NIKON: I SUOI PRIMI NOVANT'ANNI, I MIEI PRIMI CINQUANT'ANNI...

 

Direttore Marketing Editrice Progresso



Storia lunga, storia nella storia. Libri e riviste abbondano di cronologie per questo colosso dell'industria ottica, preferiamo quindi celebrare queste 90 candeline con una visione più personale, da appassionato di fotografia.

Fu verso i diciassette anni che mi fu regalata la prima reflex, giapponese ma non Nikon.
Era una Top con, all'epoca la più economica. Ci misi quattro anni a farmi un decente parco ottiche: il fondamentale 50mm, un 28mm, un 135mm e un 200mm, ma soprattutto due moltiplicatori di focale per arrivare all'impossibile focale degli 800mm. Poi l'intera attrezzatura mi fu rubata.

Non ricordo come e quando mi ricomprai una reflex, ma alla prima ne seguirono altre, a pellicola prima, digitali poi. Nell'alternanza di marche ricordo però perfettamente la mia prima Nikon, una FG, all'epoca una delle più economiche. Durò una manciata di giorni prima che la rivendessi: non mi dava l'aria di una modello professionale e comunque io non me la sarei potuta permettere. Direi che la mia prima vera Nikon fu una FE, che compie in questi giorni il suo primo quarto di secolo.
È ancora perfetta e deve avere sul gobbo più di centomila scatti. Nessuno a vuoto. La pellicola costava e le poche risorse economiche finivano più in attrezzatura, carta e chimica da camera oscura che in macchine fotografiche.

La macchina e i pochi obiettivi erano strumento obbligato, il fine era veramente la fotografia, anzi, la stampa fotografica in bianco e nero, che significava notti passate al chiaro di luce inattinica; al punto da scattare con parsimonia anche per non ritrovarsi con troppi fotogrammi da stampare. Ma ritorniamo a Nikon, la cara vecchia FE fu affiancata per un certo periodo da una FE2 e poi da una 601AF, che un bel giorno finirono in una vetrina dell'usato. Non perché non funzionassero, ma perché la FE continuava ad essere più che sufficiente, anche quando rischiò di passare a miglior vita cercando di buttarsi giù dal bordo del tavolo. Raccattai la macchina da terra e provai a guardare nel mirino. Si era completamente disassata ma l'assistenza la rimise a nuovo. Non molti anni fa mi sono potuto permettere una vera F3 in titanio e ossa e tridimensione. Adesso le cose sono cambiate: la rotazione delle novità e dei progressi del digitale rende complesso affezionarsi alle attuali fotocamere. Però ricordo benissimo quando nel 1997 arrivò in ufficio la Nikon Coolpix 100: sensore da 0,33 MP per immagini da 512x480 pixel scaricabili con porta PC card dei portatili; memoria interna 1MB, non espandibile...

se fosse stato un meteorite l'avremmo guardato con meno curiosità... Ma poi, la prima D1, la mitica Coolpix 900, poi... Eh sì, cosa è successo in questi ultimi 10 anni nel Being Digital di Nikon.
E nei prossimi 10 anni tutto cambierà in modo ancora più sbalorditivo!

Comunque, la cara vecchia FE è ancora lì nella sua borsa. Ogni tanto prendo alcune delle sue ottiche e faccio fare loro un giro su qualche nuova reflex digitale Nikon. Adoro “inzognare” trent’anni di storia sull’ultimo ritrovato della tecnologia digitale. Non so se esiste un altro strumento, oltre la macchina fotografica, che può essere usata indifferentemente da un comune mortale, da un astronauta, un reporter di guerra, da un esploratore estremo o in una di quelle situazioni in cui speri contemporaneamente di trovarti e di non trovarti mai. E in questo scorcio di storia quante volte si è vista una Nikon, intenta ad immortalare l'evento? Sì, la fotografia e le macchine fotografiche hanno scandito e scandiscono la mia vita. Ma la mia Nikon FE c'è ancora.