturalmente, si possono condividere o meno.
File allegati
interessante.
.oesse.
.oesse.
si l'avevo già visto, ma il mio dubbio principale è: percepiamo tutti gli stessi colori o ognuno percepisce il suo? come si dimostra che il bianco che vedo io è lo stesso bianco che vede un'altro?
Spiacente ma io, anche dopo l'isolamento dei quadrati, li vedo ancora diversi anche se la differenza è molto meno marcata. Sarà colpa della taratura ( con apposito HW ) del mio monitor?
Allora non è vero quando mi dicono che vedo tutto nero!!
Grazie per l'esperienza!!
Grazie per l'esperienza!!
Non solo ma i due occhi non vedono alla stessa maniera e poi il cervello che uniforma le informazioni.
Io ho un occhio con una dominante rossa e uno con una dominante verde.
PS a cosa serve farsi le paranoie per le calibrazioni?
Messaggio modificato da Tursiope il Sep 28 2006, 09:12 AM
Io ho un occhio con una dominante rossa e uno con una dominante verde.
PS a cosa serve farsi le paranoie per le calibrazioni?
Messaggio modificato da Tursiope il Sep 28 2006, 09:12 AM
Beh, un mio prof. all'università ci ha messo quasi un'ora e mezza per parlare di come i colori vengoni visti dall'occhio (per un corso di DIP), questa presentazione solo 5 minuti... Eh, com'è strana la vita!!
Comunque è davvero molto simpatica e l'ho già girata a tutti i miei amici non nikonisti!
Ciao
Comunque è davvero molto simpatica e l'ho già girata a tutti i miei amici non nikonisti!
Ciao
Divertente. Ma io, come ringhio, continuavo a vedere due toni di grigio diverso. E che era grigio si vedeva già all'inizio... Bo'? Ho il cervello sbagliato o il monitor calibrato?
Bellissima segnalazione, Guido.
Il fatto che noi abbiamo percepito tutti una tonalità differente mentre parrebbe essere la stessa (stento ancora a crederlo ), dipende dalla imprescindibile capacità del cervello di categorizzare, di dare un'interpretazione contestuale dei milioni di impulsi elettrici che la retina ci fornisce, in modo che il mondo esterno ci risulti prevedibile e "vivibile".
La cosa sembra esplicarsi in diversi passaggi, ognuno pilotato da una particore funzione/zona del cervello.
Quando uno di questi passaggi salta, per qualche motivo fisiologico, si verificano strani fenomeni, discromie, anomalie della percezione, cose estremamente "curiose", che però mettono in luce alcuni aspetti del meccanismo della percezione animale prima ed umana poi.
Visto che il 3D è nato da una segnalazione, mi permetto di farne una bibliografica: Un antropologo su Marte di Oliver Sacks (quello di "Risvegli"). In particolare il capitolo sul pittore daltonico.
E' incredibile quanto sia poco banale il processo di percezione.
Riguardo alla calibrazione dei monitor, battute a parte, è un po' come il tiro al bersaglio, ogni monitor mette il centro dove dice lui, noi di nostro ci aggiungiamo, chi più chi meno, la nostra idea di dove sia il centro e la nostra imperizia "fisiologica" come cecchini, e alla fine, se sovrapponessimo i tiri su 10 bersagli diversi da parte di dieci cecchini diversi, non potremmo che ipotizzare che non ci sia nessun centro disegnato sui bersagli.
Ma se i bersagli fossero davvero tutti uguali, la disposizione dei fori sarebbe molto più sensata.
Prova ne sia che lo stesso cecchino, su due bersagli (monitor) diversi (non calibrati), da una parte spara in alto a sinistra, dall'altra, magari, in basso a destra.
Ben vengano allora le calibrazioni dei monitor ed i profili colore, almeno i soldi spesi in stampe ritorneranno quel minimo di soddisfazione che ci si può aspettare dai prorpi scatti.
Ciao.
Antonio
Il fatto che noi abbiamo percepito tutti una tonalità differente mentre parrebbe essere la stessa (stento ancora a crederlo ), dipende dalla imprescindibile capacità del cervello di categorizzare, di dare un'interpretazione contestuale dei milioni di impulsi elettrici che la retina ci fornisce, in modo che il mondo esterno ci risulti prevedibile e "vivibile".
La cosa sembra esplicarsi in diversi passaggi, ognuno pilotato da una particore funzione/zona del cervello.
Quando uno di questi passaggi salta, per qualche motivo fisiologico, si verificano strani fenomeni, discromie, anomalie della percezione, cose estremamente "curiose", che però mettono in luce alcuni aspetti del meccanismo della percezione animale prima ed umana poi.
Visto che il 3D è nato da una segnalazione, mi permetto di farne una bibliografica: Un antropologo su Marte di Oliver Sacks (quello di "Risvegli"). In particolare il capitolo sul pittore daltonico.
E' incredibile quanto sia poco banale il processo di percezione.
Riguardo alla calibrazione dei monitor, battute a parte, è un po' come il tiro al bersaglio, ogni monitor mette il centro dove dice lui, noi di nostro ci aggiungiamo, chi più chi meno, la nostra idea di dove sia il centro e la nostra imperizia "fisiologica" come cecchini, e alla fine, se sovrapponessimo i tiri su 10 bersagli diversi da parte di dieci cecchini diversi, non potremmo che ipotizzare che non ci sia nessun centro disegnato sui bersagli.
Ma se i bersagli fossero davvero tutti uguali, la disposizione dei fori sarebbe molto più sensata.
Prova ne sia che lo stesso cecchino, su due bersagli (monitor) diversi (non calibrati), da una parte spara in alto a sinistra, dall'altra, magari, in basso a destra.
Ben vengano allora le calibrazioni dei monitor ed i profili colore, almeno i soldi spesi in stampe ritorneranno quel minimo di soddisfazione che ci si può aspettare dai prorpi scatti.
Ciao.
Antonio
La mia era una provocazione. Ben vegano sicuramente i profili colore che servono per avere stampe come vogliano. Saranno gli altri tuttalpiù a vedere i colori diversi da come li percepiamo noi.
si l'avevo già visto, ma il mio dubbio principale è: percepiamo tutti gli stessi colori o ognuno percepisce il suo? come si dimostra che il bianco che vedo io è lo stesso bianco che vede un'altro?
Questo è un quesito interessante al quale è impossibile dare risposta:
può darsi che il verde che tu percepisci, procuri in me una sensazione
identica a quella che per te procura il rosso; ovvero, quello che tu percepisci come verde, io lo percepisco come rosso, ma io lo chiamerò verde perchè mi hanno insegnato che quella "sensazione" si chiama "verde".
Quale è in effetti il tuo verde e quale il mio, non lo sparemo mai.
Enrico
Grazie Toad per òa bella animazione.
Non solo ma i due occhi non vedono alla stessa maniera e poi il cervello che uniforma le informazioni.
Io ho un occhio con una dominante rossa e uno con una dominante verde.
PS a cosa serve farsi le paranoie per le calibrazioni?
Proprio perché i nostri occhi, o meglio il nostro cervello è così fallace che occorre farsi la calibrazione del monitor con uno strumento che possa fare misurazioni oggettive.
Da qualche parte avevo trovato la stessa immagine in Jpg. e senza mascherature.
Se la si apre con Photoshop, si può verificare che i grigi di quelle due caselle sono perfettamente identici.
Ho il dubbio che chi continua a vederle diverse, è perché è talmente ...convinto che una sia chiara e l'altra scura, ...che continua a vederle così.
ciao
secondo me il colore riceve molte influenza da tutta una serie di particolari, le ombre, le luci, il grado di incidenza di queste, come per la calibrazione dei monitor è meglio farne diverse per i diversi momenti della giornata, questo per dire che se a un grigio chiaro gli fai ombra chiaramente risulterà più scuro, dopo è chiaro che l'occhio commette degli errori, e il cervello poi ha la sua interpretazione, ma questi errori e queste interpretazioni sono facilmente aiutate dalle circostanze
comunque ottimo video esplicativo
secondo me il colore riceve molte influenza da tutta una serie di particolari, le ombre, le luci, il grado di incidenza di queste, come per la calibrazione dei monitor è meglio farne diverse per i diversi momenti della giornata, questo per dire che se a un grigio chiaro gli fai ombra chiaramente risulterà più scuro, dopo è chiaro che l'occhio commette degli errori, e il cervello poi ha la sua interpretazione, ma questi errori e queste interpretazioni sono facilmente aiutate dalle circostanze
comunque ottimo video esplicativo
Non è una novità, e forse se ne era già parlato.
Ne avevamo parlato in una discussione:
Relazione tra percezione visiva e foto...
Avevo usato la stessa fonte con il mio messaggio numero 32.
Interssantissimi questi esempi ed è un peccato non poterli racchiudere in discussioni più facilmente raggiungibili.
Giusto per far vedere quanto il cervello ci mette di suo...
Interessantissimo.
È esattamente ciò che ormai mi accade sistematicamente da circa 10 anni. Ogni volta che osservo una trama come una camicia finemente quadrettata la vedo muovere...
Speriamo non nascano anche effetti di nausea. Per ora chiedo solo a chi mi viene a trovare di evitare camice a quadretti ;-)
GM
Ne avevamo parlato in una discussione:
Relazione tra percezione visiva e foto...
Avevo usato la stessa fonte con il mio messaggio numero 32.
Sono proprio tonto...
Giuro sul mio onore (ammesso che ce l'abbia... ) che non l'avevo vista. Ed è anche recente.
Ma è corretto definire "colore" delle tonalità di grigio?
Enrico
Enrico
...Giuro sul mio onore (ammesso che ce l'abbia... ) che non l'avevo vista...
Capiso,
ci sono migliaia di discussioni e tutti non possiamo avere sotto controllo tutto. Io per primo vorrei ma...
È un lato positivo di questo forum che ha davvero tante belle "chicche" ma la quantità purtroppo si porta dietro anche...
Siccome mi spiaceva l'idea di avere un cervello diverso da quello degli altri, mi sono copiato l'immagine di Adelson (quella della scacchiera) e l'ho ritagliata con PaintShop. Alla fine anch'io (evviva! evviva!) ho potuto gustare l'inganno (che con file di powerpoint invece non coglievo, giacché i due grigi mi apparivano da subito simili fra loro, chissà perché): con PaintShop vedevo A e B diversi anch'io. Poi ho ritagliato pezzettini un po' alla volta e voilà!
A quel punto mi sono tolto lo sfizio di analizzare i grigi: sotanzialmente i due pezzi della scacchiera sono RGB 120:120:120 tutt'e due, ma non completamente: il B contiene qua e là RGB 119:119:199 etc. ma non credo che questo faccia differenza.
Dovremmo fare una bella raccolta di tutte queste cosucce simpatiche che dimostrano la falliblità delle nostre percezioni e anche il fatto che ci siamo evoluti con esse e proprio grazie a queste fallibilità dobbiamo molto delle nostre particolarità umane, come la capacità di vedere un film come fosse davvero animato, ad esempio, mentre invece sono solo immagini fisse. O il fatto stesso di vedere una persona in una fotografia, quando invece è solo inchiostro su un supporto. O il fatto di "umanizzare" qualunque cosa ricordi vagamente due occhi e una bocca, anche quando è una presa del telefono... Se non fossimo fatti così non potremmo fare e gustare quadri, fotografie, fumetti, film...
Messaggio modificato da BABs il Sep 28 2006, 11:35 AM
A quel punto mi sono tolto lo sfizio di analizzare i grigi: sotanzialmente i due pezzi della scacchiera sono RGB 120:120:120 tutt'e due, ma non completamente: il B contiene qua e là RGB 119:119:199 etc. ma non credo che questo faccia differenza.
Dovremmo fare una bella raccolta di tutte queste cosucce simpatiche che dimostrano la falliblità delle nostre percezioni e anche il fatto che ci siamo evoluti con esse e proprio grazie a queste fallibilità dobbiamo molto delle nostre particolarità umane, come la capacità di vedere un film come fosse davvero animato, ad esempio, mentre invece sono solo immagini fisse. O il fatto stesso di vedere una persona in una fotografia, quando invece è solo inchiostro su un supporto. O il fatto di "umanizzare" qualunque cosa ricordi vagamente due occhi e una bocca, anche quando è una presa del telefono... Se non fossimo fatti così non potremmo fare e gustare quadri, fotografie, fumetti, film...
Messaggio modificato da BABs il Sep 28 2006, 11:35 AM
Spesso si parte dalla considerazione che è del tutto naturale considerare il colore di un oggetto, come una sua propria caratteristica. Tuttavia sappiamo invece che il colore non è una caratteristica del mondo fisico, ma il complesso risultato dell'effetto della luce sull'apparato percettivo umano. Facendo un esempio: è corretto dire, non che il pomodoro è rosso, ma che ci appare rosso.
Inoltre talvolta si soffre di disturbi per cui non ci è proprio possibile percepire tutti o parte dei colori.
La cecità ai colori può essere totale (e in questo caso si parla di acromasia o acromatopsia) oppure parziale, il che è molto più comune: in questo caso si parla di discromatopsia o di dicromatismo, a seconda che si consideri l'anomalia in riferimento alla teoria tricromatica della visione oppure alla teoria dei processi opposti. Il daltonismo, che è l'anomalia più conosciuta (così chiamato dal nome del suo scopritore, il chimico J. Dalton), è una forma di cecità per il canale cromatico rosso-verde, che ha due sottospecie: la protanopia, una cecità più accentuata per il rosso, e la deuteranopia, una cecità più accentuata per il verde.
Sebbene il test vada fatto con l' ausilio di apposite schede e in presenza di un medico oculista, chi volesse saggiare il proprio limite da solo, può farlo qui:
TEST DEI COLORI
Spero possa interessare.
Saluti
Francesco T
Inoltre talvolta si soffre di disturbi per cui non ci è proprio possibile percepire tutti o parte dei colori.
La cecità ai colori può essere totale (e in questo caso si parla di acromasia o acromatopsia) oppure parziale, il che è molto più comune: in questo caso si parla di discromatopsia o di dicromatismo, a seconda che si consideri l'anomalia in riferimento alla teoria tricromatica della visione oppure alla teoria dei processi opposti. Il daltonismo, che è l'anomalia più conosciuta (così chiamato dal nome del suo scopritore, il chimico J. Dalton), è una forma di cecità per il canale cromatico rosso-verde, che ha due sottospecie: la protanopia, una cecità più accentuata per il rosso, e la deuteranopia, una cecità più accentuata per il verde.
Sebbene il test vada fatto con l' ausilio di apposite schede e in presenza di un medico oculista, chi volesse saggiare il proprio limite da solo, può farlo qui:
TEST DEI COLORI
Spero possa interessare.
Saluti
Francesco T
Mi sembra un peccato lasciare questa discussione al bar.
Comincio a spostarla in "TEMI".
Se integrata da altri interessanti spunti e interventi si potrebbe poi mettere in evidenza.
Comincio a spostarla in "TEMI".
Se integrata da altri interessanti spunti e interventi si potrebbe poi mettere in evidenza.
Discussione interessante. Grazie a Guido per aver dato il "LA"
Eli
Eli