NIKON PROFESSIONAL SERVICES:
Un servizio professionale al servizio dei fotografi professionisti per fornire aiuto e consulenza al fotografo professionista Nikon durante lo svolgimento dei suoi incarichi. I professionisti di oggi sono spesso in movimento e in viaggio, e si aspettano molto dall'impiego costante e giornaliero della loro attrezzatura: l'NPS Italia Team è pronto a far fronte alle loro esigenze.




 


Fotografo Nikon dal 1977



 

Perché Nikon?
La Nikon F4 è stata il modello che mi ha fatto innamorare di Nikon; quella reflex era uno strumento nettamente superiore a qualunque prodotto concorrente. La Nikon F4 ha cambiato il modo di fare fotografia.

Nikon compie 90 anni… lei quanti anni di Nikon compie?
30 anni

Cosa c’è nella sua borsa?
D2xs, 28-70, 70-200 VR, 10,5 DX, 17-35L

Lei è un fotografo di...?
Reportage

Quale è il ricordo più bello della sua esperienza con Nikon?
Ricordo che ero negli Stati Uniti per un viaggio di lavoro che doveva durare 3 mesi e subii un tentativo di scippo. Ovviamente resistetti ma subii un bel danno all’obiettivo che ero solito utilizzare con maggiore frequenza. Be’, l’assistenza tecnica Nikon statunitense e poi italiana si fece letteralmente in 4 per farmelo riavere integro e permettermi di non interrompere il servizio in corso: fu un bel esempio di assistenza internazionale.

Quale è la macchina fotografica a cui è più affezionato? E perché?
Nessuna in particolare, non mi innamoro degli oggetti.

La sua passione per la fotografia è cambiata nel corso della sua attività? Non sono quello che può definirsi un appassionato, ritengo che la fotografia sia uno strumento di espressione e non sempre apprezzo gli appassionati che mi chiedono quale sia la fotocamera migliore.
Non esiste la macchina migliore… è vero che alcune sono fatte meglio di altre ma occorre essere meno appassionati di fotografia e più di fotografare… l’eccessivo amore verso lo strumento allontana dallo scopo che lo strumento permette di perseguire… ovvero l’arte di fotografare.
Non bisogna essere schiavi di un’arte, a mio avviso, ma utilizzarla al meglio per poter esprimere ciò che si ha dentro.

Quanto conta l’attrezzatura nell’attività di un fotografo, nella riuscita del suo lavoro?
La bella attrezzatura dà certo la parvenza di fotografo, ma non le basi tecniche, la conoscenza, la capacità di saper fare una inquadratura corretta…
Oggi, più di ieri, è fondamentale possedere una conoscenza tecnica profonda, in quanto gli apparecchi digitali facilitano certamente gli scatti ben fatti ma non quelli belli. Nonostante le agevolazioni che le nuove apparecchiature consentono, il fondamento di uno scatto è sempre e comunque la conoscenza della tecnica fotografica. Anche oggi non ci si può improvvisare fotografi professionisti, anche se moltissimi lo fanno, con la conseguenza logica di rendere il mercato dei fotografi molto più competitivo e meno professionale.
Insomma, per ottenere delle belle foto occorre anzitutto saper fotografare, ovvero avere una istruzione fotografica. L’attrezzatura costosa e pregiata e bellissima è solamente lo strumento che permette al fotografo di esprimersi. Ma per farlo correttamente deve anzitutto conoscere approfonditamente le basi della fotografia. Una bella macchina fotografica insomma dà solo l’apparenza del fotografo. L’essenza sta altrove.


Fotografo Nikon dal 1966


 

Perché Nikon? Una delle mie prima macchine fotografiche fu una Nikon: avevo 15 anni (era il 1965) e, dopo la Rolleiflex ed una Canon che mi aveva regalato mio padre, acquistai una Nikon S. Da allora non ho più smesso con Nikon.
La Nikon S era una macchina molto prestigiosa e degna dei fotografi professionisti dell’epoca. Io fotografavo all’autodromo di Monza… era una emozione indescrivibile fotografare le macchine da corsa ed i piloti!

 

Nikon compie 90 anni…lei quanti anni di Nikon compie?
Dal 1966 a oggi sono più di 40 anni…e posso dire di aver visto cambiare il mondo della fotografia.
Io fotografavo per due giornali di Monza… partivo con la mia bicicletta ed andavo a fotografare tutti gli eventi sportivi della zona. Poi tornavo in redazione e sviluppavo e
stampavo: mi mancava solo di scrivere gli articoli!
A quell’epoca i giornali per cui scrivevo erano una specie di Ansa di Monza… davano le notizie in tempo quasi reale!
Ovviamente di internet non c’era neanche l’idea e l’immediatezza che riuscivamo a garantire era più che apprezzata dai nostri lettori!
La scuola è stata la camera oscura, che è la base della fotografia. Oggi i nuovi fotografi che sono nati con il digitale non hanno neanche idea di cosa significhi lavorare in camera oscura… sentivi davvero nascere la fotografia. E poi quando stampavi… era un’emozione fortissima. L’attesa di verificare se lo scatto fatto poco prima fosse giusto o sbagliato… oggi con il digitale è tutto diverso: si fanno tantissimi scatti e poi si sceglie il migliore… una volta si faceva un solo scatto e doveva essere quello buono!

Cosa c’è nella sua borsa?
Due Nikon D200 che realizzano dei file bellissimi. Le trovo molto più comode da trasportare della D2x, che comunque uso molto all’autodromo utilizzando la funzione “formato ridotto”.
Nonostante il digitale a volte monto il mio 500 su una macchina, la imposto in manual focus, faccio uno scatto e mi porto a casa le foto realizzate.
E’ un allenamento, un modo per non mettere da parte il vecchio sistema che è sempre valido e mi permette di mettermi alla prova. Con tutti questi automatismi uno si chiede se è ancora capace a fare una foto senza aiuti…lavorando in manuale uno si rimette in discussione.
Io amo ogni tanto mettere da parte tutta la tecnologia di cui dispongo e rimettermi in gioco.
Ho notato però che alcuni fotografi stranieri – inglesi soprattutto – girano con due corpi, uno analogico ed uno digitale. L’utilizzo delle diapositive è da loro considerato molto utile, in quanto considerano il digitale fondamentale quando viene richiesta l’immediatezza. Ma quando vogliono grande qualità utilizzano ancora le diapositive.
Anche io a volte uso questo sistema e faccio una serie di dia, anche se devo dire che la qualità dei file digitali che realizzano le Nikon non hanno nulla in meno rispetto alle diapositive.

Lei è un fotografo di....?
Automobilismo

Quale è il ricordo più bello della sua esperienza con Nikon?
Da ragazzino ho iniziato a lavorare con il motore per la mia S…consumavo pellicole in quantità industriale.
Ricordo che chi mi vedeva per strada con questa attrezzatura al collo bisbigliava “è un fotografo professionista”…che onore!
E poi non dimenticherò mai quando ho fotografato la stretta di mano da Prost e Senna! Doveva essere una conferenza stampa normale…quasi tutti ce ne eravamo andati quando ecco che quei due decidono di fare pace e di stringersi la mano! Era uno scatto straordinario…non certo per una questione tecnica ma per quello che rappresentava.

Quale è la macchina fotografica a cui è più affezionato? E perché?
Più che ad una macchina fotografica sono affezionato a delle ottiche, rigorosamente fisse!
Il 200, il 180, il135 il 105, detto il “teletto”, ovvero piccolo tele e l’85, che uso per i primi piani.
Anche perché nonostante tutta questa tecnologia…ieri come oggi le figure sono sempre le stesse:
Intero
Mezzo busto
Primo piano
La fotografia in fondo è sempre la medesima…

La sua passione per la fotografia è cambiata nel corso della sua attività?
A volte dico sono stufo, che sono stanco, ma alla fine mi ritrovo di nuovo lì a scattare…credo che la passione per la fotografia sia una cosa che non smette mai di pulsare.

Quanto conta l’attrezzatura nell’attività di un fotografo, nella riuscita del suo lavoro?
L’attrezzatura conta molto ma ancor di più conta la capacità di realizzare lo scatto giusto al momento giusto.
Sicuramente gli zoom hanno agevolato la vita dei fotografi…ricordo che si usavano tanti anni fa due zoom in particolare: il 35-70 e l’80-200. Avevamo sempre due macchine al collo con questi due obiettivi…e nelle occasioni come i Festival di Sanremo, di Cannes e di Venezia riuscivamo così a fare tutti gli scatti che volevamo, senza cambiare continuamente ottica!

 



Fotografo Nikon dal 1984


 

Perché Nikon?
Nel 1984 vivevo a Parigi ed al salone della fotografia francese vidi – e mi innamorai – del 300 f/2: una ottica perfetta per il mio lavoro. In quel momento decisi di passare da Canon a Nikon

Nikon compie 90 anni…lei quanti anni di Nikon compie?
23 anni

Cosa c’è nella sua borsa?
2 D2xs, 70-200, 17-55, 12-24, 500f/4, 300 f/2,8, flash assortiti.

Lei è un fotografo di....?
Sport in generale… al 90 % fotografo calcio

Quale è il ricordo più bello della sua esperienza con Nikon?
Come dicevo, la svolta professionale per me è stato l’acquisto del 300 f/2, che mi permise di fare un salto di qualità enorme. Negli anni 80 la professionalità era valorizzata diversamente da come lo è oggi… i guadagni erano decisamente superiori a quelli odierni e c’era la possibilità di effettuare delle ricerche e di inventare nuovi modi di fare fotografia.
Oggi invece si parla di quantità e non di qualità.

Comunque, il mio 300 f/2 richiedeva l’utilizzo di pellicole ad alta sensibilità che però, in quegli anni, erano di scarsa qualità. Ma il mio obiettivo mi permetteva di guadagnare un po’ di diaframma e di utilizzare quindi delle pellicole a sensibilità più bassa di quelle che ci si sarebbe aspettato.
Tutti i miei colleghi - concorrenti pensavano, giustamente, che con un obiettivo del genere avrei dovuto utilizzare pellicole a sensibilità più elevata… ed io cercavo di lasciarglielo credere. Seminavo in giro confezioni vuote di pellicole ad alta sensibilità che in realtà non utilizzavo… ed i miei colleghi si chiedevano come fosse possibile che io riuscissi a realizzare scatti così pregiati con pellicole così scadenti!
Sono stato per due anni al vertice e France Football mi ha dedicato decine di copertine …le mie foto erano invidiate da tutti!
Comunque il mio 300 f/2 mi ha servito fedelmente per 10 anni… ne ho posseduti ben 3!
Quando arrivò l’autofocus di Canon io rimasi comunque fedele a Nikon, in quanto ero ben cosciente che nei suoi obiettivi c’era una qualità introvabile altrove. E la qualità ottica superiore di Nikon consentiva – e consente – di ottenere risultati superiori.
E poi anche la filosofia di Nikon è sempre stata dalla parte dei professionisti… Nikon non ha mai buggerato i propri clienti affezionati… e la compatibilità assoluta del suo parco ottiche con i corpi camera ne è la prova più lampante!
Infatti i prodotti Nikon sono molto ben quotati nel mercato dell’usato, soprattutto le ottiche.

Quale è la macchina fotografica a cui è più affezionato? E perché?
Ritengo le macchine fotografiche un mezzo con cui lavorare ed ogni due anni cambio corredo.

La sua passione per la fotografia è cambiata nel corso della sua attività?
Sì, devo dire che provo un po’ di nostalgia del periodo in cui l’esperienza e gli anni di scatti avevano un certo peso… anni in cui non era così semplice né effettuare una corretta esposizione né conoscere così a fondo una macchina fotografica.
In quel periodo un professionista, se iniziava da giovane, era tale all’età di 30-35 anni.
Oggi la tecnologia permette a tutti di ottenere un risultato buono, ma ciò che manca è la conoscenza di ciò che sta prima di una buona fotografia. L’elevata tecnologia è vero
che ha agevolato incredibilmente l’arte del fotografare, ma è altrettanto vero che ora le basi della fotografia vengono troppo spesso messe da parte. Non si ha la piena conoscenza di ciò che si ottiene.
La possibilità di rivedere gli scatti appena realizzati elimina ciò che differenziava un fotografo professionista da un fotografo amatoriale: la competenza.
Un fotografo professionista che sia davvero tale riesce a realizzare un bello scatto anche impostando la macchina in manuale. Invece il fotografo “improvvisato” usa l’autofocus abbinato al digitale ed ecco che ottiene lo scatto subito giusto.
Il discriminante per capire se un fotografo sia valido oppure no, non è più il book, l’insieme di scatti, ma il reportage di un avvenimento. Perché è valutando gli scatti effettuati durante un evento che si capisce se uno ha la stoffa da fotografo oppure no.
Un orologio guasto è comunque giusto 2 volte al giorno e quindi, oggi, con il digitale e la possibilità di effettuare scatti a raffica, di rivederli subito, di correggerli addirittura “on-camera”, anche un fotografo mediocre può azzeccare qualche scatto giusto.
Una foto deve essere tecnicamente valida e giornalisticamente deve dire qualcosa… non bastava e non basta neanche ora fare “solo” una bella fotografia.
 

Quanto conta l’attrezzatura nell’attività di un fotografo, nella riuscita del suo lavoro?
Oggi ci sono tantissimi concorrenti in più rispetto ad anni fa e ciò “butta giù” il prezzo medio delle fotografie. Molti fotografi che operano nel settore dei fotografi professionisti a volte hanno un secondo lavoro e dunque possono “svendere” il loro materiale. Ma questo è il mercato attuale ed è giusto adeguarsi…l’attrezzatura sicuramente agevola il lavoro di un fotografo – professionista e non – ma alla
fine è il fotografo che fa la foto e non la macchina fotografica.



Fotografo Nikon dal 1967



 

Perché Nikon?
Ho iniziato a fotografare con Nikon e l’amicizia con Stefano Barbero – Responsabile NPS Italia – ed Aldo Winkler – CEO Nital S.p.A. -, unitamente alla bontà dei prodotti Nikon, mi hanno fatto rimanere Nikon da sempre. Non c’è insomma mai stato motivo per cambiare.

Nikon compie 90 anni… lei quanti anni di Nikon compie?
Da Nikon F ad oggi… sono 40 anni.

Cosa c’è nella sua borsa?
D2xs e F5… effettivamente fotografo ancora a pellicola.

Lei è un fotografo di....?
Reportage sportivo.

Quale è il ricordo più bello della sua esperienza con Nikon?
Tutti i miei ricordi più belli in compagnia di una Nikon sono legati al mondo dello sport. Una piccola curiosità: posseggo ancora tutte le macchine utilizzate… una piccola flotta di apparecchi fotografici che ovviamente non uso più.

Quale è la macchina fotografica a cui è più affezionato? E perché?
Nikon F con motore: l’ideale per fare foto sportive.

La sua passione per la fotografia è cambiata nel corso della sua attività?
Direi che la passione è una componente fondamentale per questo genere di lavoro… fare fotografie è prima di tutto un piacere e mai un peso.

Quanto conta l’attrezzatura nell’attività di un fotografo, nella riuscita del suo lavoro?
L’attrezzatura ha il suo peso, esattamente come la capacità di essere sempre aggiornati.
Comunque l’approccio alla fotografia è sempre e solo uno e non importa che tipo di attrezzatura uno utilizzi.
La facilità della fotografia digitale rende meno importante la conoscenza delle basi teoriche della fotografia, anche se comunque per realizzare lo “scatto perfetto” occorre conoscerle. Diciamo che il digitale ha permesso a più persone di avvicinarsi alla fotografia di alto livello.



Fotografo Nikon dal 1969

 

Perché Nikon?
Nel 1969 vivevo a Londra ed in quegli anni Nikon era la macchina fotografica più utilizzata. Tutti i colleghi professionisti consigliavano, a chi aspirava ad essere un professionista, di acquistare una Nikon.
Il fascino e la tecnica di Nikon erano inarrivabili a quei tempi, ancor più che oggi e quindi… Nikon. Da allora fino ad oggi.

Nikon compie 90 anni… lei quanti anni di Nikon compie?
Quasi 40.

Cosa c’è nella sua borsa?
Sono un po’ controcorrente…io fotografo a pellicola.
Tutti i corpi camera che utilizzo sono analogici. E non li cambierò mai…

Lei è un fotografo di....?
Sono un fotografo di cronaca ed ho fotografato svariate volte il Papa, anzi, i Papi, da Paolo VI a Giovanni Paolo II.

Quale è il ricordo più bello della sua esperienza con Nikon?
In quasi 40 anni di attività professionale fotografica ho talmente tanti ricordi…
Ero il terrore dei politici che non amavano (e non amano) farsi ritrarre mentre il Papa era facilmente fotografabile… soprattutto Papa Giovanni Paolo II!
Durante una delle prime uscite di Papa Wojtyla stavo fotografando (a pellicola) il Santo Padre quando, all’improvviso, un bambino tira un pallone al Papa che lo afferra al volo (quando da ragazzo giocava a calcio era un portiere!) e glielo rilancia… non ci potevo credere!
Era uno scatto straordinario!! Stavo per scattare a raffica quando mi accorgo che la pellicola è sganciata!!
Probabilmente impallidii talmente tanto che un cameriere mi chiese se mi sentissi male…gli spiegai allora la situazione, giusto per sfogare la rabbia di chi ha perso uno scatto irripetibile…e lui mi dice di stare tranquillo, di agganciare bene la pellicola e di stare pronto a fotografare! Vedo che si avvicina allo stesso ragazzino che aveva lanciato il pallone, gli parlotta nell’orecchio e poi mi strizza l’occhio…
Il bambino – probabilmente un angelo! – corre qualche metro più avanti, si piazza in prima fila e, ai cenni del cameriere – sicuramente un altro angelo!! – ripete la scena del lancio del pallone. Stavolta la pellicola è ben agganciata ed io riesco così a realizzare diversi begli scatti! Il servizio era salvo…

Quale è la macchina fotografica a cui è più affezionato? E perché?
Nikon F, è stata la mia prima Nikon.

La sua passione per la fotografia è cambiata nel corso della sua attività?
Sì, sono sempre un amante della fotografia ma oggi vedo che la tecnica viene sacrificata sull’altare della tecnologia.

Quanto conta l’attrezzatura nell’attività di un fotografo, nella riuscita del suo lavoro?
La foto anzitutto bisogna pensarla e sentirla nella mente e nel cuore… le macchine che fanno tutto da sole non riescono a regalare alla foto il potere emozionale. Una foto è bella quando emoziona, sia in senso negativo che positivo (ho fotografato in questi anni anche eventi tragici, come l’attentato alla Sinagoga di Roma nel 1982), non quando è perfetta.
Se una foto rispetta il criterio emozionale, allora si può evitare di inserire la didascalia… e questo è un risultato che solo i grandi scatti possono permettersi.
Ecco, penso che al di là dell’attrezzatura, oggi come ieri conti il cuore.



Fotografo Nikon dal 1997

 

Perchè Nikon?
Ho iniziato a fotografare con una Nikon F del 1968 e
me ne sono innamorata…da allora…sempre e solo Nikon!

Nikon compie 90 anni… lei quanti anni di Nikon compie?
Tra pochi mesi compio 32 anni, di cui 10 di Nikon! Quasi un terzo… sono una Nikon-dipendente!

Cosa c’è nella sua borsa?
D2x, F100, 28/70, 17/35, 105 micro, 80/200, 50 1.4

Lei è un fotografo di....?
Adoro fotografare le persone ed il cibo.

Quale è il ricordo più bello della sua esperienza con Nikon?
Sicuramente il supporto che Nikon (Nital) mi ha offerto nella realizzazione dei miei corsi di fotografia, che sono stati un vero successo!
E poi, ricordando una bella esperienza recente, il lavoro svolto a Malta per conto del Malta Tourism Authority. Sono stata invitata da Nital a partecipare a questa sessione di fotografia ed è stato molto entusiasmante trovarsi con altri 9 fotografi professionisti, scattare e confrontarmi con loro sul campo. Una esperienza che mi ha davvero arricchito.

Quale è la macchina fotografica a cui è più affezionata? E perchè?
Il primo amore non si scorda mai… e la mia prima macchina, quella Nikon F del 1968, occupa un posto speciale nel mio cuore.

La sua passione per la fotografia è cambiata nel corso della sua attività?
La passione è sempre la stessa… la differenza rispetto a quando ho iniziato è che ora ho più strumenti per realizzare quello che desidero. La fotografia digitale ha reso tutto molto più semplice, a volte troppo. Il lavoro ovviamente impone lo scatto in digitale ma se devo fare delle fotografie per me e non per lavoro, le realizzo ancora in pellicola.