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100 scatti per il cinema italiano
Il lavoro artistico del fotografo di scena 1990-2002
30 ottobre 2002 - 12 Gennaio 2003
Fondazione Italiana per la Fotografia - Via Avogadro, 4 - Torino

"Le fotografie possono essere ricordate più facilmente delle immagini in movimento perché rappresentano una precisa scelta di tempo". (Susan Sontag)
In occasione di Torino Film Festival, la Fondazione Italiana per la Fotografia ha il piacere di presentare questa mostra frutto della collaborazione tra l'Associazione Fotografi di Scena e l'Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali). I 100 scatti si concentrano sulle produzioni dell'ultimo decennio del cinema italiano e vogliono sottolineare l'apporto fondamentale che questa figura professionale e artistica dà non solo alla memoria del cinema, ma anche e soprattutto alla sua promozione.

Ed è proprio in riferimento a quest'ultima, che il lavoro del professionista dovrebbe comportare sul set, la stessa proficua intesa che si verifica in altri sodalizi creativi: pensiamo allo stilista e al fotografo di moda o alla complicità tra fotografo pubblicitario e prodotto.

In Italia ciò avviene in casi ancora troppo sporadici e solitamente legati a vicende del tutto personali. La nascita dell'Associazione, la realizzazione di eventi espositivi come questo, la sensibilità di alcuni nuovi registi e produttori, ci auguriamo possano aiutare a riqualificare questa figura professionale dandole dignità autoriale e soprattutto una propria ragione professionale salvaguardandola dall'irruenza dei più recenti mezzi multimediali di promozione cinematografica.

 

Robert Capa. I volti della storia
Racalmuto (AG)
Fondazione Leonardo Sciascia, Castello Chiaramontano.
9 novembre 2002 – 9 febbraio 2003

"Non esistono foto belle o foto brutte. Solo foto prese da vicino o da lontano."

Robert Capa (il cui vero nome era Endre Friedmann, nasce a Budapest il 22 ottobre 1913) non pensava di diventare un fotografo di guerra. Furono la vita e la storia a spingervelo inesorabilmente, passo dopo passo.
E se oggi Capa è universalmente considerato il più grande fotografo di guerra, forse la spiegazione è tutta nella sua frase riportata in alto. Racchiude in poche parole 23 anni di vita professionale e gli attimi drammatici della morte, avvenuta il 25 maggio 1954, nel Vietman del Nord allora in rivolta contro i francesi, ucciso da una mina anti-uomo.

"I volti della storia" è molto più che una mostra di fotografie. Attraverso 120 scatti, soprattutto ritratti di personaggi celebri e gente comune, Capa racconta col fascino e la suggestione delle immagini un quarto di secolo tra i più densi nella storia dell'umanità: la storia vissuta attraverso i volti di chi l'ha fatta, di chi l'ha vissuta e di chi l'ha subita.
Una selezione speciale di fotografie – una mostra nella mostra – ripercorre la campagna d'Italia dell'esercito americano.
Immagini note e meno note dello sbarco e dell'avanzata. "I volti della storia", organizzata dalla Fondazione Sciascia e dal Comune di Racalmuto in collaborazione con Contrasto e con Magnum Photos, costituisce uno dei maggiori eventi culturali ospitati in Sicilia negli ultimi anni.

 

 

 

L'impressionismo e l'età di Van Gogh
Casa dei Carraresi di Treviso
9 novembre 2002 - 30 marzo 2003

Da alcuni anni la Casa dei Carraresi di Treviso si è ritagliata una posizione di rilievo sulla scena espositiva internazionale, grazie a importanti mostre legate all'impressionismo, curate da Marco Goldin e promosse da Linea d'ombra e Fondazione Cassamarca. Nel 2000 ha ospitato La nascita dell'impressionismo, visitata da 235.000 persone.

Nel 2001, l'esposizione dedicata a I luoghi della pittura di Monet, visitata da 418.000 persone. Quest'anno, dal 9 novembre fino al prossimo 30 marzo, è la volta de L'impressionismo e l'età di Van Gogh. Paesaggi, nature morte e ritratti di autori come Manet, Monet, Cézanne, Renoir, Pissarro, Sisley, Degas, Gauguin, Toulouse-Lautrec, Seurat, Signac. 162 opere (tra dipinti, sculture e disegni) suddivise in cinque sezioni, attraverso cui viene ripercorso il tempo intercorso tra la prima esposizione impressionista del 1874 e l'ottava e ultima del 1886, che venne visitata da Van Gogh (e già segna l'apertura verso una poetica diversa con la presenza di Seurat e Signac), per giungere poi al 1890, anno della morte di Van Gogh.

Sono molti i capolavori proposti dalla mostra, tra cui segnaliamo in particolare il Seminatore di Van Gogh nella sua versione più riconosciuta. La sezione conclusiva, dedicata al pittore olandese, presenta una selezione di quarantacinque sue opere. Per informazioni: www.lineadombra.it.

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